martedì 16 ottobre 2007

clEMENTE e il modello cinese

Giovedì scorso, sfogliando il Corriere della Sera, mi sono imbattuto in un articolo riguardante la censura nel Web. L'ho trovato molto interessante e ho deciso di riproporlo per chi se lo fosse perso. L'obbiettivo è cercare di inquadrare meglio il problema dando un'occhiata a ciò che avviene all'estero. (Ringrazio il nostro Gionuein per l'ennesimo capolavoro fotografico).

di Massimo Gaggi

Corriere della Sera. (New York) A chi l'accusa di fornire da anni alla dittatura birmana programmi e tecnologia per sottoporre a censura informazioni e opinioni che circolano via computer, Fortnet, un'azienda di Sunnyvale, nella Silicon Valley, risponde che non vende i suoi prodotti direttamente, ma attraverso società intermediarie. Non sa quindi molto dei clienti finali, anche se ritiene che siano essenzialmente aziende private che acquistano «filtri» da utilizzare, ad esempio, per impedire al loro personale di accedere a siti porno. Fortnet, però, non sa cosa replicare quando gli investigatori di Open Net Initiative, osservatorio creato dalle università di Harvard, Oxford, Cambridge e Toronto per monitorare lo «stato di salute» di Internet, obiettano che tempo fa il capo delle vendite della società è stato ripreso dalla tv birmana mentre incontrava il capo del governo del Paese asiatico. «No comment » anche da altre società californiane come Websense e Blue Coat System, la cui tecnologia è usata per censurare la rete in Paesi mediorientali come Yemen ed Emirati. Blue Coat, invece, ammette tranquillamente di lavorare per il governo dell'Arabia Saudita; anzi, sembra orgogliosa di assistere un alleato degli Usa, anche se il governo di Riad non è esattamente una democrazia. Per tenere sotto controllo il web, Singapore, altra dittatura che ha forti legami con l'Occidente, si affida invece a SurfControl, società a capitale britannico ma basata in California. Quanto all'Iran, non è chiaro quale tecnologia usi oggi: in passato ha sicuramente basato le sue censure sul sistema SmartFilter di SecureComputing, ma la società americana sostiene che Teheran l'ha usato illegalmente e non dispone degli ultimi aggiornamenti del programma.

La rivoluzione digitale di Internet ha aperto nuove frontiere di libertà nella circolazione delle informazioni ma, com'era forse inevitabile, ha anche spinto molti governi autoritari a cercare di neutralizzare gli aspetti democratici della rivoluzione digitale. Chi pensava che imbrigliare uno strumento universale come la rete equivalesse a tentare di svuotare il mare con un secchio, chi era convinto che il regime comunista cinese non sarebbe sopravvissuto all'avvento della comunicazione a banda larga, sta rivedendo i suoi giudizi: a Pechino il Pcc rimane al potere, mentre Internet è soggetto a una severissima sorveglianza. E i giganti americani di Internet — Microsoft, Google, Yahoo! e Cisco Systems — sono stati ribattezzati dagli internauti «la banda dei quattro» per la collaborazione offerta alle autorità di Pechino nei loro interventi repressivi, nel tentativo di non perdere il ricco mercato cinese.

Quello della Cina è il caso più macroscopico e discusso, ma la censura su Internet si sta sviluppando a macchia d'olio in mezzo mondo. Secondo Open Net Iniziative (Oni), alcune repubbliche dell'ex Urss — soprattutto Bielorussia, Tagikistan e Kirghizistan — hanno ripetutamente smantellato interi siti web o bloccato quelli controllati da forze di opposizione nei periodi che precedono le consultazioni elettorali. L'elenco degli altri Paesi che cercano in un modo o nell'altro di mettere la «museruola» a Internet è lungo e comprende, oltre a quelli già citati, Egitto, Cuba, Corea, Siria, Tunisia e Vietnam. Apparentemente, invece, Russia, Malesia, Israele e Venezuela non hanno programmi governativi di intervento nella rete.

Quanto all'Europa, secondo l'organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione, ben 24 Paesi su 56 intervengono in qualche modo per limitare l'attività di Internet. Ma quali sono le tecniche d'intervento più comuni? C'è chi scatena attacchi di hacker contro i siti che danno più fastidio e chi, come la Cina, gioca d'anticipo e impone a chi vuole operare nel suo Paese di esercitare un'autocensura preventiva sui contenuti. L'Iran, oltre a censurare, ha bloccato i sistemi di comunicazione a banda larga in modo da limitare l'afflusso e la velocità di circolazione di testi e video. La misura più drastica l'ha adottata la giunta militare birmana che nei giorni della protesta ispirata dai monaci buddisti è arrivata addirittura a disattivare l'intera rete.

Misure estreme che fanno notizia. Si parla meno dell'ordinaria censura, quella di routine, in genere attivata utilizzando programmi e tecnologie sviluppate da società americane di quella stessa Silicon Valley che ha regalato al mondo la libertà della comunicazione universale «a portata di clic ». Gli studi fin qui condotti escludono i Paesi democratici dell'Occidente: si dà per scontato che qui i controlli, quando ci sono, servano a combattere il terrorismo o la pornografia, non a censurare la libertà di espressione. In realtà anche in Europa non tutto è scontato, come nel caso della Germania che blocca siti e messaggi filonazisti.

Al Congresso di Washington è stato appena presentato il Global Online Freedom Act, un progetto di legge che punta a evitare che l'America continui a esportare software destinato a un uso politico repressivo. Non esistono soluzioni semplici sul piano tecnico (il software usato dai governi è abbastanza simile a quello sviluppato per combattere intrusioni nelle reti aziendali e anche nelle utenze domestiche), ma anche su quello politico il quadro non è del tutto nitido. Tanto più che nemmeno il Congresso si può considerare davvero indenne da tentazioni censorie. Prendiamo il caso Wikipedia: la recente indagine dalla quale è emerso che moltissime voci dell'enciclopedia «spontanea» sono state alterate dall'intervento di entità come la Cia, il partito repubblicano, la chiesa cattolica e quella anglicana, è stata avviata da alcuni neolaureati del California Institute of Technology dopo aver scoperto che numerosi parlamentari Usa avevano ripulito le loro scheda che compare su Wikipedia.


Il commento. Il titolo del post è chiaramente iperbolico. E' eccessivo paragonare il metodo censorio del blog di clEMENTE all'accanita sorveglianza della rete operata dalla dittatura cinese. Eppure nel suo piccolo qualche analogia esiste. Si da il caso, infatti, che clEMENTE oltre a filtrare i commenti stia tentando di oscurare un blog scomodo. Come abbiamo letto sopra, queste cose non dovrebbero succedere, a maggior ragione in Europa.
Non essendoci delle norme rigorose in materia, come facciamo a stabilire in quali casi la censura sia legittima oppure no? Chi ci dice che clEMENTE cestini solamente i commenti volgari e non stia invece violando il diritto fondamentale della libertà di espressione? Su quali basi vorrebbe oscurare un sito avverso che esprime un'opinione diversa dalla sua?
Il tema è complesso. Risposte certe non le avremo a breve. L'unica cosa che possiamo fare è stare in guardia.
Le dittature mascherate sono quelle più pericolose!

P.S. Per dovere di cronaca citiamo anche il caso cubano: i blogger sono costretti a fingersi turisti stranieri per evitare così la censura del regime castrista. Consigliamo a tutti i blogger anti-mastella di chiedere la doppia cittadinanza.

P.S.S. Prendiamo atto della rischiesta di otto anni di carcere nei confronti di Salvatore Cuffaro, un vecchio sodale di clEMENTE ai tempi del matrimonio del pentito Campanella. La maledizione di Mastella continua. Dove passa lui non cresce più l'erba.

41 commenti:

Anonimo ha detto...

E tornano gli stessi nomi la cancrena della politica italiana.
I capi popolo che hanno a modello la richezza personale e pur di detenerla si mettono d'accordo anche con il diavolo.
Ed ecco difendere Cufaro, sono i Magistrati, pazzi, disturbati mentali, mentre i difensori del predetto sono le brave persone: Casini, Mastella, Berlusconi, sono loro i titolari di pariti personali
costruiti non per le esigenze del popolo ma per gli interessi personali. Acapo di tutti il caro Silvio che tenta disperatamente di attuare con impegno un solo programma quello proposto dalla "P2" e continua con impegno a far diventare l'Italia una sua proprietà e far diventare tutti gli italiani suoi dipendenti e lasciar loro, solo pochi spiccioli per le necessità, sigarette e qualche spicciolo, poi tutto il resto dei guadagni ritorna di nuovo a lui tramite tutte le sue proposte: banche, uffici postali, esselunga. televisioni, vendite televisive, mondadori, sorrisi e canzoni,produzioni cinematograiche,
pubblicità, sport, assicurazioni,
pensioni sostitutive, ecc.ecc.ecc.
Il vero cancro della politica italiana è proprio lui.
Tenete presente che se comprato il parente Bossi, con 350.000.000 di lire con tutto il suo partito.

Anonimo ha detto...

Ragazzi,

E' vero che in Cina ci sono siti che non si riescono ad aprire ed e' probabilmente vero che controllano la navigazione degli utenti, ma ci sono tanti di quegli strumenti per ovviare a questi problemi. Se volessi vedere il vostro blog dalla Cina scrivendo direttamente il vostro indirizzo sulla barra del browser non riuscirei, ma con un semplice proxy sono qui' a scrivervi da Shanghai.

'Ste storie della Cina cosi' paurosa e repressiva mi annoiano, soprattutto quando le leggo sul Corriere e su altri giornali dove non esiste la liberta' di stampa e bisogna uniformarsi alle opinioni degli investitori.

Accetterei di piu' le critiche da un quotidiano Danese, ma dall'Italia e' squallido.
Mi da tanto l'impressione che parlino cosi' tanto della Cina solo per dire: accontentatevi della liberta' (poca) che avete, che ci sono posti dove ce n'e' meno.

Che noia....

N.P. ha detto...

Per anonimo delle 11.25:

Il fatto che in Cina ci siano tanti strumenti per ovviare al problema della censura non deve essere una giustificazione. Ricordiamoci che in Cina Wikipedia non esiste e Google è stato pagato per non inserire nel motore di ricerca parole come "democrazia" e "libertà". Poi se tu mi dici (io non ci sono mai stato quindi non posso giudicare) che nella pratica la situazione non è così tragica come viene dipinta, meglio così. Rimane il fatto di una libertà di informazione fortemente limitata. Detto ciò concordo con te su un punto. In Italia, che viene considerata una democrazia, abbiamo, anche se in misura minore, gli stessi problemi di una dittatura riguardo la censura nel web. Quindi non è tanto una questione di forma di Stato (può influire) ma proprio di norme precise che regolino l'intera disciplina.
Saluti

Anonimo ha detto...

n.p., internet non si puo' fermare e la diffusione che ha qui' in Cina, soprattutto nelle grandi citta', e' da sogno in Italia. A dei costi e con interventi in caso di guasti da far invidia ai paesi piu' avanzati.
A Shanghai, se salta la linea internet la mattina entro le 14:00 dello stesso giorno mi riparano il guasto e mi chiedono scusa.
Prova a chiamare la Telecom. Io l'ho provato ed ho atteso 3 giorni e mi sono preso anche del rompipalle dai tecnici.

Comunque, se parli di Wikipedia e' vero che e' bloccato, ma poi fai www.answers.com e trovi tutte le info che vuoi, incluso Wikipedia e notizie anche sulle repressioni di Tian An Men.
Preferisco la diffusione capillare che ha qui' in Cina poiche' internet non lo puoi fermare, anche se metti tutti i blocchi che vuoi. Qui' i giovani non sono come in Corea del Nord.

E noi non abbiamo Mastella. Qui' non sarebbe durato molto. Conoscevo uno che ha abusato di un volo Pechino-Shanghai (un po' come il nostro Clem) e si e' fatto 2 anni in carcere. Come il nostro Clem aveva anche altre magagne di cui rispondere, comunque.

Anonimo ha detto...

X l'anonimi delle 9,28 e delle 11.25 ( estimatore delle pratiche comuniste ).
il blog "GIOVANITALIANI" (linkato da questo blog) nel post del 30/6/07
"la Cina è incompatibile con la libertà" è stato cancellato dalla censura cinese ; spiega il perchè ......
Veltroni ( ex comunista ?) in una dichiarazione pubblica ha detto le testuali parole:
Il comunismo è incompatibile con la libertà !!
da quel momento il mio dissenso politico per lui è diminuito, ma non mi lascio incantare ! se è convinto di quello che ha detto perchè governa con i comunisti di tutte le razze ? anche lui predica bene e razzola male ? cosa ne pensi cecilia, max, ecc. saluti

Anonimo ha detto...

Ciao Giuan...confesso di essere discretamente ignorante sull' argomento web...
Stavo riflettendo sulle parole dell' anonimo che dice che in Cina la situazione e meglio di come sembra..
Bhe mi fa piacere per i giovani cinesi...fatto sta che però io non vedrò le olimpiadi, non comprero pietre birmane e parecchio altro..
Sapete com e...le dittature da qualunque parte vengano mi danno una notevole allergia...sempre meglio una pessima democrazia che una magnifica dittatura..
Comunque...e se mastella lo manmdassimo a fare il politico in cina?
Due anni forse no ma vuoi vedere che qualche mese se lo fa?

Bacioni
Cecilia

N.P. ha detto...

Per anonimo delle 14.11:

Fa piacere potersi confrontare con una persona che abita in Cina e vive sulla sua pelle ciò di cui parliamo. Però, anonimo, ciò che dici non è pertinente. Nessuno mette in dubbio che la Cina sia superiore all'Italia dal punto di vista della qualità dei servizi e che i cinesi siano mille volte più efficienti degli italiani.Ma non vedo che c'entri con la censura. Voglio sperare che le tue parole non vogliano costituire una legittimazione di un regime dittatoriale perchè ti vengono ad aggiustare Internet a casa in mezz'ora.
Saluti

ImFuckinDyingHere ha detto...

n.p. ti ho appena inviato la foto che mi avevi chiesto

Anonimo ha detto...

ahahahahahah
in cina internet è controllato!!!!
se dici una cosa che non piace al regime ti fanno fuori!!!!!
ahahahahahahahah
lavorano da fare schifo
e tu dici che sono meglio?????
stanno distruggendo il commercio internazionale , sono invasori silenziosi.

ma tu sei pazzo allora!!!!!!!!!!
ma sei sicuro di vivere in cina , perchè io ci sono stato e non sono stato per niente bene.

cmq beato te se hai trovato il paradiso.

p.s.: in cina non riuscivo neanche la leggere la mia posta.

ciao

Anonimo ha detto...

Ciao Cecilia,

Ti consiglio allora di non andare neanche al supermercato o a fare shopping di abbigliamento.
Ormai e' tutto Made in China in Italia. Comprese le grandi firme della moda. E sono gli stessi imprenditori che difendono a spada tratta il made in Italy i primi ad importare tonnellate e tonnellate di qualsiasi cosa dalla Cina.

Non sarebbe male che i detrattori a tutti i costi della Cina si facessero un giro per vedere cosa e' la Cina adesso e come vive la gente. Parlarci, anche del governo, di politica e vedere che questa dittatura di cui si parla non e' molto diversa da quella che c'e' in Italia.

E mi permetto anche di far notare che molti politici Cinesi sono preparati di politica internazionale e parlano Inglese fluente. Quanti politici Italiani capiscono qualcosa di rapporti internazionali e di Inglese?

Il teatrino della politica Italiana visto dall'estero e' veramente uno spettacolo penoso.

Quando la stampa e la politica Italiana saranno paragonabili a quelle dei paesi del Nord Europa allora potro' dirmi contento di essere Italiano.

Ciao ciao da Shanghai.
Anonimo delle 9,28 e 11,25

Anonimo ha detto...

n.p., non posso giustificare la censura, ma non posso neanche pretendere che una cultura chiusa verso l'esterno fino a solo due decenni fa cambi all'improvviso.
Ci vorra' del tempo, ma le cose cambieranno e lo stanno facendo. Sono qui' da 9 anni e le cose sono gia' cambiate in maniera incredibile.

Ma non si stava parlando di Mastella?

Anonimo da Shanghai

Anonimo ha detto...

Prendiamo atto della rischiesta di otto anni di carcere nei confronti di Salvatore Cuffaro, notizia ignorata da quasi tutti i tg televisivi.

Anonimo ha detto...

Non c'è nulla di peggio che avere un cervello individuale, ed osare utilizzarlo. Questo, in sintesi, deve essere il principio che ispira il regime di Pechino, che mischia il peggio del comunismo col peggio della tradizionale spietatezza dei governanti asiatici nell'esercizio del potere.

L'ultima vittima della dittatura cinese si chiama Li Jianping ed è stato condannato a tre anni di carcere da un tribunale per aver scritto su internet, nel 2003, un breve testo a difesa dei diritti civili in quel di Hong Kong.

Il reato imputatogli è "incitamento alla sovversione del potere dello stato". Tre anni in un carcere cinese, sono come un'intera vita in un carcere italiano. Speriamo ne esca vivo.

SI' SI' IN CINA SI STA PROPRIO BENE!!!
E' per questo che vengono tutti qua...VOGLIONO STARE PEGGIO!!!E io scemo che non l'avevo capito che eran masochisti...

N.P. ha detto...

Per anonimo delle 15.38:

In effetti il mio riferimento alla Cina era all'interno di un contesto ben preciso. Solo che tu sei partito in un'apologia della Cina come se noi ce l'avessimo con quella nazione, l'hai presa come una cosa personale.. e ci siamo tutti quanti lasciati trasportare dall'argomento. Non pensavo che la Cina suscitasse tanto interesse. Comunque niente di male. Fin quando il blog viene usato come strumento di confronto va più che bene.

P.S. Ammetto che "anonimo da Shangai" faccia un certo effetto come nome, ma se scegliessi un nick sarebbe più facile dialogare...
grazie
Saluti

Anonimo ha detto...

Purtoppo per Cuffaro Totò è solo una RICHIESTA di condanna, quindi nulla di definitivo. Al quale, per inciso, non hanno perso occasione per far mancare la loro solidarietà i vari Berlusconi, Casini etc. etc. etc.

Un'altra conferma che non sta cambiando un bel niente in questo benedetto paese, che i nostri politici e amministratori vivono in un mondo parallelo completamente staccato dalla realtà, cioè da tutti noi.

auguri...

Anonimo ha detto...

(ANSA) - ROMA, 16 OTT - "La parola d'ordine deve essere severita' accompagnata da certezza della pena". Lo ha detto il ministro Mastella. "Spesso - ha argomentato - ci si muove sull'onda dell'emotivita': oggi, come avviene anche in materia di sicurezza stradale, ci sono sospensioni della pena. Spero che le decisioni che assumeranno il 23 ottobre con il passaggio in Consiglio dei ministri del pacchetto sicurezza sia determinante il principio della certezza della pena".

Demente è proprio una forza prima fa l'idulto, ed ora li vuole tutti in galera.

Anonimo ha detto...

meno male che non l'ho conosciuto di persona...
resistere alla possibilità di censurare è dura quando si ha potere. soprattutto se non si hanno meriti da vantare nell'averlo...

Anonimo ha detto...

Scelto il nick.
In verita' ce l'avevo col Corriere e i giornali Italiani che fanno informazione solo con scopi editoriali o di parte.
Chi e' servo di poteri forti (e se ne compiace) con che diritto puo' parlare della liberta' degli altri? Mi pare alquanto ridicolo e, spesso, noioso.

Anonimo ha detto...

"Nuovo allarme dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Secondo Ettore Ferrara, il numero dei detenuti sta crescendo di mille unità al mese e per cui, tra un anno e mezzo, se non accadrà qualche fatto nuovo e senza interventi strutturali, si tornerà alla situazione precedente all'indulto, e cioè all'inevitabile sovraffollamento delle carceri. "Figuratevi cosa sarebbe successo senza l'indulto", ha replicato Mastella.

URKA CHE INTELLIGENTE CHE SEI MASTELLA...PER FORTUNA CHè ESISTI TU CHE DAI QUESTE RISPOSTE DA B..O DEL C..O .... CHE FORTUNATI CHE SIAMOOOOO

Anonimo ha detto...

EH, OKKIO che in base a questi allarmanti dati il Ceppy e gli altri non si stiano preparando per un INDULTO 2-IL RITORNO.

Anonimo ha detto...

Ciao Bob...leggo con piacere i tuoi post...soprattutto perche sentire un parere da cosi lontano fa veramente piacere...
certamente non pretenmdo di boicottare tutti i prodotti cinesi pero sono del parere che le olimpiadi non dovevano essere assegnate alla cina, lo sport per quanto marcio dopato e tutto il resto rimane qualcosa che unisce i popoli di tutto il mondo...e credo che il discorso sui diritti umani dovesse essere fatto a monte dell assegnazione...
Poi dico la verita...cerco di comprare made in Italy..almeno gli alimentari...la salsa di soia del supermercato la fanno in germania pero...incredibile...
Ciauz... Cecilia

Anonimo ha detto...

Fermo restando che l Italia quando parla di democrazia e' un po ridicola..però per quanto misera una democrazia c'e'.. ed e' gia qualcosa...
Almeno se dico mastella sei una cacca schiaccioata non me ne vado in galera..(ancora...)
Cecilia

Anonimo ha detto...

ma scusate..xke non vi firmate col nome e cognome?paura di repressioni?

odio gli anonimi,fosse per me abolirei la possibilità di scrivere con l'anonimo.piuttosto scrivi "MagoMerlino".

quello ke scrive da shangai,che cazzate dice.Se stavano cosi bene non si riversavano in massa in italia.Lì si muore di fame(e nn solo),altro che chiacchiere!!
Nel mio palazzo,c'è una famiglia di cinesi(ormai tra capofamiglia,figli,nuore,nipoti sn 11!)e lavorano dentro un box praticamente 24 su 24.Pensi che per venire a vivere cosi in Italia,non stavano meglio in Cina?
Vieni a farti un giro.Abito a Cormano(MI),Via gramsci 36.

Anonimo ha detto...

Andrea di Cormano,

Bisogna sapere la storia delle immigrazioni cinesi in Europa, le origini, i legami quasi mafiosi con le regioni di fronte a Taiwan.
Se chiedi da dove vengono il 95% dei Cinesi in Europa ti dicono Wenzhou o Fujian. Io non capisco un cazzo, ma molti che se ne sono andati 10-15 anni fa per far fortuna all'estero (USA, Giappone, Europa, etc.) stanno tornando in Cina per restare.

Ovviamente la famiglia che sta nel tuo palazzo rappresenta 1,5 miliardi di Cinesi e quindi il resto sono chiacchiere.
Anche per molti Americani gli Italiani sono quelli di Little Italy a New York, che a malapena sanno 2 parole di Italiano e il resto e' dialetto. Se vi piacciono gli stereotipi noi Italiani ne abbiamo di esperienza in merito...

Per Cecilia: si parla tanto di Pechino 2008, ma non ho sentito nessuno parlare di Shanghai 2007 e le Olimpiadi Speciali per persone disabili che hanno visto anche il Governatore della California parlare davanti alle telecamere di tutto il mondo dallo stadio di Shanghai.
Io credo che non si possa giudicare una nazione e un popolo solo guardando il proprio pianerottolo nell'hinterland milanese o ascoltando gli ipocriti del Corriere. Nessuna apologia, ma non e' tutto nero o tutto bianco. Problemi ce ne sono, ma io vedo, piano piano, soluzioni. Qui' mi pare di vedere progresso.

Da quello che vedo e che sento da chi e' in Italia mi pare che li' ci sia molto regresso in molti campi.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 19:09 e' mio

N.P. ha detto...

x Bob:

Scusa bob ma non riesco a capire a che cosa tu ti stia riferendo esattamente. L'articolo di Gaggi apparso sul corriere non dice nulla di assurdo a mio parere. Anzi dice una verità. E' un dato di fatto che in Cina la rete sia controllata. Punto. Poi tu potrai replicare che ci sono altre soluzioni per navigare liberamente, che i cinesi sono più efficienti, che in Cina si intraveda il progresso... insomma tutto ciò che vuoi. Ma quel paese in questo campo come in altri, sbaglia. Vedi, non mi pare che io stia affermando che la Cina sia tutta nera. Al contrario. Forse sei tu che la stai dipingendo eccessivamente candida a quanto pare.
Saluti

Anonimo ha detto...

Ma che bella compagnia c'è oggi; non sentite nostalgia degli amici guastatori del cePPaloide ? Si è giusto, diamoci un nome qualsiasi, anche di fantasia,ma diamoci un nome!! il mio è Giuan....... felicissimo di essere con VOI.

Anonimo ha detto...

Buona idea quella di darci un nome; Anonimo puzza di mafioso, come certi personaggi nostri "amici"

Anonimo ha detto...

Non contento dell’ultimo provvedimento di indulto, la cui inutilità è evidenziata dal rientro già in carcere del 22% dei beneficiati e dall’aumento dello stato di insicurezza nel quale è costretto a vivere il cittadino italiano, il senatore della repubblica, Pietro Fuda, unico parlamentare italiano rappresentante del Partito del Governatore calabrese, Agazio Loiero, ha rivolto un’interrogazione al Ministro della giustizia per chiedere il rientro nel territorio calabrese dei detenuti che stanno scontando la propria condanna in sedi penitenziarie non prossime al luogo di residenza.
Pur comprendendo che la richiesta di tale ulteriore clemenza venga incoraggiata dal nome e dall’attività del Ministro della giustizia italiana, credo che l’aspirazione del senatore calabrese Fuda debba essere sdegnosamente respinta, anche se riferita ai soli detenuti a regime ordinario. La Calabria è la Regione che presenta il maggior tasso di impunità, dove una gran parte di delitti rimane senza l’individuazione di chi li compie, dove nessuna condanna riesce ad essere inflitta per i reati contro la Pubblica Amministrazione, dove crescono quotidianamente corruzione e malaffare e, nonostante ciò il sen. Fuda, certamente coadiuvato in questa richiesta dal capo del suo partito calabrese, facendo addirittura appello alla “sicurezza nazionale”, osa chiedere l’applicazione del principio di territorializzazione dell’esecuzione penale.
Se malauguratamente il Ministro della giustizia dovesse esaudire la richiesta del sen. Fuda, a noi poveri cittadini calabresi non rimarrebbe che dover incoraggiare i giovani ad abbandonare una Regione sempre più iniqua nei confronti degli onesti!

Comprendo le vostre teorie ma in Italia abbiamo questi di cinesi.

Anonimo ha detto...

Roma - È il regista campione di incassi del cinema italiano, l’autore del fortunatissimo «dittico» di celluloide, Manuale d’amore (uno e due). È un intellettuale indubitabilmente di sinistra, ma anche un elettore mai come ora perplesso - al pari di tanti altri - nell’Unione. Giovanni Veronesi è pratese, sanguigno, con il gusto della battuta pronta e caustica e una verve iridescente e benignesca. Parla a raffica. Intervistarlo sul futuro dell’Unione, dunque, è un divertimento.

Veronesi, ci scrive il copione del suo manuale d’amore dell’Ulivo?

«Trattandosi di Ulivo direi piuttosto “manuale disamore”».

Se l’aspettava così questo governo del centrosinistra?

«O mamma... Possiamo passare ad altro tema?».

Arguisco che non se l’aspettava così.

«Guardi, sono stato mesi all’estero per lavoro. A parte la moda e la pasta, l’immagine dell’Italia è devastante. C’è da vergognarsi, davvero. Non si capisce nulla e - soprattutto - non ci capisce più nessuno».

Provo a chiederle cosa pensa di Prodi, per cominciare.

«Oddìo.... l’ho pure votato... Ma ormai si capisce che non va bene. È professore. Un professore nel governo ci può pure stare. Ma non un professore che vuol fare il leader, no!».

Non lo trova un leader?

«Chi, Prodi? A me, lo confesso, ormai fa ridere ogni volta che lo guardo. Sa, la satira è micidiale. Guardi uno e ti sembra la sua imitazione. Non va mica bene».

Lei vede Prodi «Valium» come lo dipinge Grillo?

«Ma non lo vede anche lei che ha una faccia che pare di gomma? Ha un modo di fare soporifero, ti sembra un nonno che racconta sempre la stessa favoletta al bimbo per addormentarlo, la sera: C’era una volta l’Ulivo ehhh...».

Tranquillizzante, almeno.

«Dice? Però ci sono almeno due difetti: il bambino si addormenta. E la favola finisce sempre male, come mai?».

Perché?

«Gliel’ho già detto, non è un leader carismatico, non è il suo mestiere».

(Prima parte)

Anonimo ha detto...

Fassino e D’Alema lo sono?

«Ommamma...».

Cioè?

«Senta, Fassino pare una persona seria, lo è D’Alema, che con la politica è bravissimo. Solo che sono... un po’ chiusi in questo loro mondo. È il dramma di due persone intelligenti».

Dovrebbero cambiare?

«Dovrebbero fare i professori di liceo, gli idraulici, qualsiasi altra cosa. Te lo immagini che bello Fassino che mette una nota sul registro?».

Padoa-Schioppa è un professore, però.

«Appunto: anche lui dovrebbe cambiare. Lo vedo bene come autore di testi comici. Ogni volta che parla sembra che si sia scritto un copione. E ha un grande talento comico!».

Addirittura.

«Bamboccioni! Potrebbe diventare il tormentone del suo personaggio. Te l’immagini che forza Padoa-Schioppa a Zelig?».

E Mastella?

«È fortissimo. Ma anche lui, perché mi fa ridere così tanto? Non riesco a vederlo più seriamente. Magari lui vuole essere così, non lo so...».

Quindi sta con Santoro?

«Càspita, lo buttano fuori da tutto! Lui almeno sembra coerente: era all’opposizione con Berlusconi e ci è rimasto con l’Ulivo. L’unico a fare opposizione è Santoro».

In tanti hanno criticato il suo Annozero...

«Ma perché, che ha fatto? Perché ha ospitato due magistrati non graditi? Devono lasciarlo libero di dire quello che vuole. Deve essere libero di fare scoop anche contro il centrosinistra. Altrimenti perché criticavano Berlusconi?».

Le piace anche Travaglio, allora.

«Oh càspita, sì. Si può non condividere nulla, di lui, ma è uno preparato, serio, intelligente».

Diranno che lei è un «grillante»?

«Cosa sarei?».

Così chiamano i fan di Beppe Grillo.

«Dice, in chiave comica, cose che non si possono non condividere. Dice cose vere. In un altro tempo, quelli come lui, li facevano sparire di notte... Secondo me rischia la vita».

E Rutelli?

«Boh».

Come Boh?

«Io di Rutelli non mi ricordo nulla. Di Rutelli si vede solo la Palombelli, che sta dappertutto. Sono come Clinton e Hillary. Magari in America farebbero fortuna. Qui sono Rutelli e la Palombelli, punto».

Lei sembra apocalittico, Veronesi.

«No, sono sincero».

Ci sarà uno che le piace.

«Sì, mi piace Veltroni. Ma lo devono lasciare fare».

Come Blair, che ha lasciato il posto a Gordon Brown.

(Fine)

Anonimo ha detto...

anonimo ha detto,
anonimo ha fatto,
ohhhh gente !!
lo vogliamo chiamare per nome questo
" PIRLA" di anonimo ?

Unknown ha detto...

Vi riporto un articolo....


CINA. 'SONO 8.000 LE PERSONE GIUSTIZIATE OGNI ANNO'
ha dichiarato Liu Renwen, professore dell'Accademia delle Scienze Sociali
cinese, dicendosi d'accordo con la "stima" che circola in ambiente
accademico.

"In Cina - ha ricordato Liu intervenendo al Club dei Corrispondenti
stranieri - i numeri relativi a condanne a morte ed esecuzioni costituiscono
segreto di stato. Solo la Corte Suprema ne conosce il numero esatto".
In merito alla decisione del governo cinese di restituire alla Corte Suprema
del Popolo il potere esclusivo di approvare le condanne a morte, Liu ha
detto che le autorità stanno incontrando la resistenza delle Corti di grado
inferiore.
"I governi locali - spiega il professore - pensano che la gestione della
sicurezza pubblica sia uno strumento utile, che non vogliono perdere. In che
tempi la Corte Suprema del Popolo potrà riprendersi questo potere esclusivo
resta ancora un interrogativo".
La sessione annuale del Parlamento, che si apre il 4 marzo, difficilmente
raccoglierà gli sforzi della Corte Suprema di riappropriarsi di questo
potere esclusivo, ha concluso Liu.
Il potere di emettere gli ordini di esecuzione è stato concesso alle Alte
Corti delle Province, che sono 300 in tutto il paese, nel 1983.
Sempre in Cina, lo scorso 24 febbraio il presidente della Corte Suprema
cinese, Xiao Yang, ha annunciato che dalla seconda metà di quest'anno tutti
i processi d'appello relativi a casi capitali devono svolgersi con udienze
pubbliche.
"Questa misura assicurerà equità e prudenza nelle sentenze capitali", ha
detto Xiao in occasione di un seminario svoltosi a Zhengzhou, nella
provincia centrale dell'Henan.
Il Codice di procedura penale vigente prevede che le Corti d'appello tengano
udienze pubbliche nel caso il ricorso venga presentato dal pubblico
ministero, dopo aver rivisto i dettagli della condanna a morte originaria.
Se l'appello viene invece presentato dall'imputato, secondo la legge la
Corte dovrebbe "in linea di principio" tenere delle udienze pubbliche, ma se
le circostanze del caso sono chiare è sufficiente una revisione documentale.
In realtà, la maggior parte delle Corti si limita a svolgere revisioni
documentali, e le udienze pubbliche rappresentano delle eccezioni.
Negli ultimi anni gli stessi media cinesi hanno evidenziato diversi casi di
errori giudiziari, che hanno attirato critiche sulla mancanza di prudenza
con cui vengono pronunciate le condanne a morte.
Tra i pochi processi d'appello a porte aperte - ha detto Xiao - ci sono
quelli svolti dalle Alte Corti del Popolo di Shanghai, Pechino, Tianjin,
Hainan e Qinghai.
"Queste udienze pubbliche si sono dimostrate positive e la Corte Suprema è
intenzionata ad estenderle a tutto il Paese", ha concluso.



BELLA LA CINA.....MA PER PIACERE.

Anonimo ha detto...

E io che pensavo che gli USA, che anche hanno la pena di morte e dove le armi girano liberamente anche nelle elementari, fossero peggio.
O come in Italia, dove anche se ammazzi decine di persone per svago (vedi F.lli Savi - Uno Bianca) hai anche la possibilita' di chiedere di uscire dopo qualche anno alla faccia del dolore che i parenti delle vittime non potranno mai cancellare.

Devo proprio avere le fette di anatra pechinese sugli occhi. Mi domando dove ho vissuto fino ad ora. Sara' un mondo alla Matrix da queste parti?

Saluti dall'Impero del Male e buon Mastella a tutti.

AvvocatoDelDiavolo ha detto...

da lasteccanelcoro.blogspot.com

Da qualche settimana in rete è stato lanciato il blog dementemastella.blogspot.com che - manco a dirlo - si connota per una quasi persecuzione mediatica nei confronti del Ministro Mastella.I creatori del blog - a mio parere in modo assai poco raffinato ed invero forse al limite della querela - sembrano avere ideato l' "Unione" spaziale tra c ed l (le iniziali di Clemente) il cui risultato visibile è "d".Per carità di Patria preferiamo evitare di ribadire l'effetto semantico di " clemente" dopo la sostituzione della d alla c ed alla l. I creatori (o il creatore del blog) partono da un presupposto non necessariamente errato.Ovvero il Ministro sembrava censurare i commenti insultanti nei suoi confronti sul proprio blog http://clementemastella.blogspot.com/ . Per mia forma mentis io non sono aduso censurare alcunchè su questo blog, tuttavia mi rendo conto come forse per il Ministro Mastella fosse davvero difficile dare spazio ad alcuni commentatori che prevedibilmente utilizzavano il suo blog come esclusivo sfogo personale.Ergo, il presupposto del nuovo blog ,ovvero quello di op-porre delle critiche al Ministro da un "contro-blog" non era necessariamente malvagio.Il problema è che da una parte sappiamo chi è il Ministro Mastella , dall'altra non sappiamo chi ha creato il blog contro Mastella.Perchè è strana tanta acredine contro una sola persona (il Ministro).Qualcuno pensa che trattasi di cittadini catanzaresi (o calabresi in genere) adirati con Mastella perchè questi ha spostato da Catanzaro a Benevento la scuola di Magistratura.In effetti tra i siti linkati al blog ci sarebbe http://www.perlacalabria.it/ . Qualcun altro azzarda che trattasi di votanti del cdx e comunque contro l'attuale Governo ed in effetti c'è un sito linkato che nel nome "movimento giovani italiani", nel simbolo (una sorta di "Y" ovvero l'opposto del simbolo della pace),non sembra proprio di tendenze -diciamo- progressiste.Non sapremo forse mai il motivo di questo astio verso il Ministro.Non intendiamo soffermarci oltremodo sui contenuti del blog , prevedibilmente quasi monotematici contro Mastella, ma su qualche punto che a noi sembra privo di qualunque fondatezza.Esempio;a questo link http://dementemastella.blogspot.com/2007/10/una-persona-coerente.html si legge che Mastella avrebbe dichiarato quanto di seguito :"«Sono iscritto a una loggia massonica con il numero di tessera 52947. Una loggia che mi ha insegnato a essere sereno come sono, a rispettare gli altri».Il problema è che il Ministro Mastella ha fatto capire ,subito dopo, che era tutto uno scherzo , in quanto egli ha dichiarato che le tessere non esistono (nella Massoneria) e che quella è solo la Sua data di nascita.Come mai questo è stato sottaciuto su quel blog? Va bene la critica, anche serrata e magari poco raffinata, ma almeno informarsi, no? So bene che forse sarò tacciato di essere il Ministro medesimo o forse anche qualche Suo amico o portaborse.E' normale per chi crede che Mastella sia responsabile forse anche del buco dell'ozono.

Anonimo ha detto...

ma sto avvocato del diavolo è ancora in mezzo alle scatole?

hai rotto!non interessi!non interessano le tue stronzate pro-mastella.Questo è contro-Mastella il politico.

Se non ti sta bene,perchè torni qui a fare la predica?devi fare pubblicità al tuo blog perchè non se lo caga nessuno?
anche io non capisco chi guarda il tennis perchè mi fa skifo,ma mica mi metto davanti alla televisione e dico "ti faccio notare,come sia insensato colpire una pallina con una racchetta"..cioe..ma che cazzo vuoi?vuoi farti pubblicità?elevarti a "migliore della tendenza della massa"?essere un "benpensante" per far passare rozzi tutti gli altri?

ma ki cazzo pensi di essere...

AFFANCULO DEVI ANDARE!

FINE.ECLISSATI.

AvvocatoDelDiavolo ha detto...

quello che volevo sentirmi rispondere
allora comincio a pensare che siete per principio contro il sig ministro
nel merito non sapete rispondere
ciao ciao

AvvocatoDelDiavolo ha detto...

sul fatto della pubblicità al mio blog
forse non hai notato che il mio blog nasce per essere impopolare quindi per portare avanti idee controcorrente ed avere meno consensi possibili
il mio non nè un blog demagogico che cerca consenso dalla massa
IL MIO.

N.P. ha detto...

X avvocato del diavolo:

Carissimo avvocato del diavolo,ti ringrazio a nome mio ma anche a nome di spo perchè dopo aver letto il tuo commento delle 12.02 ci siamo sbellicati dalle risate.
Dico davvvero, dovresti fare un provino per Zelig. Volevo rassicurare te e tutti i lettori del nostro blog che lo staff (np e spo) non appartiene a nessuna setta antigovernativa. Che non veniamo pagati per ciò che facciamo, che non utilizziamo il sito a scopo di lucro ecc. Inoltre se vuoi verificare la provenienza dello staff basta che clicchi sul nostro profilo dove troverai tutte le informazioni che ti servono. Viviamo a Milano entrambi e se vuoi venirci a trovare saremo ben lieti di dimostrartelo. Per quanto riguarda quella Y del sito linkato da noi(movimento giovani italiani) non ti viene in mente che sia la Y iniziale di "young" che in inglese significa "giovani"? Non mi dilungo oltre, credo di essere stato esauriente. Continua a scriverci. Hai un effetto benefico!
Saluti

Anonimo ha detto...

secondo me sei un sadomasochista, e piu vaffa ti pigli piu t ecciti..

"proprio quello che volevo sentirmi dire"..ecco...allora adesso che te lo sei sentito dire vatti a fare una sega.
Sei l'esempio vivente di come,volendo eccedere nel contradditorio,ci si renda ridicoli.
Hai detto abbastanza.Oltre stanchi.

Anonimo ha detto...

Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha espresso oggi al pm di Catanzaro Luigi De Magistris "tutta la sua solidarietà condannando il gesto intimidatorio" del proiettile recapitatogli in una busta. "So che cosa significa - afferma il guardasigilli - ricevere minacce e proprio per questo, come ho sempre fatto nei confronti di chiunque sia stato vittima di episodi del genere, non posso che esprimere la mia solidarietà al sostituto procuratore e manifestare il mio sdegno per chi, con qualunque motivazione, cerca di intimorire gli altri".


MI VENI MI MORUUUUUUUUU!!!!