venerdì 30 novembre 2007

Nasce la MastelCard

Cari lettori, segnatevi sul calendario la data di oggi. Questo è un giorno importante per tutti gli italiani e per noi di dementemastella. Siamo orgogliosi di potervi presentare in anteprima mondiale la prima carta di credito emessa da un blog: la MastelCard. Si tratta di un prodotto innovativo, giovane e dinamico che permetterà a coloro che la richiederanno di usufruire di tutti, ma proprio tutti i privilegi del Ministro, gratis e senza spese di spedizione! Verrà distribuita in tre versioni: Basic, Gold e Platinum.

Basic:

  • Volo Roma-Milano con Airbus presidenziale + biglietto per il GP di Monza senza che ci sia nè danno erariale, nè dolo o colpa grave: 0 euro, con MastelCard.
  • Tenere in vita un surrogato di giornale : ricevi 1.331.000 euro (da dividere con il resto della famiglia), con MastelCard.
  • In più per ogni 1000 euro che sottrarrete ad un contribuente, in regalo per voi il divertentissimo gadget anti-intercettazione per il vostro cellulare.
Gold:
  • Tutti i vantaggi della Basic
  • Minacciare la Rai per far andare in onda quello che ti pare, quando ti pare: 0 euro, con MastelCard
  • Ricevere la pensione da giornalista senza aver scritto nessun articolo e dopo meno di un anno di lavoro: 0 euro, MastelCard
Platinum:
  • Tutti i vantaggi della Gold
  • Fare il sindaco nella vostra città con Forza Italia ed essere eletti in Senato con l'Unione: 0 euro, con MastelCard
  • Sei appartamenti sul Lungotevere: a 1/3 del prezzo di mercato, con MastelCard
  • Trasferire il magistrato che indaga su di te: 0 euro, con MastelCard
  • Speciale servizio "IndultoFacile (TM)". Hai amici o amici di amici responsabili del crack Parmalat o di altri reati finanziari? Allora questa è la carta che fare per te: richiedi il servizio IndultoFacile allo sportello della banca più vicina e falli tornare tutti in libertà.
Certe cose te le devi pagare per i cazzi tuoi. Per tutto il resto c'è MastelCard.


La MastelCard è una carta personalizzabile. Scrivete tra i commenti l'uso che ne vorreste fare; cercheremo di venirvi incontro.


copia il codice sul tuo blog


Codice:






mercoledì 28 novembre 2007

Fiction, che passione!


Corriere.it - Mastella contro «Il capo dei capi». «Manca - ha aggiunto - quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana». «Il capo dei capi è un farabutto. Non credo si possa battere la mafia se non crescono i valori nella società. Quando si inneggia a un camorrista, a un mafioso, questo mi spaventa».

clEMENTE, i valori non li trovi sugli alberi. Possono crescere solo quando c'è la coscienza e la conoscenza del proprio passato, della verità. Se nella realtà i buoni vengono sempre uccisi, che colpa può avere una fiction? Quella di averla raccontata? Sono i comportamenti omertosi e complici come il tuo, ma non solo, che impediscono persino di iniziare a combatterla la mafia. A giudicare dal sondaggio del Corriere non sono neanche l'unico a pensarla così:

Fiction tv sui boss della mafia: è giusto bloccarne la messa in onda?

No

72.8%


27.2%

Imbarazzante. Comunque sia, a me personalmente spaventa di più se un camorrista, un mafioso inneggia a un Ministro della Giustizia...non so voi. Vi copio la lettera che Franceso Campanella, cassiere della mafia di Villabate nonchè braccio destro di Provenzano, aveva spedito a clEMENTE nell'Agosto del 2005:

Carissimo Clemente,
ti scrivo con il cuore gonfio di tantissime emozioni, esclusivamente per ringraziarti di cuore poichè nella mia vita ho frequentato tantissima gente e intrattenuto innumerevoli rapporti, tanti evidentemente errati. Sei l'unica persona del mondo politico che ricordo con affetto, con stima, con estremo rispetto, perchè sei sempre stato come un padre con me, e resta in me enorme l'insegnamento della vita politica che mi hai trasmesso. Sto vivendo un periodo drammatico di grande tribolazione e dolore, ma nella disgrazia ringrazio il nostro Signore di avermi dato la forz di reagire con grande forza, coraggio e serenità recuperando totalmente il mio rapporto con Dio e stringendomi attorno alla mia famiglia e alla mia dolce Barbara che, come tu sai, è l'unica cosa buona che mi ha regalato la politica. Confido nella volontà di nostro signore Gesù e so che affronterò una valanga di guai, ma sono serenamente convinto che riuscirò a trarre esperienza anche da questi eventi, consapevole dei miei torti e delle mie colpe. Nonostante che non avremo modo di frequentarci nei prossimi anni sappi che io e Bardara ti vogliamo bene.
Riguardati, e cammina sempre dritto per la tua strada e non ti far fregare come sempre da tutta quella gente vuota che ti sta intorno esclusivamente per interesse, pronta a voltarti le spalle alla prima occasione utile, come ti è capitato spesso nell'essere sempre troppo fiducioso nelle persone che ti circondano. Spero che il Signore ti dia la grazia di puntare sulle persone che veramente ti sono vicine per costruire quello che tu speri. Affido questa lettera a Sandro(*) che tra i tanti è una persona che nella disgrazia mi è stata vicina. Sappi che ripongo in lui speranza e fiducia per quello che potrà darti in termini di contributo. E' certamente una persona integra di cui potersi fidare. Nel ribadirti che ti voglio bene ti abbraccio.
Francesco.

(*) Sandro Musco, medievalista docente di Storia della filosofia all'università, per anni considerato l'eminenza grigia della Regione Sicilia. Negli anni novanta era finito sotto processo per una brutta storia di tangenti dalla quale era uscito per il rotto della cuffia solo grazie al nuovo articolo 111 della Costituzione approvato da Ulivo e Cdl. In seguito, nel 2006, è stato condannato in primo grado per riciclaggio delle mazzette versate ai partiti. In Sicilia esistevano molti circoli fondati da Musco che presentavano loghi e nomi di carattere massonico.

Fonte: "I complici" - Lirio Abbate, Peter Gomez.

E' partito il Censura Contest 2007. Da oggi puoi censurare anche tu! Segnalaci tra i commenti il titolo di libri, film, cartoni animati o fiction che hanno come protagonista un mafioso o un cattivo in generale e in cui "manca quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana". Li segnalerò tutti a Mastella per dargli dei nuovi spunti. Il primo lo dico io: Il Padrino...troppo facile. Attento Francis Ford, potresti essere la prossima vittima.

sabato 24 novembre 2007

Un'altra censura

Corriere.it - Rai: rinviata fiction su vittima di mafia. Mastella: «avrebbe potuto turbare la serenità dei giudici della Corte d'Assise di Appello che dal 13 dicembre si riuniranno in udienza proprio per il processo che riguarda l'assassinio di Graziella Campagna». Il fratello della donna uccisa:«Mi auguro sia in buona fede».

LA VICENDA - La fiction narra la vicenda di Graziella Campagna, 17 anni, che lavorava come stiratrice in una lavanderia di Villafranca Tirrena, paesino in provincia di Messina. Due boss mafiosi latitanti di Palermo dimenticano un'agendina nella tasca di una giacca lasciata in lavanderia. Graziella scopre che l'uomo che tutti in paese conoscono come l'ingegnere Cannata altro non era che il boss Gerlando Alberti junior, nipote dell'omonimo boss di Palermo. Il mafioso, per paura di essere scoperto, come emergerà dal processo, decide di eliminare la ragazza. La sera del 12 dicembre 1985 Graziella non torna a casa. [...] Il processo prende il via e si conclude nel dicembre 2004 con la condanna all'ergastolo di Alberti e del suo complice Giovanni Sutera. Ma il nipote del boss palermitano dopo un anno e mezzo torna in libertà perché i giudici della Corte d'assise non depositano entro i termini stabiliti le motivazioni della sentenza di condanna e quindi viene annullata per decorrenza dei termini la custodia cautelare. Alberti, infatti, rimasto in cella per altri reati, ha lasciato il carcere perché avendo già scontato una condanna per traffico di droga e potendo beneficiare dell'indulto per gli altri reati di cui è stato ritenuto colpevole torna un uomo libero. La vicenda suscita scalpore e il ministro Mastella nel settembre 2006 invia gli ispettori, che dopo alcuni mesi archiviano il caso sul magistrato che era stato accusato di avere ritardato il deposito delle motivazioni della sentenza.

IL FRATELLO DELLA VITTIMA: «DOV'ERA MASTELLA?»- «Mi chiedo dov'era il ministro della Giustizia Mastella quando il giudice della Corte d'assise di Messina ha ritardato il deposito della sentenza di condanna di Gerlando Alberti, accusato della morte di mia sorella, consentendo in questo modo la sua scarcerazione».Piero Campagna punta anche il dito contro l'indulto «che doveva essere per i piccoli criminali, ma ne ha beneficiato anche Alberti». «Mi chiedo - aggiunge Campagna - se Mastella si preoccupa di una povera ragazza uccisa innocentemente, o per una famiglia distrutta dal dolore e per un film che ricostruisce ciò che è accaduto in tanti anni di depistaggio e non per la giustizia. Ritengo che il tribunale giudica sulle prove dell'accusa. Se non ha nulla da temere non c'era motivo di fare tutto ciò».

Commento. clEMENTE, sei un uomo piccolo piccolo. Censurare una fiction per un qualsiasi altro politico vorrebbe dire aver toccato veramente il fondo, ma per te è diverso: purtroppo sappiamo che puoi fare ancora di peggio. Ora per favore spiegaci come fa un film a "turbare la serenità di un giudice"...sono curioso. Stiamo parlando di persone che combattono tutti i giorni la Mafia, abituate quindi a reggere ben altre pressioni. E comunque quale sarebbe stato l'effetto di questa fantomatica componente emozionale nel giudizio? Qualche anno in più di carcere per dei mafiosi che hanno ucciso una diciassettenne? Ma magari! Propongo una fiction prima di ogni processo contro mafiosi, assassini e pedofili.
Ora ammettiamo, per assurdo, che per una volta tu abbia ragione: un film può influenzare un giudizio. Ma a questo punto non era più semplice mandare una circolare (o un pizzino se preferisci) per consigliare a questi giudici di non accendere la tv quella sera? O è una cosa troppo onesta da fare?
Ah dimenticavo: questi ispettoroni che hanno archiviato il caso non saranno mica gli stessi che controllavano anche le virgole nelle sentenze di De Magistris e che ti hanno "costretto" a trasferirlo vero? No perchè noto una certa disparità di trattamento.
Troppe domande, troppo confuse. Come sempre è meglio spazzare la polvere sotto al tappeto, l'importante è che non si veda.

(Per chi volesse approfondire la vicenda che ispira la fiction ecco il link di una puntata di Blu Notte)

domenica 18 novembre 2007

Segnali di cambiamento?

Solo due giorni fa clEMENTE ha interrotto il lungo silenzio che era calato sul suo blog chiedendo venia a tutti gli internauti. Oggi, va addirittura oltre. Pensate, ha pubblicato celermente i primi commenti al suo ultimo post ( mi sa che domani nevica!) e cosa ancora più sorprendente non ha censurato i commenti di critica. Ebbene sì, diamo a clEMENTE quel che è di clEMENTE.
Infatti il CePPalonico è arrivato persino a pubblicare un commento all'interno del quale compare il nostro link:

giorgio ha detto...

non credo ad un solo commento di questo blog... preferisco andare sul sito dementemastella.blogspot.com

ho scritto una trentina di lettere a napolitano ed egli non mi ha degnato di una minima risposta (a carlo azeglio ciampi bastò inviare una lettera ed egli mi rispose con grandissima comprensione).

non ci si può fidare di voi politici.

spero che il sistema scoppi e si arrivi ad una rivolta sangionosa.. se circa 20 milioni di italiano morissero forse si riuscirebbe a cambiare qualcosa...


Ma non finisce qui. Leggiamo anche commenti che contengono riferimenti espliciti al nostro sito:
(Massì un po' di pubblicità non fa mai male!).

salvatore ha detto...

senatore, mi concede una domanda?
ma lei, a quello che scrive, ci crede veramente? perchè, le posso garantire, che confrontare il suo passato politico con quello che afferma è da sganasciarsi dalle risate.
p.s. non si disturbi a (non) pubblicare questo commento, lo faremo noi sul blog clone.


Inoltre alcuni lettori senza troppi peli sulla lingua gliele cantano di santa ragione ma inspiegabilmente non vengono censuarati. Eccone alcuni esempi:

Alessandro ha detto...

Piccoli partiti come l'Udeur stanno rovinando l'Italia sotto la falsa scusa della democrazia e del pluralismo. Il ricatto nel segno della ricerca costante della visibilità è la strategia che contraddistingue partiti come il suo, signor Mastella. Auspico una riforma della legge elettorale che elimini una volta per tutte l'affollamento partitico italiano.
Distintamente e senza rancore.
Alessandro Randon


Ornella ha detto...

Senatore...sono meno di dieci anni che lei dice di far parte del centro-sinistra: se non ricordo male è rimasto con berlusconi fino al '98 e l'udeur nasce nel '99...

Comunque penso che averla come ministro di grazia e giustizia sia più o meno una bestemmia.

Ora mi censuri pure...da lei mi aspetto solo questo.


Qualche genio cerca addirittura di intimidire lo staff del blog di clEMENTE:

Nicola ha detto...

Questo é un coro che arriva da tutti gli Italiani in Germania:

Si DIMETTA!!!!!!

La gente qui (i tedeschi) ride quando si parla dell' Italia.

Vada in pensione, dia il buon esempio e vada a godersi i soldi "onestamente" guadagnati su qualche isola deserta!!!

A quelli che controllano i post: mettetelo questo, non cagatevi sotto!!!


A questo punto le ipotesi sono due. La prima è che il Guardasigilli sia stato folgorato sulla via di Palazzo Madama e si sia convertito. Consapevoli che il lupo possa perdere il pelo ma non il vizio, direi che possiamo scartare a priori questa alternativa. La seconda, più probabile, è che i commenti ricevuti dal blog di clEMENTE vadano in un'unica direzione, ossia contro di lui, e per questo sia disperato. Allora perchè non togliere di mezzo del tutto la censura? Forse perchè in questo modo i commenti veramente scomodi possono rimanere chiusi sotto password, al sicuro da sguardi indiscreti.

Appreziamo comunque lo sforzo, la direzione è quella giusta.

sabato 17 novembre 2007

Segni di vita

Dopo un post ridicolo non solo per il contenuto, ma anche per numero di commenti (z-e-r-o) e tre lunghe settimane di inattività, ecco clEMENTE che torna con un saggio sulla buona politica. Vi anticipo che troverete parole tipo "lealtà", "rispetto", "correttezza" e "responsbilità". Sembra anche serio.

IL DOVERE DELLA FINANZIARIA
Dovete scusarmi ma in questi ultimi giorni mi sono dedicato tutto alla politica. E non mi sono neanche sentito troppo bene fisicamente. Ora che la legge finanziaria è stata approvata, posso tornare a vivere con più calma, si fa per dire, le mie giornate. Come sapete non sono stato sempre convinto della bontà delle misure scelte all'interno della legge da parte dl governo. E ho cercato per quanto possibile di convincere gli altri partiti delle mie ragioni. Ma essere nella maggioranza, farne parte, condividere una posizione e uno schieramento, impone anche il rispetto delle decisioni finali. Da dieci anni oramai sono nel centrosinistra e mi comporto con lealtà in ogni occasione. La finanziaria poi è una legge che impone, a chi crede nello Stato e nelle Istituzioni, un senso di responsabilità alto. Oltre ad essere un dovere di un politico la sua approvazione, è un atto di lealtà e correttezza nei confronti della società. Ora il percorso della maggioranza di governo riprende. Alcune cose che ci attendono esigeranno cambiamenti. Altre, come la riforma della legge elettorale, dovranno essere proprio discusse con attenzione estrema. Piccoli partiti, come l'Udeur, non possono in questa fase abbassare la guardia.

mercoledì 14 novembre 2007

clEMENTE QUERELA GRILLO!


Corriere.it: Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha dato mandato ai suoi legali di intraprendere le vie giudiziarie necessarie a tutelare la sua onorabilità a fronte degli attacchi gratuiti ed inaccettabili mossi nei suoi confronti. Il risarcimento dei danni richiesto sarà devoluto alle vittime delle mafie. Lo comunica l’ufficio stampa dell’Udeur a proposito delle affermazioni di Beppe Grillo riportate da organi di stampa.

Questa la frase tratta dal discorso del comico, tenutosi a Strasburgo, che ha fatto andare su tutte le furie il Ministro:

La magistratura è stata fermata dalla politica. Una volta, nel 1992, con Falcone e Borsellino si usava il tritolo. Oggi interviene direttamente il ministro della Giustizia.

Tralasciando la questione della querela che è ampiamente descritta sia sul blog di Grillo sia sulla stampa online vogliamo raccogliere l’iniziativa “AMMASTELLATO” e fare un breve resoconto della situazione.
(firmate tutti!!!)

I NEMICI DI clEMENTE:

1) Grillo: è stato querelato.

2) Di Pietro: viene quotidianamente infangato attraverso le colonne del “Campanile”.

3) De Magistris: è stato trasferito da Catanzaro e la sua inchiesta avocata per presunta incompatibilità.

4) Santoro: è stato fatto tacere con la minaccia di sfiduciare l’intero CdA della RAI.

5) Il biografo non autorizzato: è stato querelato.

6) Blogger: nuove norme ad hoc minacciano l’esistenza dei blogger, un sito anti-mastella è stato querelato.


Tempi duri per i nemici di Mastella insomma. Tempi duri per tutti noi...

martedì 13 novembre 2007

Chiamalo scemo...


clEMENTE, ma non eri tu quello che aveva una concezione altissima della famiglia e del matrimonio?! Almeno sotto quel profilo ti credevo inattaccabile. Ti ho visto portare tuo figlio a vedere un Gran Premio, ti ho visto regalare poltrone a mezza CePPaloni e poi cosa vengo a scoprire..?!
Che amarezza clEMENTE !
Lascio i commenti alle lettrici del nostro blog. E' giusto che siano loro a darti il colpo di grazia.

di
Fosca Bincher


"Il ministro da sette mesi a questa parte lo fa solo per hobby. La politica è un piacere, non più un mestiere. Clemente Mastella è riuscito a trovare la soluzione che sogna ogni uomo: farsi mantenere per il resto della vita. Per giunta da una bella signora come Alessandrina Lonardo, che per altro è sua moglie. È la trovata più fantasiosa fra mille mutui casa dei parlamentari italiani. Mastella il mutuo se lo è fatto in casa. E non per modo di dire: con un contratto vero e proprio. Così ha ceduto alla consorte proprietà di ville e terreni a Ceppaloni e Benevento. In cambio avrà l'usufrutto a Ceppaloni e la signora Lonardo dovrà mantenerlo per tutta la vita.
Il contratto stipulato fra i coniugi entrambi politici è una primizia assoluta del settore, ma non ha molti eguali in genere. Mastella in cambio della rinuncia alla proprietà di quei mattoni dovrà solo chiedere alla consorte ed essere soddisfatto. Perché nel contratto c'è proprio tutto: vitto, alloggio, vestiti, bisogni impellenti, assistenza morale e materiale di ogni tipo fino all'ultimo giorno della sua vita.Il contratto è stato firmato dal notaio Francesco Iazeolla di Benevento il 4 febbraio 2007. Giuridicamente si tratta di «cessione di diritti reali a titolo oneroso». Con quell'atto il ministro della Giustizia ha ceduto a titolo oneroso a sua moglie la parte di proprietà detenuta nella villa di Ceppaloni (18 vani), nei relativi terreni (otto aree censite al catasto per poco più di un ettaro complessivo), e un altro immobile a Benevento (13 vani) con cantina e box auto. Fra coniugi è abbastanza comune, e talvolta si fanno queste operazioni per ragioni fiscali o per pura comodità. La particolarità non è nemmeno nel fatto che la cessione sia a titolo oneroso, perché anche questo capita nelle buone famiglie.
Ma il contratto stipulato fra i due è a rate, e ha tutte le caratteristiche del mutuo, andando perfino a suggellare e rafforzare quella indissolubilità del matrimonio cui entrambi i coniugi fermamente credono. Riportiamo il testo contrattuale così come è stato archiviato:
«Mastella Mario Clemente, relativamente alle particelle della prima unità negoziale (villa e terreni in Ceppaloni, ndr), si riserva il diritto di abitazione sua vita natural durante per la quota riportata. Quale corrispettivo della cessione, Lonardo Alessandrina si obbliga al mantenimento del cedente Mastella Mario Clemente, ovvero a fare fronte a tutte le sue necessità: vitto, assistenza morale e materiale, spese mediche, vestiario e quanto occorresse, secondo le possibilità dell'obbligata e le necessità del beneficiario, per tutta la vita di costui». Il contratto perfetto che sognerebbero molte coppie italiane.
Lui mantenuto a vita, destinato a lavorare (al governo o in politica) soltanto per hobby e passione, e quando vorrà tirare i remi in barca, lo potrà fare senza alcun tipo di preoccupazione economica. Lei con le chiavi della cassa comune in mano, signora arbitra di ogni spesa necessaria e voluttuaria del legittimo consorte. Al suo buon cuore stabilire se anche qualche vizio per la buona tavola o di qualsiasi altro genere possa rientrare o meno fra «le necessità del beneficiario».
La villa di Ceppaloni fu acquistata in comunione di beni dai coniugi Mastella il 3 aprile del 1980 insieme a un «appezzamento di terreno posto in agro di Ceppaloni esteso complessivamente circa ettari 1.18.80 a corpo e non a misura, dotato di aia in terra battuta e di una porzione di fabbricato rurale costituita da tre vani terranei di vecchia costituzione e in cattivo stato di manutenzione adibiti ad uso di deposito agricolo». Il complesso è stato poi ristrutturato e adornato con la ormai celeberrima piscina a forma di cozza". (ItaliaOggi)

lunedì 12 novembre 2007

Dr. House M.D. (Demente Mastella)


Il Campanile. Una commissione condivisa tra i Ministeri della Giustizia e della Salute, che affronti il tema dei contenziosi legali tra medico e paziente, verrà definita a breve dai ministri Clemente Mastella e Livia Turco. A spiegarlo è lo stesso Mastella in una lettera a Maurizio Maggiorotti, presidente dell’Associazione medici accusati di malpractice ingiustamente (Amami): «Ho già dato indicazioni affinché inizi a lavorare proprio su questi temi una commissione la cui composizione stiamo definendo insieme al ministro della Salute, Livia Turco. Alla commissione verrà affidato anche il compito di approfondire, e di affrontare nella sua specificità, il concetto stesso di responsabilità professionale del medico».

Innanzitutto dobbiamo avere ben chiaro che cosa si intende per responsabilità professionale del medico (art. 2236 cod. civ.). Una volta appreso questo concetto possiamo a ragion veduta gridare al mondo la nostra indignazione. Infatti affidare al binomio clEMENTE-Turco un compito così delicato significa una sola cosa: che siamo spacciati !!!
Non solo siamo spacciati noi, come possibili pazienti (facciamo gli scongiuri) ma anche i medici. Essi verranno dati in pasto alla magistratura per far si che non alzi troppo la voce a causa delle interferenze di Mastella. Speriamo solo che la commissione in questione non vada a toccare temi ancor più delicati come l'accanimento terapeutico o l'eutanasia. Questi sarebbero problemi prioritari che andrebbero affrontati ma, per carità, lasciamoli a qualcun'altro. Già mi vedo la Turco precipitarsi da i malati terminali e dopo aver staccato la spina offrire loro la canna del trapasso.
Per chi se lo fosse dimenticato, non è la prima volta che va in scena l'accoppiata delle meraviglie. Lo scorso Novembre il Ministro della Salute insieme a quello della Giustizia emanò un decreto ministeriale con il quale venne innalzato da 500mg a 1g il quantitativo massimo di cannabis detenibile a uso personale. Non si capisce come un cattolico sedicente come clEMENTE abbia potuto avallare tale provvedimento. Conoscendo il soggetto controllerei nel taschino della sua giacca.
Insomma, questi due insieme non ci faranno dormire sonni tranquilli.
Si salvi chi può!

sabato 10 novembre 2007

Dal vangelo secondo clEMENTE


Riportiamo integralmente la Lettera di S. clEMENTE Apostolo al Convegno “Le certezze della giustizia”, organizzato da Magistratura Indipendente.

Rivolgo il mio cordiale saluto a tutti i magistrati, e alle numerose altre personalità, che Magistratura Indipendente ha riunito in questo convegno per discutere delle certezze della giustizia. I lavori parlamentari del Senato richiedono inderogabilmente la mia presenza, e perciò mi scuso di non essere tra voi, come invece avrei voluto. La scelta del tema del convegno è altamente meritoria, perchè rivela la consapevolezza di quanto sia urgente nella società italiana la richiesta di certezza e di stabilità, rivolta a coloro che istituzionalmente ne portano la responsabilità: la classe politica in primo luogo, ma accanto ad essa, sebbene chiaramente distinta, anche la magistratura, chiamata ad applicare nella vita quotidiana di tutti i cittadini il diritto che faticosamente si produce in Parlamento. La domanda di certezza alla quale la giustizia deve rispondere è tra le più urgenti ed importanti, perché ha un valore generale e diffuso, riguardando la tutela di tutti i diritti e il rispetto di tutti i doveri. Su questo piano, ci è parsa chiara l’esigenza di un riequilibrio del sistema, che in taluni settori è sbilanciato verso la tutela dei diritti e non sufficientemente rigoroso verso le violazioni dei doveri. In una prospettiva che guarda oltre le contingenze del presente, i disegni di legge noti come “pacchetto sicurezza” intendono comporre un efficiente assetto del sistema di prevenzione e repressione dei reati, adattando le misure di prevenzione alla realtà di organizzazioni criminali sempre più pericolose e radicate in alcuni territori del Paese, prevedendo modificazioni della legge processuale volte ad assicurare la certezza della pena, stabilizzando con l’adesione al trattato di Prum le forme di cooperazione transnazionale anche in materia di immigrazione illegale, e istituendo la banca dati del Dna. Il complesso di questi provvedimenti disegna un insieme organico, progettato per durare nel tempo, che mi auguro possa essere, in un futuro anche lontano, una bella eredità lasciata agli italiani dal Governo di cui faccio parte. Il ruolo della magistratura in questo progetto è ovviamente essenziale, perché non ci sono buone leggi se se esse sono malamente interpretate e applicate, mentre le cattive leggi possono risultare tollerabili dopo la mediazione di un interprete sensibile e attrezzato a confrontarsi con la realtà. Mi riferisco perciò ai singoli magistrati, ma anche all’Ordine Giudiziario e alle sue aggregazioni associative, di cui Magistratura Indipendente è l’espressione di più antica formazione. So bene che proprio in queste essenziali realtà il libero dibattito delle idee genera le convinzioni, i sentimenti, i propositi che caratterizzano la condizione complessiva dei magistrati italiani. A voi, come alle altre componenti dell’Associazione nazionale Magistrati, guardo perciò con la sintonia che deriva dalle mie convinzioni sulla necessità del libero confronto, e con l’interesse che ogni Ministro della Giustizia deve coltivare per la condizione dei magistrati e per l’ordine giudiziario. E’ perciò che mi onoro – pur se ricambiato da atteggiamenti non sempre generosi – di aver condotto in porto, in condizioni parlamentari estremamente disagevoli, una riforma dell’ordinamento giudiziario che ha fatto tesoro di molte delle istanze ragionevolmente avanzate dalla magistratura associata, ed ha evitato gravi lacerazioni ai valori costituzionali, primo fra tutti l’indipendenza che giustamente ritenete così essenziale da averne ricavato il vostro nome. La certezza, della quale oggi discutete, deve naturalmente riguardare anche il comportamento dei magistrati, e segnatamente la garanzia che essi siano soggetti solo alla legge, osservandola in ogni circostanza. La Costituzione e la legge di ordinamento giudiziario assegnano al Ministro della Giustizia un ruolo essenziale in questa materia, riconoscendogli la titolarità dell’azione disciplinare e delle connesse iniziative cautelari. A questa responsabilità, il cui esercizio non può mai produrre consensi, non mi sono sottratto, consapevole dei miei doveri, e tranquillizzato dalla funzione di suprema garanzia dal Consiglio Superiore della Magistratura. Se esigiamo dal magistrato il rigido rispetto delle regole – ivi comprese quelle deontologiche – siamo consapevoli della necessità di garantirgli in concreto l’indipendenza e autonomia che la Costituzione gli riconosce, e sappiamo che la sua condizione economica non è estranea all’attuazione di quelle garanzie costituzionali. L’atteggiamento del Ministro della Giustizia riguardo a questo problema è ben riassunto dalla vicenda che appena ieri ha trovato la propria conclusione in Senato, dove il relatore della legge finanziaria Sen. Legnini ha depositato la proposta di modifica che prevede il ripristino integrale del meccanismo di adeguamento automatico nel 2008 e l'eliminazione della riduzione per il 2009, erroneamente introdotta nel testo originario. Di questo esito, e dell’iniziativa che lo ha determinato, rivendico la paternità, dichiarando al contempo la costante disponibilità del Ministro alla partecipazione al tavolo tecnico-economico già aperto con l’Anm, i cui sviluppi mi auguro positivi. Questo spirito di dialogo sarà sempre il carattere determinante del nostro rapporto con l’Anm e le sue singole componenti, dalle quali ci attendiamo – per converso – un contributo essenziale a realizzare le certezze della giustizia. A tutti voi auguro buon lavoro.


Invito i nostri lettori ad effettuare un'analisi filologica del documento in questione individuando gli errori presenti nel testo. Siamo di fronte ad un Vangelo apocrifo, quindi esaminate con molta attenzione ogni singolo vocabolo o congiunzione! Chi avrà riscontrato il maggior numero di omissioni, contraddizioni, falsità (chi più ne ha più ne metta) e segnalerà il tutto nello spazio commenti vincerà un viaggio per due persone nella meta pellegrina di CePPaloni ed una reliquia del Santo da appendere al collo.

Buon lavoro e buona fortuna!!!

venerdì 9 novembre 2007

Mente elastica

"Non so se siamo pagati troppo, probabilmente un po' meno del giusto." (Repubblica, 3/10/07)

Il corriere.it. Nel prossimo governo si ritornerà a 12 dicasteri. Mastella annuncia di votare contro. Ma poi ci ripensa. «È assurdo - aveva detto - che la manovra esamini i problemi che attengono alla struttura del governo». Poi però il ministro ci ripensa e si a"allinea" alla maggioranza per senso di «responsabilità» e «spirito di coalizione». E aggiunge «Qualcuno avrebbe detto che Mastella è attaccato alle poltrone, ma a me non me ne frega niente»

Responsabilità? Spirito di coalizione? Scriviteli questi paroloni, ti torneranno utili a Porta a Porta. Ma a chi la vuoi raccontare? Dilla tutta clEMENTE: cosa ti hanno promesso stavolta?

Certo che è proprio assurdo che la finanziaria si occupi di certe cose...scandaloso, vero?

Roma, 25 ott. (Adnkronos) - Il governo e' stato battuto in aula al Senato sulle votazioni di un emendamento al decreto legge collegato alla finanziaria. Sulla proposta di modifica, presentata dal senatore Tommaso Barbato (Udeur), il governo aveva espresso parere favorevole, mentre il relatore si era rimesso al parere del governo. Il provvedimento, bocciato dall'aula, prevedeva l'assunzione di 23 dirigenti, da parte del ministero della Giustizia, nel caso in cui avessero rinunciato al contenzioso.

Però diciamolo, dobbiamo essere sinceri: era successo più di due settimane fa...la colpa è mia perchè sono troppo puntiglioso e vado a rivangare cose del passato per fare demagogia e informazione populista.
clEMENTE, ma ce la fai a rimanere della stessa idea per 15 GIORNI? Non dico un mese...mi basterebbero 15 giorni!

giovedì 8 novembre 2007

Guinness dei primati

Sono passate ormai quasi 2 settimane dall'ultimo post di clEMENTE, ma il contatore dei commenti è ancora fermo a Z E R O. E' un record difficilmente raggiungibile, anzi è impossibile. Nessuno, neanche il più mieloso dei commenti è riuscito ad oltrepassare l'impenetrabile barriera che Mastella ha saggiamente costruito: prima taglia fuori tutti i visitatori che non hanno un account Google, poi passa al setaccio le opinioni che riesce a leggere selezionandone circa un centesimo, per un totale di circa 20 o 30 commenti per post, quando va bene, su circa 2000 (come lui stesso ha scritto).

Possiamo dire che il blog di clEMENTE oggi ha un piede nella fossa, ma noi non dimentichiamo i bei tempi passati e lo vogliamo ricordare così:

IL DIVERBIO:
aldus_r ha detto...

Caro Ministro Clemente Mastella,
nella gestione di un blog è implicito l'interscambio di opinioni (post, commenti ai post, risooste ai commenti)e di esperienze. Lei, mi consenta (lo uso perchè è elegante. Le ricorda qualcuno?), non gestisce il Suo blog in modo, diciamo, bidirezionale, ma scrive in "solitudine". Il Suo blog è un noiosi e lungo "monologo". Ella pubblica soltanto i commenti (non commentano per nulla il Suoi post) a Lei più graditi (le sviolinate). In sintesi, spero di avere espresso bene il concetto (non è quello dei Pagliacci di Leoncavallo. Scherzo!!)e di essere stato abbastanza chiaro. [...]

Sen.Clemente Mastella ha detto...

Caro Aldus_r lei è un pagliaccio. Se c'è uno che si sta misurando sul blog con propprio nome e cognome sono io e non lei. Mi prendi insulti, cattiverie e critiche ma anche molte lettere interessanti. Gliene regalo un paio così ha qualche cosa con cui soddisfarsi [...]

Per completezza d'informazione bisogna dire che dopo un commento indignato dello stesso Aldus, clEMENTE è stato costretto a chiedere scusa a modo suo, dicendo che gli ha dato del pagliaccio perchè è stato lui a farglielo venire in mente...insomma, in tipico Mastella style.

COMMENTI SCOMODI:
axled ha detto...

Egregio Senatore Mastella,

innanzitutto spero di non aver sbagliato l'intestazione: è la prima volta che scrivo a un Senatore, nonché ministro della Repubblica e spero che l'epiteto Egregio sia appropriato non volendo, per il grande rispetto che nutro nei confronti delle cariche istituzionali, sminuire la sua figura. Spero vorrà perdonarmi se ho sbagliato nell'intestare questa missiva e voglia suggerirmi la maniera più opportuna per farlo qualora dovesse capitare nuovamente l'occasione di dovermi rivolgere a Lei o a un altro suo Collega. [...]

L'ASSASSINO DI GORGO USCITO CON L'INDULTO COMMENTA:
Artur Lleshi ha detto...

Caro Mastella mi spiace vedere che proprio non ci siamo, non ha capito nulla di Grillo e di tutti noi. E' ora di finirla, siamo tutti stanchi sfiniti di sentirci prendere in giro! Della vicenda Pelliciardi Lei e dico Lei dovrebbe avere per lo meno la delicatezza di non nominare quella povera famiglia, mi faccia il piacere! Lei è instituzionalmente responsabile di quello che è accaduto e aimè se dovesse capitare una situiazione simile a qualche mio caro: le giuro che io personalmente e non istituzionelmente non mi ritengo responsabile delle mie azioni!

saluti
Artur Lleshi

(spero di poter uscire al più presto!)

Dopo che abbiamo mostrato la sua figuraccia colossale, il Mastellone si è difeso così nel suo post successivo: "E fate anche gli spiritosi firmano i commenti con i nomi degli assassini liberati con l'indulto. Come se alle due di notte mentre dedico del tempo a me e a voi io possa star li a ragionare più di tanto nella scelta delle vostre firme. Io taglio gli anonimi e basta. Gli altri li pubblico, con calma e tempo. Certo che ho capito la provocazione della firma assassina. E per questo non avrei dovuto pubblicare?".
Insomma, non si capisce se l'ha pubblicato apposta o per sbaglio.

clEMENTE, ci mancherai.

mercoledì 7 novembre 2007

La paura fa 90

Apcom.net (Roma, 6 nov.) - Sulla Finanziaria può capitare un "incidente", ma il vero nodo politico che il governo ha di fronte è quello del referendum, una vera e propria "mina" sulla strada dell'esecutivo, che va disinnescata a meno che "qualcuno non voglia votare...". Il ministro della Giustizia Clemente Mastella conversa con i giornalisti in Transatlantico e torna a richiamare l'attenzione di tutti sul tema della legge elettorale e sulla 'strettoia' del referendum: l'Udeur, "ma anche Rifondazione", spiega, non potrebbero permettersi di "restare con le mani in mano" se non si farà niente per evitare il referendum sulla legge elettorale. Mastella non spiega chi possa essere il "qualcuno" che nel centrosinistra sarebbe tentato dall'ipotesi di votare con questa legge. Qualche cronista azzarda il nome di Walter Veltroni: "Per la verità - risponde Mastella - io registro che Veltroni non ha firmato il referendum". D'altro canto, insistono i giornalisti, se si dovesse votare tra pochi mesi al segretario del Pd potrebbe convenire andare alle urne con la legge attuale, che renderebbe non impossibile l'ipotesi di un pareggio al Senato: "Eh sì...", risponde Mastella sorridendo. Ma il dato è, per il ministro, che superata la Finanziaria "Berlusconi si indebolirà" e a quel punto, "se si vuole, si trova un accordo per cambiare la legge in due settimane". Non con tutta la Cdl, ma con chi ci sta, per esempio Lega e Udc. "Ma Berlusconi - mette le mani avanti Mastella - non ci ha mica interpellato nella passata legislatura, ha fatto tutto da solo". Si tratta, insomma, di capire se tutti nella maggioranza hanno intenzione di evitare il referendum: "Il referendum è la vera mina. A gennaio vedremo se c'è qualcuno che vuole 'sminarlo'. Se non si trova un accordo vuol dire che qualcuno nel centrosinistra vuole andare alle elezioni".

Prima della nostra analisi vi invito a leggere l'editoriale del Campanile di oggi. (cliccando su scarica il giornale, nella colonna di destra).

Il commento. La verità è che clEMENTE se la sta facendo addosso dalla paura. E’ comprensibile, lo spettro del referendum elettorale lo spaventa a morte. Se la volontà popolare dovesse accidentalmente mandare in pensione la riforma del precedente governo, verrebbero innalzate le soglie di sbarramento di Camera e Senato e lui rimarrebbe al palo insieme al suo partito. Per scongiurare questa eventualità il survivor cePPalonico spera di convincere Prodi a modificare la legge elettorale prima dell’approvazione dei quesiti referendari. In tal caso metterebbe ancora una volta in scacco il governo che si vedrebbe costretto ad aggiungere al nuovo testo qualche postilla ad Mastellam. Nel frattempo cerca di ingraziarsi Veltroni per non rischiare di venir escluso dalle nuove manovre politiche. Ecco il motivo per cui clEMENTE cerca di spostare l’attenzione sulla questione elettorale. La paura fa novanta. Questo referendum non s’ha da fare!

Detto ciò fa sorridere quanto dichiarato oggi dal Guardasigilli a proposito del pacchetto sicurezza:

gli interessi dei cittadini vengono prima degli interessi di partito.

La coerenza non è il suo forte!

P.S. Amico di Spo ha detto...

Cari amici del blog, volevo comunicarvi che domenica a seguito di un terribile incidente d'auto Spo ci ha lasciati. Chiedo a tutti di scrivere due righe di condoglianze. Il blog rimarrà inattivo per lutto.

Essendo Spo ancora troppo impegnato nei doverosi scongiuri, mi faccio suo portavoce. Volevo rassicurare tutti circa lo stato di salute del nostro blogger preferito che ha sonfitto la morte e tra un esame e l'altro continua a vegliare su di noi e a darci la sua benedizione.
Scherzi a parte, il nostro blog si era sempre contraddistinto per la puntualità con cui veniva aggiornato e l'originalità dei suoi contenuti. Purtroppo, negli ultimi giorni, i vari impegni scolastici ed extrascolastici hanno sopraffatto la nostra costanza. Così, in casi come questo, abbiamo deciso di anteporre la qualità alla quantità.
La speranza è che la nostra sia una scelta condivisa.
Per quanto riguarda quell'imbecille che ha lasciato quel commento vergognoso posso solo dire che evidentemente Spo deve essere bravo in ciò che fa. Quest'odio del tutto gratuito ne è la conferma.

sabato 3 novembre 2007

Don clEMENTE


Ecco cosa si nasconde dietro il Campanile, il quotidiano dei popolari dell'Udeur. Dall'inchiesta dell'Espresso:

Per chi suona il Campanile

di Marco Lillo

Consulenze, voli, contratti, benzina e case. E persino torroncini e panettoni. Pagati dal giornale Udeur e usati da Mastella & C. Grazie anche ai fondi pubblici.

Una grande nebulosa nella quale spariscono i milioni del finanziamento pubblico e i confini tra gli interessi della famiglia Mastella e quelli del partito. Questo è il quadro che emerge dall'inchiesta de 'L'espresso' sulla gestione del giornale dell'Udeur, 'Il Campanile'.

Per oltre un mese abbiamo spulciato i conti del quotidiano. Prima che se ne interessasse il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, prima che gli fosse scippata l'inchiesta su Mastella, abbiamo intervistato i fornitori e gli amministratori, verificando che una parte delle spese del giornale finiscono nei dintorni di Ceppaloni, borgo natio del ministro. All'ombra del 'Campanile' Clemente Mastella, i suoi familiari e le loro società hanno ottenuto soldi e vantaggi grazie a un giornale finanziato con i soldi dei contribuenti. In questa nebulosa sono finiti 40 mila euro pagati a Clemente Mastella per la sua 'collaborazione giornalistica' nel 2004; i 14 mila euro usati per acquistare i celebri torroncini di Benevento che spesso finivano in regalo a politici e giornalisti, magari con il messaggino di auguri di Sandra e Clemente. Più i biglietti aerei per i familiari del segretario e poi ancora i 12 mila euro incassati dallo studio del figlio, Pellegrino Mastella, e i 36 mila euro risucchiati in tre anni dalla sua società di assicurazioni.

La ricostruzione delle spese del quotidiano spiega meglio di un trattato il funzionamento di Mastellopoli, un luogo dove, parafrasando Von Clausewitz, la politica sembra la prosecuzione della famiglia con altri mezzi. Il giornale del partito costa ogni anno 2 milioni e mezzo di euro anche se, nonostante gli sforzi dell'ottimo direttore Paolo Festuccia, non supera le 5 mila copie. Di queste solo 1.500 passano dall'edicola per finire quasi sempre al macero. L'edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal Parlamento, spiega: "Da molti anni ricevo cinque copie ogni mattina. Non ne ho mai venduta una". Questa gigantesca 'ammuina' serve a giustificare il finanziamento pubblico: un milione e 331 mila euro. La presidenza del Consiglio rimborsa le spese 'inerenti alla testata' purché non superino un tetto pari a a circa la metà dei costi. Un sistema che premia chi spende di più e permette di sistemare molti amici e parenti. Così 'Il Campanile', con una redazione di sei giornalisti, ha visto aumentare il suo costo del lavoro in due anni da 345 mila a 834 mila euro. Nel dicembre del 2005 i debiti verso i fornitori ammontavano a 770 mila euro. 'L'espresso' ha visionato i bilanci interni e la lista dei fornitori stilati dal vecchio amministratore Tancredi Cimmino nel marzo del 2006. Ne viene fuori un quadro inquietante.

Prima è d'obbligo una premessa. Queste spese sono state approvate quando ad amministrare 'Il Campanile' c'era Tancredi Cimmino. Dopo una lite furibonda con Mastella, che non lo ha voluto candidare alle politiche, all'ex senatore è subentrato l'avvocato Davide Perrotta. Cimmino era anche segretario amministrativo dell'Udeur. Ad aprile del 2006 gli è subentrato il braccio destro di Mastella, Mauro Fabris, e a giugno il commercialista Pier Paolo Sganga. Sia Perrotta che Sganga ci tengono a precisare: "Tutti gli atti compiuti fino all'aprile 2006 ricadono sotto la responsabilità della precedente gestione. Oggi le carte sono a posto". Al di là delle responsabilità formali resta un dato politico: i beneficiari di molti pagamenti discutibili sono membri della famiglia Mastella.

40 mila euro simbolici
Il primo a dare l'esempio è il leader. Il giornale ha accordato un bel contratto di collaborazione giornalistica a Clemente Mastella: 40 mila euro più i contributi nel 2004. Quell'anno il leader dell'Udeur aveva perso il seggio da europarlamentare e le sue entrate si erano ridotte. 'Il Campanile' pensò bene di aiutarlo con un contratto extra. Una scelta che l'amministrazione attuale difende a spada tratta: "Il segretario è un giornalista professionista che contribuisce quotidianamente all'indirizzo politico della nostra testata pubblicando numerosi articoli. Il corrispettivo di 40 mila euro, regolarmente fatturato, ha costituito quasi un atto simbolico rispetto alla sua dedizione al lavoro".

Per motivi di spazio abbiamo riproposto solo la prima parte dell'articolo. Per chi volesse leggerlo per intero può consultare direttamente il sito dell'Espresso.

venerdì 2 novembre 2007

Ciao Giovanna!


Chiedo scusa ai nostri lettori. Ho provato a scrivere un post su clEMENTE ma non ce l'ho fatta. In questo momento la rabbia per l'ennesima vittima dell'incapacità della politica italiana prevale su tutto il resto. Mi sembra un atto dovuto dedicare questa giornata a Giovannna Reggiani la donna stuprata e uccisa a Roma. Per questo motivo trasgredisco le regole del bog e invito i nostri lettori a stare qualche minuto in silenzio pensando a questa donna.

P.S. Il nostro gesto può considerarsi una risposta a quel gran figlio di Bonadonna che è andato in carcere a trovare il suo assassino e lo ha difeso. Vergogna!!!

giovedì 1 novembre 2007

Firmare senza leggere


(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Il programma del centrosinistra non conteneva l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul G8 di Genova. Lo ha detto il ministro Mastella. "La nostra posizione era nota, abbiamo sempre espresso contrarieta' alla commissione visto che la magistratura sta facendo indagini", specifica il leader dell'Udeur che oggi ha bocciato il mandato al relatore votando, con Idv, insieme alla Cdl.

Pag. 77 del programma dell'Unione. La politica del centrodestra al riguardo si è mostrata del tutto indifferente: a vuoti annunci si sono affiancate misure che contrastano con il rispetto della legalità, l’inerzia rispetto alla criminalità economica, un abbassamento della guardia nel contrasto alla criminalità organizzata, l’utilizzo delle forze di polizia per operazioni repressive del tutto ingiustificate; basti pensare ai fatti di Genova, per i quali ancora oggi non sono state chiarite le responsabilità politica e istituzionale (al di là degli aspetti giudiziari) e sui quali l’Unione propone, per la prossima legislatura, l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta.

Ma la risposta non si fa attendere...
Roma, 30 ott. - (Adnkronos) - La commissione d'inchiesta sul G8 era nel programma dell'Unione? "Non l'ho letta".
Ilgiornale.it. Mastella: «Il programma non è la Bibbia. Io non ho mai visto in 30 anni di vita politica un programma della Dc realizzare ciò che aveva definito in partenza»


Traduzione: Non avevo voglia di leggermi quel malloppo di 280 pagine e così l'ho fatto fare ad un amico di fiducia. Quando mi ha riferito che andava bene gli ho detto di falsificare la mia firma perchè era Domenica ed ero pieno di gente in casa, non mi potevo muovere. Comunque i programmi di governo sono fatti per non essere rispettati, me l'hanno insegnato alla Dc...perciò cosa volete da me? Io in 30 anni di vita politica non mi sono mai assunto una responsabilità, eppure sono seduto qua da 9 legistalture. Questo è il mio mestiere...e se la gente mi vota vuol dire che apprezza il mio lavoro.
Avviso Santoro che sono pronto a sfiduciare la Rai se nella prossima puntata di Anno Zero si dovesse parlare di questa storia.