domenica 21 ottobre 2007

Ma che nome è Dolcino?

Ecco la scioccante intervista che De Magistris ha rilasciato al Corriere della Sera. Si parla di "manine raffinate", di poteri occulti, di tritolo e dell'imbarazzante silenzio di Napolitano.
Una domanda: ma perchè quando ci sono di mezzo logge, servizi segreti e fughe di notizie che non dovrebbero esserci, "Libero" fa sempre gli scoop?

Ma ora parliamo dell'eroe di ieri, del superman che ha salvato Prodi e Mastella strappando l'inchiesta "why not" dalle mani di De Magistris: signori e signore...ecco a voi (rullo di tamburi) Mr. Dolcino Faviii.

Atti Parlamentari
- 26075 -
Camera dei Deputati
X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 GENNAIO 1989

MELLINI, VESCE, RUTELLI E CALDERISI.

Al Ministro di grazia e giustizia.

— Per sapere –

premesso che:

la prima commissione del Consigli o superiore della magistratura si è di recente occupata del caso del magistrato Dolcino Favi, sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa; in particolare le accuse mosse al Favi sono di « essere dedito a sistematiche violazioni di norme, in particolare di quelle poste a presidio dei diritti fondamentali dell'individuo » come sostenuto dal consigliere del CSM Renato Papa dinanzi al plenum del CSM durante la seduta di mercoledì scorso; gli addebiti mossi al dottor Favi riguardano i seguenti episodi :

1) i rapporti con la suocera del pentito Pandolfo, di cui il dottor Favi si servì per far pervenire messaggi alla malavita;

2) Favi ha spiccato mandati di cattura nei confronti di alcuni magistrati catanesi sulla base di intercettazioni telefoniche irregolari, di cui sono state tenute in conto solo quelle con « esito positivo » mentre quelle che potevano servire come prove a discarico non sono state annotate;

3) Favi ha falsificato una delega del procuratore della Repubblica di Messina per il compimento di un atto istruttorio, facendosi da sé un fonogramma;.

4) il mandato di cattura nei confronti di Abbu Abbash, inefficace e per cui il Favi era privo di competenza;

5) il caso dell'arresto del proprietario di un cavallo che, imbizzarritosi, aveva ferito alcune persone, fra cui un magistrato, il pretore di Lentini. In questo caso il Favi non solo si impossessò del caso levandolo al pretore competente, non solo arrestò il proprietario del cavallo, non solo inventò una serie di reati inesistenti a suo carico, ma chiamato a risponderne davanti al CSM, inventò giustificazioni inesistenti producendo alcuni documenti falsi.

(Grazie ad Albatros e a enorbalac per la segnalazione)

Vedete? Chi si spacca la schiena per una vita alla fine fa carriera. Ad un incompetente come De Magistris, invece, hanno levato l'inchiesta Poseidone, Why Not e per Toghe Lucane si vedrà...

W l'Italia, W la libertà, W la democrazia!

90 commenti:

Anonimo ha detto...

Prodi e Mastella oggi dal Papa per ricevere la benedizione.
Hanno forse capito che aria tira?


Felix

amg ha detto...

la Casta é morta! Riprendiamoci l'Italia!!!

Anonimo ha detto...

avvocazzo del diavolo, dove 6?
te lo scrivo in anticipo oggi...

VAFFANCULO TU E IL clEMENTE

Anonimo ha detto...

DIMETTITI!

Anonimo ha detto...

Mastella io non capisco perchè ce l'hanno tutti con te,per me sono tutti pazzi!!!hai fatto delle cose bellissime per il tuo paese(ceppaloni)e per la giustizia,essendo tu il ministro(scusa se te lo ricordo)non so che dire per me è proprio come dici tu è una congiura contro di te,sono tutti ignoranti e comunisti.MA VAFFANCULO

Anonimo ha detto...

Bravo Mastella! sei riuscito a toglierti dalle scatole De Magristris...invece di dimetterti hai abusato del tuo potere per togliere l'inchiesta al Magistrato che indagava su di te
MI FAI SCHIFO.
Vergognati!!!

Anonimo ha detto...

Ciò che è veramente DEPRIMENTE, SCONSOLANTE, TRISTE ed AGGHIACCIANTE è che di fronte all'ONNIPOTENZA di un singolo elemento (il cEPPALONE) ci sono milioni di italiani IMPOTENTI.

E la situazione a meno di un intervento DIVINO non può che peggiorare per noi e migliorare per LUI!

MASTELLA, fallo per i figli dei tuoi figli che un giorno avranno dei figli... dimettiti!!!
Così non potranno dire che il loro bisnonno era un impostore.

Anonimo ha detto...

Ministro Pastella !!

Hai superato al incapace di

Castelli

SEI PEGGIO !!! DIMETTITI

VERGONA DI ITALIA VAI CON LA UDC TI ASPETANO (MA SEI MASONE E OGGI ERI CON IL PAPA A NAPOLI ??? NI TE TI CAPISCI, SEI UN SCHIFO !!)

Anonimo ha detto...

mafioso fascista, opportunista di merda

Anonimo ha detto...

PER GLI AUTORI DEL BLOG
Il demente ha appena dato dell'analfabeta del diritto a Di Pietro!!!
Leggete qui: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_71598281.html
Ne riporto un pezzo: "Al suo collega di governo Antonio Di Pietro, il ministro della Giustizia Clemente Mastella risponde che non "capisce di diritto, è un analfabeta della materia". Cioè lui laureato in lettere e filosofia crede di saperne di diritto più di Di Pietro che è laureato in Giurisprudenza ed è stato per anni P.M. ?!?!?!?!
Ma quante cazzate spara il demente? Ma come può essere così arrogante e stupido ?!?!?! Mastella, vattene, fai schifo, sei una vergogna per tutto il paese!!! Sei il tipico schifoso politico italiano!!!
Per favore, pubblicate la nuova sparata del demente nella prima pagina del vostro blog perchè è davvero micidiale!!!

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...

Prodi e Mastella oggi dal Papa per ricevere la benedizione.
Hanno forse capito che aria tira?

Era meglio se si facevano dare l'estrema unzione!
Meglio riceverla dal Papa che dal popolo.Il papa vi da un Sacramento, il popolo vi unge caricandovi di miserie.
E poi tu... minestrone mastella
dichiarare alla stampa che bisogna accelerare i tempi dell'inchiesta (in cui sei oggetto)cosi' potrai scrollarti di dosso il fango!
??? prima di esternare vedi di aver connesso il cervello.
SVEGLIAAAAAAAAAAAA,sei gia' grande, dovresti capirlo. quello che ti devi scrollare non e' fango, E' MERDA.Il giusto compenso per il tuo onorevole operato.

Anonimo ha detto...

VI PREGO facciamo qualcosa.
Sono schifata e spaventata. Allucinante! Non ci posso credere..

Quando Falcone e Borsellino sono saltati in aria a brandelli, ero piccola ed impaurita.
Ho solo potuto portare un fiore sulle loro tombe, qualche anno dopo.
Oggi voglio fare qualcosa, dobbiamo fare qualcosa.
ASPETTO ISTRUZIONI.

Potremmo organizzare sit in con i meetup di Grillo di tutta Italia davanti le Procure. Pochi ma ovunque.. come tante logge, quatte quatte: AVOCATECI TUTTI

Anonimo ha detto...

si sapeva che i Massoni avrebbero protetto pastella...
e in realtà, è soprattutto Prodi che mirano a proteggere

Anonimo ha detto...

GUARDATEVI i film

V per Vendetta

Fight Club

prendiamo appunti e iniziamo la nostra
V-revolution.

Le azioni (sporke, illecite) le hanno FATTE LORO ora è tempo delle NOSTRE REAZIONI.

OPEN YOUR EYES!!!!!!!!!!!!!!!

www.beppegrillo.it

Anonimo ha detto...

Pubblico in anteprima la risposta di avvocato del Diavolo:

"Il provvedimento preso dal procuratore capo Dolcino Favi in punta di diritto è ineccepible. Il procuratore capo non poteva che avocare a se l'inchiesta estromettendo il PM de Magistris, in grave conflitto di interessi. Bene hai fatto Dolcino, continua così!".

Al solito Avvocato del Diavolo utilizza il paraocchi e guarda il dito anzichè la luna.
Il fatto che il Dolcino Favi non abbia un curriculum candido e limpido non depone certo a suo favore. E vedendo i personaggi coinvolti nella vicenda molti sospetti vengono a galla.
Ripeto citando Andreotti: sto pensando male della vicenda e son sicuro che non sono molto lontano dalla verità.

Per intanto continuo a fare a meno del paraocchi e continuo a guardare la Luna che è molto più bella del dito. Quello, il dito medio, che se lo mettano in quel posto.

auguri...

Anonimo ha detto...

Allora:

https://servizi.quirinale.it/webmail/missiva.asp

andate a questa pagina e mandate una mail a Napolitano, per iniziare un pò di migliaia di mail non gli fanno male.
Io ho scritto:
OGGETTO: De Magistris vs Democrazia e Stato di diritto

TESTO: "Egr. Sig. Presidente,
insieme a migliaia di Italiani urlo contro i provvedimenti a danno del PM De Magistris.

Spero che queste migliaia di Italiani scrivano a Lei, come io sto facendo, per manifestare dissenso, rabbia e indignazione.
Che la politica italiana sia sudicia lo abbiamo sempre saputo.

Ma adesso si e' passato il limite.
Intervenga, sig. Presidente, prima che la gente intervenga al Suo posto. Il che prima o poi accadra'.
La prego, intervenga.
Marta M."

Per iniziareee

Anonimo ha detto...

13 aprile 2002 - FALCONE: BOEMI, FU COSTRETTO A SUBIRE CALUNNIE ANCHE DA CSM
ANSA:
"Solo e soltanto dopo la sua morte e' stato riconosciuto a Giovanni Falcone quello che ha fatto da magistrato in tema di contrasto e lotta alla mafia". A dieci anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, e' stata questa una delle dichiarazioni fatte dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Salvatore Boemi, ex responsabile della Dda reggina. Boemi, che ha partecipato stamani ad un incontro con gli studenti di Roccella sulla legalita', in memoria di Giovanni Falcone, al quale ha partecipato anche la sorella del magistrato ucciso, Maria, ha affermato che "in vita, Falcone fu costretto a subire, anche dalla magistratura e dal Csm, contrasti, provocazioni e calunnie. Proprio lui che ha creato un metodo rivoluzionario per aggredire la mafia. Prima di Giovanni Falcone - ha detto Boemi - a Palermo e in tutta la Sicilia la mafia non la si contrastava. Di piu' - ha precisato il magistrato - per un secolo la magistratura non ha saputo contrastare la mafia. Ecco perche' il lavoro di Falcone ha avuto e ha oggi un valore enorme". Analoghe posizioni sono state espresse anche da altri magistrati presenti all' incontro, secondo i quali la circolare organizzativa con la quale il Csm pose il limite di 8 anni per la permanenza di un magistrato del pubblico ministero nelle Dda uccide sostanzialmente Falcone una seconda volta. E in particolar modo nelle procure del Sud dove non viene assicurata la 'memoria storica' delle grandi indagini di mafia.

Ma l'esperienza non vi insegna niente?
Vergognatevi ALTA MAGISTRATURA delle mie balle,deve scappare il morto per riconoscere l'onestà e la legalità del lavoro di un magistrato?
Se qualcosa dovesse accadere siete VOI gli unici responsabili, VERGOGNA!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

mastella da' dell'analfabeta a Di Pietro.
Lui!! Non sa neanche coniugare i verbi della lingua italiana "come se io sia...".
Andiamo a Ceppaloni e bruciamogli la casa!

Anonimo ha detto...

Pare
non debba dirsi Italia
ma lo sfascio.
È un fatto che si allunga
urge studiarlo
perché esiste,
dopo sarà tardi.
(Eugenio Montale)

Anonimo ha detto...

MASTELLA è CORNUTO:PER NON FAR SAPERE DELLA cornificazione DEL FIGLIO Mastella Pellegrino CHIUDE INTERNET!Settembre 2007:in paese corre voce che la nuora di Clemente,tale Alessia Camilleri ha tradito il figlio primogenito di Mastella-Pellegrino-allorchè la famigliola trascorse alcuni giorni di vacanza agostana sulla barchetta di DellaValle Renato,noto venditore di scarpe di pezza.Mentre il mastellino Pellegrino era ancora a Roma a lavorare presso il Min.Att.Prod.(dove paparino lo piazzò a fottersi uno stipendio ingiustificato),l'allegra brigata familiare ceppalonica formata dal ciccione Clemente,dalla sua signora Sandra Lonardo e dalla moglie del figlio-Alessia Camilleri[in mastella per anni 1 e mesi 2],hanno raggiunto il loro compare DellaValle Diego sulla barca di quest'ultimo ormeggiata a Capri per poi recarsi alle isole Eolie.Dopo alcuni giorni,il mastellino Pellegrino raggiunse anch'egli la truppa dei gitanti ma ebbe un'amara sorpresa:trovò sua moglie Camilleri Alessia che giaceva nuda in una cabina sottocoperta dove si era intrattenuta con il figlio di Della Valle.Sbigottito da quella brutta sorpresa,il mastellino scoppiò in lacrime e rimase scottato al punto che non volle partecipare nemmeno al gran Premio di Monza insieme al babbo Clemente(che doveva aggiustare la causa della McLaren contro la Ferrari presso il tribunale di Monza e che perciò andò ivi per incontrare il vecchio Briatore che si fungeva da mediatore e rimediatore per parte McLaren).Fu così che il cornuto mastellino avviò le pratiche di divorzio.Prima i 2 sposi Mastella Pellegrino e Camilleri Alessia vivevano in una delle tante case del ceppalonico a Roma:adesso Alessia se n'è andata via di casa e si è trasferita in una località del norditalia per vivere con il figliolo dello scarparo DellaValle.Per rimediare,il grasso Clemente ricorse prima ad una legge bavaglio contro la stampa italiana tutta e poi decise di chiudere anche internet di comune accordo con Prodi&Levi dell'Opus DEI.
Divulgate!!!

Anonimo ha detto...

Ragazzi Ignazio Silone chiudeva il romanzo Fontamara dicendo: Che fare? e ripeteva Che fare? Che fare? Che fare?

E noi? Che facciamo? Che facciamo?
Che facciamo?
Che facciamo?
Che facciamo?
Che facciamo?
Che facciamo?
Che facciamo?


Cecilia

Anonimo ha detto...

MASTELLA è CORNUTO:PER NON FAR SAPERE DELLA cornificazione DEL FIGLIO Mastella Pellegrino CHIUDE INTERNET!Settembre 2007:in paese corre voce che la nuora di Clemente,tale Alessia Camilleri ha tradito il figlio primogenito di Mastella-Pellegrino-allorchè la famigliola trascorse alcuni giorni di vacanza agostana sulla barchetta di DellaValle Renato,noto venditore di scarpe di pezza.Mentre il mastellino Pellegrino era ancora a Roma a lavorare presso il Min.Att.Prod.(dove paparino lo piazzò a fottersi uno stipendio ingiustificato),l'allegra brigata familiare ceppalonica formata dal ciccione Clemente,dalla sua signora Sandra Lonardo e dalla moglie del figlio-Alessia Camilleri[in mastella per anni 1 e mesi 2],hanno raggiunto il loro compare DellaValle Diego sulla barca di quest'ultimo ormeggiata a Capri per poi recarsi alle isole Eolie.Dopo alcuni giorni,il mastellino Pellegrino raggiunse anch'egli la truppa dei gitanti ma ebbe un'amara sorpresa:trovò sua moglie Camilleri Alessia che giaceva nuda in una cabina sottocoperta dove si era intrattenuta con il figlio di Della Valle.Sbigottito da quella brutta sorpresa,il mastellino scoppiò in lacrime e rimase scottato al punto che non volle partecipare nemmeno al gran Premio di Monza insieme al babbo Clemente(che doveva aggiustare la causa della McLaren contro la Ferrari presso il tribunale di Monza e che perciò andò ivi per incontrare il vecchio Briatore che si fungeva da mediatore e rimediatore per parte McLaren).Fu così che il cornuto mastellino avviò le pratiche di divorzio.Prima i 2 sposi Mastella Pellegrino e Camilleri Alessia vivevano in una delle tante case del ceppalonico a Roma:adesso Alessia se n'è andata via di casa e si è trasferita in una località del norditalia per vivere con il figliolo dello scarparo DellaValle.Per rimediare,il grasso Clemente ricorse prima ad una legge bavaglio contro la stampa italiana tutta e poi decise di chiudere anche internet di comune accordo con Prodi&Levi dell'Opus DEI.
Divulgate!!!

Tuttosaccio Sotutto 21.10.07 14:55 | Rispondi al commento |

Anonimo ha detto...

Mastella è indagato per abuso d’ufficio, finanziamento illecito ai partiti, concorso in truffa nell’ambito di finanziamenti europei e nazionali..... MA XKè CAZZO NON LO BUTTANO FUORI????

TONY ha detto...

ORA MASTELLA da dell' IGNORANTE a DI Pietro, ma è un Giullare come nessuno...Mastella dimettiti

Anonimo ha detto...

Amici qualcuno sa come sipossono far arrivare mail di solidarieta al PM DE MAGISTRIS??
Non lasciamolo solo altrimenti avremo un altro FALCONE un altro BORSELLINO
un altro CHINNICI un altro DELLA TORRE un altro CASSARA'...
E' da ieri che non riesco a smettere di piangere ogni 10 minuti...
Cecilia

Anonimo ha detto...

x Marta M.

io ho appena inviato il mio messaggio di protesta come hai suggerito prima.

Avanti popolo, seguite il nostro esempio,mandate una mail di protesta a Napolitano
https://servizi.quirinale.it/webmail/missiva.asp

Anonimo ha detto...

è morta la democrazia e la giustizia in italia

Anonimo ha detto...

stamattina il clEMENTE intervistato da un giornalista, dopo aver dato dell'analfabeta al suo collega ha detto questa frase su di pietro: "Di sicuro non debbo rispondere di 100 milioni, né della Mercedes"....nel senso che lui quando ruba lo fa per molto di piu'.

Anonimo ha detto...

[65556] - Consiglio Superiore della Magistratura (disciplinare) Procedimento a carico di Antonio Rinaudo, di Ignazio Onni e di Dolcino Favi
ROMA , 16 ottobre 1992.

Anonimo ha detto...

Napoli, 21 ott. (Apcom) - "De Magistris mi ha iscritto scientemente nel registro degli indagati di 'Why not', sapendo che interrompeva l'inchiesta, visto che risultati reali fino ad ora non sono arrivati, anche perché ogni volta la Cassazione ha in larghissima misura bloccato i suoi atti. Non si può immaginare che lo abbia fatto per farsi togliere l'inchiesta e diventare eroe nazionale, sapendo che questa è la prassi?". E' questa la lettura che il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, dà della sua iscrizione sul registro degli indagati della Procura di Catanzaro per l'inchiesta 'Why not'. Mastella, conversando a Napoli con i cronisti, riconosce che questo è un "pensar male ma - dice - come sostiene il mio amico Andreotti a pensar male si fa peccato ma certe volte ci si indovina". Il 'cattivo pensiero' di Mastella nasce da una constatazione: De Magistris "non poteva non sapere che con la mia iscrizione l'avocazione sarebbe scattata automaticamente. Finché era coinvolto solo Prodi l'incompatibilità non c'era perché non era il ministro che giudicava, ma invece con me c'è il conflitto di interessi" e quindi, conseguentemente l'avocazione. Insomma, Mastella contesta soprattutto la scelta dei tempi. Al 20 giugno, racconta infatti il Guardasigilli, dalla Procura di Catanzaro è stato detto "che contro di me non c'era nessun procedimento" quindi "nei confronti di De Magistris ho agito tranquillo e non per difendere me stesso. Poi - aggiunge Mastella - come mai sono stato iscritto nel registro degli indagati solo il 14 ottobre, se i miei presunti reati datavano da prima?". Dunque per Mastella quello del Pm di Catanzaro è stato un comportamento mirato: iscriverlo nel Re.ge per farsi così togliere l'inchiesta e poter gridare all'interferenza politica ma, ribatte il Guardasigilli, "l'interferenza politica non c'è stata". E le piazze che difendono De Magistris? "Se il Paese vuole eroi nazionali di questo tipo che se li tenga. Gli eroi veri sono altri, altro che eroi nazionali, al massimo è un idolo e gli idoli cadono perché sono di carta pesta: non confondiamo gli idoli a cui la piazza fa riferimento, non confondiamo Barabba e Cristo".

MASTELLA VERGOGNATI!!!!!!!

Anonimo ha detto...

GUIDO RUOTOLO
Mi hanno bloccato. Ero in dirittura d’arrivo, entro dicembre avrei chiuso la parte più importante della inchiesta “Why Not”, quella sulla ricostruzione dei flussi di finanziamento. Ci sono riusciti, come del resto hanno fatto con l’inchiesta “Poseidone” che proprio sulla linea del traguardo mi è stata tolta». Non ci sta, il sostituto procuratore Luigi De Magistris, anche se è consapevole che l’avocazione da parte della Procura generale del fascicolo «Why Not», l’inchiesta che vede indagati tra gli altri il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro di Giustizia, Clemente Mastella, è un atto insindacabile.

Dottor De Magistris, il Codice di procedura penale prevede la possibilità di avocazione. Secondo le indiscrezioni, il procuratore generale ha ravvisato elementi di incompatibilità. «Incompatibilità? Mi dovevo astenere dal proseguire le indagini? E’ fuori dalla grazia di dio. Anche il Csm, quando ha deciso di rinviare al 17 dicembre la decisione sul mio trasferimento d’ufficio cautelare chiesto dal Guardasigilli, mi ha messo nelle condizioni di poter proseguire le indagini. Quello che è accaduto è un ulteriore tassello dell’attività di contrasto nei miei confronti».


Non esagera nel dire che siamo alla fine dell’autonomia e indipendenza della magistratura e dello Stato diritto?
«Ci stiamo avviando al crollo dello Stato di diritto e, per quanto riguarda il mio caso, alla fine dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura come potere diffuso».

Perché?
«E’ normale che quando chiudo inchieste su omicidi, traffici di droga e di esseri umani ricevo il plauso delle istituzioni, quando invece indago sui rapporti opachi tra politica, istituzioni, appalti e fiumi di risorse pubbliche divento un soggetto socialmente pericoloso? Via “Poseidone”, via “Why Not” e poi il trasferimento cautelare. Quali conclusioni devo trarre? Non ci sono più le condizioni perché possa lavorare nella normalità, soprattutto quando si toccano certi interessi».
E’ solo contro il resto del mondo? Abbandonato anche dai suoi colleghi?
«Dagli ultimi eventi, emerge sempre di più un ruolo determinante in questa trama di ostacoli alla mia attività, dei poteri occulti che, evidentemente, trovano terreno fertile anche all’interno della magistratura».

Accuse pesanti. Ma lei ha mai chiesto di poter lavorare insieme ad altri pm?
«Credo nel pool, per avere scambi di opinione, per poter lavorare insieme ad altri colleghi. L’ho chiesto ma non ho mai avuto ascolto. Non è vero che sono isolato all’interno del Palazzo di giustizia di Catanzaro. Tanti colleghi mi hanno espresso solidarietà in silenzio, quella visibile invece è stata l’ostilità di una parte della magistratura».

Si è chiesto il perché?
«Questa parte della magistratura è completamente interna al sistema di collusione».

Si sente un eroe o un martire?
«Sono un magistrato normale, che rispetta profondamente la Costituzione repubblicana, che cerca di svolgere il proprio dovere nel modo migliore possibile e con tanto amore».

Oltre centomila firme in calce a un appello a suo favore, trecento magistrati che solidarizzano con lei. Neppure ai tempi di Mani Pulite è accaduto quello che sta avvenendo per lei. Perché?
«Si è compresa qual è la vera posta in gioco: l’autonomia e indipendenza della magistratura in una regione così particolare qual è la Calabria. E’ apparso evidente il fortissimo isolamento istituzionale nel quale sono stato imprigionato. L’opinione pubblica calabrese è molto più matura di quanto non lo sia stata ai tempi di Mani pulite».

Oggi la magistratura è più forte o più debole?
«Più debole per via delle riforme legislative e poi perché una parte si è messa in sonno».

Lei è d’accordo con la separazione delle carriere?
«Se vi fossero delle garanzie costituzionali, sì».


Dovendo fare un bilancio, non trova nessuno spunto di autocritica da fare? «Lavorando in queste condizioni impossibili e in questo contesto ambientale, di errori ne avrò anche fatti. Devo dire con onestà che non ho nulla da rimproverarmi se non quello che per il lavoro ho trascurato gli affetti familiari».


Lei è incompatibile con Catanzaro o è Catanzaro ad essere incompatibile con lei? «Sono incompatibile con una parte del sistema giudiziario calabrese e con una fetta consistente del sistema che governa questa regione. Non lo sono con una quota significativa della magistratura e, soprattutto, con la maggioranza della società civile e la sua proiezione politica. Che ha capito che l’unico movente che mi ha spinto nella mia attività è la ricerca della verità».


MASTELLA DIMETTITI!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Il Guardasigilli: «Sono il primo a
chiedere che l'indagine prosegua con
celerità. Sono una persona per bene»
NAPOLI
«Non ho alcuna difficoltà. L’inchiesta giudiziaria vada avanti. Io sono il primo a chiedere che vada avanti con velocità processuale. Sono una persona perbene, non voglio più schizzi di fango su di me». Il ministro della Giustizia Clemente Mastella si ferma a scambiare alcune battute con i giornalisti in un hotel del centro di Napoli dopo aver partecipato alla Santa Messa celebrata da Papa Benedetto XVI in piazza Plebiscito.

Il Guardasigilli torna a parlare dell’inchiesta ’Why not’ e si sfoga così: «Sono il primo a volere che questa inchiesta vada avanti, io non ho problemi. Vengano ad indagare su di me a Catanzaro o a Katmandu per me è uguale...». Al leader dell’Udeur non sono affatto piaciute le ultime dichiarazioni del pm Luigi De Magistris: «Non capisco questi toni: si è parlato di tritolo. A me piacciono i fuochi pirotecnici... -aggiunge con una battuta- Comunque l’inchiesta deve andare avanti e anche velocemente, si accerti tutto quello che c’è da accertare su di me».

La polemica con Di Pietro
Il Guardasigilli coglie l'occasione per criticare le ultime dichiarazioni del minsitro Di Pietro. «Di Pietro non capisce il diritto, è un analfabeta della materia».

Il leader dell’Udeur non usa mezzi termini per replicare al ministro delle Infrastrutture: «Se leggesse qualche libro di Diritto, avrebbe evitato le gaffe che ha fatto. L’avocazione non significa interruzione dell’inchiesta. Non è un fatto in cui c’è interferenza della politica. È un fatto che attiene, nell’indipendenza della magistratura, a giurisdizioni.


MASTELLA MA VAFFFFANCULOOOO!

Anonimo ha detto...

Vi lascio questa lettera di Salvatore Borsellino

La notizia dell'avocazione da parte della Procura Generale dell'inchiesta Why Not al Procuratore De Magistris e' di quelle che lascia senza fiato.
Solo un'altra volta nella mia vita mi ero trovato in questo stato d'animo.
Era il 19 Luglio del 1992 e avevo appena sentito al telegiornale la notizia dell'attentato il cui scopo non era altri che quello di impedire ad un Giudice che, nelle sue indagini, era arrivato troppo vicino all'origine del cancro che corrode la vita dello Stato Italiano, di procedere sulla sua strrada.
Morto Paolo Borsellino l'ignobile patto avviato tra lo Stato Italiano e la criminalita' mafiosa aveva potuto seguire il suo corso ed oggi vediamo le conseguenze del degrado morale a cui questo scellerato patto ha portato.
Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che, da soli, combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si e' sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano.
Oggi non serve piu' neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perche' tutto continui a procedere come stabilito.
Perche' questa casta ormai completamente avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se purtroppo colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che considera ormai di propria esclusiva proprieta'
Oggi basta che un ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del governo, forse coinvolto negli stessi suoi luridi traffici, minacciando una crisi di governo, perche' tutta una classe politica faccia quadrato intono al suo degno rappresentante e si esercitino in conseguenza chiassa' quale tipo di pressioni sui vertici molli della magistratura per ottenere l'avocazione di un'indagine e quindi l'inoffensivita' di un giudice sensa neanche bisogno del tritolo come era stato necessario per Paolo Borsellino.
Siamo giunti alla fine della Repubblica Italiana e dello Stato di Diritto.
In un paese civile il ministro Mastella non avrebbe potuto chiedere il trasferimento del Dr. De Magistris titolare dell'inchiesta in cui e' indagato il suo stesso capo di governoapo di governo e lo stesso ministro.
Se la decisione del Procuratore Generale non verrà immediatamente annullata dal CSM, saremo di fronte alla fine dell'indipendenza della magistratura e in conseguenza dello stesso Stato di Diritto.
Il Presidente Giorgio Napolitano, nonostante sia stato più volte sollecitato, continua a tacere su queste nefandezze dimostrando che la retorica dello Stato e della figura istituzionale di garante della Costituzione Repubblicana non sono diventate, in questa disgraziata Italia, altro che vuote parole.
Quaranta anni fa sono andato via dalla Sicilia perche' ritenevo impossibile di vivere la mia vita in un paese in cui la legalita' era solo una parola del vocabolario, ora non ritengo piu' che sia una vita degna di chiamarsi con questo nome e quindi una vita degna di esserre vissuta quella di vivere in un paese dove l'illegalita' e' diventata la legge dello Stato

Salvatore Borsellino



CECILIA

Anonimo ha detto...

Data: 9 ottobre 2004

Aldo Dolcino Favi, attuale sostituto procuratore generale presso la Corte d'appello di Caltanissetta, è il nuovo Avvocato generale presso la Corte d'appello di Catanzaro. La nomina è stata decisa dal plenum del Csm su designazione della Commissione incarichi direttivi dello stesso organo di autogoverno della magistratura. L'altro concorrente al posto era Carlo Macrì, attuale sostituto procuratore generale presso la stessa Corte d'appello. Il nuovo Avvocato generale della Corte d'appello, la cui giurisdizione comprende anche le province di Cosenza, Crotone e Vibo, è nato a Modica (Ragusa) ed ha 66 anni. È entrato in magistratura nell'agosto del 1964. Tarda ancora, invece, la nomina del nuovo procuratore della Repubblica aggiunto, posto vacante, dopo la morte di Vincenzo Calderazzo, dal febbraio del 2003. I candidati al posto sono lo stesso Carlo Macrì, che è quello che dovrebbe avere, in base all' anzianità di servizio, più possibilità di aggiudicarsi il posto; Alfredo Garbati, attuale sostituto procuratore generale a Catanzaro, e Salvatore Murone, presidente di sezione del Tribunale di Lamezia.

Ecco chi ha pugnalato De Magistris.

Anonimo ha detto...

Archivio parlamentare PR
Mellini Mauro - 17 gennaio 1989
Magistrato Dolcino Favi
3/01410 - CAMERA - INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
PRESENTATA DA MELLINI (FED. IL 17.01.89 (SEDUTA N. 234)

*** ITER IN CORSO *** MINISTRO DELEGATO : GIUSTIZIA


DESTINATARIO: GIUSTIZIA


SINTESI:

Per un intervento volto ad attivare azioni

disciplinari nei confronti del sostituto

procuratore della Repubblica di Siracusa

Dolcino Favi.


COFIRMATARI:

VESCE (FED. EUR.) RUTELLI (FED. EUR.)

CALDERISI (FED. EUR.)

Anonimo ha detto...

Ha appena saputo. E comincia a parlare: "Siamo alla magistratura degli Anni Trenta, siamo tornati a un ordinamento giudiziario gerarchizzato proprio dell'epoca fascista". Il sostituto procuratore Luigi De Magistris sceglie con cura le parole, prova a stare calmo nonostante tutto quello che gli sta rotolando addosso. Dice: "Prima mi tolgono l'inchiesta Poseidone, poi il tentativo di allontanamento, poi ancora l'avocazione dell'inchiesta Why Not, faccio le corna ma dopo rimane solo l'ipotesi della soppressione fisica". Il magistrato è nella sua casa di Catanzaro. Risponde a tutte le domande che può. Da qualche minuto ha avuto notizia dalle agenzie di stampa che gli hanno "tolto" anche l'altra indagine, si sfoga: "Stento a crederci, mi sembra una barzelletta".

Che costa sta accadendo dottor De Magistris?
"Il dato è quello dell'impossibilità materiale di svolgere il proprio ruolo. Se è vero, se è vero perché io non ho ancora ricevuto alcuna notifica, ci avviamo al crollo dello stato di diritto. E un altro punto nevralgico è quello dell'articolo 3 della Costituzione che qui si sta mettendo in gioco: i cittadini italiani sono tutti uguali davanti alla legge?"

Tutti i cittadini italiani sono uguali davanti alla legge?
"Se uno arresta chi fa la tratta di esseri umani o i trafficanti di droga gli arrivano i telegrammi e gli applausi, gli dicono che è il magistrato più bravo d'Italia. Ma poi viene cacciato quando indaga sulla pubblica amministrazione. Cosa significa allora? A questo punto la partita non può essere più - visto che il tema è così alto - trasferite o non trasferite De Magistris. Io pongo un altro problema: un magistrato così può rimanere in magistratura. E io, così lo so fare il magistrato, anche se mi mandano a Bolzano o a Novara o a Cagliari. Questo è il tema che è in gioco nel Paese: se un magistrato può continuare a indagare su tutti i cittadino o no".

Lei cosa sa di questa avocazione?
"Di ufficiale nulla. Ma se la ragione è quella sull'omessa astensione nel conflitto con il ministro, questo è un fatto senza precedenti. In questo caso la magistratura, intesa come potere diffuso sul territorio, perde completamente la sua autonomia".

Sembra che il procuratore generale Dolcino Favi abbia motivato il suo provvedimento per l'articolo 412, cioè l'avocazione delle indagini preliminari per mancato esercizio dell'azione penale o per la non archiviazione nei termini stabiliti dalle legge.
"Se è così, è ancora peggio. Le indagini preliminari sono in corso e quella norma può intervenire solo quando scadono i termini delle indagini. Le mie indagini erano in pieno svolgimento. Quindi, quella norma, è completamente inapplicabile".

Si sentirebbe allora in grado di affermare che c'è stata una forzatura, se fosse andata davvero così?
"Se fosse andata così, sarebbe un eufemismo dire che c'è stata una forzatura. E poi, poi io in queste ore mi sono fatto una domanda: come è che la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Mastella, una notizia così riservata, è uscita su Libero? Io credo che faccia parte di una vera strategia della tensione. Prima la fuga di notizie su Prodi, poi la revoca delle indagini, poi l'articolo di Libero che è servito a scatenare un processo mediatico per arrivare all'avocazione. Senza questa fuga di notizie su Mastella, non sarebbe accaduto tutto questo. E poi il procuratore generale non potrebbe sapere della notizia di Mastella, è vietato dalla legge. Di quella iscrizione lo può sapere il procuratore della repubblica, il procuratore aggiunto. Il procuratore generale non può conoscere le indagini. E la velocità del suo provvedimento mi ha lasciato esterrefatto".

De Magistris, cosa farà adesso?
"Scriverò a chi di dovere, questa avocazione è un ulteriore tassello di ciò che mi sta accadendo da tre anni a questa parte".

Si rivolgerà al Csm? Denuncerà tutto a un'altra procura?
"Investirò più di un'autorità. Indagavo su un sistema di potere e mi hanno spogliato di tutte le inchieste".

Ci spieghi meglio..
"Il segnale che hanno lanciato è molto chiaro: la magistratura non può più indagare in alcune direzioni. Questo è evidente. Poi è anche la conferma di come una parte del potere giudiziario sta dentro il sistema. Una parte della magistratura è funzionale a certi sistemi oggetto di investigazioni, è fondamentale capire questo. Ecco perché si pone in discussione l'agibilità democratica all'interno della magistratura. Da un lato c'è un ritorno alla magistratura degli Anni Trenta, con segni sintomatici di quel periodo del prefascismo e del fascismo. E cioè la possibilità del ministro di trasferire in via cautelare dei magistrati. Si ritorna al periodo in cui il potentino del paese, il signorotto che chiede l'allontanamento del pretore che magari dava fastidio e poi arrivavano gli ispettori e in una settimana quel pretore lo cacciavano via. Si torna alla magistratura ipergerarchizzata, l'avocazione senza alcuna giustificazione, la magistratura in una posizione di avvilimento totale. Immaginate il messaggio che sta passando in questo momento nei confronti di tutti i colleghi".

Si rimprovera qualcosa nel suo lavoro?
"Io ho un rispetto assoluto delle forme, io ritengo che un magistrato per raggiungere risultati deve innanzitutto rispettare la procedura penale. Detto questo, è ovvio e scontato che chi lavora in queste condizioni possa fare errori. Io non mi rimprovero nulla. Ma sono consapevole di aver potuto fare errori, di aver potuto sbagliare. E' umano, ovvio. Che poi abbia fatto errori è tutto da vedere. Io ho subito in questi mesi un processo pubblico senza potermi difendere".

L'iscrizione del ministro Mastella può aver accelerato l'avocazione dell'altra sua inchiesta?
"Sta nei fatti mi pare. Poi parleranno le carte, ma mi pare assolutamente verosimile".

C'è, come dire, una tempistica ritorsiva?
"Io questo non lo posso dire. Però mettendo insieme i fatti... Un'altra cosa mi sembra incredibile: io stavo facendo un percorso di indagine molto lineare e all'improvviso si inserisce una richiesta di trasferimento del ministro che poi - sembrerebbe - è stata utilizzata per dire tu ti dovevi astenere perché c'era la richiesta di trasferimento. Quindi arriviamo al punto che si equipara una richiesta di trasferimento d'ufficio con un atto istituzionale a una specie di denuncia presentata da un indagato. C'è inimicizia, devi astenerti. Una cosa veramente incredibile. E' senza precedenti. Che cosa dovevo fare di fronte a quella richiesta? Dovevo fermarmi, dovevo chiudere le mie indagini? La logica era quella: io dovevo fermare le mie indagini in quella direzione".

O girare le spalle, far finta di non vedere...
"Voglio dire un'altra cosa sul messaggio che stanno mandando. Se io dovessi essere trasferito il magistrato che mi verrà a sostituire cosa farà, come si comporterà? Sa già che, se dovesse seguire le mie orme, andrebbe incontro a un provvedimento disciplinare. Cosa altro deve pensare? O mi fermo o mi tolgono l'indagine. Ecco perché parlo di fine di autonomia e dell'indipendenza della magistratura. E lo dico a ragion veduta. Così non si può più andare avanti, così non ci sono più gli spazi per questo lavoro. E come si fa?".

Lei è diventato, suo malgrado, anche punto di riferimento per un Sud che vuole liberarsi da certi poteri poco trasparenti. Ha qualcosa da dire a quei ragazzi che manifestano per non farla cacciare? Cosa vorrebbe dire a quei giovani calabresi e a tutti gli altri che credono nell'autonomia della magistratura?
"Io innanzitutto credo che questa mobilitazione sia sui diritti e sulla giustizia e non su un giustizialismo o provocata dalla voglia di un tintinnio di manette, di monetine tirate. Questa è una differenza importante con il 1992. Bisogna capire quale è la posta in gioco, questa non è più una questione solo di Luigi De Magistris. Sono convinto che c'è una consapevolezza dei propri diritti, che oggi c'è una grande maturità democratica. Ho ammirazione per quei ragazzi".

Come si sente davvero, cosa prova dentro nel momento che deve lasciare le sue inchieste?
"In una regione che ha decine e decine di magistrati che si trovano in una situazione di opacità assoluta, si va a colpire con tutti i mezzi chi sta cercando di fare un po' di chiarezza sul fiume di finanziamenti pubblici che sono arrivati... ".

Anonimo ha detto...

De Magistris:”Mi cacciano perchè indago. Così torniamo all’epoca fascista”

Oggi il tema in gioco è se tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge
Faccio le corna, ma dopo che mi hanno tolto le inchieste resta solo l’eliminazione fisica.”


Prodi,D'Alema,Veltroni,Bertinotti PERCHE' NON PARLATE SUL CASO DE MAGISTRIS?
Vergognatevi siete solo dei carnefici della giustizia!

Anonimo ha detto...

Il pm Luigi De Magistris

Ha appena saputo. E comincia a parlare: “Siamo alla magistratura degli Anni Trenta, siamo tornati a un ordinamento giudiziario gerarchizzato proprio dell’epoca fascista”. Il sostituto procuratore Luigi De Magistris sceglie con cura le parole, prova a stare calmo nonostante tutto quello che gli sta rotolando addosso. Dice: “Prima mi tolgono l’inchiesta Poseidone, poi il tentativo di allontanamento, poi ancora l’avocazione dell’inchiesta Why Not, faccio le corna ma dopo rimane solo l’ipotesi della soppressione fisica”. Il magistrato è nella sua casa di Catanzaro. Risponde a tutte le domande che può. Da qualche minuto ha avuto notizia dalle agenzie di stampa che gli hanno “tolto” anche l’altra indagine, si sfoga: “Stento a crederci, mi sembra una barzelletta”.

Che costa sta accadendo dottor De Magistris?
“Il dato è quello dell’impossibilità materiale di svolgere il proprio ruolo. Se è vero, se è vero perché io non ho ancora ricevuto alcuna notifica, ci avviamo al crollo dello stato di diritto. E un altro punto nevralgico è quello dell’articolo 3 della Costituzione che qui si sta mettendo in gioco: i cittadini italiani sono tutti uguali davanti alla legge?”

Tutti i cittadini italiani sono uguali davanti alla legge?
“Se uno arresta chi fa la tratta di esseri umani o i trafficanti di droga gli arrivano i telegrammi e gli applausi, gli dicono che è il magistrato più bravo d’Italia. Ma poi viene cacciato quando indaga sulla pubblica amministrazione. Cosa significa allora? A questo punto la partita non può essere più - visto che il tema è così alto - trasferite o non trasferite De Magistris. Io pongo un altro problema: un magistrato così può rimanere in magistratura. E io, così lo so fare il magistrato, anche se mi mandano a Bolzano o a Novara o a Cagliari. Questo è il tema che è in gioco nel Paese: se un magistrato può continuare a indagare su tutti i cittadino o no”.


Lei cosa sa di questa avocazione?
“Di ufficiale nulla. Ma se la ragione è quella sull’omessa astensione nel conflitto con il ministro, questo è un fatto senza precedenti. In questo caso la magistratura, intesa come potere diffuso sul territorio, perde completamente la sua autonomia”.

Sembra che il procuratore generale Dolcino Favi abbia motivato il suo provvedimento per l’articolo 412, cioè l’avocazione delle indagini preliminari per mancato esercizio dell’azione penale o per la non archiviazione nei termini stabiliti dalle legge.
“Se è così, è ancora peggio. Le indagini preliminari sono in corso e quella norma può intervenire solo quando scadono i termini delle indagini. Le mie indagini erano in pieno svolgimento. Quindi, quella norma, è completamente inapplicabile”.

Si sentirebbe allora in grado di affermare che c’è stata una forzatura, se fosse andata davvero così?
“Se fosse andata così, sarebbe un eufemismo dire che c’è stata una forzatura. E poi, poi io in queste ore mi sono fatto una domanda: come è che la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati di Mastella, una notizia così riservata, è uscita su Libero? Io credo che faccia parte di una vera strategia della tensione. Prima la fuga di notizie su Prodi, poi la revoca delle indagini, poi l’articolo di Libero che è servito a scatenare un processo mediatico per arrivare all’avocazione. Senza questa fuga di notizie su Mastella, non sarebbe accaduto tutto questo. E poi il procuratore generale non potrebbe sapere della notizia di Mastella, è vietato dalla legge. Di quella iscrizione lo può sapere il procuratore della repubblica, il procuratore aggiunto. Il procuratore generale non può conoscere le indagini. E la velocità del suo provvedimento mi ha lasciato esterrefatto”.

De Magistris, cosa farà adesso?
“Scriverò a chi di dovere, questa avocazione è un ulteriore tassello di ciò che mi sta accadendo da tre anni a questa parte”.

Si rivolgerà al Csm? Denuncerà tutto a un’altra procura?
“Investirò più di un’autorità. Indagavo su un sistema di potere e mi hanno spogliato di tutte le inchieste”.

Ci spieghi meglio..
“Il segnale che hanno lanciato è molto chiaro: la magistratura non può più indagare in alcune direzioni. Questo è evidente. Poi è anche la conferma di come una parte del potere giudiziario sta dentro il sistema. Una parte della magistratura è funzionale a certi sistemi oggetto di investigazioni, è fondamentale capire questo. Ecco perché si pone in discussione l’agibilità democratica all’interno della magistratura. Da un lato c’è un ritorno alla magistratura degli Anni Trenta, con segni sintomatici di quel periodo del prefascismo e del fascismo. E cioè la possibilità del ministro di trasferire in via cautelare dei magistrati. Si ritorna al periodo in cui il potentino del paese, il signorotto che chiede l’allontanamento del pretore che magari dava fastidio e poi arrivavano gli ispettori e in una settimana quel pretore lo cacciavano via. Si torna alla magistratura ipergerarchizzata, l’avocazione senza alcuna giustificazione, la magistratura in una posizione di avvilimento totale. Immaginate il messaggio che sta passando in questo momento nei confronti di tutti i colleghi”.

Si rimprovera qualcosa nel suo lavoro?
“Io ho un rispetto assoluto delle forme, io ritengo che un magistrato per raggiungere risultati deve innanzitutto rispettare la procedura penale. Detto questo, è ovvio e scontato che chi lavora in queste condizioni possa fare errori. Io non mi rimprovero nulla. Ma sono consapevole di aver potuto fare errori, di aver potuto sbagliare. E’ umano, ovvio. Che poi abbia fatto errori è tutto da vedere. Io ho subito in questi mesi un processo pubblico senza potermi difendere”.

L’iscrizione del ministro Mastella può aver accelerato l’avocazione dell’altra sua inchiesta?
“Sta nei fatti mi pare. Poi parleranno le carte, ma mi pare assolutamente verosimile”.

C’è, come dire, una tempistica ritorsiva?
“Io questo non lo posso dire. Però mettendo insieme i fatti… Un’altra cosa mi sembra incredibile: io stavo facendo un percorso di indagine molto lineare e all’improvviso si inserisce una richiesta di trasferimento del ministro che poi - sembrerebbe - è stata utilizzata per dire tu ti dovevi astenere perché c’era la richiesta di trasferimento. Quindi arriviamo al punto che si equipara una richiesta di trasferimento d’ufficio con un atto istituzionale a una specie di denuncia presentata da un indagato. C’è inimicizia, devi astenerti. Una cosa veramente incredibile. E’ senza precedenti. Che cosa dovevo fare di fronte a quella richiesta? Dovevo fermarmi, dovevo chiudere le mie indagini? La logica era quella: io dovevo fermare le mie indagini in quella direzione”.

O girare le spalle, far finta di non vedere…
“Voglio dire un’altra cosa sul messaggio che stanno mandando. Se io dovessi essere trasferito il magistrato che mi verrà a sostituire cosa farà, come si comporterà? Sa già che, se dovesse seguire le mie orme, andrebbe incontro a un provvedimento disciplinare. Cosa altro deve pensare? O mi fermo o mi tolgono l’indagine. Ecco perché parlo di fine di autonomia e dell’indipendenza della magistratura. E lo dico a ragion veduta. Così non si può più andare avanti, così non ci sono più gli spazi per questo lavoro. E come si fa?”.

Lei è diventato, suo malgrado, anche punto di riferimento per un Sud che vuole liberarsi da certi poteri poco trasparenti. Ha qualcosa da dire a quei ragazzi che manifestano per non farla cacciare? Cosa vorrebbe dire a quei giovani calabresi e a tutti gli altri che credono nell’autonomia della magistratura?
“Io innanzitutto credo che questa mobilitazione sia sui diritti e sulla giustizia e non su un giustizialismo o provocata dalla voglia di un tintinnio di manette, di monetine tirate. Questa è una differenza importante con il 1992. Bisogna capire quale è la posta in gioco, questa non è più una questione solo di Luigi De Magistris. Sono convinto che c’è una consapevolezza dei propri diritti, che oggi c’è una grande maturità democratica. Ho ammirazione per quei ragazzi”.

Come si sente davvero, cosa prova dentro nel momento che deve lasciare le sue inchieste?
“In una regione che ha decine e decine di magistrati che si trovano in una situazione di opacità assoluta, si va a colpire con tutti i mezzi chi sta cercando di fare un po’ di chiarezza sul fiume di finanziamenti pubblici che sono arrivati… “.

(21 ottobre 2007)

Anonimo ha detto...

65556] - Consiglio Superiore della Magistratura (disciplinare) Procedimento a carico di Antonio Rinaudo, di Ignazio Onni e di Dolcino Favi.


E il caro Dolcino si permette di togliere l'indagine a De Magistris?

Vergognati tu e tutta la magistratura!

Anonimo ha detto...

Qua dobbiamo scendere in piazza

Anonimo ha detto...

Clemente vuoi veramnete fare il bene dell'Italia?
Clemente vuoi veramente lasciare il segno in un'Italia logora e senza regole?

LEVATI DALLE PALLE e vai a CEPPALONI A COLTIVARE PATATE

Anonimo ha detto...

BASTA, ORA CI VUOLE LA RIVOLUZIONE ARMATA!!!!
FUORI DAI COGLIONI TUTTI STI BASTARDI CORROTTI, ANDIAMO A BUTTARLI FUORI DA MONTECITORIO A BASTONATE!!

Anonimo ha detto...

PM CATANZARO, MASTELLA:MI HA INDAGATO PER FARSI LEVARE INCHIESTA
Napoli, 21 ott. (Apcom) - "De Magistris mi ha iscritto scientemente nel registro degli indagati di 'Why not', sapendo che interrompeva l'inchiesta, visto che risultati reali fino ad ora non sono arrivati, anche perché ogni volta la Cassazione ha in larghissima misura bloccato i suoi atti. Non si può immaginare che lo abbia fatto per farsi togliere l'inchiesta e diventare eroe nazionale, sapendo che questa è la prassi?". E' questa la lettura che il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, dà della sua iscrizione sul registro degli indagati della Procura di Catanzaro per l'inchiesta 'Why not'. Mastella, conversando a Napoli con i cronisti, riconosce che questo è un "pensar male ma - dice - come sostiene il mio amico Andreotti a pensar male si fa peccato ma certe volte ci si indovina". Il 'cattivo pensiero' di Mastella nasce da una constatazione: De Magistris "non poteva non sapere che con la mia iscrizione l'avocazione sarebbe scattata automaticamente. Finché era coinvolto solo Prodi l'incompatibilità non c'era perché non era il ministro che giudicava, ma invece con me c'è il conflitto di interessi"
-----
A allora perche' il ministro della giustizia ha chiesto il suo trasferimento?
Non lo sapeva che cosi' gli sarebbe poi stata tolta l'indagine?

AvvocatoDelDiavolo ha detto...

W la Magistratura che combatte in silenzio contro la Mafia
Abbasso i magistrati che inquisiscono i politici (che hanno la presunzione d'innocenza) e poi vanno in TV
Abbiamo bisogno di magistrati contro la delinquenza,la Mafia, non di Magistrati che rilasciano interviste

Unknown ha detto...

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

______SENZA PIU' PAROLE_______


OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Anonimo ha detto...

mastella.. l'ANALFABETA D'ITALIA..

Anonimo ha detto...

mastella puo' giustificare la costruzione di un piccolo inceneritore perche' e' munnezza non riciclabile.

Anonimo ha detto...

Eccolo!

http://unpomodoropermastella.blogspot.com/

Unknown ha detto...

X lo Staff e tutti

Il vostro post mi ha particolarmente colpito perchè anch'io ho notato che Libero è sempre il primo quotidiano a fare questi scoop.

Le logge massoniche esistono, si pubblicizzano e si riuniscono in grandi gruppi. Il più importante è www.grandeoriente.it .
In questo sito si dichiara: "I Lavori di Loggia sono di natura strettamente riservata, ma non segreta."
www.grandeoriente.it/prin.htm
Capitoooo? Non è segreta e quindi non viola la legge Anselmi, però quello che fanno non te lo dicono. Mahh.
Parlano ore e ore e non capisco mai il perchè dei loro discorsi. Hanno pure un telegiornale.
C'è un giornalista Oscar Giannino
it.wikipedia.org/wiki/Oscar_Giannino
che elogia il Gran Maestro Venerabile e collabora proprio con "libero" il "foglio" e altri giornali. Sentite cosa dice Giannino (con tanto di spilletta massonica sulla giacca) a riguardo del maestro venerabile dal minuto 4:23 in poi
it.youtube.com/watch?v=JJxTqfNpiVI

infine ecco a voi il maestro venerabile
it.youtube.com/watch?v=88YCz9EX_NE
Questo video lo visto 3 mesi fà e non ci capivo niente, ma adesso che lo rivedo mi sembra tanto che stava riferendosi alle indagini di De Magistris. Ascoltate bene il discorso.
E qui dal minuto 4:10 in poi
it.youtube.com/watch?v=0I7cpow0RV4
Ma in che mani siamo?

Anonimo ha detto...

x Riccardo
ecco cosa i massoni dicono di fare,
però.....???????????? Come lo fanno e come credono di riuscirci?
Chi ci capisce è bravo
it.youtube.com/watch?v=xr8cndNOYRE

Anonimo ha detto...

Mastella sei un porco!!! De Magistris va lasciato lavorare. Per cortesia. E fuori dai coglioni al più presto!!!

Anonimo ha detto...

Ci tengo a dire al Sen. clemente Mastella ke per quanto mi riguarda è pari a una M E R D A!!!

Anonimo ha detto...

ha detto che l'inchiesta why not deve andare avanti perchè ci tiene a togliersi di dosso gli schizzi di fango di cui l'inchietsta lo ha macchiato....ma che fastidio danno degli schizzi di fango sopra ad un pezzo di merda?

AvvocatoDelDiavolo ha detto...

ma il Dott. De Magistris ha questa fissazione sui politici?
ma le indagini contro il crimine organzzato dove sono?

Anonimo ha detto...

W la magistratura che combatte la delinquenza, la mafia, e i politici collusi con la mafia, i politici corrotti dai poteri forti, i politici che usano le loro cariche istituzionali per fare affari illeciti, i politici che usano il loro potere per regalare posti di lavoro di prestigio e non a loro parenti e amici. W i magistrati indipendenti che non guardano in faccia a nessuno e fanno il loro dovere!!!

Anonimo ha detto...

Cari Italiani mi spiace, ma sono cazzi!

Anonimo ha detto...

avvocato,

come sempre ARIVAFFANCULO TU E TUO PADRE PURE

Anonimo ha detto...

ROSARIO
clEMENTE DAI UN'OCCHIATA A REPORT E VERGOGNATI!!!!!!
CETTO LA QUALUNQUE TI FA UN BAFFO,DELINQUENTE

Anonimo ha detto...

QUESTA NON LA SA MANCO MARCO TRAVAGLIO!

MASTELLA è CORNUTO:PER NON FAR SAPERE DELLA cornificazione DEL FIGLIO Pellegrino,CHIUDE INTERNET!

CEPPALONI,Settembre 2007:in paese corre voce che la nuora di Clemente,tale Alessia Camilleri ha tradito il figlio primogenito di Mastella-Pellegrino-allorchè la famigliola trascorse alcuni giorni di vacanza agostana sulla barchetta di DellaValle Renato,noto venditore di scarpe di pezza.Mentre il mastellino Pellegrino era ancora a Roma a lavorare presso il Min.Att.Prod.(dove paparino lo mise a fottersi uno stipendio ingiustificato),l'allegra brigata familiare ceppalonica formata dal ciccione Clemente,dalla sua signora Sandra Lonardo e dalla moglie del figlio-Alessia Camilleri[in mastella,per anni 1+mesi 2],raggiunse il compare DellaValle Diego su barcone ormeggiato a Capri per poi recarsi alle Eolie.Dopo alcuni giorni,il mastellino Pellegrino raggiunse anch'egli la truppa dei gitanti ma ebbe un'amara sorpresa:trovò sua moglie Camilleri Alessia che giaceva nuda in una cabina sottocoperta dove si era intrattenuta con il figlio di Della Valle.Sbigottito dalla sorpresa,il mastellino si congestionò tanto da non partecipare nemmeno al GrandPrix a Monza insieme al babbo Clemente(che doveva aggiustare la causa McLaren.vs.Ferrari presso la procura di Modena e che perciò andò ivi per accordarsi col cacaturo Briatore che fungeva da mediatore e rimediatore per conto McLaren).Il cornuto mastellino ha avviato le pratiche di divorzio da 2 mesi.Prima i 2 sposi Mastella Pellegrino e Camilleri Alessia vivevano in una delle tante case(a gratis)del ceppalonico a Roma:adesso Alessia se n'è andata via di casa e si è trasferita in una località del norditalia per vivere col figliolo dello scarparo DellaValle.Per evitare spargimenti di notizie,il grassone Clemente ricorse prima ad una legge bavaglio contro la stampa italiana tutta e poi decise di chiudere anche internet, complici mortadella-Prodi & paracu-Levi dell'Opus DEI.

Anonimo ha detto...

SENTIRE MASTELLA DARE DELL'IGNORANRTE A DI PIETRO E' COME SENTIRE IL BUE DARE DEL CORNUTO ALL'ASINO!!!

MA QUANDO LI MANDIAMO A CASA QUESTI DUE?????

Anonimo ha detto...

mammamia, mi vergogno ad essere italiano. questa classe politica non mi rappresenta, a casa, anzi in esilio, vergogna...

Anonimo ha detto...

Le logge massoniche odierne hanno il solo scopo di scambiarsi favori in tutti i campi. Di "spirituale" non hanno nulla. E, aggiungo, sono ben diverse da quelle dei tempi di Mazzini.

Anonimo ha detto...

Mastella ma che c.... sniffi prima di parlare?

Le tue losche azioni stanno alimentando di giorno in giorno il malgoverno di milioni e milioni di italiani, nonostante la censura mediatica dei servi di Prodi e di Berlusconi.

Ma viva a Dio esiste internet, voi piccoli e ignobili iscritti alle varie caste, non potete arginare, perchè la vera democrazia, meritocrazia risiede nella rete globale, uno dei pochi effetti benefici della globalizzazione...

Internet=DIO

Anonimo ha detto...

Caso-De Magistris: martedi riunione d'urgenza CSM
domenica 21 ottobre 2007
L'avocazione dell'inchiesta Why not e lo sfogo del pm di Catanzaro Luigi de Magistris, che ha parlato di una strategia della tensione e di poteri occulti che starebbero agendo contro di lui, finisce all'attenzione del Csm, che gia' si sta occupando del caso del magistrato di Catanzaro. Martedi' prossimo era gia' stata fissata una riunione della prima Commissione di Palazzo dei marescialli con all'ordine del giorno la posizione di De Magistris; ma oggi uno dei suoi componenti, il togato di Unicost Fabio Roia, fa sapere che chiedera' che l'attenzione dei consiglieri si allarghi agli ultimi sviluppi della vicenda. (ANSA)

Anonimo ha detto...

Caro avvocato del diavolo hai seguito la puntata odierna di report?
Hai visto che razza di politici ci governano? Sono proprio come degli angioletti, persone oneste e perbene; basta porgli una domandina innocente che cascano tutti come pere cotte
Hai provato vergogna per almeno un minuto?
Sei ancora convinto delle tue idee?
E dell'inchiesta Why Not? Hai sentito tutte le porcate che i politici calabresi stanno compiendo?
E del tuo pupillo mastello? C'era scritto a caratteri di fuoco che è coinvolto fino al collo.
Ma tu, nonostante tutte queste evidenze, cotinui a portare le fette di prosciutto sugli occhi anzichè un paio di occhiali.
Bravo, bamboccione credulone, continua nella tua crociata pro-indegni_della_carica_che_ricoprono(alla facciazza nostra naturlamente), ma quando verrà beccato anche lui, il tuo mastellone, con le mani nella marmellata mi faro una bella crassa risata alla facciazza tua e del tuo ministro.
Vorrò vedere se continuerai ancora a difenderlo e sostenerlo.
In attesa di questo grande giorno, che arriverà stai tranquillo, prima o poi arriverà...VERGOGNATI!!!


auguri...

Anonimo ha detto...

Treviso, 20 ott - ''Sono contrario ai governi
tecnici''. Lo ha detto il ministro Clemente Mastella, a
margine del congresso straordinario dei penalisti a Treviso.
''E' stato contestato e addebitato il fatto, parlando al
congresso regionale dell'Udeur, che ha coinciso con la mia
iscrizione al registro degli indagati di Catanzaro di essermi
espresso con una forma di ritorsione - ha detto Mastella -.
E' vero, sono passionale, ma sono estremamente lucido e
politicamente in grado di saper distinguere le cose e le
situazioni, e di saperle anche guidare. Al congresso ho fatto
da medico la mia diagnosi. Non credo che ci sia
responsbilita' del medico se l'organismo e' malato. Ho preso
atto che l'organismo e' appunto malato. Quando c'e' una
componente del governo che scende in piazza contro il governo
e contro i sindacati - ha proseguito Mastella - e' una cosa
che ha del paradossale e quindi difficile riuscire a
stabilire un modo con il quale in equilibrio si possa
ricomporre la situazione''.
Mastella ha rilevato inoltre che ''politicmente siamo a
rischio'' e che senza intaccare le prerogative del capo dello
Stato, ''ove forse e' proposta un'idea di governo tecnico e
cadesse questo governo e questa maggioranza. Per quanto mi
riguarda sarei contario appunto a governi tecnici''.
Per Mastella dunque ''se cade questo governo e' giusto che
si vada alle elezioni''.

Anonimo ha detto...

''L'Italia ha bisogno di una
magistratura indipendente, tutela fondamentale del principio
di eguaglianza di tutti - e sottolineo tutti - i cittadini di
fronte alla legge''. Lo ha detto a Treviso il ministro della
giustizia, Clemente Mastella, davanti ai penalisti italiani
riuniti a congresso. ''Ma ha anche bisogno di un'avvocatura
forte e credibile, che sia sentinella - ha proseguito - del
rispetto delle regole, tanto nel contradditorio del processo
penale, che, piu' in generale, del dibattito pubblico''.
Secondo Mastella il rispetto della legge ''non e' un dato
formale, un optional della democrazia, come taluni sembrano
pensare, ma uno dei pilastri sui quali si fonda il nostro
sistema costituzionale''. Mastella ha concluso osservando che
''ben consapevole del prezzo che avrei personalmente pagato e
fortew della mia integrita', ho sempre assunto le mie
responsabilita' di ministro, senza temeren ne' il vostro
dissenso, ne' quello di altri, accettando anche il rischio di
bere un calice amaro''.

Anonimo ha detto...

Mastella: "Se le accuse mosse avranno fondamento mi dimetterò"
21/10/07 - Roma


Il ministro della Giustizia Clemente Mastella per ora non ci pensa proprio a dimettersi per l'inchiesta a suo carico della procura di Catanzaro; lo farà se mai saranno provate le accuse che gli vengono mosse. Così ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quello che farà ."D'Alema ebbe l'avviso di garanzia, Berlusconi fu rinviato a giudizio, Prodi è nella mia analoga condizione; finalmente - ha detto Mastella- si è stabilito che l'avviso di garanzia è certezza di garanzia per la persona indagata, ma non perché sia condannata. Quando mi spiegheranno le tangenti che ho preso, i traffici in sede europea, sovranazionale e mondiale che mi riguardano, gli abusi che avrei determinato, sarò io che prenderò la valigia e andrò via".

Anonimo ha detto...

Giovedì prevista un'altra puntata di Anno Zero da Catanzaro

Bisogna chiedere scusa a Licio Gelli, perchè il programma di propaganda P2 era molto più serio di questa banda di manigoldi che gestisce il Paese. Con la sua proverbiale franchezza, Marco Travaglio, giornalista de l’Unità ed autore di libri di successo ,affronta la vicenda De Magistris chiamando in causa le gravi responsabilità del centro- sinistra e lanciando ipotesi inquietanti sul futuro della Calabria. La ‘ndrangheta- dice- ha messo le mani anche sui giornali e tiene insieme il grande comparto dei finanziamenti pubblici con il “fatturato” criminale più alto del mondo. Mastella è indecente- prosegue nell’intervista Travaglio- e non potrebbe fare il Ministro nemmeno nel Burkina Faso. Intanto, Annozero giovedì tornerà ad occuparsi del caso De Magistris. Sandro Ruotolo è già a Catanzaro e si profila un’altra puntata elettrizzante. Michele Santoro non vuole lasciare da solo il magistrato partenopeo in un momento di oggettivo sconforto. Stasera, invece, Report, il programma di Milena Gabbanelli su Raitre, si occuperà del caso Calabria e della presenza dell’oltre 50% di inquisiti nell’assemblea legislativa.

Anonimo ha detto...

Enza Bruno Bossio

Consorzio Lavoro Informatico Calabrese


Presidente, Consorzio Lavoro Informatico Calabrese (CLIC)
Amministratore Delegato, CM SISTEMI SUD

Vice Direttore Generale, CM SISTEMA SPA

Nata a Grimaldi (CS), il 15 aprile del 1957, si avvale di una ricchissima esperienza come dirigente d'azienda nel campo dell'innovazione tecnologica.

Attualmente, è Presidente del Consorzio Lavoro Informatico Calabrese (CLIC), che riunisce le società per dimensione e fatturato più rappresentative della Regione Calabria (CM Sistemi Sud, Abramotel, IFM, MET Sviluppo, Sirfin, Whynot).
Da luglio 2003 è Amministratore Delegato di CM Sistemi Sud e, dal novembre 2004, è nella Direzione Business strategico, del Gruppo CM Sistemi, società che opera nel settore dell'informatica già dagli anni '80, realizzando progetti complessi ed innovativi utilizzando le più moderne tecnologie dell'Information and Communication Technology (ICT).
E' inoltre componente del Comitato Scientifico della Fondazione Rotella e del Consorzio Tecnesud per la realizzazione del Distretto Tecnologico della Calabria.

In passato, ha ricoperto l'incarico di Amministratore Delegato di Intersiel Spa (2001-2002) e di Dirigente in Finsiel Spa Gruppo Telecom. Inoltre, dopo le esperienze di Programmista Regista in RAI e di dirigenza in Intersiel è stata Componente del C.d.A. di Sviluppo Italia (1999-2001) nonchè di Sispi Spa, società mista con il Comune di Palermo (2000-2002).

Nello spedifico, le sue precendenti esperienze sono le seguenti:
Gennaio 2003'Luglio 2003: Responsabile del Mercato SUD del Gruppo CM Sistemi.

Settembre 2002'Aprile 2001: Amministratore Delegato di Intersiel, l' azienda calabrese del Gruppo Telecom/Finsiel.

Giugno 2001'Giugno 1997: Direttore Generale del Consorzio Telcal (Consorzio costituito tra Telecom, Intersiel, Italeco, Regione Calabria) ;
Responsabile marketing IT-Telecom Area Regional Services per e-government. Responsabile Finsiel dell'offerta verso la Pubblica Amministrazione Locale.

Giugno 1997-Gennaio 1996: Responsabile del marketing strategico Intersiel. Responsabile del coordinamento per la realizzazione dello studio di fattibilità del Piano Telematico Calabria redatto in collaborazione con le Università di Lecce e Tor Vergata e approvato dal MURST nel dicembre 1996.

Gennaio 1996-Maggio 1993: Responsabile del Gruppo di lavoro per lo sviluppo dei servizi di Data-Broadcasting nell'ambito di un accordo operativo tra RAI e Finsiel per la realizzazione e la gestione su tutto il territorio nazionale del Televideo a diffusione regionale su RAI TRE. Responsabile della Formazione Intersiel.

Settembre 1991-Settembre 1990: Responsabile della progettazione e del coordinamento dei corsi di formazione di base per i neolaureati selezionati dal Consorzio Telcal. Responsabile per la Direzione Generale della progettazione e organizzazione del Centro di Competenza di Formazione Intersiel.

Settembre 1990-Ottobre 1989: Responsabile per la Direzione del personale delle attività di reclutamento dei laureati e diplomati per il Piano Telematico Calabria.

Progetto di Ricerca: 'Indagine sulla disoccupazione giovanile a Cosenza' finanziato dal Comune di Cosenza (1981).
Progetto di Ricerca: 'Doppia presenza donne e mercato del lavoro in Calabria' finanziato dalla Regione Calabria (1985).
Relazione-Workshop Osservatorio Internet Italia Sda Bocconi Milano (1998)
Relazione-Workshop 'I servizi del Piano Telematico: un'opportunità per lo sviluppo locale' (2000) Reggio Calabria.
Relazione-Workshop ANCI 'E-government' (2001) Firenze.

Anonimo ha detto...

Calabria: Rissa alla mostra tra il vice presidente del Consiglio regionale e la moglieUna violenta lite fra Nicola Adamo Vice Presidente del consiglio regionale della Calabria ed Enza Bruno Bossio, sua moglie, si è svolta ieri mattina sotto il vecchio carcere di Colle Triglio, fuori dalla Pinacoteca che ospita le tele di una mostra sul pittore Mattia Preti. Lo riporta oggi, in un articolo a firma di Mario Campanella, il quotidiano "La Provincia Cosentina" che scrive di un diverbio verbale feroce, seguito da schiaffi e pugni. Nell'articolo si legge come intorno alle 13, Adamo e la moglie, giunti con le loro rispettive auto nel luogo della mostra, hanno iniziato una lunga e violenta discussione poi degenerata in un vero e proprio scontro fisico.

Enza Bruno Bossio, secondo quanto hanno riferito i testimoni, ha afferrato il marito per la cravatta. La reazione del Vice Presidente della Giunta Regionale (che ieri ha inaugurato la mostra in sostituzione del presidente Agazio Loiero, impegnato in missione in Albania) sarebbe stata estremamente violenta. Adamo avrebbe sferrato una serie di pugni alla consorte.

Non è la prima volta che Adamo e Bruno Bossio fanno parlare di sè. Nell'estate del 2004 ci fu il caso della scappatella dell'attuale Vice presidente regionale con l'allora sindaco di Cosenza, Eva Catizzone. Enza Bruno Bossio è finita di recente nell'occhio del ciclone con l'inclusione nel registro degli indagati nell'ambito dell'indagine denominata Why not, condotta dal Pm De Magistris.

Anonimo ha detto...

RAGAZZI, SCENDIAMO IN PIAZZA...VI PREGO, COORDINIAMOCI TRA I BLOG E ALTRO CHE I COMIZI DI QUEI CRETINI DI FINI E COMPANY. L'ITALIA SI RIFA' NELLE PIAZZE! LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE!

Anonimo ha detto...

Calabria Indagato il vice di Loiero
Avviso di garanzia per il diessino Nicola Adamo: avrebbe favorito la moglie L'esponente politico si sarebbe attivato per far avere fondi alla consorte. Lui si difende: non ho nulla da nascondere, non mi sottrarrò ai magistrati
Francesco Paolillo - Catanzaro



Nicola Adamo, vicegovernatore della Calabria e uomo di punta dei Ds nel Mezzogiorno, è stato raggiunto da un avviso di garanzia insieme alla moglie, Enza Bruno Bossio, presidente del Consorzio lavoro informatico calabrese (che riunisce le società per dimensione e fatturato più rappresentative della regione), e al suo segretario, Giulio Grandinetti. La procura di Catanzaro contesta ipotesi di reato che vanno dall'abuso d'ufficio alla truffa, fino all'associazione per delinquere. Al centro dell'inchiesta, i rapporti fra la Regione e una serie di società di cui Enza Bruno Bossio sarebbe stata amministratrice. Il sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, vuole dunque fare chiarezza sulla possibilità che Adamo possa avere in qualche modo dirottato finanziamenti pubblici in favore delle aziende gestite dalla moglie. L'inchiesta si intreccia anche con quella, in atto da anni, sui presunti illeciti nell'erogazione di finanziamenti da parte della Regione Calabria nel settore della depurazione delle acque. Illeciti risalenti alla precedente legislatura regionale, quando governava il centrodestra. Il nome di Nicola Adamo era balzato agli onori della cronaca qualche anno fa quando, nell'estate del 2004, già sposato con Enza Bruno Bossio, ammise di essere il padre del bimbo che il sindaco diessino di Cosenza, Eva Catizone, portava in grembo. Gossip col quale s'intrecciarono fiumi di polemiche politiche fino alla caduta della giunta di centrosinistra, guidata dalla donna voluta da Giacomo Mancini, proprio per mano dei Ds che non votarono, al contrario di Forza Italia, il bilancio. Bisogna andare indietro nel tempo anche per rintracciare l'autodenuncia di Nicola Adamo, nel dicembre dello scorso anno, rispetto a quegli stessi reati sui quali, oggi, la procura di Catanzaro cerca di far luce. Il vicegovernatore della Calabria proprio ieri ha tenuto una conferenza stampa per ribadire la sua limpidezza amministrativa e, soprattutto, per specificare come nel provvedimento a suo carico non ci sia alcun coinvolgimento della giunta regionale guidata da Agazio Loiero. Ha quindi manifestato la sua disponibilità a collaborare con il magistrato che sta conducendo le indagini e si è detto pronto a confutare ogni addebito. «Dalle carte di cui sono in possesso - ha spiegato - non emerge nessuna contestazione che fa riferimento a questa Giunta regionale». Nel merito dei reati formulati dal pm ha aggiunto: «Si fa riferimento a tre ipotesi. La prima riguarda un finanziamento in contratto di programma denominato Consorzio Tecnosud. Dalle stesse carte si evince che l'unico momento di partecipazione che ha avuto la Regione lo ha avuto nel Governo precedente. Poi si parla di Tesi, anche qui il riferimento non è esplicitato. E poi si fa riferimento alla Vallecrati, dove Enza è andata da poche settimane». Enza Bruno Bossio è una manager molto quotata nel settore dell'innovazione tecnologica. A partire dall'incarico di vicedirettore generale del Gruppo Cm sistemi, azienda italiana con circa 600 dipendenti, oltre 50 milioni di euro di fatturato nel 2005 e sedi a Roma, Napoli, Cosenza, Milano e Vicenza. Un'azienda che nel suo portafoglio clienti non conta solo la Regione Calabria, ma anche il Ministero di Grazia e Giustizia e dell'Interno, quelli degli Esteri e dell'Economia, la Regione Campania, Telecom, Poste Italiane, Ferrovie italiane, Banca di Roma, Banca Antonveneta, Unicredito, Banca d'Italia. Una carriera importante, iniziata nei primi anni '90 e proseguita nelle più importanti società calabresi e italiane nel settore. Si è già detto del Consorzio Clic, ma a questo si aggiungono le esperienze di Ad di Intersiel, Dg del Consorzio Telcal (Piano Telematico Calabria), consigliere di amministrazione di Sviluppo Italia, componente del Comitato scientifico della Fondazione Rotella e del Consorzio Tecnesud per la realizzazione del distretto tecnologico della Calabria. Agazio Loiero è stato fra i primi a confortare il suo vice: «La mia fiducia non viene meno per un'informazione di garanzia e dubito fortemente che Nicola Adamo, per come lo conosco io, possa avere commesso i reati su cui il magistrato indaga e deve continuare a indagare perché si faccia chiarezza al più presto».


De Magistris solo tu puoi salvarci da questa gentaglia!

Anonimo ha detto...

Un comitato d’affari politico-affaristico gestisce gli appalti in Calabria e pilota i finanziamenti dello Stato e dell’Unione europea. Nella depurazione delle acque, negli aiuti alle aziende, nell’informatica, nella sanità... Un magistrato, Luigi De Magistris, lo mette sotto accusa. Il suo capo gli toglie l’indagine. E adesso?

Anonimo ha detto...

Anche Mastella intercettato: ecco la telefonata


Il ministro parla con Antonio Saladino, il referente al Sud per la Compagnia delle opere: "Tonì, fatti autorizzà, tu e qualche altro, a dare una mano, qua va come dico io...". Nell’inchiesta calabrese sugli intrecci fra politica e affari spuntano alcune conversazioni del 2006, quando il Guardasigilli non era al governo
Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica
Intercettato anche il Guardasigilli. C’è anche il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, tra le persone ascoltate al telefono dagli inquirenti della Procura di Catanzaro. Le chiamate sono allegate all’inchiesta «Why not» incentrata su un presunto comitato d’affari, ovviamente illegale, politicamente trasversale e ramificato in tutta Italia. Il titolare del dicastero di via Arenula, che in questi giorni ha ripetutamente negato di voler tenere «sotto schiaffo» la magistratura e la stampa con la nuova normativa sulle intercettazioni, nell’indagine del pm Luigi De Magistris finisce «spiato» suo malgrado nel corso di una chiacchierata amichevole del 16 marzo 2006 con Antonio Saladino, personaggio cardine dell’inchiesta, referente della Compagnia delle opere nel Sud, definito dal pm «uomo al centro di un potere politico-economico non discutibile» che «manifesta una conoscenza verso esponenti politici di riferimento nazionali e regionali». Mastella, come indirettamente traspare anche dalla lettura del corposo decreto di perquisizione, è oggetto di una particolare attenzione da parte del magistrato alla ricerca delle «coperture politiche» che avrebbero permesso a Saladino di mettere in piedi il suo «sistema». Che «consisteva nella possibilità di ottenere lavori per le sue società» grazie alle entrature nei partiti, offrendo in cambio posti di lavoro. Nella telefonata agli atti non c’è niente di troppo compromettente per il ministro, se non proprio la conferma di una certa familiarità con Antonio Saladino, che il leader centrista chiama «Tonì».
«Ok Tonì, mandami l’amico»
I due discutono di un incontro che Mastella (all’epoca parlamentare) avrebbe dovuto definire con un imprenditore, «un amico mio, che una volta ti ho presentato (...) un grande costruttore, una cosa molto seria». «Sai Clemente - spiega Saladino - voleva conoscerti, fare una chiacchierata con te». Mastella dà subito la sua disponibilità: «Mandamelo verso le 12.15», ovvero neanche un’ora più tardi, visto che la telefonata viene registrata dai carabinieri del nucleo operativo di Lamezia Terme alle 11.37. Ma Saladino rallenta: «No oggi no. Ti chiamo domani e ti fisso un appuntamento con lui?». Mastella ribatte: «Va bene». Quello su cui si stanno concentrando gli inquirenti è lo scambio di battute successivo. O meglio una frase tutta da interpretare dell’attuale ministro: «Tonì, ma tu fatti autorizzà, tu e qualche altro a dare una mano, qua va come dico io, non come dicevi tu, eh!». Saladino replica: «Sì, no, hai ragione, no quello... ha cannato tutto, ha cannato tutto (...) io pensavo che recuperava... e che è presuntuoso, è un presuntuoso... e lo so, lo so che è un casino, se no, lo so che è un casino con Piri...».
Il costruttore e il generale
Poi i due tornano a parlare dell’appuntamento con l’imprenditore, e Saladino sottolinea come sia «una persona serissima», oltre che «amico anche di un generale che siamo stati insieme, ti ricordi?». Dalla lettura dell’intercettazione traspare, subito dopo, un curioso retroscena politico. Saladino chiede a Mastella se ha letto il Corriere della Sera: «Ma poi l’uscita nostra oggi sul Corriere l’hai vista, no? È uscita come Cdo pubblica, l’hai vista?». Mastella prende tempo: «Ma...lo so, ho visto, però io...». Saladino lo interrompe: «Però è equilibrata, l’uscita». Il riferimento è probabilmente a un articolo pubblicato a pagina 9 del Corsera in cui la Compagnia delle opere, a meno di un mese dalle elezioni, annunciò pubblicamente che avrebbe appoggiato il centrodestra. Ma al di là di questa intercettazione, peraltro non l’unica agli atti, le chiacchierate tra Saladino e Mastella erano già finite, indirettamente, nel decreto di perquisizione notificato ai 20 indagati. E il nome del Guardasigilli salta fuori nell’intercettazione di un’altra conversazione datata 10 marzo 2006 tra lo stesso Saladino ed Enza Bruno Bossio, già indagata, moglie del diessino Nicola Adamo, anche lui finito sotto inchiesta e perquisito su ordine del pm calabrese.
L’ira del Guardasigilli

Mastella nega di aver avuto «rapporti d’affari» con l’imprenditore indagato. E dice: «Ciò che è veramente grave in tale vicenda è invece l’ennesima, indebita divulgazione di intercettazioni disposte nel corso di indagine penale e nelle quali è parte un parlamentare. Vicenda grave sia se le telefonate sono state utilizzate dall’autorità giudiziaria in assenza dell’autorizzazione del Parlamento sia, e ancor più, nel caso in cui le stesse siano state fraudolentemente divulgate da chi ne abbia avuto a vario titolo la disponibilità, col duplice pregiudizio delle specifiche garanzie costituzionali e del dovere generale di tutela della riservatezza».

Anonimo ha detto...

Pazzesco............
Mastella che farnetica, strabuzza gli occhi,
balbetta qualche frase sconclusionata,
telefona in diretta al TG4 per cercare qualche parola di conforto da Emilio Fede.....
Sembra un bambino sorpreso con le mani nella marmellata.
Minaccia di far cadere il governo.
E Prodi che fa? ...Si sono sentiti e chiariti!!!!!!!
L'opposizione?......Tace!!!!!
E' uno spettacolo orrendo e nauseante che mette ancor più in ridicolo
questa classe di politicanti da strapazzo.
Ma nemmeno nei miei peggiori incubi potrei aspettarmi tanto......
Aiutoooooooooooooooo

Anonimo ha detto...

Speriamo che qualcuno ti regali due pallottole: IN FRONTE!!!

Anonimo ha detto...

Viviamo già nell'era che la P2 preventivava. Gli affaristi, Le loggie intrallazzano, trasferiscono, mettono le persone oneste sotto processo. Tutto è consentito loro. Muovono i miliardi di Euro e si comprano le coscienze di ometti, che cosi trovano luce, e banchettano alla corte di quelli che decidono i destini del popolo italiano, quello vero. Ci vuole una rivoluzione che li spazzi via se vogliamo un futuro degno di tale nome per i nostri figli.
RIVOLUZIONE
RIVOLUZIONE
RIVOLUZIONE...

Anonimo ha detto...

Vogliono CENSURARE internet!!!

Leggete qui:

verainformazione.altervista.org

ImFuckinDyingHere ha detto...

X avvocato del diavolo (dato che tu fai sempre le stesse accuse, io ti rispondo sempre allo stesso modo)

Avvocato ma a che loggia appartieni tu? Dai diccelo.
Non puoi dirci che è un segreto, lo sai che con la legge Spadolini le associazioni segrete sono state dichiarate illegali?
I massoni come te sono dei criminali alla stregua della mafia e delle brigate rosse. E come tali vanno perseguiti.
Perchè qui si parla di massoneria, di associazioni segrete che gestiscono i fondi europei destinati alla collettività, di logge che a quanto pare hano affiliati in tutti i posti di potere, dalla magistratura al parlamento, al governo, all'imprenditoria, all'informazione. Se non sono queste le cose che dovrebbero interessare alla gente quali sono allora? Il delitto di Cogne? Qui è l'esistenza stessa delle istituzioni in Italia che è messa in dubbio.

E se la situazione che emerge dall'inchiesta why not non ti disgusta vuol dire una cosa sola: tu in questa vicenda ci sei dentro fino al collo, raccomandato dei miei stivali.

Anonimo ha detto...

Carissimi tutti, grazie agli anonimi che hanno scritto dei casi degli ultimi giorni...ma metttete una firma benedetti ragazzi se no manco un grazie vi posso dire!!!
Ma vogliamo cominciare a fare qualcosa di pratico?
1) Il blog potrebbe mandare una lettera a DE MAGISTRIS per esprimere la nostra solidarieta', per non lasciare soli i magistrati.
2) Cerchiamo di andare alla manifestazione PRO DE MAGISTRIS che stanno organizzando i ragazzi di Ammazzateci tutti.
3) Scriviamo tutti ad Annozero per esprimere apprezzamento per la nuova puntata su Catanzaro e il caso why not
4) Mail e lettere di apprezzamento alla coraggiosa ragazza di cui mi scappa il nome che ha dato il via all inchiesta why not.
5) Non sara' il meglio del meglio ma dovremmo partecipare in massa al prossimo v-day che sara' contro la mala informazione.
6)Non so come potrebbe essere fattibile ma qualcuno sa se e' stata iniziata una raccolta fondi per pagare la benzina a DE MAGISTRIS? I miei 50 euro asono sempre pronti...
7) Se si andasse a votare...MA COSA CAXO POTREMMO VOTARE? E temo che questa sia una domanda senza risposta....

CECILIA

Anonimo ha detto...

Ragazzi questa é interessante, forse si muove qualcosa.
Notizia ANSA di oggi:

- Le reazioni della magistratura -

ROMA - "Allarma e preoccupazione" per l'avocazione dell'inchiesta Why not al pm di Catanzaro Luigi De Magistris viene espressa a nome del gruppo dai componenti della giunta dell'Anm del Movimento per la Giustizia-Articolo 3. Questa iniziativa , avvertono,"non solo rischia di produrre ulteriore confusione nell'opinione pubblica, ma anche di determinare un dannoso rallentamento nella conduzione di così delicate indagini". "L'avocazione da parte del Procuratore generale di Catanzaro non appare condivisibile per l'assenza di ragioni giuridiche idonee a sorreggerla - affermano il vice segretario dell'Anm Gioacchino Natoli e Mario Suriano - ed è oltremodo discutibile per i tempi e le modalità di adozione del provvedimento".

"Infatti-spiegano i due componenti della giunta del sindacato delle toghe- non sembrano sussistere né l'inerzia del pm ad esercitare l'azione penale, né il ritardo nel richiedere l'archiviazione alla scadenza delle indagini preliminari, né ancora le situazioni di incompatibilità o le ragioni di astensione previste dal codice di procedura penale"; visto che queste "comunque, dovrebbero essere oggettive e preesistenti al procedimento penale e non generate dalle reazioni di altri organi, da eventuali iniziative disciplinari o da fatti di diversa natura, come ad esempio le denunce dei cittadini indagati, pena la possibilità di favorire iniziative strumentalmente volte ad ottenere il mutamento del magistrato assegnatario del singolo procedimento".

Per "riportare la necessaria chiarezza in una vicenda che si va facendo sempre più intricata", Natoli e Suriano auspicano che il "Csm adotti rapidamente le proprie determinazioni" sia sulla procedura amministrativa pendente in 1^ commissione sia sulla richiesta di trasferimento d'ufficio in via cautelare del magistrato avanzata dal ministro della Giustizia".

MD: CON AVOCAZIONE ATTACCO A INDIPENDENZA PM
E' un attacco all' "indipendenza della magistratura" e "riporta il Paese ad epoche remote in cui l'iniziativa del singolo pubblico ministero non poteva andare a scalfire poteri forti" l'avocazione da parte del procuratore generale di Catanzaro dell'inchiesta Why not al pm Luigi De Magistris. A criticare pesantemente l'iniziativa è Rita Sanlorenzo, segretaria di Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe. La corrente già un mese fa aveva denunciato "l'attacco all'esercizio indipendente della giurisdizione compiuto con la richiesta, da parte del ministro Mastella, del trasferimento immediato di Luigi de Magistris.

Oggi ci troviamo di fronte all'iniziativa del Procuratore generale di Catanzaro, che avoca a sé "l'indagine in cui è stato coinvolto lo stesso ministro". Un'iniziativa che evidenzia, sostiene Sanlorenzo, che "l'indipendenza della magistratura può essere osteggiata non solo dall'esterno, ma anche dall'interno dell'ordine giudiziario". Non solo così si riporta indietro il Paese, ma si "toglie ai cittadini il diritto di conoscerne al più presto gli esiti, tanto più importanti in quanto concernenti fatti di grande rilevanza pubblica, che coinvolgono esponenti della politica e delle istituzioni". Il tutto, "mentre in Calabria la giustizia continua a soffrire dei mali di sempre, per rimediare ai quali non servono certo le sollecite iniziative del Procuratore generale di Catanzaro, ma un serio impegno dell'intera magistratura e del suo organo di autogoverno per ottenere finalmente la chiarezza e la trasparenza che la pubblica opinione reclama".

MI: ORA PAROLE CHIARE E SEVERE DA CSM
Ci aspettiamo dal Csm "una parola chiara e severa" che punti a ripristinare, "nell'accavallarsi di messaggi contraddittori e non di rado interessati, legalità, professionalità e immagine della giustizia nonché a consentire all'autorità inquirente una serena ed efficace prosecuzione delle indagini sulle gravi ipotesi di reato prospettate nel contesto calabrese". E' quanto afferma il segretario di Magistratura Indipendente Carlo Coco in merito allo scontro tra il Guardasigilli Mastella e il pm di Catanzaro De Magistris.

In merito all'avocazione da parte del Procuratore generale di Catanzaro, Magistratura indipendente sottolinea "che non si tratta di provvedimento formalmente abnorme; che lo stesso è soggetto al vaglio di merito nelle sedi competenti del Consiglio Superiore della Magistratura e, su impugnazione, della Procura generale presso la Corte di cassazione; che va pertanto richiamato, anche con riferimento all'attuale delicato contesto degli uffici giudiziari di Catanzaro, il canone di non interferenza sui procedimenti in corso da sempre rivendicato dalla magistratura associata a tutela del principio di indipendenza interna ed esterna".

A fronte di ciò, prosegue la nota del segretario, "Magistratura Indipendente non può peraltro esimersi dal deplorare le continue violazioni dei canoni di riserbo, non interferenza, misura ed equilibrio imposti dal codice etico che come Anm ci siamo dati con riguardo ai rapporti tra magistratura e mass-media che costellano la vicenda, stigmatizzandone gli effetti di inammissibile generalizzato discredito gettato su tanti colleghi e su intere realtà giudiziarie".

Anonimo ha detto...

Io odio l'Opus Dei e CL. Sono peggio della P2 ma intoccabili e finanziate lautamente. Leccapiedi di merda. Io sono apolitico, ma MArx diceva "la religione e' l'oppio dei popoli" e aggiungo io "i partiti di ispirazione religiosa sono covi di serpi e bastardi" o come diceva un mio amico "I ciellini sono filgi di buona donna che si nascondono in chiesa" e ieri il Barilotto di Ceppaloni si e' fatto benedire dal Papa.

fate voi

Anonimo ha detto...

Oggi ho inviato al Presidente Napolitano
il seguente messaggio:

Signor Presidente della Repubblica, sono un cittadino che non ha gioito quando Lei è stato eletto Presidente; non ho gioito perchè è stato voluto ed eletto solo da quella maggioranza/minoranza che sin dal primo momento ha giocato ad
" asso piglia tutto ".
Conoscendo però la Sua integrità morale ho sperato che potesse essere " IL " Presidente , che per definizione è super partes; Onestamente ho l'impressione che a volte non lo è stato, però, ammetto, io sono di parte e quindi la mia potrebbe essere solo una forzata sensazione.
Signor Presidente, il clima in cui siamo immersi in questi giorni
(liti tra: mastella,Di Pietro, De Magistris ) non è degno di un grande paese come l'Italia a cui capo c'è Lei.
Signor Presidente come ogni buon padre di famiglia deve ! prendere una posizione decisa, faccia finire questa PAGLIACCIATA ! Mandi a casa questo Ministro disgraziato che ha dimostrato di non essere all'altezza del suo compito, incoraggi quei giovani magistrati che si sforzano di migliorare la nostra società, ed avrà dimostrato che è anche il MIO Presidente.

Firmato .........Giuan

Anonimo ha detto...

La merda mi fa meno schifo di Mastella!
Se sapessi che è morto in agonia tritato sotto le ruote di un tram, mi rammaricherei solo di non essere stato lì a godermi lo spettacolo!

Anonimo ha detto...

E' incredibile quello che sta succedendo!!(e che in realtà continua a succedere da anni).
Ma possibile che noi cittadini non possiamo proprio fare nulla?
non si può scioperare alla grande?
per una volta femare tutti insieme le attività italiane? dobbiamo riuscire in qualche modo prima o poi a cacciarli via tutti e ricominciare da capo !

e poi basta con le "dimissioni dei ministri", licenziamoli mettendo per iscritto ad enormi caratteri il motivo del loro licenziamento!

Anonimo ha detto...

Ma a l'avvocato non e' Mastella piaccia. No, lui lo ama. E non in maniera platonica. Proprio se lo tromberebbe!

Anonimo ha detto...

Ma perchè il demente tiene un blog se pubblica un post ogni 10 giorni ?

spadafora live ha detto...

e' scandaloso fate girare questo post , quanto meno contribuiamo a creare una sorta di conoscenza parallela

Anonimo ha detto...

ho fatto un brutto sogno:

..........alla fine il popolo si incazza, scende in piazza armato di spranghe e coltelli da cucina, prende il potere ed elegge per alzata di mano
il generale STUKAZ che viene nominato GENERALISSIMO.
Gli sconfitti scappano verso la svizzera:

Prodi ...in bicicletta con una mortadella sotto il sellino;

Di Pietro ... in mercedes ...regalatagli da un amico premuroso;

Mastella ....in aereo direttamente da Ceppaloni , dove, furbamente, si era fatto costruire in men che non si dica,una pista, dai suoi 3.000 amici, a capo dei quali un certo avvocazzo del diavolo che con frusta e forcone ha diretti i lavori.

Rutelli .... in motorino è stato preso a Eboli , sbagliando direzione, e finendo la miscela inquinante,anche lui si era fermato.... ad Eboli.

Veltroni.... non scappa
! parla ! parla ! parla ! convince il generalissimo STUCAZ,... diventa il suo vice, convinto che primo o poi ce la farà a diventare lui " El PRIMERO".

DRIN!!!!!
DRIN!!!!!
Sveglia !!!!
cazzo è già ora di pranzo !