giovedì 31 gennaio 2008

Una storia di ordinaria...ingiustizia

Oggi non potremmo essere più seri. Vi esortiamo a leggere con attenzione la lettera che ci è stata inviata dal comitato informatici A.T.U:

"Cari, bravissimi, autori di dementemastella,
vi scriviamo ora che il Ministero della Giustizia è stato “abbandonato” da questo simpaticissimo personaggio, certamente un grande attore, non altrettanto bravo nel compiere il suo dovere.
Rappresentiamo centinaia di informatici appaltati da più di 15 anni presso tutte le strutture giudiziarie. Lavoriamo gomito a gomito con i dipendenti pubblici, la differenza è spesso impalpabile. Il problema è che uno di noi ("esterno") costa allo Stato mediamente almeno il doppio di un dipendente pubblico. Invece riceviamo il medesimo compenso mensile di un "interno", il resto se lo intascano le società appaltatrici.E poi si parla di sprechi nelle pubbliche amministrazioni?

[DOMANDA: qual è il vantaggio che lo stato trae dalle esternalizzazioni? RISPOSTA: Il concetto che sta alla base delle esternalizzazioni è di per sè sano: un "appalto di servizi" assolve ad esigenze specialistiche e/o improvvise per le quali non sarebbe conveniente e/o possibile utilizzare dipendenti dell'amministrazione pubblica. Non può essere più ritenuto "regolare" appalto una mera fornitura di mano d'opera, pluridecennale, come nel caso dei tecnici ATU negli Uffici Giudiziari. Non vi è vantaggio economico, anzi maggiore spesa nel mantenere
esterni dei tecnici integrati e funzionali alla struttura pubblica e che costerebbero anche meno della metà se assunti direttamente dallo Stato. Basandoci su casi affini ("Report" docet) possiamo teorizzare che vi siano interessi che mirano a difendere l'esternalizzazione, un connubio tra pubblico e privato. Intorno All'informatica in appalto si muovono centinaia di milioni di euro.]

Amministriamo tutto il comparto hardware/software e persino i dati sensibili del Ministero. Viviamo con i lavoratori pubblici il disagio di strutture fatiscenti e carenze di personale, siamo spesso consulenti fiduciari dei Magistrati ma nulla ci viene riconosciuto. Il Ministero ci considera numeri e le società ci contrattualizzano come vogliono, sempre più precari. Addirittura in alcune regioni non abbiamo ricevuto lo stipendio per mesi ma ci è stato consigliato di tacere.

[D:
Consigliato di tacere? Può entrare nel dettaglio? E come mai la vostra battaglia, nonostante i vostri appelli alla stampa non ha suscitato tanto clamore come dovrebbe? R: Anni fa, quando la situazione era ancora sostenibile, ci veniva "consigliato" dai superiori di non dire a nessuno chi eravamo e cosa facevamo, quando poi abbiamo fatto divulgazione gli stessi personaggici hanno mosso dure critiche. Non sappiamo se ci sia davvero qualcuno che ci "censura", un caso eclatante è avvenuto con "Report" che recatosi a Napoli durante lo
sciopero di una settimana, ha girato un corposo servizio e non lo ha mandato in onda, secondo il giornalista per una sofferta scelta editoriale. Fatto sta che quel servizio sarebbe stato trasmesso a cavallo con le sedute della Commissione Giustizia della Camera che stava esaminando gli emendamenti al DDL 2873 sulla riorganizzazione degli U.G., tra i quali, i "nostri". Il servizio non è mai passato in TV e gli emendamenti sono stati tutti bocciati. Soltanto un caso?]

Abbiamo invece cominciato a parlare e gli equilibri hanno vacillato, ma al caro Mastella non importava nulla della nostra situazione. L'abbiamo incontrato una volta in Via Arenula, era fiero delle esternalizzazioni che in realtà stanno solo facendo perdere credibilità al Ministero.

Comunque Mastella sembrava non capisse la nostra situazione drammatica ed appoggiò il suo portamonete sul tavolo per dirci che non aveva soldi. Quando poi assumendoci i soldi li risparmierebbero. Mastella non ha risposto alle missive sindacali, in una seduta alla Camera dei Deputati ha fatto finta di non sentire una domanda posta da un Onorevole di maggioranza, non ha mai parlato nemmeno per 10 secondi di questa vicenda nonostante il pressing da parte nostra, dei sindacati, da alcune testate stampa e da alcuni politici, senza parlare degli scioperi quando non se ne poteva proprio più di questa situazione di merda.

Abbiamo poi più volte scritto in modo educato sul suo blog ma ci ha sempre censurato. Non chiedevamo granchè se non un maggiore controllo sull'operato delle società, clausole di garanzia per il personale che opera da sempre in questi ambienti delicati (e che viene sì ripreso al cambio di società ma a condizioni peggiori) e riconoscimento per il servizio prestato ai fini concorsuali.
Ci son voluti 34 Parlamentari per avere una risposta (da un Sottosegretario) e nonostante ciò il Governo si è rimangiato la parola opponendosi nelle Commissioni a ciò che ci avevano promesso e non concedendoci nulla di quanto richiesto.

Nel suo "cocco" ossia il DDL 2873, cosiddetto "Ufficio per il processo" col quale cercava di "arruffianarsi" i Magistrati ed i lavoratori della Giustizia (unica amministrazione non riqualificata, una vergogna!) Mastella aveva previsto 2800 nuove assunzioni ma noi non siamo stati inseriti.
Non ha fatto altro che straparlare della informatizzazione, del "Processo Telematico", secondo voi chi è che sta operando per portare avanti tutto ciò, se non noi? Dimenticati da tutti o quasi.
Oggi ci ritroviamo con l'appalto affidato ai colossi delle telecomunicazioni e le vecchie società in subappalto, con tanti colleghi licenziati dopo anni, ormai quarantenni, con il Governo che si dimette e noi non sappiamo il futuro cosa ci riserverà. Questo non è un attacco gratuito ma una storia vera, vissuta sulla nostra pelle.

Caro ex ministro lei ci ha deluso e maltrattato ed insieme ad altri porta sulla coscienza tutte quelle famiglie che han visto tornare a casa tanti padri che non avevano più il lavoro senza alcuna prospettiva futura e nessun riconoscimento da parte della Amministrazione Giudiziaria che li ha sfruttati!!!
E gli Italiani sappiano che i nostri soldi delle tasse fanno il giro dell'Oca e non vanno tutti allo Stato bensì sempre più a coloro, chissà se emanazione degli stessi politici, ai quali una gestione "allegra" della Cosa Pubblica affida funzioni centrali e delicatissime della Pubblica Amministrazione.

La nostra tormentata storia è raccontata sul blog http://blog.libero.it/comitatoatu (accessibile anche attraverso www.comitatoatu.it).

Grazie dell'attenzione e se potete...dateci una mano."

Speriamo che questo vi possa essere in qualche modo d'aiuto. Nei prossimi giorni pubblicheremo un'interessante mini-intervista per chiarire gli aspetti più oscuri di questa vicenda.

lunedì 28 gennaio 2008

Sulla magistratura

Solo pochi mesi fa clEMENTE scriveva sul suo blog:

Non voglio ripetermi ma devo tuttavia farlo. Davanti alle telefonate sbattute in prima pagina sui giornali non serve lamentarsi e attaccare i magistrati. La politica ha gli strumenti per modificare l'andamento delle cose. C'è una legge approvata alla Camera dei deputati che è ferma al Senato. La si voti. Non ci sono i numeri? Si va a casa. Ci sono? Si va avanti e si governa. Questa "è la democrazia, bellezza". Questa è la politica.Il resto sono chiacchiere.


Un mesetto dopo a proposito della vicenda Unipol clEMENTE si esprime così sulla Forleo:

«Il comportamento della Forleo è singolare. Il magistrato ha potenzialmente leso i diritti e l'immagine di soggetti estranei al processo»

Nel mese di Ottobre la definirà "inelegante" e "sgarbata" dopo che il magistrato avrà respinto la sua solidarietà in seguito alle intimidazioni ricevute.

«I magistrati rispettino la legge, evitino la perniciosa ricerca del consenso della piazza, perchè oltre questo confine non c’è più la giustizia quale noi conosciamo e vogliamo»

«Un tiro al bersaglio, una ostinata caccia all'uomo, ad opera di frange estremiste che si annidano nelle toghe»

E infine ribadirà la sua profonda stima nei confronti del procuratore Maffei:

«Essere giudicati da uno come lui è malagiustizia. Massimo rispetto per tantissimi magistrati ma essere giudicati da gente come lui fa paura ad un cittadini. E' sconvolgente che un giudice incompetente arresti le persone, ammazzando così famiglie. Io posso difendermi pubblicamente attraverso voi giornalisti, però gente come questa comporta drammi umani. Un giudice che è diventato una macchietta su YouTube»

Dopo l'ennesima prova della straordinaria coerenza di clEMENTE gustatevi questo video e ditemi chi è la vera macchietta di Youtube...!!!



P.S. Non perdetevi il prossimo post! Ne sentirete delle belle!!!

sabato 26 gennaio 2008

Last minute


Apcom - "Sono una "degenerazione" le nomine ai vertici della Scuola della magistratura fatte dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, precedendo di poche ore le sue dimissioni dal governo. Ad attaccare la scelta dell'ex Guardasigilli è il segretario di Magistratura democratica Rita Sanlorenzo, leader della corrente delle toghe a cui fa riferimento il magistrato indicato da Mastella, Donato Ceglie.
"Proprio in limine al suo abbandono del dicastero - spiega Sanlorenzo in una nota - il ministro ha proceduto all'indicazione della sede principale della Scuola medesima, che sarà situata a Benevento, ed alla designazione dei componenti del comitato direttivo, tra i quali si registrano i nomi del preside della Facoltà di giurisprudenza della stessa città, dell'avvocato di famiglia dell'on. Mastella e di uno dei sostituti presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere (quello stesso ufficio che sta procedendo nei confronti suoi e dei suoi congiunti)".
Dopo le già molte riserve espresse di fronte al disegno normativo, oggi denunciamo che, nei fatti, scelte di tal genere non ne potranno far altro che un apparato di potere marginale e periferico, dominato da interessi politici, localistici, e addirittura personali".

Commento. A clEMENTE non è bastato scippare la Scuola di Magistratura a Catanzaro per portarla nello stato autonomo di Benevento. Ha voluto fare le cose in grande. Con la riforma dell'ordinamento giudiziario infatti, in quanto Ministro della Giustizia (brutti ricordi), poteva nominare 5 componenti nel direttivo, così divisi: un magistrato, due avvocati e due professori universitari. Gli altri sette componenti sono di nomina del Csm.
Andiamo con ordine:
- il magistrato: la scelta è caduta su Donato Ceglie, sostituto procuratore a Santa Maria C. V. e firmatario, insieme ad altri, di un esposto contro il Procuratore Mariano Maffei
(l'uomo che ha decimato l'Udeur). Un nome a caso insomma. AGGIORNAMENTO: Donato Ceglie ha ufficialmente rinunciato all'incarico. Ha dichiarato: «Informo che è mia intenzione di rinunciare immediatamente e senza esitazione alla nomina ricevuta con decreto ministeriale».
- l'avvocato: l'avvocato di famiglia
Titta Madia, definito da clEMENTE "serio professionista e mio consulente giuridico". Accontantiamoci, avrebbe potuto nominare anche suo figlio Pellegrino.
- il professore:
all'anagrafe Pietro Perlingeri. Il fatto che sia il Preside di Giurisprudenza nella sua città non significa niente. L'ha scelto perchè è bravo.
-
l'avvocato e il professore che mancano all'appello sono Angela Del Vecchio, professoressa di diritto internazionale alla Luiss, e Chiara Cacciavillani, avvocato del foro di Venezia e professoressa di Diritto Amministrativo". Nulla da segnalare, per ora.

Spulciando tra le carte del Parlamento viene fuori che...


Trattamento economico

L'indennità di funzione del presidente ed il gettone di presenza dei componenti del comitato direttivo sono stabiliti, rispettivamente fino ad un massimo di € 20.000 annui e di € 600 per seduta, con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto, tenuto conto del trattamento attribuito per analoghe funzioni pressa la Scuola superiore della pubblica amministrazione.


"Nell'indicare i componenti del comitato direttivo della scuola di magistratura ho agito in piena autonomia e sulla base di una scelta dettata da criteri ben precisi" (Clemente Mastella)


venerdì 25 gennaio 2008

Il declino del ciclismo italiano

Coppi e Bartali
Moser
Pantani
...

Clemente Mastella, in una foto scattata 40 kg fa

giovedì 24 gennaio 2008

Tutto clEMENTE


AGGIORNAMENTO
Repubblica.it. L'editore del Nobel cileno ha dovuto fare un comunicato la "bufala" gira da anni sul web, Mastella ci è caduto. "Non è di Neruda quella poesia e lui non avrebbe gradito la citazione. Meglio così: non credo che Pablo Neruda, che ha speso la vita per grandi ideali politici, sarebbe stato lusingato dal sentir citare una poesia davvero sua dalla voce di Clemente Mastella". Il testo della poesia è di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961.

Certo che per farsi prendere per il culo anche dall'editore di Neruda, ce ne vuole! Però guardiamo il lato positivo: ho scoperto che abbiamo una cosa in comune! Nessuno dei due conosceva il vero autore della poesia. Fortunatamente io nel tempo libero non leggo discorsi in Senato in mondovisione.
Anche il "Campanile", quotidiano dell'Udeur, prende un abbaglio! (clicca qui, pag 1 e 6)
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Dopo aver rivendicato la paternità de La divina commedia e L'infinito (citando per plagio Dante e Leopardi), il nostro clEMENTE al senato si è esibito nella poesia "Chi muore", scritta di suo pugno qualche minuto prima. Per la serie "non so l'italiano, ma mi intendo di poesia", ecco qui il filmato:






Nessun riferimento, nel suo discorso, alla sparatoria di sputi avvenuta tra i suoi compagni di partito; in compenso ha voluto pronunciare l'ultima sua stronzata nel governo Prodi: "Bisogna esigere rispetto dalla magistratura".
Con la speranza che una nuova legge elettorale ti possa seppellire, ti salutiamo clEMENTE. E se ciò non dovesse succedere...ci rivediamo nel prossimo governo, no?

P.S. La nostra Mastelcard ha fatto strada. Guardala su Repubblica, Apcom e i canali di libero (su Apcom siamo indicati come "un sito". Non è necessario dire quale). Visti i nuovi sviluppi, è più che mai necessario un aggiornamento. Suggeriteci le caratteristiche che vorreste trovare nella nuova Mastelcard, le migliori verranno postate!

«A Prodi dico che dal mio gruppo non arriverà nessuno sgarbo. Siamo politici leali» (5/10/2007)

martedì 22 gennaio 2008

Mio padre non è un boss



In Italia accadono cose strane. Ieri, per esempio, guardando Mastella a "Porta a Porta"siamo quasi riusciti a provarne pietà. Vederlo lì così, incalzato da quattro giornalisti e con il solo bicchiere d'acqua a tenergli compagnia ci ha fatto un certo effetto. Per non parlare di quando si è commosso ( è la seconda volta in due giorni!) nel vedere il filmato di suo figlio.
Poi, dopo questo brevissimo momento di follia, ci siamo ricordati di chi si sta parlando.
E la pietà si è subito trasformata in rabbia. Abbiamo ripensato alle sue gesta in qualità di ministro della giustizia. Abbiamo ripensato all'inchiesta che coinvolge lui, la moglie e il suo partito.
Ed è proprio su questa inchiesta che vogliamo concentrarci perchè è necessario saperne un pò di più. Vi proponiamo, dunque, un articolo di Panorama che ci inquadra un pò meglio la questione e subito dopo le carte dell'inchiesta.

Tutti i nomi, i cognomi, gli arresti, gli appalti, le nomine: tutte le “carte”, con i dettagli dell’operazione Mastella, sono sul quotidiano on line Casertace.it. “Il terremoto che ha decapitato l’Udeur della Campania ce lo aspettavamo da tempo” dice a Panorama.it Gianluigi Guarino, direttore della testata giornalistica on line nata un mese e mezzo fa, e che ora sta raccontando in tempo reale fatti e retroscena della vicenda giudiziaria. “Si tratta dell’epilogo di una storia tipicamente campana e molto locale” spiega Guarino “che non avrebbe avuto questo eco mediatico se non avesse al centro il ministro della Giustizia. La gestione delle nomine nell’ambito della Sanità, come emerge dall’inchiesta, è un’abitudine che ha una lunga tradizione da queste parti. E ora finalmente vede la luce grazie al lavoro della magistratura”.
Un lavoro che voi state pubblicando alla lettera, con tanto di accuse, nomi e cognomi e indirizzi…
Si tratta di atti pubblici, dunque pubblicamente disponibili ad ogni cittadino.
Mastella è furente, anche per la fuga di notizie
Mastella sembra invece colui che ha più beneficiato di questa fuga di notizie. Tanto per cominciare ha avuto il tempo di scrivere un bel discorso commovente e di recitarlo in Parlamento prima che gli fosse formalizzato un atto d’accusa. E poi si registrano una serie di coincidenze che fanno insospettire come il fatto che Camilleri, consuocero di Mastella, si sia ricoverato appena due giorni prima che anche per lui scattasse la richiesta di arresti domiciliari…
Al di là delle coincidenze, vuol dire che Mastella sapeva in anticipo?
Già nella prima mattinata di ieri, la villa di Ceppaloni era presa d’assalto dai cronisti beneventani: un fatto che non si deve certo al fiuto di segugi dei tanti colleghi. La notizia era ampiamente circolata. Io faccio il giornalista da anni su questo territorio, sono stato direttore del Corriere di Caserta, conosco bene il modo in cui si diffondono le informazioni da queste parti.
Qual è ora la percezione generale da parte dell’opinione pubblica campana?
Per chi è attento ai particolari non c’è grande stupore. Se si vuole delimitare tutta la vicenda, la si può leggere compresa tra un fidanzamento e una separazione: quelli avvenuti tra Clemente Mastella e Sandro De Franciscis, attuale presidente della provincia di Caserta. Era stato eletto deputato nel 2001 con la Margherita, poi era passato con Mastella, e poi ha cambiato di nuovo alleanze, riavvicinatosi al Pd. La rottura ha scardinato gli equilibri nell’ambito della Sanità. Chi faceva le nomine in quota Mastella è passato a De Franciscis. Il bubbone è scoppiato per le nomine per l’ospedale di Caserta. Mariano Maffei, che guida la Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), è parente di De Franciscis. E l’inchiesta ora punta dritta verso Napoli. Insomma, una vicenda tutta campana, in perfetta tradizione.

Guarda le carte dell'inchiesta!

P.S. Vuoi aiutarci nella realizzazione e pubblicazione di un libretto contenente i migliori post di dementemastella? Dicci come contattandoci attraverso l'indirizzo e-mail: dementemastella@gmail.com

lunedì 21 gennaio 2008

San clEMENTE Martire

Dal Vangelo secondo il Giornale.(Roma) - "Clemente, buttalì giùùùùù!!!!!". Una giornata su e giù per l’Italia, sparato come la pallina di un flipper. La mattina a Ceppaloni, a mezzogiorno all’Angelus di Benedetto XVI, poi di nuovo a Ceppaloni, poi a San Nicola Manfredi, a Benevento, davanti alle case degli amministratori dell’Udeur colpiti dai provvedimenti restrittivi della magistratura. E meno male che si era imposto un momento di pausa. Una giornata che inizia nel freddo pungente della mattina nel Sannio, con un dubbio atroce che lo attraversa («Che accoglienza avrò, a Roma»?). E che si compie prima e dopo il discorso del Papa con un imprevedibile bagno di folla. Mastella entra in piazza San Pietro accompagnato dal cappotto cammello dell’amico Carlo Rossella - ex direttore del Tg5 e presidente Medusa - che lo avvolge con la sua solidarietà, alternando le professioni di fede per il Pontefice gridate a squarciagola («Oh, Viva il Papàààaaaa!») a quelle di antipatia per il procuratore dell’inchiesta Mariano Maffei ripetute con sarcasmo («Ma che, ancora gli date retta a quello? Dopo Matrix si sarebbe dovuto sotterrare, un cialtrone!»).

Una giornata segnata da quella mattinata passata in piazza tra i Papa boys, che lo ha caricato come una molla. Qualcuno pensava che magari poteva scapparci una contestazione, e invece alla fine Clemente ha trovato i ragazzini che si fanno la foto con il cellulare e la digitale vicino a lui, le vecchine che gli danno la loro benedizione, e persino due diversi gruppi di suore che gli testimoniano la loro solidarietà così: «Onorevole Mastella, stiamo dicendo le preghiere per lei». Caspita. Alle ore 12.20, quando la sorella in tonaca azzurra si fa ambasciatrice del gruppetto che è con lei in piazza, Mastellone quasi crolla al tappeto per l’emozione. Improvvisamente si mette a tirare su con il naso, si asciuga gli occhi, poi si commuove davvero rivolgendosi ai giornalisti e a Rossella: «Ma avete visto che nel gruppo c’erano anche delle sorelle africane? E secondo voi queste si mettono a pregare per un boss corruttore?». Ma il vero fatto politico, annunciato da grida sporadiche fin dall’ingresso, si compie quando l’ex Guardasigilli esce dalla piazza, avvistato e inseguito dal popolo ratzingeriano in Borgo Pio. È come un fiume che gli cresce alle spalle, man mano che la folla si dirada, e la mole di Mastella recupera visibilità. Lo salutano da lontano le comitive in piedi sul colonnato, c’è una vecchina che si aggrappa alla non proprio sobrissima sciarpa viola, c’è uno che grida: «Non ti voto ma ti ammiro!». E subito dopo, passo dopo passo, nella fiumana di quelli che defluiscono dall’Angelus inizia a salire una sorta di coro, una pioggia di inviti, di invocazioni: «Clemente, tira giù il governo!!!», «Mastè! Mandali a casaaaa....». «A Casa! A casa!». Buttali giùùùùùù», «Liberaci da Proooodi!», «Libera Sandra!», «Pensaci tu» e il non proprio compassionevole «Massacraliììì». Una sequenza che pare partorita dalla penna di qualche sceneggiatore di cinema (Rossella non c’entra) e che finisce quasi per imbarazzarlo quando i giornalisti gli domandano a bruciapelo: «Sembra che tutti qui la vogliano fuori dall’Unione». E lui, roteando le pupille: «Sapete, l’ho detto e l’ho ripetuto... questo per me è il momento della famiglia, le scelte politiche verranno dopo».

Il commento. Ci mancava solamente un Mastella rivisto in chiave Cristologica. Da come ci viene riportata la giornata di ieri sembra quasi che Egli caricandosi tutti i peccati degli italiani sacrificherà se stesso per liberarci dal male che è il governo Prodi. No! La realtà è molto più semplice: un governo di incapaci cade per mano del più incapace di tutti. E ce ne vuole per essere il più incapace. Tra un ministro dell'economia che ci dice che le tasse sono belle e quello dell'ambiente che afferma di non essere competente in materia di rifiuti o "monnezza" chiunque di noi avrebbe avuto qualche speranza. Lui no... E' entrato come miglior perdente e ne esce come il peggior demente.
E allora, forza clEMENTE, è giunto di momento di compiere l'unica cosa che sai fare bene cioè far saltare i governi. Liberaci da sto male una volta per tutte!

Detto... fatto!!! Well done clEMENTE!!! L'Udeur lascia la maggioranza: «Basta». Mastella apre di fatto la crisi di governo.

sabato 19 gennaio 2008

VICENDA CSM/DE MAGISTRIS: INGIUSTIZIA E’ FATTA

www.perlacalabria.it


Oggi il Consiglio Superiore della Magistratura, evidentemente appesantito in maniera determinante dalla sua componente politica, con la decisione della sua sezione disciplinare di disporre il trasferimento di sede ed il cambio di funzioni giudiziarie per il dr. Luigi De Magistris ha scritto una delle pagine più dolorose e ingiuste della sua storia.
I componenti del Csm, presieduti dall’ex democristiano avellinese Nicola Mancino, anziché dare un segnale di coraggio e di dignità istituzionale, hanno deciso di chinare il capo pavidamente schierandosi dalla parte dei poteri forti.
Quei poteri che De Magistris aveva inchiodato, per la prima volta nella storia della Calabria, alle loro immonde responsabilità di predoni e responsabili del latrocinio pluridecennale che aveva portato un fiume enorme di denaro nelle loro tasche, facendo scivolare la Calabria sempre più in basso nelle classifiche nazionali per disoccupazione, povertà, disperazione.
Quei poteri forti che tramite alcuni rappresentanti giustamente inquisiti da De Magistris non hanno avuto remore a dire esplicitamente nelle loro losche telefonate che bisognava “farlo fuori”.
E così oggi ingiustizia è fatta.

Incredulità e sgomento sono i primi sentimenti che ci sentiamo di esprimere di fronte alla sentenza della sezione disciplinare del Csm. Questa condanna non solo ha il sapore della beffa, ma ci indigna nel pensare al ghigno di sollievo che nell’ascoltarla avranno avuto i ben noti personaggi pesantemente coinvolti nel sacco della Calabria.
Anche se Luigi De Magistris dovesse aver commesso qualche errore formale, qualche imperfezione burocratica nelle sue procedure, riteniamo che molto più sereno e benevolo doveva essere il giudizio disciplinare, soprattutto in considerazione dell’enorme mole di lavoro svolta, con pochissimi mezzi, da questo giovane magistrato.
Oggi invece questi possibili errori e queste umane imperfezioni sono stati presi, a nostro avviso, a pretesto per comminare una condanna non al metodo, come ci si vuole far credere, ma al merito delle inchieste.
Noi tutti ci stringiamo attorno al dr. De Magistris, gli testimoniamo pubblicamente la nostra stima immutata e lo incitiamo a percorrere tutte le strade possibili per appellare questa iniqua decisione.
Non lo faccia solo per il suo onore, lo faccia per tutti i calabresi onesti e per i centomila cittadini che hanno sottoscritto la petizione a suo favore.

Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo;
Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe;
Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino;
Aldo Pecora, portavoce di “Ammazzateci tutti”;
Emiliano Morrone, direttore resp. “La Voce di Fiore” e autore di “La società sparente”;
Giovanni Pecora, coordinamento “Rete per la Calabria”;
Giorgio Durante, presidente “Calabrialibre”;
Francesco Lo Giudice, Movimento del Sole,
Francesco Saverio Alessio, Ass. Emigrati.it e autore di “La società sparente”;
Francesco Precenzano, presidente “Gens”;
Francesco Siciliano, legale associazioni antimafia calabresi;
Gianfranco Saccomanno, legale associazioni antimafia calabresi e presidente Ass. “Città del Sole”

venerdì 18 gennaio 2008

Ultimatum a Prodi



"O lunedì si vota una mozione a favore di Mastella o è crisi".

"Se l'Unione non vota lunedì una mozione di totale condivisione con quanto detto dal ministro Mastella in Aula e cioè una formula del tipo ascoltata la relazione del governo la si approva, non c'è più la maggioranza non solo numerica ma politica. I nostri voti non si contano più". (Mauro Fabris, capogruppo udeur alla camera)

Ma non doveva esserci un appoggio esterno da parte dell'UDEUR?!

Intanto clEMENTE spara a zero sul giudice Maffei:

"E' sconvolgente che un giudice incompetente arresti le persone ammazzando così famiglie. Io posso difendermi pubblicamente attraverso voi giornalisti, però gente come questa comporta drammi umani nelle famiglie. Un giudice che è diventato una macchietta su Youtube...".

(in effetti…giusto un giudice del genere poteva rovinare clEMENTE).

giovedì 17 gennaio 2008

E' QUI LA FESTA


Mastella non è più un ministro!





Lasciate qui i vostri messaggi di condoglianze a clEMENTE. I migliori verranno pubblicati!


(Piano con gli insulti però. Rischiamo di passare dalla parte del torto)


mercoledì 16 gennaio 2008

MASTELLA SI DIMETTE !!!



AGGIORNAMENTO: Indagato il ministro Clemente Mastella. L'accusa: concussione contro Bassolino. In particolare, avrebbe costretto Bassolino ad assicurare loro la nomina a commissario dell'Asi di Benevento di una persona «liberamente designata da Mastella» (corriere.it)

Rainews24. "Secondo quanto trapela dagli ambienti giudiziari, per il Guardasigilli sono ipotizzati sette reati: concorso esterno in associazione per delinquere, due episodi di concorso in concussione e uno di tentata concussione, un concorso in abuso d'ufficio e due concorsi in falso."

E ora chi è che ha il coraggio di respingere le dimissioni? Tanto vale affidare l'Antimafia a Provenzano.


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Il grande giorno è finalmente arrivato!
Si è fatto attendere così tanto che quasi ci eravamo dimenticati che un Ministro si potesse dimettere. Dimissioni? E che cosa sono?

clEMENTE, riconosciamo il tuo atto di dignità. Forse il primo nella tua carriera politica.

Sei stato il peggior Ministro della Giustizia che l'Italia ricordi. Hai ingannato milioni di persone, hai indiscutibili amicizie mafiose, hai tramato alle spalle del tuo stesso governo e hai rubato soldi pubblici (manca qualcosa?). Sei in politica da 30 anni e cosa hai fatto per l'Italia? NIENTE.
Noi non siamo solidali come tutto il Parlamento (e ti pareva); aspettiamo solo che sia fatta giustizia una buona volta.

Ora speriamo solo che le dimissioni vengano accettate...sapete com'è, no?
(ADN KRONOS: PRODI VUOL RESPINGERE DIMISSIONI MASTELLA)

Ecco le ultime (forse) parole da Ministro della Giustizia. Lo stile diplomatico per stemperare i toni è rimasto invariato.

« Sono percepito come un nemico da frange estremiste delle toghe che hanno preso mia moglie in ostaggio»

«Mi ero illuso di poter recuperare il rapporto fra politica e magistratura»

«Nonostante abbia lavorato giorno e notte per dimostrare la mia credibilità e la mia buona fede di interlocutore affidabile per il mondo della giustizia, oggi mi accorgo che sono stato invece percepito da alcune frange oltranziste come un avversario da contrastare, se non addirittura un nemico da abbattere»

Nunc est bibendum, nunc pede libero
pulsanda tellus, nunc Saliaribus
ornare pulvinar deorum
tempus erat dapibus, sodales.

lunedì 14 gennaio 2008

L'eccezione conferma la regola


Oggi accade una cosa strana. Per la prima volta da mesi a questa parte gli autori del blog si trovano in accordo con le tesi di clEMENTE. Non avremmo mai pensato di arrivare a questo punto. Ci siamo anche chiesti se l'essenza del blog potesse sopportare un tale paradosso; ebbene, di fronte alla vicenda che ha visto il papa dover rinunciare al suo intervento alla Sapienza, la nostra riposta non può essere che affermativa. Non vogliamo annoiarvi con argomentazioni che sicuramente avrete avuto modo di leggere sui giornali o ascoltare alla televisione. Noi partiamo da un semplice presupposto: se persino Mastella ha il diritto di dire ciò che pensa, a maggior ragione tutti gli altri esseri umani devono aver la possibilità di fare altrettanto.
Vi riportiamo le dichiarazioni di clEMENTE a tal proposito:

"Anche quelli che hanno una posizione diversa devono avere rispetto delle idee altrui. La cultura è confronto. Il sapere non è deposito di nessuno ma un confronto permanente. Tra l´altro Ratzinger non è soltanto il pontefice e il vescovo di Roma, è anche un sommo accademico".

Non molto tempo fa i due si sono anche incontrati in occasione della visita pastorale di Benedetto XVI all’Istituto Penale Minorile di Casal del Marmo.
In una delle foto scattate in quell'occasione hanno anche la stessa espressione spiritata. Magari la prossima volta all'università di Roma invece di un brillante teologo potrebbero invitare clEMENTE. Probabilmente non lo contesterebbero a tal punto. Contenti loro...

giovedì 10 gennaio 2008

clEMENTE '07


Ben ritrovati a tutti!!!

Ci avevano detto che il mese di Gennaio avrebbe segnato la svolta. Berlusconi giurava che assieme all'albero di Natale e al presepe sarebbe andato in pensione anche il governo. Prodi sosteneva che l'anno nuovo avrebbe portato ad un rimpasto di governo.
Bene, per ora non sta avvenendo nulla di tutto ciò. Anno nuovo, vita vecchia.
E allora ripercorriamo brevemente il 2007 di clEMENTE dando un occhiata al pezzo di Marco Travaglio apparso sull'Espresso. Ovviamente, per ragioni di spazio, non ha menzionato fatti importanti come il viaggio sull'aereo presidenziale, per esempio. Questi sono comunque tutti ben riportati all'interno del nostro blog.

Mesi fa nell'Unione si dava per certo un rimpasto di governo per l'inizio del 2008. Un po' per ridurre i 103 fra ministri e sottosegretari. Un po' per rivedere certe competenze e soprattutto certe incompetenze. Con quel che è accaduto col 'decreto sicurezza', scritto coi piedi e bocciato dal Quirinale, il primo a partire dovrebbe essere il ministro dell'Interno Giuliano Amato. E il secondo, di diritto, anzi a furor di popolo, il cosiddetto ministro della Giustizia Clemente Mastella, che ne fa e ne dice di tutti i colori. Tralasciamo, per carità di patria, quel che fa, e concentriamoci su quel che dice. Dopo un mese di silenzio, il 9 dicembre a 'Crozza Italia' Mastella ha risposto all'inchiesta de 'L'espresso' sull'uso privato dei fondi del giornale Udeur, 'Il Campanile', finanziato dallo Stato: ad esempio, per l'acquisto di panettoni e torroncini natalizi. Anziché smentire sdegnato un'accusa tanto imbarazzante, il Guardasigilli s'è detto "dispiaciuto per le tante persone che non riceveranno più" quel bendidio. Pare brutto pagare i regali di Natale di tasca propria: o a spese del contribuente, o ciccia. Poi ha confessato che lui sapeva benissimo che il decreto sicurezza conteneva un errore nella parte sull'omofobia, "ma non l'ho detto a nessuno" per farlo saltare. Ora, visto quel che riesce a dire, si spera che Mastella abbia la favella scollegata dal pensiero. Al suo esordio in via Arenula, lo spensierato ministro andò a Regina Coeli scortato da Giulio Andreotti e annunciò, fra gli stupiti battimani degl'inquilini: "Sarò un Guardasigilli dalla parte più dei detenuti che dei magistrati". Dopodichè mantenne la promessa con l'indulto extra-large e con l'istruttoria-lampo per la grazia a Bruno Contrada. Due mesi fa chiese al Csm di trasferire il pm Luigi De Magistris che indagava su di lui. Poi dichiarò testualmente: "Non mi si può chiedere di fare il lavoro sporco e poi far finta di niente. Non sento le voci della maggioranza dire: ma Mastella che c'entra? Perché ce l'avete con lui?" ('la Repubblica', 20 ottobre). Senza spiegare chi gli abbia commissionato il lavoro sporco, quale lavoro sporco, e a che titolo un ministro della Giustizia faccia il lavoro sporco. A dicembre, quando Berlusconi è finito sotto inchiesta a Napoli, ha proposto un baratto fra la sua solidarietà al Cavaliere indagato e la solidarietà del Cavaliere a Mastella indagato: "Quando i pm toghe si occupano di lui sono toghe rosse, e quando si occupano di me sono rossonere?". E, nei giorni della strage alla Thyssen Krupp, ha proposto un decreto contro l'"emergenza civile" delle intercettazioni. Poi ha minacciato le dimissioni, cioè la fine del governo, se la Corte costituzionale non "trova qualche arzigogolo per bocciare il referendum elettorale" ('La Stampa', 15 dicembre). Possibile che nemmeno questa indecente pressione sulla Consulta sia ritenuta incompatibile con la sua permanenza alla Giustizia? Visto che lo statista di Ceppaloni aveva chiesto fin dall'inizio la Difesa, sarebbe il caso - pur tardivamente - di accontentarlo. Prima che riapra bocca.

Ora siamo pronti per il 2008. clEMENTE, regalaci un nuovo anno pieno di soddisfazioni!!!

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