sabato 22 settembre 2007

Il caso De Magistris

Repubblica. Mastella al Csm: "trasferite i pm De Magistris e Lombardi". Gli ispettori di Mastella avrebbero rilevato "gravi anomalie" nella gestione del fascicolo, contestando a De Magistris il suo rifiuto a riferire gli sviluppi dell'inchiesta (toghe lucane, ndr) al procuratore capo Lombardi, mentre quest'ultimo sarebbe "incolpato" per non aver esercitato alcun controllo sul suo sostituto.

Ecco alcuni personaggi che sono stati toccati dalle inchieste del pm De Magistris:

Romano Prodi: indagato per abuso di ufficio. Secondo l'accusa, Prodi e i suoi collaboratori avrebbero avuto un ruolo nel "pilotaggio" dei fondi pubblici europei destinati all'Italia nel periodo 2004-2007.
Lorenza Cesa (Udc): indagato per truffa e associazione per delinquere nell'inchiesta denominata "Poseidone".
Pino Galati (Udc)
Giancarlo Pittelli (FI)
Elisabetta Spitz:
la moglie di Follini
Clemente Mastella (che strano...): intercettato mentre parla con una delle persone successivamente indagate dalla procura di Catanzaro, tale Antonio Saladino: imprenditore accusato di associazione per delinquere, truffa aggravata e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.
Giovambattista Papello: personaggio molto vicino all' ex ministro Gasparri (AN). Sarebbe implicato in un traffico di tangenti destinate alle segreterie nazionali dei partiti.
Fabio Schettini: ritenuto vicino all'ex ministro Frattini (FI). Anche lui indagato per tangenti.
Giuseppe Chiaravalloti: ex presidente della Regione Calabria.
Nicola Adamo: esponente di punta dei Ds calabresi. Si ipotizzano a suo carico i reati di truffa, abuso d'ufficio e associazione a delinquere.
Agazio Loiero: presidente della Regione Calabria, indagato in relazione a reati connessi al settore della sanità.
Giovanni Dima (An)
Paolo Poletti: capo di Stato maggiore della Guardia di Finanza.

Ora è tutto più chiaro...

74 commenti:

Anonimo ha detto...

non avete capito...de magistris ha fatto bene il suo lavoro e mastella lo vuole promuovere!......si magari.....

Anonimo ha detto...

mi dispiace essere ripetitivo: Mastella hai rotto i coglioni!!!

Unknown ha detto...

Ho mandato una cortese richiesta sul blog di senatore. Gli chiedevo se poteva chiarire se secondo lui dire che SOLO il 42% di coloro che hanno beneficiato dell'indulto è recidivo significa aver sbagliato la percentuale o l'avverbio. Chissa... Massimo

andrea.barbagallo.1974 ha detto...

Visto che scrivere commenti sul blog di mastella è inutile dato che non viene nemmeno pubblicato... e visto che pare che questo blog invece oramai sia ben stato pubblicizzato anche da Beppe Grillo nei suoi spettacoli e lo stesso mastella se ne sia accorto che esiste, perchè non facciamo un bel post grosso come una casa in cui chiediamo le sue motivazioni che lo spingono a spostare i pm di catanzaro e se ci può indicare con precisione i dati del D.A.P. sulle scarcerazioni e i recidivi? A meno alcuni dati non tornano, probabile che mi sbagli io ma vorrei capirci bene!
Mi piacerebbe che mettesse i numeri e non le percentuali (il calcolo percentuale al massim lo facciamo noi!).
Nelle rubriche delle foto di Mastella, vorrei segnalare questa , con la didascalia "non la vedi mai!" :-)
Ciao!

ImFuckinDyingHere ha detto...

L'inchiesta «Toghe lucane» condotta dal pm di Catanzaro Luigi De Magistris
POTENZA – Un presunto comitato di affari, composto da politici, magistrati, imprenditori e appartenenti alle forze dell’ordine, che, in Basilicata, negli ultimi anni, avrebbe gestito vari interessi, in particolare nei settori turismo, sanità e banche, è al centro di «Toghe lucane», l'inchiesta condotta dal pm di Catanzaro Luigi De Magistris.
Nello scorso mese di febbraio, nel primo filone dell’ inchiesta furono indagate 13 persone, tra cui cinque magistrati lucani: i procuratori della Repubblica di Potenza e Matera, Giuseppe Galante e Giuseppe Chieco; il presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese; il sostituto procuratore di Potenza, Felicia Genovese ed un giudice del Tribunale di Matera, Rosa Bia. Indagati anche un parlamentare, il senatore di An, Emilio Nicola Buccico (eletto sindaco di Matera lo scorso 25 giugno) e l'ex presidente della Giunta regionale della Basilicata, Filippo Bubbico, oggi Sottosegretario allo Sviluppo economico.
L'inchiesta ha portato anche al sequestro (poi annullato dal Tribunale del Riesame) del cantiere di Marinagri, un mega villaggio turistico sullo Jonio, tra Policoro e Scanzano (Matera), per il quale – secondo la Procura di Catanzaro – Chieco avrebbe omesso di effettuare attività investigative su presunti illeciti. Al centro del filone della sanità, c'è il pm Genovese, moglie dell’ex direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza (il più grande della Basilicata), Michele Cannizzaro. De Magistris si è anche occupato dei rapporti tra Granese e la Banca popolare del Materano.
Nei mesi successivi alle perquisizioni effettuate negli studi e negli uffici degli indagati, il procuratore Galante si è fatto decadere dalla magistratura, Cannizzaro si è dimesso da direttore generale dell’ospedale potentino, mentre il Csm ha deciso i trasferimenti del pm Genovese a Roma e di Granese alla Corte di appello della Capitale.
A maggio, nell’inchiesta entra anche il procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano, accusato dal gip di Potenza, Rocco Pavese «di aver creato un club di avvocati contro alcuni magistrati». De Magistris, negli scorsi mesi, ha ascoltato numerosi magistrati operanti nel Palazzo di Giustizia di Potenza, tra questi anche il pm Henry John Woodcock e il gip Alberto Iannuzzi. Il 7 giugno, poi, il pm di Catanzaro ha fatto perquisire anche gli studi di Bubbico, Tufano e dell’ex capo della Squadra mobile di Potenza, Luisa Fasano.
A marzo, invece, gli ispettori del Ministero, guidati dal capo Arcibaldo Miller, sono stati nei Tribunali di Potenza e Matera per le ispezioni che hanno portato alla richiesta del guardasigilli Mastella al Csm di trasferire De Magistris e il procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi.

21/9/2007
Fonte: La gazzetta del mezzogiorno

N.P. ha detto...

Questo caso mi ricorda per alcuni versi la questione Visco-Speciale.

Anonimo ha detto...

Io Odio Vittorio Sgarbi

Milano è una città generosa, offre a tutti la seconda possibilità. Per esempio
un pregiudicato per truffa aggravata allo Stato come Vittorio Sgarbi – già
calunniatore dei magistrati di Mani Pulite - può diventare assessore alla
cultura.
Tra il 1989 e il 1990, infatti, il “dipendente pubblico” Vittorio Sgarbi, nel suo
ruolo di funzionario della Soprintendenza dei Beni Culturali di Venezia esibiva
una serie di certificati medici falsi attestanti malattie inesistenti e inoltrava
illegittime domande di aspettativa allo scopo di disertare per mesi il lavoro
mantenendo il posto. E si è salvato dal licenziamento solo per complicità
ministeriali.
Per questi motivi il 30 giugno 1994 il Pretore di Venezia lo ha condannato a
sei mesi di reclusione
PER IL REATO DI FALSO E TRUFFA AGGRAVATA E CONTINUATA AI DANNI DELLO STATO (PER PRODUZIONE DI DOCUMENTI FALSI E ASSENTEISMO MENTRE ERA DIPENDENTE DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI). NEL 1998 SEGUE UN’ALTRA CONDANNA, STAVOLTA PER DIFFAMAZIONE AGGRAVATA, AVENDO DEFINITO "POLITICHE" LE INDAGINI DEL POOL ANTIMAFIA DI PALERMO GUIDATO DA GIAN CARLO CASELLI.

Anonimo ha detto...

Cari amici del Blog più "FIGO" del mondo, vi faccio questo regalo.
Fatene buon uso: IL RE E' NUDO!


La consulenza tecnica
di
Gioacchino Genchi

"RELAZIONE 12"
Anticipazioni sull'analisi delle parziali risultanze dell'Indagine tecnico-elaborativa. I contatti telefonici di Luigi Bisignani con Antonio Saladino ed il bacino delle utenze comuni - Brevi approfondimenti sulla batteria delle SIM GSM intestate alla DELTA S.P.A. ed attivate il 21-10-2004
Premessa generala sulle risultanze elaborative
La presente relazione costituisce un sintetico approfondimento dei quesiti di consulenza e delle Integrazioni richieste dal Pubblico Ministero di Catanzaro (Sostituto Procuratore dr. Luigi de Magistris), nell'ambito dell'incarico conferito con verbale del 21-03-2007, riguardante l'acquisizione, l'elaborazione e l'analisi - con procedimento relazionale - dei dati di traffico telefonici e delle risultanze intercettive ed investigative, acquisite nell'ambito.
L'indagine, com'è noto, riguarda un numero assai elevato di soggetti, variamente collegati fra di loro ed operanti in varie parti d'Italia, che avrebbero dato luogo ad una serie di condotte criminose, finalizzate alla consumazione di truffe e corruzioni, nell'ambito dell'erogazione di fondi pubblici statali e comunitari. Grazie alla costituzione di una serie di "schermi societari'', destinatari delle pubbliche commesse e delle erogazioni erariali, i proventi illeciti dì tali attività sarebbero stati altrettanto illecitamente reinvestiti, con abili operazioni finanziarie.
Deus ex machina dell'articolato progetto criminoso sarebbe stato il lametino Antonio Saladino. La sua capacità di stipulare accordi, mantenere rapporti, assecondare le richieste più disparate, ne ha fatto un campione alquanto originale, se non unico, del trasversalismo politico ed affaristico. A ragione il consulente fonda queste considerazioni, dopo una approfondita analisi dei riscontri intercettivi, degli elementi dichiarativi e delle risultanze dell'elaborazione dei dati di traffico telefonici e della digitalizzazione delle annotazioni registrate nelle rubriche, nelle agende e nelle memorie dei cellulari dei Saladino.
Proprio le intercettazioni telefoniche del cellulare del Saladino - anche se limitate ad un breve perìodo - forniscono la cartina al tornasole ed il riscontro alle circostanziate dichiarazioni etero-accusatorie della teste ALFA, sul comitato d'affari e sulla articolazione del rapporti fra i vari indagati. Invero, le diverse finalità dell'indagine per cui quelle intercettazioni erano state disposte ed eseguite (nell'ambito di altro procedimento penale), non ha portato la polizia giudiziaria alla immediata valorizzazione di una serie di elementi che, oggi - alla luce delle nuove risultanze - si appalesano di primaria determinala.
Commenteremo, quindi, le singole intercettazioni nel corso dell'esposizione, salva l'autorizzazione che per alcune di queste dovrà essere richiesta ai rispettivi rami del Parlamento, nel caso di dialoghi con Deputati o Senatori in carica. Al riguardo va osservato che ben al di là delle nominali ed eterogenee appartenenze politiche, gli accordi collusivi e la comune appartenenza a logge ed associazioni di vario genere, anche con presunte finalità religiose (vedi, per tutte la Compagnia delle Opere), avrebbero rappresentato il punto di raccordo intersoggettivo, di buona parte degli indagati, collusi con altri, che alle finalità economiche e speculative hanno pure sommato clientele politiche, con assunzioni, favoritismi ed elargizioni assistenzialistiche di vario genere.
La documentazione agli atti dell'indagine e gli elementi di prova sommariamente riportati nei decreti di perquisizione del Pubblico Ministero di Catanzaro non abbisognano di altri commenti. Il sistema così congegnato, oltre a consentire lucrosi introiti, ha di fatto determinato il controllo e l'assoggettamento politico di un gran numero di lavoratori, costretti a sottostare alle regole perverse e capestri delle assunzioni e dei licenziamenti presso le diverse società di lavoro interinale, lucrosamente retribuite coi fondi pubblici (statali, comunitari e regionali), per l'esecuzione di servizi di dubbia efficacia e comunque del tutto avulsi da ogni tipo dì controllo amministrativo, tecnico ed in parte anche legale.
Il sistema delle raccomandazioni e delle contro-raccomandazioni non ha riguardato solo gli aspetti clientelari delle assunzioni e dei licenziamenti, ma si è esteso al pieno controllo e condizionamento fisico e morale dei giovani occupati, anche sulla base di valutazioni sulla condotta sentimentale e sui legami affettivi dei lavoratori impiegati. Sintomatica è al riguardo la lunga conversazione della sera di giovedì 09-03-2006 fra il Vescovo di Lamezia Terme ed Antonio Saladino, in cui il Saladino rassicura il prelato sul licenziamento e la riassunzione in un'altra società (con sostanziale spostamento dal posto di lavoro originario), di una ragazza lavoratrice che avrebbe insidiato, nel precedente posto di lavoro, un uomo sposato, facendolo lasciare con la moglie. In linea con le risultanze dell'indagine tecnica sono pure le dichiarazioni della teste ALFA, con riguardo all'induzione all'assunzione di psicofarmaci, che il Saladino avrebbe imposto ai propri dipendenti, onde poterli assoggettare meglio al suo controllo.
Per il resto il Vescovo di Lamezia Terme non si è risparmiato dal chiedere altri favori, assunzioni e trasferimenti al Saladino, e le ha contraccambiato dispensando sapienti consigli sulle strategie di affermazione e consolidamento della sua figura imprenditoriale e politica nelle associazioni parareligiose, che hanno costituito II sostanziale paravento delle più redditizie attività imprenditoriali dell'indagato. Non è questo, comunque, il tema principale sul quale vogliamo incentrare la presente anticipazione. L'esempio serve solo a chiarire la assoluta trasversalità ed eterogeneità dei rapporti del Saladino, dei suoi legami clienterali e affaristici, dal mondo della finanza a quello della politica, dall'informazione al clero, dalle consorterie religiose e massoniche ai magistrati, ad esponenti di rango delle force dell'ordine, della Guardia di Finanza, dei Servizi di Sicurezza, dell'imprenditoria, del sindacato, ecc.
Diversi sono i riferimenti che il Saladino fa nelle sue conversazioni telefoniche a cene di lavoro ed incontri «utili» con avvocati e magistrati, nella prospettiva di accrescere la sua referenzialìtà e mantenere, al contempo, il pieno controllo delle sue attività illecite. L'importanza del Saladino e la considerazione in cui era tenuto dalle più alte cariche dello stato emerge dalle numerose segnalazioni trasmesse e ricevute per raccomandare poliziotti, carabinieri e finanzieri. Significativa è al riguardo l'intercettazione della conversazione delle 14:59:42 del 09-03-2006, in cui Antonio Salis - segretario particolare del Ministro dell'Interno Pisanu - rassicura Saladino circa il buon esito della segnalazione del carabiniere Damiano Fruci, assegnato (come richiesto) alla regione "Emilia Romagna", al termine del 42° corso di formazione integrativa.
Questa e numerose altre intercettazioni non risultano adeguatamente valorizzate nei brogliacci intercettivi e nelle informative dei Carabinieri, proprio per la difficile apprezzabilità del loro contenuto, nell'ambito del contesto di indagine prognostico, che aveva dato luogo alle attività captative. L'attento riascolto di quelle intercettazioni, l'analisi dei copiosi appunti, degli SMS e delle annotazioni cartacee del Saladino - come dicevamo - forniscono oggi una innovativa chiave di lettura, anche sulla scorta dei contributi dichiarativi della teste ALFA e delle ulteriori acquisizioni informative eseguite dall'Ufficio. In tale contesto di rapporti politici, clienterali, affaristici e finanziari, sono balzati di tutta evidenza contatti fra Antonio Saladino ed il Generale della Guardia di Finanza Walter Cretella Lombardo, con alcuni strani scambi di SMS, fino ai 04-01-2007. Invero Antonio Saladino ed il Generale della Guardia di Finanza Walter Cretella Lombardo, hanno numerosissime conoscenze comuni, fra cui si annoverano i commercialisti cosentini Francesco Indrieri e Tonino Gatto.
Inoltre, nelle memorie del cellulare Nokia 6610 sequestrato al Gen, Walter Cretella Lombardo, è stato rinvenuto il numero dell'utenza, con l'annotazione «Bisignani Cr». L'utenza xxx è installata nel palazzo di Piazza Mignanelli n. 3 ed è intestata alla S.p.a. Il Te, riconducibile a Luigi Bisignani. L'usuario dell'utenza - a cui è pure riconducibile l'appartamento di Piazza Mignanellì n. 3, a Roma, oltre alla Società "IL TE”, si identifica in Luigi Bisignani. Luigi Bisignani, come risulta dalle cronache, è risultato iscritto «attivo» alla loggia P2 di Licio Gelli, con tessera n. 203. Luigi Bisignani risulta altresì condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, nel processo milanese per la maxi tangente Enimont. Sono numerosi i contatti telefonici che si rilevano fra le utenze del Gen. Walter Cretella Lombardo, le utenze dell’lndrieri, del Gatto, del Saladino e del Bisignani.
Questo il quadro delle risultanze, prima che si procedesse all'acquisizione ed allo sviluppo dei dati di traffico dell’utenza xxxx della società Il Te e dei cellulari collegati, intestati alla stessa società e verosimilmente riconducibili a Luigi Bisignani, a giudicare dai contatti intrattenuti con fa stessa utenza di telefonia di base e dalla comune utilizzazione dei medesimi apparati IMEI. Comuni sono pure risultati i contatti telefonici intrattenuti dai cellulari "il Te" e dall'utenza fissa di Piazza Mignanelli n. 3. Dallo sviluppo dei dati di traffico dell'utenza xxxx di Luigi Bisignani e dei cellulari collegati, sono emersi numerosi contatti comuni con le utenze di Antonio Saladino e del Gen. Walter Cretella Lombardo.
Fra questi, per l’intensità dei rapporti, è balzato in evidenza il cellulare con la SIM GSM xxxx, intestata alla Camera dei Deputati, che presentava già circolari contatti con le utenze di Luigi Bisignani, di Antonietta Magno, di Giancarlo Franzè, di Antonio Saladino ed altri. Acquisiti i cellulari di Antonio Saladino e recuperatene le annotazioni in memoria, è emerso che la SIM GSM xxxx, intestata alla Camera del Deputati, era in uso al Senatore Clemente Mastella, attuale Ministro della Giustizia del II Governo Prodi. Le intercettazioni delle conversazioni telefoniche fra Antonio Saladino ed il Sen. Clemente Mastella (per la cui eventuale utilizzazione processuale dovrà richiedersi la prescritta autorizzazione al competente ramo del Parlamento) hanno evidenziato rapporti molto confidenziali fra i due interlocutori.
In occasione dei contatto telefonico delle 11:37:11 del 16-03*2006, Mastella chiama Saladino e gli chiede di incontrarlo, Saladino (che si trova pure a Roma) gli dice che non può raggiungerlo e gli segnala l'opportunità di incontrare un suo amico, “un grande costruttore”, che era “pure amico del generale”, “amico suo e mio”. Ancora una volta balza di tutta evidenza il riferimento centrale «all'amico generale». I toni di una precedente intercettazione fra il Saladino ed il Mastella del 09-03-2006, sono invero molto più distesi, ed i due commentano con ilarità un SMS poco prima inviato da Saladino al cellulare di Mastella, per poi concordare su pesanti considerazioni critiche nel confronti dell'operato politico del Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero.
Gli argomenti politici dei colloqui telefonici di Antonio Saladino potrebbero apparire ininfluenti al fini delle indagini, come prima facie ritenuti dai Carabinieri, che ne avevano eseguito l'ascolto. Nell'economia dell'indagine, invece, proprio l'ascolto e l'analisi delle intercettazioni telefoniche a contenuto politico dei dialoghi di Antonio Saladino, ne evidenziano il suo spessore e l'assoluta trasversalità nel mantenere rapporti doppiogichistici, prendendosi persino beffa dei leader che per altro verso andava ad ossequiare, chiedendo ed elargendo favori e clientele. Proprio il pomeriggio del 09-03-2006, prima della telefonata della sera con Clemente Mastella, Antonio Saladino aveva inviato col suo cellulare (intercettato) una serie di messaggi dal tenore molto caustico, nei confronti del leader dell'unione Romano Prodi. Il contenuto del messaggio era il seguente: «Berlusconi ha fatto piangere gli americani. Prodi farà piangere gli italiani. T.S.” (T.S. sta per Tonino Saladino). Dallo stesso tenore il contenuto della successiva conversazione con Clemente Mastella, che era stato uno dei precedenti destinatari del messaggio e che lo aveva invitato ad una maggiore collaborazione alla sua coalizione politica.
Nella stessa giornata del 09-03-2006 Antonio Saladino aveva inviato lo stesso messaggio su Prodi ai seguenti cellulari, del quali conservava scrupolosamente le annotazioni nelle sue rubriche, con i recapiti dei rispettivi usuari. (omissis). Nonostante il tenore del messaggio e le gravi considerazioni, quella stessa giornata (09-03-2006) profferite da Saladino nei confronti di Prodi (si vedano le intercettazioni delle conversazioni delle 15:00:44 col Generale Michele Adinolfi e con Clemente Mastella, Antonio Saladino ha per altro verso mantenuto ottimi rapporti e intensi interessi di varia natura, con i più diretti collaboratori dell'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Romano Prodi. Infatti, appena qualche settimana prima, il 22-02-2006, su sollecitazione di Giorgio Vittadini (presidente della Fondazione per la Sussidiarietà), Antonio Saladino aveva chiesto una intervista al Prof, Romano Prodi, per il tramite di Sandro Gozi. Deve esservi stato qualche problema, fino al punto da presagire «una trappola», ordita dal giornalista Farina.
Interessante è al riguardo l'accurato ascolto della conversazione intercorsa alle 18:57:25 del 22-02-2006 fra Antonio Saladino e Sandro Gozi, a cui ha fatto seguito il successivo messaggio delle 21:38:13, con cui Gozi ha sostanzialmente declinato l'invito dell'intervista a Prodi, rinviando Saladino ad un contatto con Rutelli: «SMS: No a intervista con Prodi Ho inviato un mess a Rutelli, anticipandogli la tua chiamata: digli che ne hai parlato anche con me. Vedrai che accetta. S. Gozi». Numerosi sono pure i contatti telefonici fra Antonio Saladino e Francesco Rutelli, del quale il Saladino aveva anche annotato i riferimenti delle utenze di diversi cellulari, dell'abitazione e degli uffici di partito. Pure numerose sono le intercettazioni in cui Saladino esprime pesanti considerazioni critiche nei confronti di Rutelli, anche conversando con Sandro Gozi. In una di queste dopo avere ancora una volta stigmatizzato un certo comportamento di Francesco Rutelli, Antonio Saladino avvisa Sandro Gozi che lo avrebbe fatto chiamare per delle assunzioni «a Ravenna, in Questura o Prefettura ... 30 ore... 1100 euro puliti...un data-entry... un lavoro pulito... per la gestione degli immigrati». Sandro Gozi accetta di buon grado l'invito, esclama: «Perfetto!» e rassicura Saladino: «Vediamo subito per un paio di persone». Per esemplificare nel modo più eloquente quelli che erano i rapporti fra Sandro Gozi ed Antonio Saladino, riportiamo iI messaggio SMS che Gozi ha inviato al cellulare (intercettato) del Saladino alle 13:59:56 del. 16-03-2006, praticamente meno di due ore e mezza dopo la nascita del proprio figlio G. - "SMS: G. Gozi è nato oggi alle 11.29, a Edith Cavell. Pesa 3 k 240 ed è 49. S cm. G. est arrivi ce matin! Sandro".
Questa ed altre intercettazioni rendono lo spaccato plastico del modus operandi di Antonio Saladino e degli stretti rapporti con Sandro Gozi. Con questo suo modo di fare e con il più assoluto e totale trasversalismo politico, Antonio Saladino si è progressivamente posto nelle condizioni di potere dare e pretendere qualunque tipo di favore o di servigio dai diversi soggetti (politici, ministri, pubblici funzionari), appartenenti ai diversi schieramenti, con i quali è di volta in volta entrato in contatto (non a caso abbiamo riportato il contrasto del messaggio su Prodi inviato ad Alemanno, a Mastella ed ad altri) ed alcune sintesi dei dialoghi con Sandro Gozi, i riferimenti a Prodi ed a Rutelli). Sarebbe un grave errore tentare di attribuire un colore politico al Saladino, tirando la coperta dell'indagine da destra, da centro o da sinistra, nel tentativo di strumentalizzarne le risultanze.
E' inutile nascondersi dietro un dito e negare l'evidenza, specie nel considerare la sequela di polemiche, di disinformazioni e di mistificanti strumentalizzazioni, che la necessitata ostensione di alcune limitate risultanze delle indagini, ha determinato nelle scorse settimane. Perché sia chiaro, le risultanze cui perviene il consulente dimostrano in modo evidente come il Saladino si sia praticamente preso gioco un po' di tutti, barcamenandosi fra i politici di centro, quelli di destra e quelli di sinistra, non rinunciando nemmeno a schernire in modo caustico e con una certa perfidia, i leader dei diversi schieramenti (talvolta Prodi, talvolta Berlusconi).
Alle condotte a contenuto politico - di per sé non censurabili - si sono però sommate le attività affaristiche e clientelari, che Antonio Saladino ha potuto perpetuare grazie alla fitta rete di rapporti, creata nel tempo, con straordinaria abilità. In tale contesto, la pura e semplice rilevazione di contatti telefonici, di dialoghi, o di rapporti interpersonali e politici, non può costituire né la prova, né l'indizio di collusioni illecite. Quando la documentazione e la finalizzazione dei rapporti trova conferma nelle acquisizioni investigative e documentali, oltre che nelle convergenti dichiarazioni etero-accusatorie dei testimoni, Il valore dei riscontri elaborativi sui dati di traffico telefonici paiono assumere una diversa valenza, nella prospettiva di formazione della prova. La valutazione sostanziale spetta comunque all'Ufficio, a cui si rassegnano le considerazioni e le risultanze della consulenza tecnica.
Proprio dalle risultanze della consulenza tecnica sugli sviluppi dei dati di traffico telefonici sono emersi, fra gli altri, gli stretti rapporti delle utenze di Luigi Bisìgnani con le utenze del Sen. Clemente Mastella. Risultato a sua volta in rapporti con II Gen. Walter Cretella Lombardo e con altri, a loro volta in rapporti col Saladino e col Blsignani. A parte gli intensi rapporti di Bisignani con Mastella e col Cretella, hanno destato un certo allarme i contestuali, intensi e numerosissimi contattati telefonici fra le utenze del Bisignani e le utenze personali e di servizio di Salvatore Cirafici ex ufficiale del Carabinieri ed in atto Direttore Corporate Governance di Wind S.p.a. Forse non è chiaro per i non addetti ai lavori, ma Salvatore Cirafici è il capo della struttura che sostanzialmente si occupa della gestione di tutte le richieste di intercettazioni telefoniche, accertamenti e tabulati, inviate da tutte le Autorità Giudiziarie italiane. Non esiste acquisizione di tabulati, richiesta di intercettazioni, accertamenti anagrafici ed attività acquisitive in vario modo dirette alla da qualunque Autorità Giudiziaria italiana, che non venga portata a conoscenza della struttura aziendale diretta da Cirafici.
Invero, negli anni in cui il consulente ha disimpegnato la sua attività, non ha mai avuto modo di nutrire sospetti di sorta sul conto del Cirafici, né di nessuno dei suoi dipendenti tecnici. I rapporti con la struttura di Intelligence della xxxx sono stati sempre improntati alla massima correttezza e riservatezza ed il consulente ha sempre ricevuto un qualificato e puntuale ausilio, anche in indagini assai complesse e riservate, nel tempo svolte per conto di varie Autorità Giudiziarie italiane. E’ però accaduto che, processati i dati di traffico delle utenze del Bisignani e rilevati gli intensi rapporti col Cirafici, le utenze del Cirafici hanno evidenziato circolari rapporti telefonici con utenze già nella disponibilità di Fabio Ghioni, Luciano Tavaroli, Marco Mancini, Tiziano Casali, Filippo Grasso e del giornalista Luca Fazzo, dei quali è stato accertato in sede cautelare il coinvolgimento in vicende spionistiche, fino ad ora limitate al gruppo Telecom. A questi si aggiungono gli ulteriori contatti di Salvatore Cirafici con Fabio Ortolani e con il Gen. Walter Cretella Lombardo - che potrebbero avere una qualche attinenza operativa - oltre ai rapporti con i cellulari della Global Media srl xxxxxxx e di Lorenzo Cesa xxxx e con quelli di altri politici, che poca attinenza paiono avere con le garanzie di riservatezza richieste alle funzioni esercitate da Salvatore Cirafici, anche con riguardo alle indagini che diverse Procure italiane hanno eseguito e stanno eseguendo sulla Global Media srl e sul deputato Lorenzo Cesa, la cui utenza cellulare - intestata all’UDC - è stata rilevata in diversi traffici telefonici pregressi e, in ultimo, nelle memorie della SIM GSM xxxx sequestrata al Gen. Walter Cretella Lombardo, con l'annotazione «Cesa2».
In tale contesto, come si ricorderà, erano emersi i contatti telefonici di Luigi Bisignani con SIM GSM intestate alla DELTA S.P.A, xxxxx, a loro volta utilizzate con delle IMEI nelle quali erano state coutilizzate altre SIM GSM intestate alla ITAGO S.P.A., alla Wixtf alla GEDEAM SERVIZI ITALIA S.R.L. alla COFAX TELEMATICA S.R.L. Quando poi si è chiesto alla Wind a chi fosse intestata la SIM GSM xxxxx, con la nota 1973, la Wind ha risposto che l'utenza “non era presente in archivio”. La risposta della Wind aveva non poco insospettito, posto che già dai dati indiretti, la SIM GSM presentava numerasi contatti nei tabulati acquisiti, con particolare riguardo alle utenze del Bisignani. La stessa risposta “utenza non presente in archivio” la Wind l'aveva fornita con riguardo alla Sim Gsm xxxxx, che avevamo pure rilevato nelle acquisizioni di altro procedimento collegato. Anche in questo caso avevamo la certezza che quella SIM GSM era attiva, pur in presenza della formale negatoria dell'azienda telefonica. Abbiamo così reiterato le richieste dal 31.01 2001 al 12.07.2007, La risposta della Wind è stata sempre la stessa: “Utenza non presente in archivio”.
La circostanza ci ha non ulteriormente insospettito. Infatti, a parte i circolari contatti con le utenze di Luigi Bisignani, di Luciano Tavaroli, di Filippo Grasso e di altri (coinvolti nelle indagini sulla security Telecom), la SIM GSM xxxxx risultava utilizzata con diverse delle IMEI con le quali erano risultate utilizzate altre SIM GSM intestate e comunque certamente riconducibili al manager Wind Salvatore Cirafici. Fra queste l'utenza di servizio xxxx (per altro verso nota al consulente) e la SIM GSM xxxx attivata il 04-12-2001 ed intestata allo stesso Cirafici. Il quadro dei sospetti sul conto del Bisignani - anche alla luce di ulteriori risultanze delle indagini finanziarie sul suo conto - si è fatto ancora più preoccupante. Gli stretti rapporti col Ciratici (destinatario di tutte le richieste acquisitive del presente procedimento) e gli articolati e variegati rapporti delle sue col cellulare personale e con le utenze del Ministro della Giustizia Clemente Mastella - per altro verso rilevate nelle intercettazioni telefoniche delle conversazioni col Saladino e dal successivo esame delle memorie dei suoi cellulari - rappresentavano il sostanziale elemento di preoccupazione che ha determinato le successive attività perquisitive del Pubblico Ministero. Se poi si considerano gli ulteriori contatti telefonici delle utenze del Bisignani con il cellulare del Cretella, con numerosissime "utenze istituzionali" (del Ministero dell'Interno, della Guardia di Finanza, della Presidenza del Consiglio, ecc.), oltre che con i cellulari della DELTA S.PA, il quadro dei sospetti appariva più che consolidato, tenuto anche conto dei precedenti giudiziari di Luigi Bisignani, della sua accertata appartenenza «attiva» alla loggia P2 di Lieo Gelli e delle ulteriori risultanze dell'indagine finanziaria, nella disponibilità dell'Ufficio.
Frattanto, con una comunicazione del 12-07-2007, sopraggiunta dopo la perquisizione al Bisignani, la Wind - preso atto delle precise contestazioni del consulente - ha rettificato le proprie precedenti comunicazioni, confermando l'effettività e l'intestazione della SIM GSM xxxxx alla stessa Wind (vedi comunicazione dei 12-07-2007 ). Nella discrasia delle due risposte possiamo pure escludere eventuali ipotesi di mala fede dell'azienda telefonica o dei suoi operatori addetti ad esitare le diverse richieste ed i solleciti del consulente. Verosimilmente l'utenza xxxxx - come altre SIM GSM aziendali della VPN (Virtual Private Network)- erano state escluse a priori dal data-base delle anagrafiche, donde l'erroneo inoltro della risposta (verosimilmente generata con procedure automatizzate) :«utenza non presente in archivio». Se questo risolve l'enigma delle SIM GSM Wind (apparentemente inesistenti ed in realtà operative), non chiarisce i sospetti emersi sul conto del Bisignani, tenuto conto della sua elevata capacità di Influenza nei settori nevralgici delle istituzioni dello Stato, per le quali basta citare I conclamati e reiterati rapporti con il Ministro della Giustizia in carica, Senatore Clemente Mastella. Parallelamente agli sviluppi sul conto del Bisignani, si sono consolidati gli elementi con riguardo alla organicità al profilato sodalizio associativo di alcuni stretti collaboratori del Presidente del Consiglio dei Ministri, Deputato Prof, Romano Prodi. Partiamo dalle risultanze dichiarative ed etero-accusatorie della teste ALFA per confermare - come in parte abbiamo fatto - gli stretti rapporti di Antonio Saladino con il Deputato Sandro Gozi.
Ancora più organici e significativi sono risultati i rapporti del Saladino con Piero Scarpellini e con una serie di società collegate, che possiamo individuare allo stato solo dall'intestazione delle utenze. Fra queste segnaliamo la Pragmta S.r.l., con sede in San Marino e domicilio in Via Tre Settembre n. 156 e la DELTA S.P.A. Come già avevamo segnalato, l'utenza xxxxx a nome di Piero Scarpellini evidenzia numerosi e circolari contatti telefonici con le utenze di Antonio Saladino, Sandro Gozi, Francesco De Grano, Pietro Macrì, Marinella De Grano e con il cellulare della DELTA. s.p,a., di cui pure abbiamo accennato. Il dato, concretamente considerato - anche con riguardo alla ricorrenza temporale delle chiamate ed alla perfetta coincidenza col verificarsi degli eventi e degli accordi collusivi riferiti dalla teste ALFA - riscontra perfettamente i contenuti dichiarativi ed i frammenti intercettivi, captati dai Carabinieri nella collegata indagine sul conto di Antonio Saladino, in parte citati nei decreto di perquisizione impugnato.
Affronteremo concretamente il merito dell'analisi quando saranno pervenuti i restanti tabulati, che, come dicevamo, abbiamo più volte sollecitato alla TIM. Sia pure in presenza di dati parziali, possiamo già convalidare il medesimo bacino di rapporti anche con riguardo all'utenza dell'abitazione di Piero Scarpellini ed a lui intestata, con la quale risultano contatti telefonici dal 2003 al 2007 coi soggetti più importanti della nostra indagine: Antonio Saladino e Sandro Gozi. Avevamo pure segnalato che alle utenze considerate si aggiungono i contatti telefonici con una SIM CSM xxxx intestata a DELTA S.P.A. Quando abbiamo recuperato le annotazioni dalle memorie del cellulari sequestrati ad Antonio Saladino - frattanto recapitatici dalla polizia giudiziaria - ci siamo accorti che il numero della SIM GSM xxxxx intestata alla DELTA S.P.A. era registrato nelle memorie di ben due SIM GSM e due cellulari di Antonio Saladino (il Nokia E61 ed il Nokia 9300), con l'annotazione «Romano Prodi cellulare». Il dato evidenziato lascia quindi ragionevolmente presumere - anche sulla base di ulteriori valutazioni che in appresso saranno dedotte - che la SIM Gsm xxxx intestata alla DELTA S.P.A. fosse in uso proprio al Prof. Ramano Prodi che, in atto, ricopre la carica di Deputato, oltre che di Presidente del Consiglio dei Ministri. Ogni ulteriore acquisizione, sviluppo e concreta utilizzazione processuale del dati di traffico della SIM GSM xxxxx intestata alla DELTA S.P.A., come pure dei diversi 10 cellulari con i quali risulta nel tempo utilizzata, nonché delle ulteriori SIM GSM coutilizzate coi medesimi cellulari, è subordinata alla preveniva autorizzazione della Camera dei Deputati, ove il Prof. Romano Prodi è stato proclamato eletto il 21-04-2006, a seguito delle ultime elezioni politiche di quella primavera. Valuterà l'Ufficio la possibile utilizzazione dei dati di traffico delle utenze DELTAS.P.A., nonché l'acquisibilità degli ulteriori tabulati delle IMEI e delle SIM GSM collegate all'utenza, per il periodo antecedente alla proclamazione del 21-04-2006, quando il Prof. Romano Prodi non era investito da alcun mandato parlamentare.
Le stesse considerazioni valgono per il Deputato Sandro Gozi, proclamato Deputato il 28-04-2006 e componente, dal 06-06-2006, della Commissione Affari Costituzionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in sostituzione del Deputato Romano Prodi, nominato Presidente del Consiglio dei Ministri. Dalle altre acquisizioni di tabulati - che a questo punto sarà opportuno ratificare con la preventiva autorizzazione della Camera dei Deputati, per i contatti telefonici successivi alle proclamazioni del 21-04-2006 - la SIM GSM xxxxxx intestata alla DELTA S.P.A. - riconducibile al Deputato Prof. Romano Prodi - è risultata in circolari contatti telefonici con te utenze fisse e cellulari di Franco Bonferroni, Antonio Saladino, Francesco De Grano, Piero Scarpellini e Sandro Gozzi. Con Piero Scarpellini la SIM GSM xxxxxx - intestata alla DELTA S-P.A. e riconducibile ai Prof. Romano Prodi - ha pure condiviso il cellulare caratterizzato, con cui risultano pure utilizzate altre SIM GSM, che per brevità omettiamo di indicare. I dati evidenziati confermano gli stretti e duraturi rapporti del Prof. Romano Prodi con Piero Scarpellini e Sandro Gozi, come già ci dimostrano le interpolazioni dei riscontri indiretti dei tabulati, delta SIM GSM xxxxx, intestata alla DELTA S.P.A.. Frattanto è pure emerso che la SIM GSM xxxxx, intestata alla DELTA S.P.A. fa parte di una batteria di Quattro (4) SIM GSM attivate il 21-3,0-2004 a nome della DELTA S.P.A., di cui il consulente aveva riportato correttamente ali estremili domicilio fiscale e la partita IVA. La DELTA S.P.A. - Via Enrico Berlinguer n. 17/C, Cornate D'Adda, 21100 (MI) non ha nulla a che spartire con la DELTA Group s.p.a., con sede a Bologna.
Sono altri i riferimenti che conducono a San Marino, a società di San Marino, ai propugnati investimenti bancari a San Marino ed a decine di SIM GSM aninime,attivate presso di San Marino e rilevate in contatto telefonico circolare con le utenze di Piero Scarpelli, Sandro Gozi, Francesco De Grano e con la batteria delle (4) schede Wind, attivate il 21-10-2004 ed intestate alla DELTA S.P.A. di Cornate d'Adda (MI). Gli aspetti più inquietanti dell'accertamento sulle schede delta DELTA S,P.A - anche con riguardo alla SIM GSM verosimilmente in uso al Presidente del Consiglio Romano Prodi - riguardando l'attivazione, l’intestazione e l'imputazione fiscale e finanziaria delle SIM Gsm alla DELTA S.P.A. Infatti, la DELTA S.P.A. - come segnalato dal consulente - è risultata fornitrice di servizi alla CONSIP S.P.A„ nell'ambito della "Gara per la fornitura di fonia dati interne agli edifìci, apparati attivi per le reti locali e dei servizi connessi per le Pubbliche Amministrazioni'', giusto contratto stipulato ai sensi dell'articolo 26 della Legge 23-12-1999, n. 488 e dell'articolo 58 della Legge 23-12-2000, n. 388. La DELTA S.PA, quindi, era l'intestataria delle quattro SIM GSM Wind cedute il 21-10-2004 allo staff del Prof. Romano Prodi dalla DELTA S.P.A., che era al contempo la fornitrice dei servizi di telefonia pubblica della gara Consip, gestita ed assegnata dal Governo e dalla coalizione politica di cui il Prof. Romano Prodi era stato già designato leader.
Invero - come segnalato nella precedente relazione - le quattro utenze DELTA S.P.A. risultano volturate dall'01-04-2005 alla «ASSOCIAZIONE L'ULIVO I DEMOCRATICI», strada Maggiore n. 31, 40125 Bologna e dal giugno 2006 al maggio 2007 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Via della Mercede n. 96, Roma. Rimane da accertare chi e come ha pagato alla Wind i canoni ed i servizi delle delle 4 utenze DELTA S.P.A. dal 21-10-2004 al 1-04-2005, fermo restando le ulteriori risultanze emerse dagli sviluppi dei tabulati, con riguardo ai contatti col Saladino ed i soggetti emersi nel corso delle indagini (Sandro Gozi, Francesco Del Grano e Piero Scarpellini). A parte i circolari contatti telefonici, l'annotazione del numero della SIM GSM xxxxxx (intestata alla DELTA S.P.A.) nelle memorie dei cellulari del Saladino con l'annotazione «Romano Prodi (cellulare)», nessun ulteriore elemento è emerso a carico del Presidente del Consiglio dei Ministri. E' pure il caso di precisare che, a differenza di altre SIM GSM intestate alla DELTA S.P.A., nessuna della 4 (quattro SIM GSM, attivate il 21-10-2004 - fra cui quella più specificatamente in uso al Deputato Romano Prodi - presentano allo stato delle acquisizioni contatti diretti con le utenze fino a ora individuate in capo a Luigi Bisignani.
Gli unici e più significativi (oltre che ricorrenti) contatti comuni (con le utenze delta DELTA S.P.A. e con le utenze di Luigi Bisignani) sono rappresentati dai cellulari del Sen. Clemente Mastella e del Rag. Franco Bonferroni e di altre utenze che omettiamo di riportare per riserbo Investigativo. Per il resto rinviamo alle considerazioni ed agli elementi di analisi riportate nelle relazioni già depositate. Per quanto sopra si rimane a disposizione dell'Ufficio per i chiarimenti e le integrazioni che saranno ritenuti necessari, con riguardo agli elementi rappresentati in modo sintetico nella presente relazione, per le contingenti esigenze di produzione all'udienza del Tribunale per il Riesame di Catanzaro, con riguardo all'impugnativa proposta da Luigi Bisignani.
Distinti saluti
Palermo, lì 25-07-2007
Gioacchino Genchi
Consulente tecnico del Pubblico ministero De Magistris

SPO ha detto...

marcellino, la prossima volta cerca di essere un po' più sintetico. basta scrivere il link del sito da cui l'hai copiato.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace, ma non c'è più sul sito!
L'ho copiato su radicarcere.com ma si vede che.... qualcuno l'ha fatto togliere!
Ne avrei fatto volentieri a meno, credimi!
Un saluto.

Anonimo ha detto...

almeno qui lo si pubblica:
egregio ministro tenga duro nei confronti di questi sporchi sovversivi che la attaccano.....
Vedrà tra lei,casini,follini,marini & c. arriverà la balena bianca.
si a rebibbia! (Si spera.)

x_alfo_x ha detto...

Siete geniali!!!!!

Anonimo ha detto...

Grande Dumbo-Mastella!

Anonimo ha detto...

Mastella non dovrebbe essere li'. Sta alla giustizia come il direttore del tg2 all'informazione. Secondo me Di Pietro dovrebbe essere ministro di giustizia non solo per la storia recente.

Anonimo ha detto...

Poichè mastella non lo ha pubblicato sul suo blog riporto ciò che gli avevo scritto:
Ministro lei si deve dimettere perchè non rappresenta più noi italiani e si deve pagare di tasca sua le vacanze come quella del gran premio.
Firmato una precaria

Anonimo ha detto...

E' pazzesco: Mastella apre un blog! Ci vuole coraggio...Uno dei politici più odiati (secondo me) dagli italiani (tranne quel 1-virgola-qualcosa che lo vota, CHISSA' PERCHE'???) apre un blog e si stupisce se la maggior parte dei commenti sono critiche (anche offese, per carità) al suo operato.
Questa è la dimostrazione che il popolo della rete non si fa fregare da nessuno e nessuno lo può fermare. Cosa credeva, il mastellone nazionale, di riceve messaggio ossequiosi? Dopo essere stato uno dei fautori dell'indulto, dopo averlo difeso con la peggiore delle motivazioni ("è stato votato dal parlamento" - appunto, dico io, è la dimostrazione che i politici se ne fregano di quello che dicono i cittadini, TUTTI CONTRARI all'indulto), cosa si credeva? Fiori e caramelle? Mastella, un V-DAY quanto una casa a te...Almeno qui lo posso dire senza censure.

Anonimo ha detto...

E' incredibile. Un magistrato, De Magistris, indaga su 5 magistrati e su un sistema di collusione fra magistrati, politici e forze dell'ordine. De Magistris viene trasferito e i 5 magistrati indagati, di cui ci sono le interecettazioni telefoniche, restano al loro posto.
Ma che stato è questo!

Massimo Santi ha detto...

Beh, credo che se demagistris avesse inoltrato le pratiche a lombardi e che quest'ultimo le avesse fatte vedere a clEMENTE, probabilmente l'inchesta sarebbe stata fermata.. ora invece... ihihih

Anonimo ha detto...

Gestire la giustizia peggio del governo Berlusconi ce ne vuole d'impegno, ma solo Mastella poteva riuscirci!!
Che schifo! :-(

Anonimo ha detto...

Riporto anche il mio commento censurato dall'Onorevole Dumbo: Ringrazia Dio che sei in Italia perchè in qualunque altro Paese democratico saresti già il GALERA!! (E da parecchio!!) Invece lui, tra uno spostamento di un giudice e una bella sbattuta di porta in Governo, va a farsi i giretti nell'aereo di Stato!! Ora la mia domanda è: ma Bin Laden quando serve dove caxxo è???

Anonimo ha detto...

Non si staccheranno mai dalle loro poltrone,dovremmo andare tutti li e staccarceli noi uno ad uno!

Anonimo ha detto...

Italian justice minister linked to mafia inquiry


· Prodi forced to name man holding balance of power
· Clemente Mastella was at mob associate's wedding

John Hooper in Rome
Thursday May 18, 2006
The Guardian


Italy's new leader, Romano Prodi, named as his justice minister yesterday a controversial politician linked to a confessed associate of the mafia. Clemente Mastella, a former Christian Democrat from near Naples, is also known for criticising judges.
The tiny party he leads holds the balance of power in the new parliament and if Mr Prodi had failed to give him a senior job in cabinet the future of his centre-left government would have been in danger.
Mr Mastella was questioned this year at Italy's National Anti-mafia Directorate in Rome about his relations with Francesco Campanella, who confessed to helping the mafia's then-fugitive boss, Bernardo Provenzano. In July 2000 Mr Mastella was a witness at Mr Campanella's wedding. Mr Mastella was not a suspect and has not been accused of any offence.
Mr Campanella, who sat on the town council of Villabate, a mob-ridden town outside Palermo, has confessed to providing vital assistance to the mafia's fugitive "boss of bosses", Provenzano, who was seized last month after 42 years on the run. In 2001 he used his official position to supply Cosa Nostra's top "godfather" with an identity card so he could travel abroad for medical treatment.

Another witness at Mr Campanella's wedding was Salvatore Cuffaro, the governor of Sicily and a former political associate of Mr Mastella, who is on trial for aiding the mafia. He denies wrongdoing.

Mr Campanella's role in helping Provenzano, who travelled to France for a prostate operation, was brought to light by an informer. The town councillor was put under investigation and, faced with the threat of jail, himself began collaborating with the authorities.

At a heavily guarded courtroom, his features hidden by a balaclava, Mr Campanella has since testified extensively about his contacts with the mafia and the mafia's involvement with politicians.

Mr Mastella is one of the most outspoken and agile figures on the Italian political scene. Last year he criticised an inquiry into alleged corruption on the left and once said that prosecutors looking into claims of links between local government and organised crime in Naples had created a "climate of terror".

In the past 12 years the 59-year-old Mr Mastella has helped found no less than four parties. A minister in Silvio Berlusconi's first government in 1994, he abandoned the right in 1998 to set up a party of his own and then joined up with the left.

Last year, his latest party, the Union of Democrats for Europe, threatened to leave Mr Prodi's alliance because it felt it was being sidelined. It won just 1.4% of the vote at last month's general election. But since its support is concentrated around Naples it can deliver more seats than parties with bigger, but more evenly distributed, electorates. Crucially, Mr Mastella's supporters occupy three of the 315 elected seats in the senate, where the centre-left has a majority of only one.

Mr Prodi's 26-strong cabinet leans noticeably to the left and includes Italy's first ex-communist foreign minister, Massimo D'Alema. The country's shaky finances have been entrusted to an independent minister, Tommaso Padoa-Schioppa, a former executive board member of the European Central Bank.





Special report
Italy

Vittorio ha detto...

che schifo

Anonimo ha detto...

Negli Stati Uniti (paese con profondo rispetto per le istituzioni)è vero che si ritrovano un presidente idiota ma, conoscono i limiti del rispetto nei confronti degli elettori/contribuenti, oltre cui non si sognano mai di andare. Qualche anno fa, un ministro della giustizia si è dovuto dimettere perchè non aveva messo in regola la colf. Cosa deve fare un ministro in italia (oltre che promuovere un indulto ignobile)per andare a casa?....magari essere stato testimone di nozze di un mafioso, oppure utilizzare i soldi dei cittadini(aerei) per fare i c...i propri? Clemente fai un gesto di buon senso..sparisci

Carlo ha detto...

Prima i magistrati si facevano saltare in aria, ora si sono modernizzati e la rimozione è più indolore per tutti, tranne che per gli italiani che lo prendono sempre lì, sempre più in fondo.

dark0 ha detto...

mastella del governo sei la stella
per far indulto a noi italiani tu andrai in cella
non in visita come di giustizia ministro
ma come povero furbastro

Anonimo ha detto...

MASTELLA � la punta dell'iceberg!
Agisce a protezione della Casta, in calabria il pi� schifoso � Minniti, uomo fidato di D'Alema, che gi� s'impegno per rimuovere De Seta ai tempi dell'omicidio Fortugno. Oggi tocca a De Magistris, ma per una buona causa, per creare presupposti di pace nel nascente Partito Democratico, cos� che i vari clan di Loiero, Adamo, Lo Moro, ecc. possano vivere serenamento il loro futuro fatto di TRUFFE E RUBERIRE. FANCULO A LORO !!! qUESTA VOLTA NON PASSERA, TUTTI IN PIAZZA, TUTTI A FIRMARE IN CALABRIA E OLTRE

Anonimo ha detto...

"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"
E aggiungerei, voi non siete più uguali degli altri...siete gli intoccabili... Quando vi accorgerete che l'Italia è stanca di essere presa in giro?
Voi politici la state rovinando la giustiazia. Il signor Mastella per primo...
Laciateli lavorare quei poveri giudici, e lasciate che ci dicano la verità su di voi. Abbiamo il diritto di sapere chi votiamo o abbiamo votato.

Anonimo ha detto...

Ho inviato questo commento sul blog di Mastella :
Se la giustizia fosse uguale per tutti ,come dovrebbe essere, perchè i parlamentari che si sono macchiati di reati non sono in galera ?
Vorrei aver un risposta , e l'avviso che pubblicherò questo commento anche su altri blog in maniera che non vada perso .. tra le decine di commenti a cui lei non risponde ( naturalmente capisco che è un politico impegnato, non si preoccupi, posso attendere a lungo, sono un tipo paziente).

Anonimo ha detto...

MASTELLA VAFFANCULO!!!!
TUTTI IN PIAZZA!!!
FUORI DAI COGLIONI QUESTA MANICA DI CIALTRONI!!!
SIETE VOI CHE VIOLATE LA LEGGE E LA MANIPOLATE BASTA BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!

Anonimo ha detto...

DAL SUO BLOG UFFICIALE (mercoledì 19 settembre):
"... voi siete liberi di insultarmi e fare ciò che vi pare. Io non sono libero di tutelare con un MINIMO DI FILTRO le vostre gravi offese? Strana forma di democrazia vi siete inculcati in testa..."

E DOVE CAZZO è QUEL MINIMO DI FILTRO CHE VORREMMO USARE TUTTI NOI PER DIFENDERCI DA QUELLA GRAVE OFFESA CHE RAPPRESENTI TU PER L'ITALIA???

VAFFANCULO!!!

Anonimo ha detto...

... e pensare che votando x la sinistra ho votato anche x questo tonno qui :-(
ma giuro ... non lo sapevo !

Anonimo x la vergogna .

Anonimo ha detto...

Complimenti per il blog, molto , molto bello ...

Anonimo ha detto...

Sono un sessantenne che ha sempre votato a sinistra. Credevo che col precedente governo si fosse toccato il fondo, ma al peggio non c'è limite.
PRODI più che VALIUM mi sembra un morto che parla
FASSINO e DALEMA se non hanno niente da nascondere perchè non rinunciano all'imunità parlamentare
VISCO che vuol fare il terrorista con chi non paga le tasse , ma che fa gli abusi edilizi (sarei curioso di sapere se ha ripristinato i luoghi allo stato precedente come prevvede la sentenza)sostituisce i vertici della finanza quando toccano gli amici
BURLANDO fa vedere la tessera da ex
parlamentare per non pagare la multa (CHE SANZIONI SONO STATE PRESE A CARICO DEI POLIZZIOTI CHE NON LO HANNO MULTATO), salvo poi fare la verginella e richiedere un trattamento severo dopo lo sputanamento. Troppo comodo anch'io vorrei la possibilità di pagare le multe a richiesta. Riconosco che almeno ha avuto la dignità di non censurare il blog.
VELTRONI il nuovo che avanza. Col latte in bocca era già lì
BASSOLINO Napoli RUMENTA (Per chi non è ligure rumenta stà per spazzatura)
Per non farla troppo lunga mi fermo
ma visto che sono su un blog che si occupa di dEMENTE MASTELLA lo devo almeno nominare
CLEMENTE MASTELLQA per non intasare il server lo nomino solo

zanna ha detto...

De Magistris siamo tutti con te!

Anonimo ha detto...

non esiste una petizione a favore di De Magistris ??

Anonimo ha detto...

Onorevole Mastella, pur di raccimolare voti è proprio sceso nella fogna; comlimenti per il nuovo arrivato nel suo clan, un altro onorevole come lei, Brancaccio, così definito dal gip: Brancaccio denota «notevole capacità criminale, una personalità scaltra e assolutamente sprezzante della legge e dell´autorità». Un giudizio estremamente severo che si basa anche sulla scelta di lasciarsi andare a «comportamenti corruttivi», adoperandosi per ottenere notizie su procedimenti penali, «non solo nell´interesse proprio» ma anche altrui. Con l´obiettivo, è l´opinione del giudice, «di dimostrare a terzi il suo immenso potere politico, anche sulla magistratura». L´altro capo d´imputazione contestato a Brancaccio riguarda l´uso di telefoni cellulari a spese dell´amministrazione comunale atellana anche dopo le dimissioni da sindaco. In un caso viene indicata una bolletta di ben 5mila euro in un solo bimestre.
Davvero complimenti vivissimi.

Anonimo ha detto...

http://www.petitiononline.com/2468a/petition.html


ecco la petizione a favore di de magistris

a voi l'onore di firmare!!

imma.

Anonimo ha detto...

Da questo si capisce come mai una persona come CLEMENTONE sia stata messa in quel ruolo e nessuno sia da dx che da sx ha da ridire ( forse da ridere )

Anonimo ha detto...

Mastelle hai fatto da testimone di nozze a uno dei luogotenenti di Provenzano, vergognati!!
PS come vorresti essere chiamato?? Va bene Don Clemente, BACIAMO LE MANI!!

Anonimo ha detto...

Caro Mastella Tu non hai diritto a essere chiamato Onorevole Gli onorevoli sono morti molti anni fa tue la banda di delinquenti dovete andarvene. Fai un piacere all'italia intera, ma che dico al mondo intero..per favore dimettiti dalla politica..vai a fare il lava vetri. Io da italiano mi vergogno che una persona come te sia li a governare. Si bravo sposta i magistrati quando scoprono che siete un branco di corrotti collusi con le mafie. Mi sono sempre chiesto perchè al terrorismo si fa una guerra senza frontiere mentre alla mafia si fa finta di fargli la guerra. Semplice perchè fin che ci sei tu Mastella la mafia impererà in italia. Salutami Totò Cuffaro.

Unknown ha detto...

al lupo al lupo!!!!

ma che il malvagio Von Mastellen non può trasferire nessuno senza l'autorizzazione del CSM che è un organo di autogoverno formato esclusivamente da magistrati è chiaro si? E che è lo stesso CSM a stabilire un giudizio sull'operato dei due magistrati? E che il provvedimento riguarda sia chi ha tolto l'inchiesta Poseidon chi se l'è vista togliere?

Ormai si sta sfiorando il ridicolo, ogni volta che c'è uno scontro tra esecutivo e legislativo, si grida al complottone,
sta diventando grottesca sta cosa, anche perchè quando davvero c'è il complottone uno mica ci fa più caso.


poi vabè che gli italiani hanno sempre la memoria corta...vabè che ogni volta che un governo cala nei consensi non si trova uno che l'abbia votato...va bene tutto.
ma paragonare un indagine su due magistrati a Berlusconi che voleva mettere i magistrati di nomina governativa e ha cercato di distruggere la divisione tra i poteri...proprio...è come paragonare una scoreggia con Hiroshima.


ah
p.s. per quanto Mastella mi faccia venire i conati di vomito, gli esperti che dicono che questa cosa "va a sfasciare la separazione dei poteri", non sanno che cazzo stanno dicendo, dato che proprio in virtù della separazione di poteri il ministro può solo avviare un'indagine conoscitiva e consegnare gli atti al CSM che è l'unico in grado di punire o o non punire i magistrati, principio che è esattamente quello che Berlusconi vleva smontare (sempre a proposito di memoria corta).

Anonimo ha detto...

Ragazzi, che cosa è questa storia del trasferimento dei giudici, se non una vera e propria EMERGENZA DEMOCRATICA?

Anonimo ha detto...

cara dementina
sappi che meglio farsi giudicare dal un'imparziale poul di rappresentanti dello stato

piuttosto che da una folla insorta di persone che dopo anni di prepotenze inganni e soprusi decidesse di farsi giustizia da se.

Anonimo ha detto...

cazzo ke palle con ste inkieste.
basta, nn se ne può più.
dateci il calcio,studio aperto,lucignolo,porta a porta ed il tg4(ke nn guasta mai; a me fede mi sta simpatico:lui sì ke fà ridere, mica grillo :).
e poi basta dire ke in sicilia c'è la mafia, la camorra a napoli e via di seguito; la mafia è al nord, al centro ed al sud (e l'abbiamo esportata anke all'estero;w il made in italy).
Sopratutto è in parlamento: ma nn in senso lato, in senso stretto (ma molto stretto).fate bene a trasferire sto tizio, sta rompendo un pò troppo i coglioni; ma t pare ke si debba occupare di ste cose.....i rubagalline deve andare ad indagare; ma cos'è ,si è montato la testa? di megalomani in italia ne basta uno solo (ke i coglioni li ha già stracciati per bene).

Anonimo ha detto...

nn mi avete postato,bastardi.nn è ke a bazzicare il blog di mastella avete preso qualke virus contagioso
(tipo la censuratite; occhio ke è micidiale).
skerzo e complimenti per l'idea.
un sentito vaffanculo a tutti quanti (si può dire vaffanculo o mi censurano?)

Anonimo ha detto...

La democrazia in italia è la possibilità di sostituire chi fa bene il proprio lavoro con dei coglioni leccapiedi!

Anonimo ha detto...

Silvione, dai che vai a palazzo chigi di nuovo, Mastelle ministro di qualcosa... E vai col liscio!!!

Anonimo ha detto...

Il Dr.Antonio Saladino (medico Veterinario) è anche il Sub Commissario dell'istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno (ente pubblico di sanità animale) per campania e calabria.
Visionate la seconda pagina:
http://www.parcosila.it/pdf/ecm.pdf

Anonimo ha detto...

L'unico modo per allontanare Mastella è servirsi degli scorreggi di mio zio Peppone, si avete proprio capito; ci vuole una PETI...ZIONE e state certi che il nostro ministro cadrà per sempre in letargo.
Fatemi sapere.

Andrea

Anonimo ha detto...

In qualsiasi altro paese civile il Mastella di turno sarebbe stato costretto alle dimissioni, o meglio le avrebbe rassegnate da sè.

Invece sto mascalzone si vendica delle intercettazioni a suo danno, chiedendo al Csm il trasferimento di De Magistris.

Ma chi ci comanda a Via Arenula, Al Ceppalone??!!

Anonimo ha detto...

Mastella c'ha gli occhi interdipendenti proprio come i camaleonti.

Fai schifo!
In Tv non farti fare i primopiano, oppure mettiti degli occhi finti!!

Anonimo ha detto...

QUESTI NON CAPISCONO ANCORA CON "COSA" HANNO A CHE FARE:

http://www.youtube.com/watch?v=U55hXetSKSQ


SALUTHER

Anonimo ha detto...

BASTARDI VOGLIONO INSABBIARE TUTTO E TRASFERIRE DE MAGISTRIS A TRIESTE........
VOGLIAMO 10 100 1000 DE MAGISTRIS!!!! INDAGA SU TUTTI.....ANCHE SU DIO....(SENZA BESTEMMIA)I POTERI FORTI SI STANNO CAGANDO ADDOSSO.....NON LI SOPPORTO PIU'....MEGLIO VIVERE IN CINA ALMENO LI' SAI DI ESSERE CENSURATO E NON VIVERE IN QUESTO PAESE DI MERDA(IO LO SERVO ANCHE....) CHE SI DICE LIBERALE.....MA QUAL E' LA LIBERTA' SE LA GIUSTIZIA CHE E' LA BASE DELLA LIBERTA' NON PUO' FARE IL SUO CORSO.....FORZA DE MAGISTRIS


F.TO G. COLOSIMO

Anonimo ha detto...

DI PIETRO ALLA GIUSTIZIA VI AVREBBE FATTO UN CULO COSI' é PER QUESTO CHE LO AVETE MESSO ALLE INFRASTRUTTURE.... SIETE ASSURDI...
VAI ANTONIO !!!!

Anonimo ha detto...

Caro Pm hai tutto il ns supporto ! Per favore denuncia tramite internet gli atti di sabotaggio che ricevi. La casta pensa che" l'unico modo per controllare il popolo è di mentirgli (l. ron hubbard)".
Per cui ti invitiamo a pubblicare in rete ogni prova scritta o verbale di abusi, atti di soppressione o atti di omissione nei tuoi riguardi o verso il lavoro che svolgi.

Mastella conta i tuoi giorni, finiti come quelli del Papa, perchè molto presto te ne andrai a casa. Se avessi saputo alle Primarie che tu saresti diventato ministro della Giustizia io avrei rivotato per Berlusconi, almeno è piu' simpatico di te e di alzeimer.

Voi, come Berlusconi e Tremonti (che ha svenduto beni italiani), ci avete proposto un programma che non state rispettando, nè applicando.

Andatevene a casa, senza pensione, subito, perchè non siete all'altezza di governare il nostro paese. E pensare che a Ballaro' il Partito delle Tasse di Fassino aveva giurato che non avrebbero messo altre tasse. Ci avete affogato in tasse, avete liberalizzato cose cretine e minuscole e intanto la benzina sale: ma dico io. ma che piano energetico avete approvato per l'italia ? Avete autorizzato per caso la produzione in casa diCanapa per produrre benzina e diesel ? Vi siete messi a costruire cnetrali solari ed eoliche ? La mondezza in campania è stata risolta ? Tasse al 30% come in america: lo avete fatto ? Avete liberalizzato il petriolo ? ma dico io: ma siamo piu' noi o i benzinai ?? Se siamo piu' noi perchè non liberalizzate benzina e gasolio intanto ? Perchè non produrci subito il biodisesel per venderlo ?
Perchè i dico ancora non ci sono caro mastella ? Per colpa tua ! Mi dici che cosa c'entra il dico con il matrimonio ? Il matrimonio è un sacramento per i cattolici, per un ateo che si sposa in municipio, l'unione civile è un atto legislativo. Allora perchè discrimini e fai il razzista impedendo l'unione civile ci coppie gay ? ma hai letto bene la bibbia ed il messaggio di gesù di amore e tolleranza per tutti?
Ma ti rendi conto che alitalia e FS non funzionano per colpa tua e della dc ? ma ti rendi conto che avete fatto scappare tutti dal bando "sola" alitalia ?

Anonimo ha detto...

Forza Demagistris, forza Forleo siamo con voi!
Senatore si dimetta, salvi almeno la faccia se ha un pò di dignità.

Anonimo ha detto...

capperi, manca solo gambadilegno.

C'è tutto l'arco costituzionale

Anonimo ha detto...

Petizione online Pro "De Magistris":

http://www.petitiononline.com/2468a/petition-sign.html

Anonimo ha detto...

Oggi pomeriggio un migliaio di catanzaresi si sono riversati in via Falcone e Borsellino per manifestare a favore del giudice De Magistris,
reo di aver indagato su altri magistrati, sull'Authority della Privacy, e su qualche politico eccellente.
La Rai si è accorta di un paio di essi ,ha detto che i catanzaresi sono scesi in campo per due magistrati, ma la gente ne difendeva uno solo ed infine ha dato la vera notizia bomba: "magistratura dipendente" ed il solito Cossiga si sono schierati, indovinate a favore di chi?
Del bistrattato Mastella già autore di altri torti ai danni di Catanzaro con lo spostamento della scuola di Magistratura da CZ alla sua Benevento.
Poco distante un picconatore vero, non stava più nella sua pelle di bronzo pronto a scendere in piazza anche lui e a gridare vendetta per quei giudici ora commemorati ma che intanto non ci sono più come Ambrosoli, Ciaccio Montalto ,Chinnici, Livatino . Chi prova a toccare i potenti viene infangato e dimenticato, qualcuno si ricorda più di un certo Woodcook nella vicina Potenza ?
E' la strategia del dimenticatoio, meno se ne parla...

Anonimo ha detto...

L'On.Napoli, da sempre combatte il malaffare,la corruzione e tutto quello che la non politica rappresenta,in Italia e soprattutto in Calabria (vedere per credere, visitando il suo di blog).E' considerata una mosca bianca e spesso viene isolata da tutti,anche dal suo stesso partito calabrese; ma lei non demorde continua a combattere anche contro il suo stesso partito ed oggi non è più sola perchè ha l'arma vincente vicina : IL POPOLO.
Affianchiamo il lavoro di chi la pensa come noi, combattiamo insieme i Mastella della situazione.


Mimmo da Catanzaro

Meg ha detto...

Ciao a tutti.
Stasera il nostro caro Ministro Mastella sarà ospite a Ballarò per discutere del tema "i costi della politica". Argomento importantissimo, per carità, ma non vi pare che Mastella abbia altro di cui parlare dopo quello di cui è stato accusato in questi giorni?
Ecco la mia proposta: scriviamo in massa a Floris e sollecitiamolo a tartassare ben bene il mastellone a proposito del caso De Magistris. L'indirizzo è ballaro@rai.it.
Allego il testo della mia mail che potete copiare e incollare a piacimento, mi raccomando poi firmate col vs nome e cognome.

Gentile Signor Floris,
Da giornalista professionista, quale Lei sicuramente è, non può non rendersi conto che la presenza del Ministro Mastella a "Ballarò", dopo i recenti sviluppi del caso De Magistris, solleverà nel Suo pubblico un'ondata di polemiche.
Vorremmo quindi pregarla, nella duplice veste di cittadini italiani e di utenti RAI, di non ignorare tali polemiche e di dare invece il giusto spazio ad un argomento che, sebbene non strettamente connesso al tema della puntata, merita senza dubbio di essere approfondito.
Sarebbe sterile e superfluo, oltreché piuttosto avvilente, assistere a due ore di divagazioni sui "costi della politica" (problema increscioso, ma che purtroppo rappresenta solo la punta dell'iceberg) sorvolando sul fatto che tra gli ospiti intervenuti a parlarne vi è un Ministro della Repubblica accusato di aver rimosso dal suo incarico un magistrato che stava indagando su di lui.
La invitiamo pertanto a essere "scomodo" e a non aver paura di sollevare la questione. Magari invitando in studio o contattando telefonicamente l'onorevole Angela Napoli, che da anni si batte per denunciare le collusioni tra politica e malavita organizzata in Calabria, e che ha già più volte espresso la sua contrarietà all'iniziativa di Mastella senza godere della minima visibilità mediatica.
Certi che il nostro appello non rimarrà inascoltato, La ringraziamo per l'attenzione e La salutiamo cordialmente.

Anonimo ha detto...

se un personaggio di questo livello morale ha modo di continuare imperterrito a fare il ministro della republica vol dire che viviamo in un paese sottosviluppato. la democrazia e' una conquista non ancora acquisita per il popolo italiano, diamoci da fare!!!

Anonimo ha detto...

Qualora il Csm dovesse trasferire il dottor De Magistris, cosa alla quale il popolo di Calabria non crede assolutamente, ho già dato incarico al mio legale di rivolgersi ad un'altra Procura. Dovrà pur esserci in Italia una sulla quale popolo, ispettori e ministro siano d'accordo nel ritenerla 'deontologicamente corretta' ". A scriverlo, in una lettera aperta al ministro della Giustizia, Clemente Mastella, è Caterina Merante, una delle principali testimoni d'accusa dell'inchiesta Why Not, coordinata dal sostituto procuratore Luigi De Magistris, su un presunto comitato d'affari che avrebbe gestito illecitamente finanziamenti statali e comunitari. "Se la Procura di Catanzaro è un verminaio - ha aggiunto la donna - non posso pensare che lei creda davvero a ciò che ha detto, che è colpa del di De Magistris, perché qualora i suoi ispettori le avessero riferito questo sarebbe gravissimo. Tutto il popolo calabrese conosce fin troppo bene la verità su quel palazzo. Il magistrato di cui lei ha chiesto il trasferimento, semmai, è stato l'unico ad avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, di spiattellarci in faccia la realtà. A smuovere le coscienze, certo, si potrebbe obiettare che non è compito di un magistrato, intanto però lo ha fatto lui, piaccia o no". "Non ho fatto in tempo a scriverle come avrei desiderato prima della bufera - ha affermato Caterina Merante - perché avrei voluto supplicarla di aiutare una banale cittadina come me, a far affrettare il dottor De Magistris nelle sue indagini, a portarle a chiusura, perché di materiale, di reati circostanziati, di indagini fatte e probabilmente finite ne ha a bizzeffe. Quindi avrei voluto renderla partecipe del fatto che sono mesi che vivo come una testimone ... senza processo; sono mesi che viviamo io e i miei familiari, calunniati, pedinati, spiati nel tentativo di trovare qualcosa che non va, attenzionati da ricattatori di professione, in combutta con imprenditori senza scrupoli, decisi ad eliminare da processi testimoni scomodi e dal mercato imprese oneste". "Mi sono detta in questi mesi - ha proseguito - che il dottor De Magistris ha fatto bene ad usare i media come abilmente ha fatto, perché è vero che è necessaria una rivoluzione culturale, ma i tempi sono diventati lunghi, eccessivamente lunghi. Lei, con il suo gesto ha legittimato la chiusura senza esito delle indagini, ha legittimato una nuova bufera mediatica e al momento di prendere quella insana decisione doveva tenerne conto, per rispetto dei cittadini che rappresenta, della giustizia che rappresenta, ma anche per rispetto di se, visto che lei stesso è in quei fascicoli". "Tutto quel che accadrà da ora in poi - ha concluso Caterina Merante - avrà il sapore della ritorsione, non potremo più guardare con fiducia alcun magistrato, perché avremo davanti a noi, l'immagine di una persona intimorita dalle leggi del sistema, dai poteri occulti, dalle logiche circolari che vanno bene solo a chi è dentro al cerchio e guai, guai se si decide di uscirne". (ANSA)

Anonimo ha detto...

Proposte? certo. POtere referendaio al POPOLO, ma PER DAVVERO finalmente! E, al Parlamento, sono un PICCOLO gruppo di persone (propongo in tutto al massimo un centinaio di membri) che si facciano GARANTI della messa in atto delle SCELTE del POPOLO, chè a loro non si deve più lasciar scegliere NULLA. Non sarebbe forse QUESTA della VERA democrazia? Diversamente, se si lasciano le cose così come stanno, avremmo sempre queste ipertrofiche caste che pappano a vita e fan quel che vogliono forti di numeri da capogiro, considerate le estensioni politiche sul teritorio. A proposito, propongo potere referendario AL POPOLO anche per quanto concerne TUTTE le proposte e scelte operative proprio sul territorio, a partire da circoscrizioni, comuni, provincie, sino alle regioni. E, anche in questi casi, pochi membri istituzionali messi lì (sempre e comunque dal popolo INDIVIDUALMENTE eletti, così come da fare al Parlamento!!) che stiano solo ad "interpretare tecnicamente" proposte e scelte popolari e tradurle in atti concreti. Altra cosa? tetto massimo di non oltre 8-10 anni per qualsiasi incarico rappresentativo quale parlamentare o membro di "parlamenti e parlamentini" territoriali. Stipendi giusti ma non da schiaffo alla miseria, privilegi limitati a quanto corretto e TUTTO, ma TUTTO che si interrompa allo scadere del mandato. Bisognerebbe poi anche rivedere le posizioni, i compensi ed i privilegi dei vari managers pubblici. Iniziamo così. E, stiamo attenti: se lasciamo le cose come stanno, quelli ce lo mettono sempre nel culo: vedi cosa han fatto del nostro voto referendario sul voto relativo alla abolizione del finanziamento pubblico dei partiti! Si son spesi fior di miliardi per il referendum. Noi abbiam detto che era il caso che i partiti NON venissero più "pubblicamente finanziati", e loro per tutta risposta si sono inventati come.. ..ottenere comunque -e sempre coi NOSTRI soldi- ipotetici "RIMBORSI" di spese elettorali praticamente spesso MAI sostenute e che ammontano a cifre mostruose, a volte da vero capogiro. Son gente pericolosa, e son troppi. Tanto per iniziare, questi qui bisognerebbe mandarli a casa TUTTI, in blocco, e lasciarli anche senza pensione, chè tanto con tutti i soldi che han messo da parte fino ad oggi (senza considerare TUTTE le altre attività di larghissima fetta di loro..)..!! Posso mandarne qualcheduno affanculo? No? Non è corretto? Allora, magai, ce li mando tutti insieme, e ci mando però anche NOI TUTTI, che continuiamo ad esser così coglioni da continuare agarantirgli la elegibilità.

Anonimo ha detto...

Segnalo sul mio blog

Intervista a Gioacchino Genchi

Anonimo ha detto...

Dimenticavo....

Mastella potrebbero pure tenerselo a Nuova York.

Anonimo ha detto...

Caro "signor" Mastella, (tanto si sa che leggi piu' questo blog che il tuo)
Avrei 1 domanda.
Ci diresti il perche' (a parte la versione vera) del trasferimento di De Magistris, cosa ti ha fatto svegliare quella mattina e decidere di dover rimuovere urgentemente il PM.


Cosa succedera' tra un po.. provo ad immaginare(tanto il gioco lo conosciamo tutti)
!hai sotto scacco Prodi e fra qualche settimana farai cadere il governo e poi ti schiri con Silvio.
Veramente originale.

Anonimo ha detto...

ma perchè non ci mettiamo sopra qualche tetto davanti al parlamento, e con un fucile di precisione li cecchiniamo tutti questi infami???

almeno dopo ricomiciamo da zero.....
mi domando perchè finora nessuno ci ha mai provato..

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi ! Un saluto da Monaco di Baviera vi manda Paolo Uricchio.

Allora: Ma di cosa vi meravigliate più ? Non a caso i miei colleghi di lavoro inglesi dicono: " do know qhy Italy has got the shape of a boot and not of a shoe ? Because such a load of shit could never fit in a shoe !".

Per cercare di capirmi vi invito a visitare il nostro sito web.

www.uricchio.de

Siamo emigrati in Germania. Abbiamo investito i nostri risparmi a Pomarico (Provincia di Matera), Basilicata. Leggete sul nostro sito come ".. il sistema politico italiano" è riuscito a derubarci anche dei nostri risparmi.

Grazie, un caro saluto da Monaco di Baviera e buona fortuna.

Paolo Uricchio

Anonimo ha detto...

guardate ch Prodi non è mai stato inserito nel registro degli indagati
correggete perchè è da querela

Anonimo ha detto...

ciao a tutti,
credo proprio che lascerò l'Italia.
Ho da poco messo al mondo mio figlio ma mi fa schifo pensare di dover farlo crescere in questa melma. Dove andrò non lo so ma una cosa è certa: farò rinuncia della mia cittadinanza italiana. Peccato..........era davvero un BELPAESE!!!!!!!

Carlo

Anonimo ha detto...

Il fondo non c'è più, anche quello è raschiato. La vergogna ormai è un sentimento che non esiste più. Signori lo stato siamo noi? Allora andiamo a riprendercelo, pacificamente, non votiamo alle europee, chiediamo morale, chiediamo di vivere in pace e applaudire un ministro quando passa per strada!
Francesco - Porto Torres

Anonimo ha detto...

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