sabato 24 novembre 2007

Un'altra censura

Corriere.it - Rai: rinviata fiction su vittima di mafia. Mastella: «avrebbe potuto turbare la serenità dei giudici della Corte d'Assise di Appello che dal 13 dicembre si riuniranno in udienza proprio per il processo che riguarda l'assassinio di Graziella Campagna». Il fratello della donna uccisa:«Mi auguro sia in buona fede».

LA VICENDA - La fiction narra la vicenda di Graziella Campagna, 17 anni, che lavorava come stiratrice in una lavanderia di Villafranca Tirrena, paesino in provincia di Messina. Due boss mafiosi latitanti di Palermo dimenticano un'agendina nella tasca di una giacca lasciata in lavanderia. Graziella scopre che l'uomo che tutti in paese conoscono come l'ingegnere Cannata altro non era che il boss Gerlando Alberti junior, nipote dell'omonimo boss di Palermo. Il mafioso, per paura di essere scoperto, come emergerà dal processo, decide di eliminare la ragazza. La sera del 12 dicembre 1985 Graziella non torna a casa. [...] Il processo prende il via e si conclude nel dicembre 2004 con la condanna all'ergastolo di Alberti e del suo complice Giovanni Sutera. Ma il nipote del boss palermitano dopo un anno e mezzo torna in libertà perché i giudici della Corte d'assise non depositano entro i termini stabiliti le motivazioni della sentenza di condanna e quindi viene annullata per decorrenza dei termini la custodia cautelare. Alberti, infatti, rimasto in cella per altri reati, ha lasciato il carcere perché avendo già scontato una condanna per traffico di droga e potendo beneficiare dell'indulto per gli altri reati di cui è stato ritenuto colpevole torna un uomo libero. La vicenda suscita scalpore e il ministro Mastella nel settembre 2006 invia gli ispettori, che dopo alcuni mesi archiviano il caso sul magistrato che era stato accusato di avere ritardato il deposito delle motivazioni della sentenza.

IL FRATELLO DELLA VITTIMA: «DOV'ERA MASTELLA?»- «Mi chiedo dov'era il ministro della Giustizia Mastella quando il giudice della Corte d'assise di Messina ha ritardato il deposito della sentenza di condanna di Gerlando Alberti, accusato della morte di mia sorella, consentendo in questo modo la sua scarcerazione».Piero Campagna punta anche il dito contro l'indulto «che doveva essere per i piccoli criminali, ma ne ha beneficiato anche Alberti». «Mi chiedo - aggiunge Campagna - se Mastella si preoccupa di una povera ragazza uccisa innocentemente, o per una famiglia distrutta dal dolore e per un film che ricostruisce ciò che è accaduto in tanti anni di depistaggio e non per la giustizia. Ritengo che il tribunale giudica sulle prove dell'accusa. Se non ha nulla da temere non c'era motivo di fare tutto ciò».

Commento. clEMENTE, sei un uomo piccolo piccolo. Censurare una fiction per un qualsiasi altro politico vorrebbe dire aver toccato veramente il fondo, ma per te è diverso: purtroppo sappiamo che puoi fare ancora di peggio. Ora per favore spiegaci come fa un film a "turbare la serenità di un giudice"...sono curioso. Stiamo parlando di persone che combattono tutti i giorni la Mafia, abituate quindi a reggere ben altre pressioni. E comunque quale sarebbe stato l'effetto di questa fantomatica componente emozionale nel giudizio? Qualche anno in più di carcere per dei mafiosi che hanno ucciso una diciassettenne? Ma magari! Propongo una fiction prima di ogni processo contro mafiosi, assassini e pedofili.
Ora ammettiamo, per assurdo, che per una volta tu abbia ragione: un film può influenzare un giudizio. Ma a questo punto non era più semplice mandare una circolare (o un pizzino se preferisci) per consigliare a questi giudici di non accendere la tv quella sera? O è una cosa troppo onesta da fare?
Ah dimenticavo: questi ispettoroni che hanno archiviato il caso non saranno mica gli stessi che controllavano anche le virgole nelle sentenze di De Magistris e che ti hanno "costretto" a trasferirlo vero? No perchè noto una certa disparità di trattamento.
Troppe domande, troppo confuse. Come sempre è meglio spazzare la polvere sotto al tappeto, l'importante è che non si veda.

(Per chi volesse approfondire la vicenda che ispira la fiction ecco il link di una puntata di Blu Notte)

197 commenti:

Anonimo ha detto...

Un solo commento (da leggere con voce sdegnata e schifata): codardo.

Anonimo ha detto...

Il solo scrivere mastella mi fa schifo;

Anonimo ha detto...

Il Movimento Libertario sarà in piazza a Milano il 30 novembre alle ore 11.00 per dire no allo stato ed alle sue tasse... tasse che poi vengono spese dando stipendi a persone di questo rango. Vi invito a visitare www.movimentolibertario.it dove ne saprete di più sull'evento e trovereta anche simpatici manifesti sull'innominabile

Anonimo ha detto...

SCHIFOSO...

Anonimo ha detto...

che possa morire subito di infarto....

Anonimo ha detto...

VERGOGNA MASTELLA.

Questo comportamente è esattamente quello che si intende per mafia.

Ricordiamoci di Andreotti, un politico già giudicato colpevole:

Secondo la Corte d'appello, Andreotti, «con la sua condotta (...) (non meramente fittizia) ha, non senza personale tornaconto, consapevolmente e deliberatamente coltivato una stabile relazione con il sodalizio criminale ed arrecato, comunque, allo stesso un contributo rafforzativo manifestando la sua disponibilità a favorire i mafiosi».

In definitiva, la Corte ritiene «che sia ravvisabile il reato di partecipazione alla associazione per delinquere nella condotta di un eminentissimo personaggio politico nazionale, di spiccatissima influenza nella politica generale del Paese ed estraneo all'ambiente siciliano, il quale, nell'arco di un congruo lasso di tempo, anche al di fuori di una esplicitata negoziazione di appoggi elettorali in cambio di propri interventi in favore di una organizzazione mafiosa di rilevantissimo radicamento territoriale nell'Isola:

a) chieda ed ottenga, per conto di suoi sodali, ad esponenti di spicco della associazione interventi para-legali, ancorché per finalità non riprovevoli;

b) incontri ripetutamente esponenti di vertice della stessa associazione;

c) intrattenga con gli stessi relazioni amichevoli, rafforzandone la influenza anche rispetto ad altre componenti dello stesso sodalizio tagliate fuori da tali rapporti;

d) appalesi autentico interessamento in relazione a vicende particolarmente delicate per la vita del sodalizio mafioso;

e) indichi ai mafiosi, in relazione a tali vicende, le strade da seguire e discuta con i medesimi anche di fatti criminali gravissimi da loro perpetrati in connessione con le medesime vicende, senza destare in essi la preoccupazione di venire denunciati;

f) ometta di denunciare elementi utili a far luce su fatti di particolarissima gravità, di cui sia venuto a conoscenza in dipendenza di diretti contatti con i mafiosi;

g) dia, in buona sostanza, a detti esponenti mafiosi segni autentici ­ e non meramente fittizi ­ di amichevole disponibilità, idonei, anche al di fuori della messa in atto di specifici ed effettivi interventi agevolativi, a contribuire al rafforzamento della organizzazione criminale, inducendo negli affiliati, anche per la sua autorevolezza politica, il sentimento di essere protetti al più alto livello del potere legale».

Anonimo ha detto...

Mastella persone cosi immonde come te ce ne sono poche al mondo,il dramma è che sei in una posizione dove un incompetente potrebbe fare danno e tu lo stai facendo ma non per incompetenza ma per cialtronaggine,daltronde era ovvio che tu facessi sospendere la fiction sull'assassinio di una ragazza uccisa dalla mafia,visto che tu ai mafiosi fai il testimone di nozze.

Anonimo ha detto...

ITALIA DI BUFFONI! TUTTI AL MURO! FUCILIAMOLI TUTTI!

Anonimo ha detto...

se c'è un processo in corso è giusto evitare che influenze esterne lo possano turbare.
Un plauso al ministro che ha compiuto un atto giusto senza preoccuparsi del poter sembrare impopolare.

Anonimo ha detto...

(ANSA) - ROMA, 16 NOV - Nessun danno erariale, ne' dolo o colpa grave nella trasferta con volo di Stato di Rutelli e Mastella, in occasione del Gp di F1 di Monza. Lo ha stabilito la procura regionale della Corte dei Conti del Lazio che ha archiviato l'istruttoria aperta a seguito delle notizie pubblicate dal settimanale l' 'Espresso' e dell'esposto del Codacons. Palazzo Chigi e i ministri interessati spiegarono che Mastella sarebbe stato ospite di Rutelli, chiamato a premiare i vincitori.

Quindi non c'è nessun reato! Adesso chiederete scusa per le infamità che avete detto su questo episodio?
Non credo ... VERGOGNATEVI gestori di questo blog

Anonimo ha detto...

Vabbè, dai, tra le tante porcherie che si sentono, non sarà il rinvio di uno sceneggiato il problema!
Tanto più che "rinvio" non vuol dire "censura" (a meno che non abbiano già programmato come nuova data quella delle calende greche).

Anonimo ha detto...

Ormai questo camorrista grasso cialtrone campano non possiede manco più un briciolo di pudore.
E noi continuiamo a scrivere sui blog... dovremmo scendere in piazza armati di forconi, altro che!

Unknown ha detto...

Chiedere scusa a quell'invertebrato parassita gastrointestinale?? Sfruttare quei mezzi anche per fini personali come andare a vedere il gran premio non sarà illegale ma è sicuramente indecente per persone che non sono sulla soglia della povertà.In un paese normale il premier avrebbe chiesto le dimissioni di mastella,caro erpiotta il tuo protetto è una ciofeca.
Il rinvio/censura è l'ennesima interferenza del demente in situazioni poco chiare che non si capisce a chi possano giovare.Anzi, si capisce benissimo, però si dice cosi'.
Alex zanotelli ricorda che questo governo in questa finanziaria ha stanziato un sacco di soldi per le guerre,i CPT,le armi(in particolare aerei e fregate)e satelliti spie mentre ne toglie nel walfare;siamo alla frutta e non si vedono spiragli di cambiamento.Mi domando che differenza c'è tra questo governo e quello che c'era prima?

Anonimo ha detto...

La libertà di pensiero e di giudizio stanno alla base di una democrazia.Non credo che una fiction possa turbare gli animi e i sentimenti di questo o quel giudice che deve sentenziare rispetto alle sue carte e non per la visione di un film.
Siamo arrivati al paradosso se un ministro pensa che una fiction possa suggestionare un giudice.
Io da giudice mi sentirei offeso, perchè le mie sentenze sono il frutto di un lavoro certosino e di indagini che una scena o una frase detta all'interno di una fiction non mi creerebbero alcun condizionamento.
E allora caro Ministro mi sa che la prossima fiction sarà sulla sua vita e sarà
un grande successo ed il mio consiglio è farlo uscire nel periodo di Natale.

Felix

Anonimo ha detto...

Per gli autori:
Su youtube c'è un video di Marco Travaglio al parlamento europeo dove parla di Mastella e De Magistris!
http://it.youtube.com/watch?v=JnGSJlIHX8I
Da aggiungere alla collezione di video su quel porco del demente!!!

Anonimo ha detto...

mastella sei una merda.
Per chi volesse saperne di piu' della vicenda che ispira la fiction censurata

http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/stream.srv?id=3300&idCnt=9336&pagina=2&path=RaiClickWeb^Home^Storie^Storie+nere^BLU+NOTTE#2

Anonimo ha detto...

La polizia e' carente di mezzi, di accessori e sembra da anche carente di carburanti.
E quell'inciuciaro di mastrella si fotte i denari statali per sua goduria?
Altro che forconi, vogliamo la "SHARIA" cosi lo lapidiamo.
Erpiotta, ci sono anche le pietre per te, pietre firmate.

Anonimo ha detto...

adesso si sta esagerando, anonimo delle 19.54 parla di "forconi" e "lapidazioni" ... e per carità lasciamo stare le minacce alla mia persona!
Ma veramente che bei democratici che siete! Le opinioni diverse dalle vostre sono merda vero?
Visto che il messaggio delle 19.54 contiene una minaccia a me (persona esterna) chiedo ai curatori del blog di intervenire e censurarlo, come da disclaimer!

Anonimo ha detto...

Mastella, sono sicuro che tutto quello che stai combinando ti travolgerà. Sei il simbolo della decadenza di questo sistema politico!

Anonimo ha detto...

MA VA, RAGAZZI.........erpiotta la pensa come noi, è un burlone che probabilmente si diverte un mondo ad esasperarci, questo per lui è un passattempo...

Anonimo ha detto...

In una democrazia vera le opinioni devono essere diverse, magari non condivisibili, ma se espresse educatamente devono tranquillamente trovare spazio in qualsiasi blog !
chi non condivide quello che altri scrivono non è obbligato a rispondere; smettiamo di polemizzare tra noi e sopratutto diciamo la nostra sui post, ma non commentiamo i commenti dei commenti dei commenti.
Per stare in tema rispondiamo alla domanda che si pone e ci pone SPO, perchè mastellino pane,vino e torroncini ha deciso di pubblicare ogni tipo di commento?
A mio giudizio vuole togliere visibilità e forza ai CLONI (citando addirittura deEMENTE MASTELLA) togliendo loro la ragione per cui sono nati.
vedrete che a breve questo blog e forse altri simili saranno linkati da clemente il demente.
un saluto a ceci,simo,felix,max.....
e perchè nò... anche a "erpiotta" ed all'"avvocazzo" .
..........Che blog sarebbe senza la loro ...sapienza ?

Anonimo ha detto...

ma no, secondo me sta usando la stessa tattica che uso' con Lucci delle iene (vi ricordate?) dove si mostrava molto simpatico allegro e socievole. questo per generare piu' simpatie, e' logico. e' una tattica che usa per farsi odiare meno, secondo me. e gliel'ha suggerita sua moglie.

Anonimo ha detto...

Ormai parlare male di Mastella è come sparare sulla Croce Rossa... non c'è gusto! perchè i suoi comportamenti vanno al di là di ogni umana comprensione. In Calabria abbiamo il parlamento regionale col maggior numero di indagati, il Ministro della Giustizia Mastella iscritto anch'esso nel registro degli indagati ma poi nessuno si dimette e ognuno è al suo posto senza dignità e senza vergogna. Allora mi chiedo: a cosa serve parlare male di Mastella o della calabria? Ma soprattutto a cosa serve parlare se tutte le nostre chiacchiere vengono derise e rimangono nell'indifferenza generale?

Anonimo ha detto...

Erpiotta è ovviamente uno pseudonimo del demente, nostro ministro (ricordiamolo) di grazia e giustizia (alla faccia...). Quindi non dobbiamo neanche arrabbiarci con lui, ha solo voluto farci visita, farci sapere come la pensa. Ma suvvia, è solo un povero demente, lasciamolo giocare per un po'. Ma attento ministro, le forche si stanno moltiplicando. E quando saranno troppe, giustizia sarà fatta...

Anonimo ha detto...

Ma nessuno dei suoi amici di governo lo consiglia? E' possibile che solo noi vediamo certe cose.Sembra che ognuno coltivi il proprio orticello ministeriale senza mai considerare che uno è in funzione dell'altro.E allora,al di là del colore politico di appartenenza,perchè oggi è difficile identificarsi con questo bestiame politico che abbiamo,se abbiamo una giustizia che non funziona, tutto il resto va allo sfascio, perchè ognuno fa quello che vuole: Io rubo nella sanità,tanto non mi condanneranno mai; io rubo nelle scuole e nelle università,tanto non mi condanneranno mai; io rubo nello sport,tanto non mi condanneranno mai......e anche se fosse , non dimentichiamo che c'è sempre l'INDULTO.
Come si fa ad andare in TV e dire che il mondo è felice,che gli italiani godono del lavoro di questo governo e ascoltare poi i notiziari e sentire che si muore per la malasanità o ci si laurea con i libretti truccati.
Quando questa agonia italiana smetterà di esistere?
Ripeto,non è un discorso politico è una constatazione su avvenimenti reali. Cosa ancora dobbiamo aspettarci da questo governo inerme di fronte a queste ennesime performance mastelliane?

Felix

Unknown ha detto...

Come si fà a parlare di mastella senza parlare di politica????
E' chiaro come il sole che qualsiasi cosa faccia e dica ha una valenza squisitamente politica e basta,al contrario del blocco prodianoveltroniano che non fa politica ma cerca di galleggiare in questo pazzo mare.Gli altri attori politici sono la sinistra radicale e i dinianie queglialtrichenonmiricordodipietraniecco.
Ora c'è lo scontro sugli aiuti alle categorie più bisognose che la sinistra vorrebbe più accentuati mentre gli altri compreso il nostro clEMENTE sostengono che non c'è la copertura finanziaria e quindi minacciano la crisi.Ricordo che invece per le guerre,i cpt,le armi ecc. i soldi ci sono eccome e tutti meno tre senatori hanno votato a favore.Mastelladinidipietro fanno il bello e cattivo tempo,qui non cambia niente da cent'anni,anzi da quando c'è il nanodiarcore le cose sono peggiorate ancora,perchè è lui che comanda visto che ha il monopolio della cultura dello sport dell'informazione e quindi della politica.Mastelladinidipietrodalema sono suoi sudditi,prodirutelliveltroni suoi fans,finicasinistorace suoi dipendenti e noi siamo dei coglioni:

Unknown ha detto...

La Giustizia Italiana affronta quotidianamente problemi enormi: in molti tribunali manca il personale di cancelleria, alcuni giudici fissano 70 (settanta) udienze filtro tutte alla stessa ora, l'accesso ai fascicoli non è regolamentato come dovrebbe (un avvocato scorretto potrebbe farli sparire), e, in generale, un processo civile in una grande città dura in media cinque anni (solo per il primo grado).
Vedere che un Ministro di Giustizia perde tempo con le stupidaggini fa pensare che non abbia compreso quale è la vera natura del suo lavoro... o che non sia competente per svolgerlo.

Anonimo ha detto...

Vedere QUESTO Ministro della Giustizia non fa pensare....FA CACARE!!!!!!

Anonimo ha detto...

L'ultima del Ministro Arturo Parisi : " I nostri militari sono presenti all'estero per missioni di pace e bla bla bla....."
Ma non era lui e chi con lui, che quando era all'opposizione sostenevano che i nostri italiani erano lì a fare la guerra.
Ma che si togliessero una volta per tutte dai cogliones.
Propongo il rientro dei nostri soldati per combattere e rimuovere quel terrorista di Clem Mastellan che in quasi due anni ha distrutto l'Italia e continua a fare stragi ovunque si trovi.Ogni tanto esce in tv e rilascia messaggi provocatori e minacciosi.

IL BIL LADEN ITALIANO E' LUI RIPETO IL BIL LADEN ITALIANO E' LUI!!!!!!!!!!

Felix

Anonimo ha detto...

Il ministro della difesa probabilmente non avra' nemmeno fatto il militare.Quindi il suo valore professionale e' pari a zero.
Il ministro dell giustizia?
E' ceppalonico, avra' studiato a "CEPU".Quindi la sua laurea...se non l'avra' comprata (con i soldi dei contribuenti)e' pari zero.
Quindi come si puo' dedurre nessun personaggio e' al posto giusto ma tutti occupano posizioni determinanti.
A volte mi chiedo se in Italia simo tutti deficenti( me compreso)
Cercate un quotidiano qualsiasi di 30 anni fa, leggerete le stesse cose che si leggono oggi.
SONO 30 ANNI CHE CI PRENDONO PER I FONDELLI.
Non e' cambiato nulla e faranno di tutto per non cambiare nulla perche' sono tutti sulla stessa barca.
Affondiamogliela cacchio!

Ceci, butta la pasta :))

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/veltroni-licenzia-vigile/veltroni-licenzia-vigile/veltroni-licenzia-vigile.html

E' questa l'Italia delle porcate spudorate ad ogni livello.
che skifo.

Marta.

Anonimo ha detto...

“Se non è più ritenuto scandaloso che ex terroristi collaborino all’interno di organismi istituzionali, è doveroso riammettere nella Polizia di Stato tutti coloro che ne sono stati allontanati per aver sbagliato con l’intento di difendere le istituzioni medesime.” Cosi, ad inizio dell’anno, Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, lancia per il 2007 la proposta di riabilitazione e riammissione in servizio di Operatori di Polizia, a partire da Ivan Liggi.

Susanna Ronconi, ex terrorista delle Brigate Rosse e di Prima Linea, condannata a 12 anni di reclusione per l’omicidio di militanti missini è chiamata a collaborare nella consulta per le tossicodipendenze dal ministro per la solidarietà sociale e, prima, aveva ottenuto consulenze dal ministro Livia Turco.

Sergio D’Elia, ex terrorista di Prima Linea, condannato prima a trent’anni di reclusione, ridotti a 25 in appello e poi a 12 grazie alle leggi sulla dissociazione per l’omicidio dell’agente di polizia Fausto Dionisi, è stato riabilitato nel 2000: eletto alla Camera, è stato nominato alla segreteria di presidenza di Montecitorio.

Vittorio Alvaro Antonimi, già responsabile della colonna romana delle Brigate Rosse, coinvolto nel sequestro Dozier, arrestato nel 1985, è in semilibertà dal 2000. Ha avuto “l'onore” di essere convocato a Montecitorio dalla commissione Giustizia per discutere dei problemi delle carceri.

Barbara Balzerani, la terrorista delle Brigate Rosse coinvolta nel sequestro e nell'omicidio di Aldo Moro, condannata a tre ergastoli, ha ottenuto la libertà condizionata dal tribunale di sorveglianza di Roma ed il suo caso è ora oggetto di discussione.

Ivan Liggi, agente della polizia stradale condannato a nove anni e otto mesi di reclusione per aver provocato la morte di un automobilista che nel 1997, a Rimini, tentò di sfuggire ad un controllo di polizia, graziato in questi giorni dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

“Se coloro che in passato hanno combattuto lo Stato possono essere considerati meritevoli di partecipare alla vita delle istituzioni - afferma Maccari - malgrado ne abbiano ammazzato alcuni tra i migliori servitori con azioni vigliacche, senza mai pentirsi realmente e senza mai chiedere “scusa” ai familiari delle vittime, o di tornare in libertà nonostante tre ergastoli, il COISP chiede che IVAN LIGGI, sfortunato Servitore dello Stato, possa essere riammesso nell’organico della Polizia, perché, a differenza dei criminali brigatisti e di Prima linea, è stato condannato al carcere per un omicidio scaturito durante un’operazione di polizia, quella polizia per la quale ha rischiato la vita ogni giorno.” “Di conseguenza - conclude Maccari - chiediamo che siano riviste tutte le posizioni di quei poliziotti destituiti dalla Polizia di Stato a seguito di condanne per reati commessi durante operazioni di servizio.”

MASTELLA...CI SEI...o...CI FAI?
CLEMENTE,Ministro di quale Giustizia sei che ancora non lo abbiamo capito?
MASTELLA CLEMENTE semmai dovessi leggere tutto questo.......ma vaaaaaaafffffffaaaaaaannnnnncuuuuuuulooooooooooo tu e tutta Ceppaloni che ti ha portato permesso di esserci!

Anonimo ha detto...

“La lettura di atti giudiziari non più coperti dal segreto, divenuti da poco pubblici e di cui tanti temono la divulgazione, offre uno spaccato inedito sulle relazioni pericolose fra imprenditori, esponenti dei Ds e cosche calabresi. Carte top secret, oggetto di nuovi accertamenti, si rifanno alle dettagliate informative dei carabinieri del Ros sulla scientifica spartizione degli appalti a Reggio Calabria. Fra i nomi dei diessini eccellenti finiti nelle relazioni rimaste per anni nei cassetti, spuntano il viceministro dell’Interno, Marco Minniti (mai indagato) l’ex sindaco di Reggio Calabria, Italo Falcomatà (deceduto), Demetrio Naccari Carlizzi (all’epoca vicesindaco) e altri noti esponenti provinciali e regionali. Si tratta di attività investigative capillari, abbandonate o disperse in procedimenti collegati, e che essendo state frazionate, col tempo sono state archiviate”.
“Il tribunale del Riesame, nel confermare il quadro probatorio sul clan Libri (dal nome del boss protagonista dell’affare Ce.Dir di cui si dirà fra poco) ha ritenuto «inspiegabile» l’archiviazione del procedimento originario dove emergevano i primi profili di collusione mafiosa-politico-imprenditoriale. Le vecchie indagini del reparto operativo speciale dell’Arma a sorpresa son così tornate d’attualità dopo il recente rinvio a giudizio per mafia di 19 persone, tra cui il boss ergastolano Domenico Libri, nel frattempo passato a miglior vita. Se l’ipotesi d’accusa è l’associazione mafiosa, l’oggetto dell’inchiesta riguarda la gestione dei rifiuti e la spartizione degli appalti nella provincia reggina, con particolare riferimento alla gara per il Ce.Dir, il centro direzionale di Reggio Calabria, a cui erano interessate due società «che sembrano rispondere - scrive il Ros - a due gruppi mafiosi contrapposti».
Con quella dell’imprenditore Pietro Siclari, poi vincitrice dell’appalto, si era associata una terza società (la Si.Mi Sas) i cui titolari erano la moglie del vice di Amato e il suocero, Lorenzo Sera. A Marco Minniti i carabinieri arrivano intercettando l’imprenditore Matteo Alampi, definito colletto bianco della ’ndrangheta, che prova a far suo l’appalto Ce.Dir sfruttando l’amicizia col boss Libri e i rapporti strettissimi con l’allora sindaco Falcomatà e l’assessore Giuseppe Gulli, entrambi pci-pds-ds, nonché con l’attuale senatore Fuda. A un suo interlocutore Alampi spiega di essere preoccupato dell’alleanza tra la Si.Mi del suocero di Minniti e la società di Siclari perché convinto che quest’ultimo rappresenti gli interessi del potente parlamentare e che quindi sia favorito. «Convinzione niente affatto ingiustificata - osserva il Ros - qualora si consideri che l’azienda del Sera Lorenzo, suocero di Minniti Marco, annovera tra i soci accomandatari anche la figlia Mariangela, moglie del deputato”.

“Il parlamentare peraltro non era nuovo a “ingerenze” nel settore imprenditoriale del capoluogo calabrese, così come diffusamente documentato in altro referto redatto da questa Unità nell’ambito del procedimento penale numero 55/99 riguardante le opere pubbliche nel comparto reggino». Per fronteggiare Siclari, e dunque Minniti, Matteo Alampi incontra frequentemente il sindaco Falcomatà «che già in passato - è scritto in un’informativa - si era interessato fattivamente per lui proprio per un’altra gara al Ce.Dir». L’ultimo faccia a faccia è del 6 novembre 2000. Uscito da casa Falcomatà, Alampi corre a Prato per incontrare il boss Libri al confino e definire gli accordi sul Ce.Dir. Seguendo Alampi, i carabinieri incappano in un politico la cui descrizione sembra corrispondere a Minniti. «La presenza di noti esponenti politici, solo recentemente privati di importanti responsabilità di governo ed essi stessi portatori di interessi personali e familiari, è di una gravità eccezionale».
Nel rapporto del Ros si fa presente come l’Alampi, intercettato in auto, a proposito di Minniti riveli da un lato alcune presunte intrusioni del deputato in occasione dell’aggiudicazione di gare d’appalto nella Piana di Gioia Tauro, e dall’altro si dichiari addirittura disposto ad atti di ritorsione contro l’uomo politico. In un’altra intercettazione, l’imprenditore della ’ndrangheta «confidava i propri timori conseguenti alla presenza dell’ex sottosegretario a cui attribuiva l’indebito sfruttamento degli organismi investigativi per contrastarne le mire imprenditoriali» facendo passare la sua società come vicina alla criminalità organizzata. L’indagine stava portando lontano, ma si è arenata. Sarebbe interessante capire perché”.

Perchè Mastella? PERCHE'?

Anonimo ha detto...

APPENA POSTATO SUL BLOG DEL NOSTRO MITO, CHE NAUSEA CHE MI FA QUESTO ELEMENTO. POSSIBILITÁ CHE POSTI IL MIO COMMENTO: 0%

Graziella Campagna, perchè rischiare di ucciderla due volte?

Ci spieghi per quale motivo Lei ritiene di poter decidere quali programmi i cittadini possono vedere oppure no. Se Lei ritiene che i giudici possano essere influenzati dalla fiction, essendo Lei il "ministro di Grazia e Giustizia", faccia una circolare alla quale i giudici si attengano!
Questa censura é l'ennesimo passo nella direzione sbagliata! Continui pure cosí signor ministro, il 98,6% degli italiani giá la odia, l'1,4% residuo sta iniziando a odiarla.
Complimenti sinceri, non riesco a trovare le parole giuste per esprimere il mio disppunto totale sull'incopatibilitá della sua persona con il ruolo di ministro della Giustizia.

Anonimo ha detto...

clEMENTE mi fai schifo, sei vergognoso, schifoso, odioso.
Vorrei prenderti a calci nel culo.
Dimettiti !!!

Raffaella ha detto...

Rizzo nervo, curzi, cappon dove siete?
Voi sempre pronti ad insorgere?
Il capo dei capi e' andata e mi e' sembrata pessima dal punto di vista educativo...
Forse in rai e' arrivata una telefonata da qualcuno...
Cambiano i direttori e il governo..ma non camba mai niente...

E POI MI CHIEDONO PERCHE' PREFERISCO AVERE A CHE FARE CON GLI ANIMALI INVECE CHE CON LE BESTIE!!!

Anonimo ha detto...

«Non ho mai chiesto censure, vengo dalla scuola cattolica per cui il dubbio è permanente. Dico ai consiglieri, e non è una minaccia ma una valutazione, che gli italiani avranno anche le scatole piene se ogni sera si parla di me piuttosto che dei problemi reali. O il Consiglio di amministrazione della Rai dà una regola di comportamento, o attiveremo strumenti parlamentari sfiduciando questo Cda. Non abbiamo alternative, presenteremo una mozione di sfiducia al Senato contro questo Consiglio d'Amministrazione». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, nel corso della conferenza stampa convocata stamani nella sede dell’Udeur in merito alla puntata di ieri di «Annozero» dedicata alla procura di Catanzaro e alle decisioni del Guardasigilli sul pm Luigi De Magistris. (La Stampa, l'Unità)

Mastella continui a censurare e non ti rendi conto delle tue azioni.
Dovevi fare il ministrio delle censure gratuite dovevi!

Anonimo ha detto...

IO DIFENDO ERPIOTTA VOLGARMENTE ATTACCATO E MINACCIATO DA ANONIMI TERRORISTI CHE INSULTANO IL MINISTRO MASTELLA!

Anonimo ha detto...

Grazie a prodiromano per la solidarietà.
Volevo solo sottolineare come de magistris sia da considerare a tutti gli effetti un eversore e un terrorista, in quanto attacca l'ordine costituito. Magari si potrebbe segnare il suo nominativo a BUSH ...

Anonimo ha detto...

Commissione europea ha diffuso oggi la lista della ripartizione dei fondi destinati ai trenta grandi progetti di trasporto transeuropeo considerati prioritari nell'Ue. La somma stanziata per il periodo 2007-2013 é pari a 5,1 miliardi di euro: ai progetti che riguardano l'Italia è stata destinata una quota che va ben oltre il miliardo di euro. Per il solo 2007 la Commissione ha poi stanziato una cifra complessiva pari 112 milioni di euro, a fronte di richieste per 945 milioni. Nella lista delle opere a cui sono stati destinati i fondi figurano i 4,7 milioni di euro per le strade di accesso al tunnel di base della Torino-Lione, 1,7 milioni per l'aeroporto di Malpensa, 0,90 per l'area di Marghera, 4,6 per il porto di Genova e un milione di euro per Civitavecchia. Nella ripartizione dei fondi 2007-2013 Bruxelles ha scelto di privilegiare i tratti transfrontalieri (56% del totale) e modalità di trasporto sostenibili come la ferrovia (74,2% delle risorse destinate ai 30 progetti prioritari) che da sola attira 3,93 miliardi o le vie fluviali (11,5% dei finanziamenti). Questa la lista dei progetti - e relativi finanziamenti Ue - più importanti. **Asse ferroviario Berlino-Palermo: cinque tronconi di questo progetto riceveranno complessivamente 960,11 milioni di euro. La maggior parte, 592,65 milioni, andrà alla realizzazione del tunnel del Brennero di 63 Km tra Italia e Austria. A questa cifra si aggiungono 193,5 milioni per studi relativi sempre al tunnel. **Asse ferroviario Torino-Lione che si estenderà fino ai confini con l'Ucraina (Trieste-Divaccia-Lubiana-Budapest): in questo caso la cifra più alta pari a 671,80 milioni va a studi e lavori per la Torino-Lione con il tunnel di 51,1 km. Agli studi per Ronchi-sud Trieste vanno 24 milioni e per quelli relativi a Trieste-Divaccia 50,70 milioni a questi si aggiungono 8 mln per Budapest-Miskolc. **Asse ferroviario del sud-ovest dalla Francia verso la Spagna e il Portogallo: si prevedono contributi Ue per 671,89 milioni di euro di cui la fetta più consistente per il tratto Evora-Merida, tra Spagna e Portogallo. **Asse ferroviario Parigi-Bratislava: il contributo complessivo é di 438,35 mln di euro. **Asse ferroviario Lione-Genova-Rotterdam-Anversa: potrà contare su 403,62 milioni di euro, in questa cifra sono compresi anche 5,05 mln per studi relativi al nodo di Genova. ** Progetto ferroviario e stradale tra Germania e Danimarca: riceverà finanziamenti Ue per 374,29 milioni di cui 351 milioni destinati alla cintura di Fehmarn. **Linea ferroviaria alta velocità Spagna: stanziati 267 milioni di euro. **Asse ferroviario del Nord Svezia-Finlandia: beneficerà di fondi Ue per 155,49 milioni di euro. **Progetto ferrovia Baltica: assegnati 124 milioni di euro. ** Via navigabile Senna-Schelda: il progetto franco-belga di collegamento fluviale ai grandi porti riceverà 420 milioni di euro. ** Via navigabile Reno-Mosa-Danubio: il progetto riceverà 190,2 mln di euro. ** Progetto di navigazione satellitare Galileo: 190 milioni di euro.(ANSA)

Avete capito bene, oltre 1 milione di euro per l'Italia.
Amministratori d'Italia preparatevi a dividere questa misera cifra in progetti innovativi e costruttivi,preparate società fittizie o prestanomi bancari per direzionare qualche euriiiii.
E se ci riuscite,arricchitevi pure.
L'Unione Europea ancora non ha capito bene con chi ha a che fare, perchè continua elargire denaro mentre voi ancora state cercando di nascondere come avete amministrato i fondi europei passati.

Aiutatemi alla svelta a diventare amministratore di questi fondi,voglio anche io,contribuire alla crescita del mio paese.
......ma Mastella lo sa già di questi soldi in arrivo?
......la moglie probabilmente ha in mente qualche progetto familiare....ed allora....ditelo!!!!!!!!

Alieno ha detto...

Facciamo causa a Ceppaloni per averci dato il Mastella e tutta la sua razza.

Anonimo ha detto...

La Commissione Europea ha dimenticato la tratta VillaCeppaloni-Roma.
Ministro Mastella censuri subito i fondi europei e si faccia rispettare....perdindirindina!

Felix

Anonimo ha detto...

Dite ad erpiotta che il fatto che non via sia stao danno erariale (ma solo perchè il compagniuccio di Casta ha dichiarato di averlo ospitato)non significa che in ogni caso il comportamento di Mastella non sia stato arrogante e spregiudicato. Mi dici Erpiotta perchè su quell'areo non potevo esserci io con mio figlio? Spiegami.. ti prego

Anonimo ha detto...

Questo breve stralcio è stato tratto dal sito disinfomazione e tratta della nuova legge che regolarizza le class action.Guardate chi spunta fuori.

La proposta Bordon-Manzione, purtroppo approvata in finanziaria, e’ altra cosa. La solita legge pasticcio all’italiana. Rispetto al modello statunitense limita fortemente il campo d’azione e il numero dei soggetti cui è data facoltà di intentare un’azione risarcitoria collettiva (class action).
I due eroici senatori, complici Dini e Mastella, hanno imposto la collocazione giuridica nel Codice del Consumo. Questa limitazione e’ fondamentale, in quanto permette la class action solo nel campo degli illeciti contrattuali, per cui ogni altro illecito di natura non contrattuale, che lede i diritti o arrechi dei danni a una pluralità di soggetti, non potrà essere materia di una simile procedura. Facciamo un esempio: se una centrale elettrica, un’industria o un inceneritore inquinando provocano malattie diffuse alla popolazione, tra cui silicosi e cancro, non potranno essere perseguite mediante class action, ma solo mediante azioni individuali che si sommeranno rallentando il corso della giustizia.

e poi qualcuno dice che mastella ruba la sua paga.

Anonimo ha detto...

"beneventano" ti sei qualificato!
Adesso capisco ... se su quell'aereo ci fosse stato tuo figlio sarebbe andato tutto bene, visto che c'era il figlio di mastella non ti va bene. E poi se l'aereo doveva volare lo stesso mi spiegare dove sta il danno? Mica sono stati spesi soldi in più?
I soldi in più li spendiamo per dare lo stipendio a de magistris che perde tempo a dare fastidio a chi lavora e fa lavorare (mastella, saladino, ...)!

Anonimo ha detto...

Certa gente non conosce vergogna! Vi riporto una notizia pubblicata dal giornale comunista il manifesto (sono loro a definirsi comunisti!) ... io dico solo VERGOGNA, invece di pensare alle centinaia di italiani vittime ogni giorno della criminalità dei rumeni scrivete queste boiate (non so nemmeno quanto corrispondenti a verità).

Il giorno 20 novembre in pieno giorno, nella città di Roma, la cittadina romena Marinela Martiniuc, 28 anni, attraversava sulle strisce nei pressi di una scuola. Spingeva una carrozzina con suo figlio Elias di appena quattro mesi e teneva per mano sua nipote Adina di 12 anni.
Sono stati spazzati via da un'auto guidata da un cittadino italiano, in evidente stato di ebbrezza, e appena uscito di galera. Il neonato è stato sbalzato a 20 metri di distanza, la piccola Adina ha avuto multiple lesioni alle gambe. La signora Martiniuc è stata per 24 ore incosciente ed in pericolo di vita. Tutt'ora è ricoverata in condizioni critiche.

SPO ha detto...

Tricolore, nonostante i miei numerosi avvisi continui a scrivere messaggi oltre che xenofobi, anche non pertinenti. Per evitare che questo blog si trasformi in uno spazio in cui fare le solite discussioni a base di insulti sul fascismo-comunismo, ti avviso che i tuoi prossimi commenti saranno cancellati. Esistono molti altri siti in cui puoi sfogare la tua rabbia. Invito tutti gli altri lettori a non rispondere a queste provocazioni.
Grazie

Anonimo ha detto...

bravu, spo, hai raggione, tricoloru essere rasista, brutu fasista de cazzu, noi rom brava gente, no volemu solo robare, viva spo e rifondassione comunista che ci deffende. noi volere solo venire tutu in itali'a a robare e basta.

Anonimo ha detto...

ERPIOTTA e PRODIROMANO si sono sputtanati da soli ammesso che non siano la stessa pers... scusate la stessa merda:
che coincidenza che siano nello stesso lasso di tempo sul blog.
A proposito, é evidente che il cambio di turno al campanile é alle 17.40 (vedi orario del messaggio).
SIETE SOLO RIDICOLI, SCIÓ

Unknown ha detto...

per ER PIOTTA:

ma quanto ti paga il Mastellone, per leccargli il culo e fargli da giullare allo stesso tempo?

Sarei proprio curioso di scambiare due chiacchiere per te a quattr'occhi: almeno avrei il gusto di vedere in faccia la persona che mi fa fare grasse risate !!!!

ce lo prendiamo un caffe'? Tanto poi paga Mastella :-)

Unknown ha detto...

Per ERPIOTTA:

"E poi se l'aereo doveva volare lo stesso mi spiegare dove sta il danno? Mica sono stati spesi soldi in più?"


Ah no????

Rutelli, e' partito da ROMA.
Dove si trova MONZA? Se la geografia non mi inganna, si trovi a Nord. Ed allora, che cosa ci e' andato a fare l'elicottero da Roma a Salerno??? A fare rifornimento???

PIOTTA SVEGLIATEEEE !!!!

Vorrei sapere quanto ti paga Mastella per fare questo: spero almeno che non sia in nero :)

Anonimo ha detto...

Il vice presidente del Csm, che dovrà decidere su De Magistris, citato nelle carte insieme a persone a lui vicine.
Una storia di magistratura che si trasfersice sui banchi della politica per essere prima rallentata e poi bloccata. L’inchiesta Why not avocata a De Magistris e lo stesso magistrato, nel mirino del ministro di Grazia e giustizia, Mastella, si rivolge al Csm. Il cerchio si chiude qui: il vice presidente del consiglio superiore della magistratura è Nicola Mancino che pare venga, se pur di “striscio”, citato nei faldoni di questa e di una precedente inchiesta. Un autentico corto circuito dello Stato e della democrazia, quello che sta andando avanti dopo che l’inchiesta della Procura di Catanzaro ha portato alla luce l’intreccio criminale che coinvolgerebbe i massimi livelli del governo. Ora tutto passa nelle mani del Csm. E in quelle del suo vicepresidente Nicola Mancino. A rivelare alcuni particolari inediti, “La voce della Campania”, sulla sua storia politica e sui suoi fedelissimi della prima ora. Alcuni osservatori esteri parlano già, allarmati, di golpe bianco. E sottolineano la gravità di una situazione che rappresenta un unicum assoluto in Europa: il presidente del consiglio ed il ministro della giustizia iscritti nel registro degli indagati, mentre il pubblico ministero, artefice dell’indagine, finisce “alla sbarra” dinanzi al Consiglio superiore della magistatura, al cui vertice siede un altro esponente politico di primissimo piano tirato in ballo nell’ambito di quella stessa inchiesta (benchè non formalmente indagato). E’ il ritratto a tinte fosche di un periodo che sarà probabilmente ricordato fra i momenti più bui della storia repubblicana. Acque torbide sulle quali piove ogni giorno nuovo fango, mentre la mafia spa si conferma prima “industria” del Paese (con 90 miliardi di fatturato annuo, secondo il report annuale di Confesercenti) e la mattanza quotidiana assedia città come Napoli, con la media di un massacro al giorno per le strade del centro e della periferia. Nell’articolo pubblicato sul giornale campano prima una breve storia dei fatti sulla Why not, per poi chiarire la posizione dell'ex presidente del Senato e ripercorrere anche un’altra storia. No, non è indagato, Mancino, nell’inchiesta di De Magistris. E non lo era nemmeno in quella condotta nel 2002 dal pubblico ministero potentino John Woodcock sul giro di tangenti per la costruzione della nuova sede Inail ad Avellino, benchè il nome dell’attuale vicepresidente del Csm, insieme a quello dell’altro ex dc Sergio D’Antoni, avesse più volte fatto capolino in quel ponderoso faldone. A tirarlo in ballo erano stati alcuni degli indagati, durante le intercettazioni telefoniche e ambientali che avevano portato all’apertura dell’inchiesta. Lo stesso gip Geraldina Romaniello aveva infatti sottolineato, nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di 20 persone, la necessità di stabilire se Mancino e D’Antoni fossero intervenuti per fare “pressioni” sul consiglio comunale di Avellino in vista dell’approvazione della concessione

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De Magistris: "Parte della magistratura vicina al potere"
edilizia per la costruzione dell’edificio Inail. E in proposito lo stesso pm Woodcock aveva interrogato il consigliere comunale di Avellino, Guido D’Avanzo, notoriamente vicino alle posizioni politiche di Mancino. Non si era peraltro fatta attendere la reazione di quest’ultimo: «lo spreco sui quotidiani di nomi come il mio, estranei all’indagine, mi produce solo un amaro sorriso ». Tutte menzogne tese ad infangare il suo buon nome, allora, quei riferimenti a Nicola Mancino che si scambiavano parlando fra loro - e senza sapere di essere intercettati - numerosi personaggi indagati? Il fenomeno, riscontrato nell’inchiesta Woodcock del 2002, si sarebbe poi ripetuto anche in quella, recentissima, di De Magistris. Di sicuro, a carico dell’ex presidente del Senato non risulta, in merito ad entrambe le vicende, alcun addebito penale. Ma si può davvero affermare la stessa cosa sul piano politico dove - almeno fino a prova contraria - è ancora lecito avanzare dubbi e perplessità?
R.P.

E adesso chi deciderà cosa?
E' il gioco del cane che si morde la coda. Dove finirà la giustizia del domani?


Felix

Anonimo ha detto...

ma andate ancora dietro piotta, lui vuole solo divertirsi,è un borderline.
Quanto a clEMENTE è sempre più nauseabondo.
Qualunque partito che accoglierà il clEMENTE non avrà il mio voto
e di chissà quante altre persone.

Anonimo ha detto...

x erpiotta
visto che da Roma,ogni ora parte un "pendolino" per Milano, vieni a prenderti un caffè; prendi il treno senza pagare il biglietto, comunque con te o senza di te il treno parte !
dove sta il danno ?
il danno alla collettività c'è ed è evidente e tu saresti considerato un accattone profittatore da multare!
mastella è stato solo considerato un accattone profittatore.

Anonimo ha detto...

Parentopoli a Sviluppo Italia : Azienda dei figli di papà. (1°parte) -
Sviluppo Italia(Calabria)

I nostri figli per avere un lavoro possono aspettare…………………

Un elenco di trentaquattro nomi. Tutti parenti di politici riconducibili al centrodestra e al centrosinistra ( qualcuno ha anche militato in entrambi i campi ), di magistrati, dirigenti regionali e persino di un capitano della Guardia di Finanza e di un maresciallo. Il sistema delle assunzioni clientelari a Sviluppo Italia Calabria supera di gran lunga ogni possibile previsione. Un’azienda costruita su misura per tanti figli e nipoti eccellenti. Con netta prevalenza di "figli di papà" , i cui padri sono stati pronti a barattare nomine, promesse di finanziamenti e chissà quanto altro sull’altare del " posto sicuro". Uno scandalo che supera abbondantemente ogni "parentopoli" nella nostra regione. Il sistema va avanti ormai dal 1999, cioè dai tempi del Bic Calabria. E dire che il " numero uno" Francesco Samengo, almeno all’inizio, aveva i suoi bravi problemi a uscire indenne dalle interrogazioni parlamentari del Polo che l’accusavano di assunzioni clientelari " favorendo oltre ogni limite parenti e affini". Leggendo la lista , è chiaro che molti esponenti del centrodestra saranno stati "addomesticati" grazie a qualche provvidenziale posticino. Ma, a parte questo occasionale incidente, nessuna forza politica si è mai sognata, col passare degli anni, di criticare l’opera dell’incubatore di imprese. Considerato, che anche la sinistra, finanche quella più "irriducibile" non ha rinunciato a "piazzare" figli, fratelli e nipoti. Il sistema di assunzioni, del resto, funzionava a meraviglia. Anzitutto, nessun concorso che potesse nascondere qualche "combine" , ma una sana chiamata diretta. E poi tanti progetti : i vari Comuni si mettevano mani di Sviluppo Italia e, sempre più spesso, conquistavano qualche assunzione. Allo stesso modo degli assessorati regionali. Tutte le Giunte e i Consiglieri regionali che si sono succeduti , hanno sempre "infilato" i loro protetti. Una "rete clientelare" che si è spalmata con grande soddisfazione di tutto l’arco politico nelle cinque sedi calabresi di Sviluppo Italia. Figurarsi cosa accadeva poi nei periodi caldi delle campagne elettorali. Si racconta addirittura che qualche sede veniva chiusa per fungere da segreteria ai grossi calibri dell’Udc. Voto di scambio? Una regola non scritta ma ampiamente praticata. Ma cosa fanno i tanti figli di papà inseriti nella struttura di Sviluppo Italia? Qualche tempo fa le telecamere di "Report" sono entrate nei santuari dell’Agenzia per lo sviluppo dell’impresa e l’attrazione degli investimenti. I cronisti hanno provato a chiedere ai dipendenti quali attitudini avessero, in quali attività fossero impegnati nelle ore di lavoro, e per tutta risposta, ricevevano monosillabi o negazioni. Uno spaccato, già parecchio eloquente della realtà di quegli uffici. Nei quali conta soltanto la raccomandazione e non certo la professionalità. La raccomandazione stabilisce, naturalmente, anche il ruolo. Se sei figlio o sorella di un sottosegretario avrai un livello più alto, se sei fglio di un consigliere regionale ti accontenterai di qualcosa di meno. Ma sempre con un bel contratto a tempo indeterminato e con la possibilità di timbrare il cartellino alle 9 e andare dove vuoi per tutto il giorno. La mission, gli investimenti, le strategie si discutono in altri luoghi, laddove si decide il flusso dei finanziamenti verso le imprese "amiche" . Negli uffici no. Lì regnava e regna la più grande armonia. Uno per tutti, tutti per uno. Accomunati dalla voglia di passare il tempo nella maniera più gradevole possibile in attesa di prendersi il sudatissimo stipendio. Storie di Calabria. Una Calabria nella quale i sindacati hanno sopportato questo vergognoso andazzo senza alzare mai un dito. Solo silenzio accomodante. O il solito richiamo alla prassi della raccomandazione. Eppure questo elenco che pubblichiamo oggi lo conoscono fin troppo bene. Avrebbero dovuto indignarsi, gridare alle "assunzioni selvagge". Niente di tutto questo. Non una parola su quelli che non hanno neanche un titolo di studio adeguato per occupare quel posto. Non una parola sul ruolo che hanno assunto. Solo silenzio. I sindacati non hanno fatto sentire la loro voce neanche per tutelare i poveri precari che rappresentavano l’anello debole dei dipendenti di Sviluppo Italia. Anzi, hanno contribuito anche loro a farli tutti fuori per creare spazio ai figli di papà. Dovunque si parla di stabilizzare i precari. A Sviluppo Italia no. Non c’è ne bisogno. Tanto anche loro sanno che funziona così. Nella grande lista leggete nomi e cognomi illustri. Politici di destra e di sinistra. Tutti d’accordo nello sfruttare i posti di lavoro così gentilmente concessi a tutta la classe politica. La curiosità più grande? Verificare chi proverà a difendersi. E con quali motivazioni.
TUTTI I PARENTI ASSUNTI A SVILUPPO ITALIA :
PAOLA SANTELLI – Sorella ex sottosegretario alla Giustizia e attuale deputato di Forza Italia Jole;
CECILIA RHODIO – Figlia di Guido, ex presidente della regione, democristiano;
ANITA AMATRUDA – Figlia di un ex giudice di Lamezia;
NERINA PUJIA - Figlia dell’ex parlamentare DC Carmelo;
GIORGIO PECORARO – Figlio del Dirigente regionale Domenico;
DANIELE IOVENE – Fratello del Senatore Nuccio ( Ds, ora coordinatore regionale di Sinistra democratica;
LUCIANA SGRO’ – Figlia del Dirigente regionale alla Sanità Andrea;
MARCO ALOISE – Esponente di Alleanza Nazionale, Candidato Sindaco a Paola nel 2003;
CARLO CALIGIURI – Figlio dell’ex consigliere regionale Enzo (DS);
LUIGI CAMO – Figlio dell’ex senatore dell’Ulivo Geppino, ora Presidente della SORICAL;
GIOVANNA CAMPANARO – Nipote dell’ex deputato A. Nucci e dell’ex assessore regionale Giampaolo Chiapetta;
GIANLUCA IULIA – Fratello del giudice di Acri Salvatore;
PIETRO CICERO – Nipote dell’ex segretario provinciale di AN Gabriele Limido;
GIUSEPPE COPANI – Figlio del giudice Carmelo;
ANDREA COSTABILE – Nipote dell’ex assessore regionale e attuale Senatore Udc Gino Trematerra;
EMILIO DE BARTOLO – Assessore Comunale DS a Rende e figlio ex assessore Giuseppe;
ARMANDO MASCARO E ANNA BONOFIGLIO – Figlio e nipote dirigente regionale "Totolino" Mascaro;
GIADA FEDELE – Moglie del Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Occhiuto (Udc);
MARIA LAURA FUNARO – Nipote del’ex consigliere regionale democristiano Ernesto;
STEFANIA IANNICELLI – Figlia del capitano della Guardia di Finanza di Cosenza;
ROSELLA MARZULLO – Moglie di un giudice di Castrovillari;
SANDRO MAZZUCA E FAUSTA D’AMBROSIO – Marito e Moglie, nipoti di Pino e Antonio Gentile ( F.I.);
ANTONIO MINGRONE – Nipote dell’ex deputato G. Battista Caligiuri ( Forza Italia);
GIOVANNA PERFETTI – Figlia dell’ex consigliere regionale Pasqualino;
ANGELO SCOLA – Autista del senatore Udc Gino Trematerra;
OLGA RIZZA – Figlia dell’ex Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico;
RITA FEDELE – Cugina del deputato di Forza Italia Luigi;
ANTONIO SENATORE – Figlio dell’ex sindaco di Crotone Pasquale;
SABRINA ROMEO – Nipote dell’ex consigliere regionale del Psdi Paolo;
DANIELE SENISE E ALBERTO SIFONETTI – Nipote e cognato dell’ex sindaco di Cassano Ionio Roberto Senise;
DOMENICO PERRONE – Figlio dell’ex maresciallo di Cassano Ionio.

Anonimo ha detto...

Francesco Samengo gestiva a suo piacimento Sviluppo Italia Calabria. Al punto da “ costringere” i suoi dipendenti a lavorare per l’Unicef, la cui sede regionale è ancora all’interno dell’ufficio cosentino. Per non parlare del periodo elettorale, quando gli uffici di via Alberto Serra venivano addirittura chiusi per consentire ai figli di papà di “fare voti” ai loro padrini politici. La difesa dei sindacati sul grande scandalo delle assunzioni per chiamata diretta dei figli di papà a Sviluppo Italia Calabria non convince.Il parallelo tra i raccomandati tutelati e i precari bastonati è l’emblema delle difficoltà che stanno attraversando le organizzazioni sindacali. Precari “fatti fuori” per stabilizzare i figli di papà. E il sindacato, tacendo, ha acconsentito, al baratto. Basterebbe già questo per condannare la linea di CGIL e UIL ( per la CISL, ancora incredibilmente silente, è meglio stendere un velo pietoso….). Cgil e Uil non hanno voluto disturbare i manovratori. Perché non potevano, perché comunque non avrebbero cambiato la situazione. Ma non ci hanno neanche provato. E non possono avere la coscienza pulita. Altra cosa è la debolezza di progettualità che un sindacato con la storia e la tradizione della Cgil mette in campo in situazioni simili. Si fa presto a dire che la Camera del Lavoro è un soggetto politico della trasformazione, ma i fatti sono lì a testimoniare altro. Per esempio, ad un mese dallo sciopero generale di Catanzaro, quali risultati si sono incassati? Perché la partecipazione viene evocata solo quando c’è da aderire agli scioperi e poi viene messa nel dimenticatoio? E qual è il contrasto effettivo che si vuole mettere in atto a una classe politica che, nella migliore delle ipotesi, ha sperperato fiumi di denaro pubblico? I figli di papà sono solo una parte del problema. Non fanno una bella figura quei signori e quelle signore che si inalberano perché sono stati presi con le mani nella marmellata. È vero : la raccomandazione è un elemento ricorrente. È anche vero che non è un reato. Ma come fanno le forze politiche a non interrogarsi su come si governano i cosiddetti progetti di opportunità? E’ possibile che tutti ( ma proprio tutti) siano stati “comprati” con qualche posto di lavoro? Tutti capiamo il dramma di chi non ha lavoro, però ogni aiuto verso qualcuno è un diritto negato verso qualcun altro. Dovrebbe essere questo il motto di un buon sindacalista. Ma oggi, oltre ad avere pessimi politici, abbiamo anche pessimi sindacalisti. Andiamo avanti. Ma i dipendenti di Sviluppo Italia Calabria lavorano per Unicef o per l’Agenzia? La commistione di ruoli della sede cosentina di via Alberto Serra è sconcertante. Francesco Samengo, l’ispiratore del Bic e il capo effettivo ed indiscusso di Sviluppo Italia Calabria, con la massima disinvoltura, gestisce ancora lì le pratiche di quello che dovrebbe essere un ente di beneficenza. Potremmo sapere che cosa lega Sviluppo Italia Calabria e Unicef oltre alla presenza di Francesco Samengo? Sviluppo (nell’accezione data dalla classe politica a questo termine) e beneficenza non possono camminare insieme. E invece Samengo ha imposto questo binomio nel silenzio generale. Non solo : una parte dei dipendenti – figli di papà lavora anche per l’Unicef ma viene pagata da Sviluppo Italia Calabria. Tutto regolare? E che cosa vogliamo dire delle campagne elettorali? Tutti impegnati per far rieleggere i propri “padrini”. Uffici chiusi, pratiche bloccate e una sola parola d’ordine: “ Ne parliamo dopo le elezioni ……”. Incredibile, ma vero. Sviluppo Italia Calabria si trasformava in una e vera propria “macchina elettorale” . e i figli di papà galoppavano con costanza degna di miglior causa per “fare voti” nei collegi di riferimento dei loro parenti in lizza. Si sussurra che Francesco Samengo si sia spesso messo al servizio di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc. Cene, cenette, incontri……..Per queste “ esigenze” sembra che gli uffici di via Alberto Serra, quasi come per magia, si potessero riaprire. Potenza della politica. Samengo ha già pensato anche a come “smistare” i suoi fedelissimi in odore di essere “tagliati”. Trasferimenti mirati ……..Tanto nessuno avrà il coraggio di parlare.


Come possiamo sperare ancora di poter trovare un lavoro se sono il figlio dello gnorri!

Anonimo ha detto...

Invito tutti a lasciar perdere erpiotta e suo compare e soffermarci di più sulla notizia dell'on.Nicola Mancino che pare essere coinvolto in why Not. Certo che Mastella si ritrova sempre,quando cade,su poltrone morbide. Mancava solo che chi deve giudicare De Magistris è il compagno di merenda di Clemente.
Aspettiamoci il peggio!!!!!

Anonimo ha detto...

Ascoltavo prima in tv un commento di Lorenzo Cesa a Berlusconi. diceva che doveva essere piu' umile, bla bla bla bla...infine: Berlusconi nel precedente governo ha fatto solo leggi "ad personam". Vorrei chiedere a Cesa: lui dov'era quando sono state votate quelle leggi? Lui dov'era quando governava Berlusconi? Vedete, finche' non estirperemo questi bastardi democristiani dalla politica (di destra e di sinistra)questa sara' sempre comunque sporca e corrotta.

Anonimo ha detto...

erpiotta, anche la mafia "fa lavorare" ma non fa sviluppare l'economina. si crea sviluppo quando il fine del lavoro è creare qualcosa che richiede il mercato alle regole del mercato.
l'aereo e' stato fatto volare da un altro pirla come lui che non ne aveva il diritto, trarre beneficio da un atto illegale significa esserne complice di un reato.
le tue stronzate non meriterebbero nessuna risposta, ma non riesco, faccio fatica a pensare che la natura possa essere stata così crudele quando si è tattato di dotarti di un cervello, secondo me sei un parente o un paraculato che deve leccare il culo al suo protettore. intanto che puoi sfogati pure, ma sono gli ultimi giorni, presto verrete spazzati via, siete merda e dovete finire nel cesso!!!!

Anonimo ha detto...

Anonimo sono d'accordo con te al 100% ma per favore, smettiamola di chiamare demente e i suoi compari "MERDA". La Merda e' un elemento essenziale alla crescita e lo sviluppo di vegetali e quindi di animali, e degli esseri umani stessi, quindi e' essenziale alla VITA. Ti pare che demente sia altrettanto essenziale??

Anonimo ha detto...

Scorriamo intanto il passato politico di Nicola Mancino, nato nel 1933 a Montefalcione, provincia di Avellino, avvocato, consigliere comunale e capogruppo del partito in Irpinia per 17 anni; quindi - recita la sua biografia ufficiale - segretario della Dc locale, consigliere regionale e presidente della Regione. Nel frattempo diventa per la prima volta senatore (1976), poi a inizio anni novanta, dopo aver contribuito a fondare il Ppi insieme all’altro big democristiano Ciriaco De Mita (che della Margherita campana è stato segretario fino alle primarie dei giorni scorsi per la fondazione del Partito Democratico), Mancino passa alla poltrona di ministro dell’Interno (dal ’92 al ’94) nei governi Amato I e Ciampi, quindi presidente del senato nella XIII legislatura. Fino ad agosto 2006, quando deve decidersi a lasciare Palazzo Madama (dopo 30 anni di permanenza in Parlamento) per assumere - eletto all’unanimità subito dopo l’insediamento del premier Romano Prodi - la carica di vicepresidente del Csm. La festa grande si tiene proprio nella sua roccaforte avellinese e a prendervi parte sono i suoi fedelissimi, in prima fila Ilario Spiniello, ex coordinatore della sua segreteria, il quale poche settimane più tardi - a settembre 2006 - balza al vertice della spa Alto Calore, che fornisce acqua potabile, cura delle acque reflue e gestione degli impianti fognari in tutta l’Irpinia e nel Sannio. Una bella soddisfazione per il devoto Spiniello che un anno dopo - vale a dire a inizio ottobre scorso - sull’onda del successo mette su insieme al 45enne Consiglio Bagno una nuova creatura societaria, la Illi srl (24 mila euro in dote), con uno smisurato oggetto sociale (dal commercio di bigiotteria alla costruzione di ponti e strade) in cui spicca la precisa vocazione ad intercettare provvidenze comunitarie per le aree svantaggiate del Mezzogiorno.

Anonimo ha detto...

Vento in poppa e meritate soddisfazioni, dunque, per Spiniello. Intanto tutto sembra filare liscio anche per un altro storico, irriducibile manciniano doc della prima ora, l’avvocato Paolo Viscione. 65 anni, originario di Benevento ma da qualche tempo residente a Roma in via di Pietra 70, Viscione negli anni settanta era stato fra i più attivi frequentatori dell’allora avvocato-deputato-consigliere comunale Mancino nel mitico studio-quartier generale partenopeo di quest’ultimo, affacciato sulla centralissima via Santa Brigida. Un’escalation che sembrava inarrestabile, quella del poliedrico Viscione, e che invece nel ’96 viene bruscamente fermata da una delicata inchiesta della magistratura avellinese. In quel periodo, mentre l’Irpinia è ancora tutta un cantiere per gli appalti della ricostruzione post sisma, ad attirare le attenzioni degli inquirenti sono alcune società facenti capo allo stesso Viscione e al suo socio, il ragionier Antonio Telaro, con cariche anche nella Banca Popolare dell’Irpinia (oggi in orbita Bper, vedi pezzo a seguire) del demitiano di ferro Ernesto Valentino. Di quella banca proprio Ciriaco De Mita, così come i suoi familiari e così come lo stesso Nicola Mancino, avevano acquistato azioni.

Un blitz nello studio congiunto Viscione-Telaro a Montesarchio, ma anche altre perquisizioni nelle numerose sedi facenti capo ad entrambi, portano alla luce agendine elettroniche, appunti ed indirizzi. Fra i nomi maggiormente ricorrenti, quelli di Nicola Mancino e di Giuseppe Gargani. Del resto, «Viscione - scriveva la Voce in un’inchiesta di novembre 1996, giusto 11 anni fa - ha appena evitato una scocciante proposta di soggiorno obbligato per particolare pericolosità sociale, richiesta dalla polizia e respinta dal tribunale del riesame. “Sebbene abbia subito nel gennaio ’94 denunce per truffa - si legge nel dispositivo - sebbene nell’80 sia stato condannato per falso in cambiali, nonostante questo ha una sola condanna, un mandato di cattura, i suoi contatti con personalità delinquenziali si riducono alla segnalazione del commissariato PS in cui si dice che Viscione era con Bove Vincenzo del clan Pagnozzi”. Ma tutto ciò è, secondo il riesame, solo “cultura del sospetto”».

Sempre e solo per la cultura del sospetto Viscione finisce nuovamente nel mirino dei giudici per il crac dell’Ifir, l’Istituto per le vendite all’asta dei beni pignorati: uscirà completamente indenne anche da questa brutta vicenda, pur se «il curatore fallimentare dell’Ifir, Aldo Giarrizzo - scriveva sempre la Voce a novembre ’96 - stabilì che Viscione aveva sottratto dalle casse dell’istituto oltre 1 miliardo e 200 milioni grazie ad un vorticoso giro di assegni e titoli, quasi sempre presentati all’incasso presso la Cassa Rurale di Ceppaloni», la banca del paese natale di Clemente Mastella, che di lì a poco finì in liquidazione coatta. Ce n’era abbastanza perchè Viscione, perseguitato dagli strali della magistratura, decidesse di cancellare con un colpo di spugna tutte le sue società. Non solo quelle che erano finite all’attenzione degli inquirenti, ma anche le più recenti Tecnologia e servizi srl, messa su ad Atripalda nel 2003, Viscione e Partners, con sede a Posillipo in via Stazio, fino alla coop edilizia Montevergine, della quale era amministratore delegato. Tutte sigle che risultano oggi cancellate, qualcuna addirittura a settembre 2007. Sarà che il vulcanico ex avvocato ed ex assicuratore-imprenditore si è dato ora anima e corpo all’arte. Nella capitale, allo stesso indirizzo di via Pietra 70, ha sede infatti l’ultima sua creazione in ordine di tempo: la Arteinvest, vale a dire televendite rateali di artisti contemporanei, in onda il sabato sera sul canale privato della capitale Roma one.

«Una volta acquistati i quadri - veniva dettagliato sul sito Napoli on the road - se in 18 mesi non cresce il loro valore nelle quotazioni, Arteinvest consente di restituirli e di recuperare interamente la cifra sborsata. Chi compra dunque riceve una fideiussione pari al costo dell’opera che potrà far valere qualora l’investimento non abbia prodotto guadagno. E non finisce qui. Ogni opera può essere acquistata ratealmente ed il prezzo è comprensivo di un’assicurazione contro l’incendio». Potevano mancare assicurazioni e fidejussioni? Certo che no, perchè «l’idea, manco a dirlo, porta la firma di un napoletano, Paolo Viscione, avvocato di professione, gallerista virtuale per passione». Ed è subito boom: «in meno di due anni d’attività - viene aggiunto - l’Arteinvest è diventata così una società per azioni con un capitale versato di 2 milioni e mezzo di euro e tre sedi fra Napoli, Avellino e Roma». La corazzata Arteinvest ha aperto nel frattempo altri uffici ad Altamura (Bari), a Cagliari e nella stessa capitale, in via Francesco Saverio Nitti. Ma, soprattutto, sebbene non veda nel suo organigramma direttamente in pista il nome di patron Viscione, vanta un presidente del consiglio sindacale che più di fiducia non si può: è lui, l’ottantacinquenne ragionier Antonio Telaro. E il cerchio si chiude.

Anonimo ha detto...

Ma torniamo a Nicola Mancino che nel frattempo, soprattutto dopo la fulminea ascesa a Palazzo dei Marescialli, di ex fedelissimi come Paolo Viscione avrà perso anche il ricordo, preso com’è dal doversi pronunciare ogni giorno sulle più stringenti questioni di giustizia del Paese. A disturbare la sua olimpica quiete arrivano piuttosto inchieste giornalistiche come quella dell’Espresso, che solo poche settimane fa aveva portato alla luce la storia dell’appartamento da 10 stanze in zona piazza Navona acquistato da Mancino per appena 800 mila euro: «Un buon affare - commenta il settimanale - per sette vani catastali e 203 metri quadri di superficie». Fin dal 1977 Mancino, evidentemente, cercava casa. Risale infatti a quell’anno il suo ingresso nella cooperativa edilizia con sede in via Campo Marzio, sempre a Roma. Suo socio nella coop, messa in liquidazione nel ’98, era fra l’altro il numero uno della Camera di Commercio di Potenza Pasquale Lamorte.

LA CROCE di BORSELLINO

Questioni edilizie a parte, forse oggi la vicenda più spinosa con cui sul piano politico l’anziano politico irpino deve confrontarsi è l’aspro botta e risposta con Salvatore Borsellino. Il fratello del magistrato simbolo e martire della lotta alla mafia aveva infatti lanciato un pesante j’accuse nel luglio scorso, alla vigilia del quindicesimo anniversario dalla strage di via D’Amelio. Il 1 luglio del ’92, 18 giorni prima di essere ucciso, Paolo Borsellino fece visita all’allora ministro degli Interni Nicola Mancino. La circostanza, ricordata dal fratello del giudice assassinato, è stata subito smentita dall’ex ministro. «Chiedo al senatore Nicola Mancino - aveva detto Salvatore Borsellino - del quale ricordo negli anni immediatamente successivi al 1992 una lacrima spremuta a forza durante una commemorazione di Paolo a Palermo, di sforzare la memoria per raccontarci di che cosa si parlò nell’incontro con Paolo nei giorni immediatamente precedenti alla sua morte. O spiegarci perchè, dopo avere telefonato a mio fratello per incontrarlo mentre stava interrogando Gaspare Mutolo, a sole 48 ore dalla strage, gli fece invece incontrare il capo della Polizia Parisi e il dottor Contrada». «Da quell’incontro - aggiunge Salvatore Borsellino - Paolo uscì sconvolto, tanto, come raccontò lo stesso Mutolo, da tenere in mano due sigarette accese contemporaneamente». Ma proprio «in quel colloquio - è la conclusione - si trova sicuramente la chiave dalla sua morte e della strage di via D’Amelio».

La replica di Mancino, direttamente chiamato in causa, non si fa attendere: «rispetto alle domande che oggi per la prima volta mi rivolge il fratello del compianto dottor Borsellino, non posso che confermare ciò che già in due occasioni ho testimoniato davanti alla magistratura, e cioè che il giorno del mio insediamento al Viminale come ministro dell’Interno, il 1 luglio 1992, ho salutato e sono stato complimentato da numerosissime autorità e persone, molte da me conosciute, molte incontrate per la prima volta in quella occasione. Non posso escludere che tra questi vi fosse anche il dottor Paolo Borsellino, che comunque non aveva chiesto a me un incontro formale, nè lo aveva ottenuto. E’ vero invece - conclude - che il dottor Borsellino si incontrò con il Prefetto Parisi, allora capo della Polizia». «Se è vero che le dichiarazioni di un pentito come Gaspare Mutolo - è la dura controreplica di Salvatore Borsellino - non possono assumere da sole valore probatorio se non suffragate da solidi riscontri, è anche vero che di riscontro ne esiste almeno uno, e incontrovertibile, dato che è siglato dallo stesso Paolo Borsellino. In merito alla persistenza delle lacune di memoria del senatore Mancino sull’incontro con Paolo Borsellino del 1 luglio 1992 evidenti dalla sua risposta alle mie dichiarazioni e preoccupanti per chi è stato chiamato alla vicepresidenza del Csm, ritengo mio dovere fargli notare che nella sua seconda agenda, quella grigia in possesso dei suoi familiari, che, essendo stata lasciata a casa da Paolo il 19 luglio, non ha potuto essere sottratta come quella rossa, mio fratello ha annotato: “1 luglio ore 19.30: Mancino”». «Mutolo - incalza Salvatore Borsellino - riferisce la frase di Paolo durante l’interrogatorio: “devo smettere perché mi ha chiamato il ministro, manco mezzora e torno...”». Ancora: «Devo ricordare al senatore Mancino che è proprio grazie alle dichiarazioni di Gaspare Mutolo che il dottor Bruno Contrada, funzionario del Sisde, ha potuto essere condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione. Inoltre - precisa Salvatore Borsellino - lo stesso Vittorio Aliquò (all’epoca procuratore aggiunto, ndr) ha dichiarato di aver accompagnato Paolo fino alla soglia dell’ufficio di Mancino, ed è impossibile credere che lo stesso non possa ricordare di avere incontrato non un qualsiasi magistrato tra i tanti che quel giorno “venivano a complimentarsi per la mia nomina”, ma un giudice ad estremo rischio di vita che in quei giorni era al centro dell’attenzione di tutti gli italiani». Primo ministro del governo italiano, in quel tragico luglio 1992, era l’attuale titolare degli Interni, Giuliano Amato.


E vissero felici e contenti.

Anonimo ha detto...

Ci sono ministri e leader di partito, ex presidenti del Parlamento e della Repubblica, magistrati e giornalisti. La nazionale dell'acquisto immobiliare scontato è talmente vasta e assortita che ci si potrebbe fare un ottimo governo di coalizione. Si va dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ai presidenti della Camera e del Senato del primo governo Prodi: Luciano Violante e Nicola Mancino.

Dalla famiglia del presidente dell'Udc Pier Ferdinando Casini a quella del ministro della Giustizia Clemente Mastella passando per la figlia del deputato di An Francesco Proietti. C'è il candidato leader del Partito democratico, Walter Veltroni e il presidente del Senato Franco Marini. Non mancano la Borsa, con il presidente della Consob Lamberto Cardia e il mondo del lavoro con il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. C'è il senatore Udc Mario Baccini e il responsabile della Margherita in Sicilia Salvatore Cardinale. Situazioni diverse tra loro che talvolta convivono nello stesso palazzo.

Prendiamo lo stabile Inpdai di via Velletri, a due passi da via Veneto. Al primo piano la moglie di Walter Veltroni ha comprato più o meno allo stesso prezzo pagato dall'ex sottosegretario Marianna Li Calzi che abita al quarto. Ma le due storie sono diverse. Li Calzi ha ottenuto il suo attico alla vigilia della svendita a seguito di una discussa procedura pubblica. Veltroni invece è nato nelle case dell'ente previdenziale dei dirigenti. L'Inpdai aveva affittato sin dal 1956 un appartamento al padre, dirigente Rai. Nel 1994 i Veltroni restituirono all'ente i due alloggi nei quali vivevano Walter e la mamma per averne in cambio uno più grande, il famoso primo piano di via Velletri da 190 metri quadrati che nel 2005 è stato acquistato dalla moglie del sindaco, Flavia Prisco, per 373 mila euro. Il prezzo è basso per effetto non di un'elargizione personale ma per il meccanismo degli sconti collettivi concessi a tutti allo stesso modo. Altra cosa ancora sono gli acquisti delle case dell'Ina ora finite a Generali e Pirelli. Questi colossi privati in alcuni casi si sono comportati come spietati alfieri del libero mercato.

Per capire 'svendopoli' bisogna iniziare il nostro viaggio da via Clitunno, nel quartiere Trieste. In questa strada immersa nel verde, ci sono due palazzi che facevano parte del patrimonio Ina-Assitalia e che rappresentano bene il confine tra i sommersi e i salvati delle dismissioni. Lì abitava, prima della separazione, Pier Ferdinando Casini con la prima moglie Roberta Lubich e le due figlie minorenni. Nello stabile accanto abitava una coppia di dipendenti Assitalia: Davide Morchio e la moglie Maria Teresa.

Negli anni Novanta le famiglie Morchio e Casini sono uguali: entrambi inquilini delle Generali, pagano un canone basso e sperano di poter comprare l'appartamento con lo sconto. Poi arrivano le vendite tanto attese e l'uguaglianza svanisce: la famiglia Lubich-Casini rileva a prezzi di saldo tutto il palazzo. Morchio insieme ad altre 19 famiglie deve andar via. Nessuna offerta per lui dalla nuova proprietà, che per ironia della sorte è Caltagirone, il nuovo suocero di Casini. Gran parte degli inquilini, come l'ex ministro verde Edo Ronchi che può permettersi di comprare lì vicino, lascia il campo. La famiglia Morchio invece resiste all'ufficiale giudiziario che chiede l'intervento della forza pubblica. "Abbiamo un contratto che ci dà il diritto di prelazione", spiega Davide Morchio, "ed è stato ignorato. Nel palazzo vicino hanno potuto comprare a prezzi di favore. È un'ingiustizia".

Anche l'immobile dove vive la prima moglie di Casini è stato ceduto in blocco ma con una procedura atipica. Ha comprato a un prezzo basso, 1 milione e 750 mila euro, la Clitunno Spa, società creata appositamente da un manager bolognese di area Udc, amico di Casini e della prima moglie. Si chiama Franco Corlaita e ha già rivenduto tutto. Indovinate a chi? Alla famiglia Lubich. Nel novembre del 2006 la mamma di Roberta compra per 586 mila euro il secondo piano. Ad aprile del 2007 la prima moglie di Casini compra il piano terra, a 323 mila euro. Passano due mesi e il 21 giugno scorso l'operazione si chiude con la cessione alle due figlie minori di Casini del terzo piano (306 mila euro per 5 vani catastali) e del primo piano (8,5 vani per 586 mila euro).

Casini partecipa all'atto (mediante un procuratore) in qualità di genitore anche se il notaio precisa che paga tutto la moglie. Per convincere il giudice tutelare ad autorizzare la stipula dell'atto, i genitori presentano una perizia da cui risulta che l'acquisto è 'molto conveniente'. Generali non fa una piega. Inutile dire che gli inquilini del palazzo vicino sono infuriati e ipotizzano una simulazione dietro questo strano giro. Nella sostanza, dicono, la famiglia Casini ha comprato con lo sconto e noi no. Alla beffa contro i vicini, si aggiunge quella agli inquilini, senza alcuna distinzione di rango. Al primo piano del palazzetto Lubich-Casini vive in affitto Roberto Barbieri, senatore del centrosinistra e presidente della Commissione parlamentare sui rifiuti. Paga un canone di ben 3 mila euro ma è stato trattato come gli altri. Nessuno gli ha detto che il suo appartamento è diventato della figlia di Casini. Nessuno gli ha proposto l'acquisto a 586 mila euro. Con tremila euro al mese avrebbe potuto accendere un mutuo per comprare. Invece a maggio del 2008 dovrà lasciare.

Anche il caso della famiglia Mastella dimostra che non sempre le società private sono così cattive. Il ministro della Giustizia abita all'ottavo piano di un palazzo sul lungotevere Flaminio che ha fatto la stesa trafila di quello di via Clitunno. Da Ina-Assitalia a Initium, società di Pirelli e Generali. Initium è proprietaria anche dei condomini di via Nicolai alla Balduina, dove abita l'ex ministro Baccini e di via Visconti a Prati, dove vive Francesco Cossiga. Gli inquilini di questi palazzi non sono stati trattati come quelli di via Clitunno. Stavolta Initium ha concesso prelazione e sconto. Così nel 2004 Baccini ha comprato la sua reggia da 15 vani, due terrazze e 4 bagni per 875 mila euro e Cossiga è diventato proprietario di casa, soffitta e magazzino per 710 mila euro.

Nel caso di Mastella però Initium ha fatto di più. Il 3 dicembre del 2004 nello studio del notaio Claudio Togna (dell'Udeur anche lui) c'era una riunione familiare. I Mastella al gran completo facevano la fila per stipulare atti e il povero Togna sfornava atti come una pizzeria di Ceppaloni. Sandra Mastella ha comprato l'appartamento dove dorme il marito e si è impegnata a prendere la residenza lì per ottenere le agevolazioni fiscali. Per lei un ottimo affare: 500 mila euro per un appartamento che include una veranda abusiva (condonata) e la terrazza su tre lati che guarda il Tevere e Monte Mario dall'ottavo piano. Subito dopo la moglie del ministro ecco arrivare i figli Elio e Pellegrino.

Comprano altri quattro appartamenti, due a testa. I prezzi erano davvero allettanti. A Pellegrino vanno il primo piano da 4,5 vani per 175 mila euro e altri 6 vani al quarto piano per 300 mila euro. Va ancora meglio al fratello che si accaparra un terzo piano con 5,5 vani per soli 200 mila euro e un miniappartamento con ingresso, camera, bagno e terrazza a livello per 67.500 euro, nemmeno il costo di un box in periferia. Le case sono state pagate in gran parte grazie ai mutui concessi da San Paolo (400 mila euro alla moglie) e Bnl (un milione e 100 mila euro ai figli che dovranno versare una rata mensile di 6.430 euro). E che nessuno vada in giro più a dire che Initium è cattiva con gli inquilini.

Anche Francesca Proietti, socia di Daniela Fini e figlia di Francesco, deputato di An e braccio destro di Gianfranco, ha comprato un appartamento a un prezzo d'occasione: 267 mila euro per un secondo piano con terrazza su tre lati, salone e due camere all'Eur. Sempre dal patrimonio ex Ina arrivano gli immobili di Nicola Mancino e Luciano Violante. L'ex magistrato torinese ha pagato con la moglie 327 mila euro nel 2003 un gioiello incastonato tra i Fori Imperiali e piazza Venezia: due terrazzette, tre livelli e una settantina di metri quadrati coperti.Nicola Mancino ha comprato insieme alla figlia Chiara nel 2001 una dimora da 10 vani più una soffitta autonoma su Corso Rinascimento, a due passi dal Senato per 1 miliardo e 550 mila lire del vecchio conio. Sempre dal gruppo Pirelli Giuliano Ferrara ha acquistato l'appartamento ex Ina da 7,5 vani in piazza dell'Emporio al Testaccio nel palazzo che un tempo veniva chiamato 'il Cremlino' per l'alta percentuale di comunisti. Ferrara, che un tempo tuonava contro De Mita per il suo affitto a Fontana di Trevi, ha rilevato un sesto piano con terrazzo a 890 mila euro.

Molto più bassi i prezzi praticati dagli enti previdenziali. Grazie al doppio sconto (30 per cento più 15 a chi compra tutto il palazzo) le parlamentari Franca Chiaromonte e Maura Cossutta hanno stipulato un atto collettivo per due appartamenti in via della stazione San Pietro rispettivamente per 113 mila e 165 mila euro. Notevole anche il caso di Raffaele Bonanni. Il segretario della Cisl ha conquistato nel 2005 un grande appartamento dell'Inps al sesto piano in via del Perugino, nel cuore del quartiere Flaminio: otto vani a 201 mila euro. Con quella cifra in zona si compra solo un garage.

L'anno scorso ha fatto il colpo del secolo anche l'ex ministro e deputato della Margherita siciliana Totò Cardinale. In via degli Avignonesi, una strada bellissima tra il Tritone e via Veneto, ha messo le mani su un terzo piano da otto vani con affaccio su via delle Quattro Fontane : un gioiellino da due milioni sul mercato libero portato via per 844 mila euro. L'ultimo è stato Franco Marini. Il presidente del Senato ha stipulato il rogito il 23 aprile scorso. Un milione di euro per aggiudicarsi la casa assegnata alla moglie dall'Inpdai in via Lima: due livelli per 14 vani nel cuore dei Parioli.

Se Marini è il politico che ha pagato il prezzo più alto (per una casa che vale comunque il doppio) l'oscar del rapporto qualità-prezzo spetta al senatore UdcFrancesco Pionati. L'uomo che ha sfornato per anni pastoni per i telespettatori del Tg1 ha comprato un attico e superattico da favola in via Traversari. L'appartamento è aggrappato alla collina di Monteverde ed è affacciato su Trastevere. Grazie al solito doppio sconto ha speso un'inezia. L'allora mezzobusto del Tg uno aveva fatto ricorso al Tar per ridurre ulteriormente la valutazione e in Parlamento gli amici dell'Udc avevano presentato pure un'interrogazione parlamentare per contestare il prezzo esorbitante: 509 milioni di lire nel 2001 per 10 vani con doppia terrazza. Sì, un prezzo veramente scandaloso.

E c'è chi ancora in Italia vive nelle baracche.......
Vergognatevi tutti politici ingordi.

Anonimo ha detto...

Pubblichiamo alcuni stralci della relazione di Gioacchino Genchi, l’esperto nominato dal pm Luigi De Magistris.

Il consulente appena silurato dalla Procura di Catanzaro insieme con il capitano dei carabinieri che aveva seguito l’inchiesta Why Not.

Sono 22 pagine in cui compaiono i nomi di tutti i protagonisti dell’indagine. Quelli noti e quelli, fino a oggi, mai emersi: Romano Prodi, Clemente Mastella, Lorenzo Cesa. Ma anche Francesco Rutelli, Giuseppe Pisanu e Gianni Alemanno. Fino al giornalista Renato Farina e al presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini.

Ma la questione forse più allarmante è quella legata al centro intercettazioni della Wind. Con un collegamento immediato ed esplicito all’affare Telecom e allo spionaggio sulle utenze telefoniche. Una relazione che analizza ogni contatto telefonico. Che grazie ai grafici chiarisce i legami tra i protagonisti della vicenda. In fondo quella firma, Gioacchino Genchi, l’uomo che due giorni fa - dopo l’avocazione dell’inchiesta di De Magistris da parte della procura generale (di fatto, la spoliazione del pm titolare) - è stato silurato. Così come il capitano dei carabinieri Pasquale Zacheo.

L’ACCENTO SU MASTELLA
La relazione del perito Genchi riporta diversi contatti scomodi del ministro della Giustizia Mastella. Il Guardasigilli parla ripetutamente con uno dei principali indagati dell’inchiesta, Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria. Non solo: il ministro, secondo la consulenza di Genchi, ha «intensi rapporti» con Luigi Bisignani, anch’egli indagato. Ma ecco cosa scrive la relazione: «Le intercettazioni delle conversazioni telefoniche tra Antonio Saladino e il senatore Clemente Mastella hanno evidenziato rapporti molto confidenziali tra i due... in occasione del contatto telefonico delle 11,37 del 16 marzo 2006 Mastella chiama Saladino e gli chiede di incontrarlo... Saladino gli dice che non può raggiungerlo e gli segnala l’opportunità di incontrare un suo amico “un grande costruttore”, che era “pure amico del generale”, “amico suo, amico mio”». Ma non basta. Scrive Genchi: «Proprio dalle risultanze della consulenza tecnica sugli sviluppi dei dati di traffico telefonico sono emersi, tra gli altri, gli stretti rapporti delle utenze di Luigi Bisignani e del senatore Clemente Mastella». È lo stesso perito che fa un ritratto dell’interlocutore di Mastella: «Luigi Bisignani, come risulta dalle cronache, è risultato iscritto “attivo” alla loggia P2 di Licio Gelli con tessera numero 203». Ancora: «Bisignani risulta altresì condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione nel processo milanese per la maxi tangente Enimont».

GLI AMICI DI SALADINO
Il pomeriggio del 9 marzo 2006, prima di una telefonata a Mastella, Saladino invia un sms critico nei confronti del candidato premier (poi eletto): «Berlusconi ha fatto piangere gli americani, Prodi farà piangere gli italiani». Destinatari del messaggio sono politici di tutti gli schieramenti e figure di primo piano delle forze dell’ordine. Come l’ex ministro Gianni Alemanno (An), il generale della Finanza Michele Adinolfi e lo stesso Mastella. A pagina 4 della consulenza si trova anche il nome dell’allora ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu: «L’importanza del Saladino e la considerazione in cui era tenuto dalle più alte cariche dello Stato emerge dalle numerose segnalazioni trasmesse e ricevute per raccomandare poliziotti, carabinieri e finanzieri. Significativa è l’intercettazione del 9 marzo 2006, ore 14,59, in cui Antonio Salis, segretario particolare del ministro Pisanu, rassicura Saladino del buon esito della segnalazione di un carabiniere assegnato alla Regione Emilia Romagna».

IL PREMIER ROMANO PRODI
A pagina 9 della relazione del perito è scritto: «Antonio Saladino ha mantenuto ottimi rapporti e interessi di varia natura con i più diretti collaboratori dell’attuale presidente del Consiglio dei ministri, professor Romano Prodi. Le stesse considerazioni valgono per il deputato Sandro Gozi, proclamato deputato il 28 aprile 2006 e componente, dal 6 giugno 2006, della Commissione Affari Costituzionali della Camera, in sostituzione del deputato Romano Prodi, nominato presidente del Consiglio». Ancora: «Dalle altre acquisizioni di tabulati la sim gsm intestata alla Delta spa riconducibile al deputato professor Romano Prodi è risultata in contatti telefonici con le utenze fisse e cellulari di Franco Bonferroni, Antonio Saladino, Francesco De Grano, Piero Scarpellini e Sandro Gozzi». Dalle memorie dei cellulari sequestrati a Saladino, racconta il perito, emerge un numero memorizzato alla voce “Romano Prodi cellulare”. Ma il punto più delicato per il premier, a parte la frequentazione con Saladino, potrebbe essere un altro.

IL VALZER DEI TELEFONINI
Il cellulare che, secondo il perito, «sarebbe in uso al deputato Romano Prodi (che infatti anche ieri sera, come verificato dai cronisti del Secolo XIX risponde al telefono indicato nella relazione, ndr)», era intestato a una società privata, la Delta spa. Scrive ancora Genchi: «La Delta spa era intestataria delle quattro sim gsm cedute il 21 ottobre 2004 allo staff di Prodi... Gli aspetti più inquietanti dell’accertamento sulle schede della Delta spa riguardando l’attivazione, l’intestazione e l’imputazione fiscale e finanziaria delle sim gsm alla Delta. Infatti la Delta - come segnalato dal consulente - è risultata fornitrice di servizi alla Consip Spa... La Delta quindi era l’intestataria delle quattro sim cedute allo staff di Prodi ed era al contempo la fornitrice di servizi di telefonia pubblica della gara Consip». Lo stesso consulente, però, fa un distinguo: «Le stesse utenze risultano, però, volturate alla “Associazione l’Ulivo i Democratici”.

IL VICEPREMIER RUTELLI
Ma ci sono anche altri personaggi di spicco della politica italiane nella relazione del perito silurato dall’inchiesta. «Numerosi sono pure i contatti telefonici - scrive infatti Genchi - tra Antonio Saladino e Francesco Rutelli, del quale il Saladino aveva anche annotato i riferimenti delle utenze di diversi cellulari, dell’abitazione e degli uffici di partito». Ma sarebbe un errore, afferma lo stesso perito, cercare di dare una coloritura politica a Saladino. «Con il più assoluto e totale trasversalismo politico, Saladino si è posto nelle condizioni di potere di dare e pretendere qualunque tipo di favore o di servigio dai diversi soggetti (politici, ministri, pubblici funzionari) appartenenti ai diversi schieramenti, con i quali di volta in volta è entrato in contatto». Così Saladino,che pure ha molti contatti con il vicepremier, in altre intercettazioni «esprime pesanti considerazioni critiche nei confronti di Rutelli».

L’INTRECCIO CON TELECOM
I contatti del guardasigilli con Luigi Bisignani aprono anche un nuovo collegamento. Bisignani è in frequente collegamento con Mastella e il generale della Finanza Walter Cretella Lombardo. «Ma hanno destato un certo allarme - prosegue il perito - i contestuali, intensi e numerosissimi contatti telefonici tra le utenze di Bisignani e le utenze personali e di servizio di Salvatore Cirafici, ex ufficiale dei carabinieri e direttore Corporate Governance di Wind spa». Il nome di Cirafici non dice molto ai non addetti ai lavori. «Ma Cirafici è il capo struttura che si occupa della gestione di tutte le richieste di intercettazioni telefoniche, accertamenti e tabulati, inviate da tutte le autorità giudiziarie italiane. Non esiste acquisizione di tabulati, richiesta di intercettazioni, accertamenti anagrafici da qualunque autorità giudiziaria che non venga portata a conoscenza della struttura aziendale diretta da Cirafici». È un passaggio fondamentale, perché lascerebbe intendere la possibilità dell’associazione di conoscere i nominativi delle persone intercettate e, di conseguenza, a carico delle quali sono in corso delle indagini.

LE INDAGINI SPIATE
Un esempio? Lo riporta ancora Genchi, quando parla dei contatti telefonici di Cirafici con i cellulari della Global service e di Lorenzo Cesa, il segretario dell’Udc, «che poca attinenza paiono avere con le garanzie di riservatezza chieste alle funzioni esercitate da Cirafici, anche con riguardo alle indagini che diverse procure italiane hanno eseguito e stanno eseguendo sulla Global Service e sul deputato Lorenzo Cesa». Ancora: «È però accaduto che, processati i dati di traffico delle utenze del Bisignani e rilevati gli intensi rapporti col Cirafici, le utenze di quest’ultimo hanno evidenziato circolari rapporti telefonici con utenze già nella disponibilità di Fabio Ghioni, Luciano Tavaroli, Marco Mancini, Tiziano Casali, dei quali è stato accertato in sede cautelare il coinvolgimento in vicende spionistiche, finora limitate al gruppo Telecom».

LO SFOGO DI GENCHI
Queste le carte di Genchi. Il perito allontanato da un’indagine che ha puntato, forse, troppo in alto. Sul sito internet del perito Genchi, allontanato dalle indagini senza troppi riguardi, è anche apparso uno sfogo personale. «Hanno conteggiato tutti i costi sostenuti dalla Procura Generale di Catanzaro, e hanno detto che quelle erano le liquidazioni di De Magistris per le mie parcelle. Nientemeno. Perché sia chiaro – e sfido chiunque a dimostrare il contrario –: il giudice De Magistris non mi ha ancora liquidato un solo centesimo di euro per il mio lavoro. Nemmeno il rimborso del traghetto da Messina a Villa San Giovanni. Sapevo, inoltre, che accettare i suoi incarichi non mi avrebbe arrecato alcun vantaggio. Avrei potuto continuare ad occuparmi di rapine, mafia ed omicidi. Mi chiedo se sia anche per questo che qualcuno voglia fermarmi. Non ho paura delle minacce e ho la coscienza a posto. Ho sempre messo nel conto i rischi del mio lavoro. Invero, non avevo mai considerato quello di essere sequestrato, a scopo di estorsione. Con i milioni di euro che Mastella mi attribuisce di avere ricevuto da De Magistris, andare in Calabria diventa pericoloso anche per questo! A parte l’ironia, questo è il mio lavoro e ne sono fiero».

Anonimo ha detto...

Democristiani, democristiani, democristiani, democristiani, democristiani.....quanti ne avete nominati? Quanti pensate ce ne siano onesti? Da dove viene l'attuale capo di governo?

Anonimo ha detto...

Mastella Clemente.
Compare della Patria. Detto anche "Spallucce e scarpucce" per il singolare modo di nettarsi le scarpe sui pantaloni e di scacciare i cattivi pensieri con un'alzata di scapole. Nato "nel cuore del sud sannita", lo straordinario democristiano di Ceppaloni ha esordito nella Prima repubblica come uomo-immagine di Ciriaco De Mita, che grazie a lui riuscì a citare persino Claudio Baglioni. Deputato a trentacinque anni, già nell'82 tendeva alla contaminazione fra cultura dorotea e immaginario pop, dichiarando all'Espresso la sua predilezione per Heidi. Da ragazzo sognava "di fare il giornalista e il politico, perché ero in un paesello in cui se non avevi questi sogni non evadevi mai". Li ha realizzati entrambi: il primo quando venne assunto alla Rai Campania in quota scudocrociato, il secondo con trent'anni di militanza nei corridoi del Palazzo. E' laureato in filosofia - "primo in una famiglia di analfabeti", puntualizza - ha sposato un'italoamericana, è stato ministro del Lavoro nel governo Berlusconi. Il suo sodalizio con Ciriaco De Mita si è rotto anche per una rivalità di ville. Rimane perciò memorabile il suo ammonimento - "attenti alla rabbia del Sud" - lanciato dal bordo della piscina a forma di cozza di Ceppaloni. Appassionato di calciobalilla e ping pong, consigliere del Napoli calcio (anche lì portò un nipote, l'attaccante Carmelo Imbriani) ha rotto il suo sodalizio con Pierferdinando Casini, che hapochi voti e tanti finanziamenti dello stato, fondando il Cdr, facendolo contestualmente confluire nell'Udr dove Mastella è segretario. Se nascerà mai la Terza repubblica, lui ci sarà di sicuro. Per fortuna.

Anonimo ha detto...

Caro il mio erpiotta, chissà perchè mi ricordi qualcuno...fai per caso l'avvocato di professione? ed il tuo cliente è il diavolo? mah...

In ogni caso scrivi le stesse idiozie di avvocatodeldiavolo(e delle cause perse aggiungerei) e io ritengo che voi siate la stessa persona: dr. Jackill & mr. Jackill.
Mi spiego. Faccio riferimento al tuo post sull'assoluzione di Mastella da parte della Corte dei Conti riguardo il suo "viaggio" a Monza con tanto di aereo ed elicottero di stato.
Per intanto, data la valenza dell'avvenimento, non era giustificato l'utilizzo di quei mezzi esorbitanti per recarsi al GP; altrimenti si potrebbe sostenere che per andare persino a far la spesa il tuo caro e svergognato ministro possa ed anzi debba utilizzare l'elicottero.
L'uso di tali mezzi è riservato a personalità di rilievo ed in occasioni di particolare rappresentanza istituzionale e non mi pare che:
primo - il ministro di grazia e Giustizia sia un'alta carica di rappresentanza;
secondo - che il tuo ministro sia un'alta personalità di indiscusse qualità politiche e morali(tutt'altro, è esattamente il contrario);
terzo - un GP di F1 non mi pare proprio sia un evento di alta rappresentanza istituzionale. Per intenderci capirei l'uso di questi mezzi da parte del Presidente della Repubblica che si rechi in visita di stato presso un altro paese straniero, ti è chiaro?
L'unica cosa certa è che il tuo indegno ministro ha ancora una volta approffittato della sua posizione per usufruire di tali privilegi con la solita arroganza ed ha perso ancora una volta l'occasione per mostrarsi rispettoso del suo ruolo e degli italiani. Ma lui queste cose proprio non le vuol capire e mai le capirà.

Il fatto che poi sia stato assolto dalla Corte dei Conti, per un fatto palesemente "inopportuno" è segno ancora una volta dell'arroganza e dell'impunità di cui godono questi politici(e quì l'elenco come al solito sarebbe troppo lungo). Anche di fronte alla colpevolezza accertata, poi, questa razza di politici indegna di praticare questa professione continua impunemente, arrogantemente e senza pudore alcuno a sedere sugli scranni del parlamento. Io, se mi becco una condanna per aver rubato una caramella al supermercato non posso ricoprire nessun ufficio pubblico.
Ora, ti sembra giusta questa diversità di trattamento tra un cittadino normale come me ed un cittadino normale come Vincenzo Visco(per fare un esempio)?
Ecco, rispondi a questa semplice evidenza, ma prima, sapendo che la tua sarà come al solito una risposta idiota, VERGOGNATI!...

auguri...

Anonimo ha detto...

De Magistris:" non ho commesso errori particolari"
Lunedì 26 Novembre


''Errori si fanno, e' normale. Pero' non ritengo di potermi rimproverare errori particolari tali da doverli raccontare: se ci sono, sono assolutamente fisiologici per chi esercita questo mestiere''. A dirlo e' il pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, in una lunga intervista al direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, nella quale il magistrato parla della sua famiglia, della formazione e delle sue passioni intellettuali per Nietzsche e Marx. ''Nonostante sia stato sottoposto a particolari attenzioni - aggiunge - ritengo tutto sommato di non avere commesso errori particolari. C'e' stata una recente sovraesposizione esterna che non avrei assolutamente auspicato. Ad un certo punto sono stato costretto a dovere rendere pubblica una situazione molto allarmante e questo mi ha allontanato dal modello di magistrato schivo e riservato che ero sempre stato''. De Magistris dice poi di non sentirsi un simbolo: ''Certo, prendo atto che soprattutto negli ultimi tempi si veda in me un punto di riferimento. Non e' un fenomeno becero, giustizialista, forcaiolo, ma l'espressione di una grande maturita' democratica. In Calabria non si dice che bisogna mettere il cappio al politico, ma si vuole sapere se ci sono reati, se certe inchieste vanno a compimento. Tutto questo avviene con molta serenita', mentre si tenta di bloccare le inchieste e di attaccare i giudici e la stampa''. Il pm afferma anche di ''reputare eccezionale il fatto che centomila calabresi abbiano firmato la petizione per un magistrato. Si era sempre parlato di calabresi nascosti dietro l'anonimato o l'omerta', ma quando mai. E' un fatto straordinario che si cominci a intravedere una collettivazione del dissenso''. (ANSA).

Anonimo ha detto...

Clemente Mastella ministro della giustizia! Ma che male ha fatto l'Italia per meritare uno scempio simile? Mastella dimettiti! Ormai hai rubato abbastanza da campare allegramente per il resto dei tuoi giorni. Vattene, goditi il frutto del tuo disonesto lavoro, ma non farci più vergognare!

Anonimo ha detto...

Per il cambiamento della Calabria il Pd sceglie Adamo come capogruppo in Regione...peggio di così... Segnala

Sul sito internet del partito democratico campeggia uno slogan… un Italia nuova. Forse hanno intenzione di cambiare l’Italia, ma la Calabria non di sicuro…
I nostri paladini della giustizia e della legalità infatti dopo mesi di trattative hanno finalmente sciolto le riserve su chi dovesse guidare il partito in Calabria.
Dopo la democratica elezione di Marco Minniti come coordinatore regionale (il vice ministro dell’Interni era l’unico candidato) è stato nominato capogruppo del PD in Consiglio Regionale Nicola Adamo già noto alle cronache sia per fatti di gossip, un paio di anni fa ebbe un figlio nato fuori dal matrimonio (il suo) dall’allora sindaco di Cosenza Eva Catizone, e sia, e soprattutto per vicende giudiziarie.
Il già vice – presidente della Giunta Regionale, è infatti noto nelle Procure calabre; colui che dovrebbe contribuire in prima persona al cambiamento della Calabria è indagato dalla Procura della Repubblica di Paola in un’inchiesta sullo sfruttamento dell’energia eolica, le ipotesi di reato emerse a suo carico, corruzione ed abuso d’ufficio. Ma l’uomo di Walter il magnifico in Calabria non è nuovo alle Procure, infatti nel settembre del 2006 è già stato indagato per Truffa, associazione a delinquere e abuso di potere. E dulcis in fundo fa parte anche lui tra gli indagati nell’inchiesta Why not.
Premettendo che vige la presunta innocenza fino a sentenza irrevocabile, c’è da chiedersi comunque, come sia possibile che un partito che si vuole porre sulla scena politica come portatore di “un’Italia nuova” non riesca a trovare leader con meno carichi pendenti?
Per gli altri la questione morale è uno slogan, un qualcosa da sbandierare, ma per noi giovani di destra calabresi è uno stile di vita, è un qualcosa che ci portiamo dentro e che vogliamo “imporre” all’intera società. E allora se questa è l’Italia, ed in particolare la Calabria che ci vogliono dare Veltroni ed i suoi collaboratori calabresi noi diciamo no!
Noi vogliamo una Calabria dove pregiudicati e indagati stiano fuori dal consiglio regionale, una Calabria dove l’unica politica effettuata dallo Stato non sia quella assistenzialista bensì una politica di sviluppo, una Calabria dove i giovani capaci e meritevoli non siano costretti ad emigrare ancora nel 2007 per cercare fortuna, questa è la Calabria nuova che vogliamo non quella di Veltroni e Adamo.


Ma quale nuovo partito il PD? E' l'esempio della vecchia politica democristiana del riciclaggio umano e dell'accontentare tutti.
Vergognati Veltroni, il pesce puzza sempre dalla testa!

Anonimo ha detto...

Un solo commento per i curatori del blog:
chi esprime opinioni diverse come me viene insultato continuamente e voi non fate nulla ... poi lasciate scrivere commenti xenofobi a gente come quel tale tricolore, e spo che fa? Gli dice "cattivo non li scrivere più" ... ma NON LO CENSURA PERCHE' LI CONDIVIDE!
Adesso capisco!
Questo blog è razzista e xenofobo, ve la prendete con Mastella perchè è un grande POLITICO MERIDIONALE!

Anonimo ha detto...

Catanzaro, per sedici magistrati accertamenti in corso.
Lunedì 26 Novembre 2007

Sedici magistrati, la gran parte dei quali in servizio nel Distretto giudiziario di Catanzaro, sarebbero stati oggetto degli accertamenti del perito Gioacchino Genchi su delega del pm Luigi De Magistris. Lo scrive il quotidiano Calabria Ora. E' quanto sarebbe emerso dall'esame dei tabulati acquisiti dai carabinieri nell'ufficio di Genchi a Palermo su incarico dell'avvocato generale di Catanzaro, Dolcino Favi, dopo che quest'ultimo ha avocato l'inchiesta Why Not da De Magistris, revocando anche l'incarico peritale conferito a Genchi. Il materiale informatico che e' stato acquisito e', adesso, all'attenzione dei carabinieri del Ros. Secondo quanto scrive il quotidiano calabrese, ci sarebbe stato da parte di De Magistris e di Genchi un estremo interesse nei confronti di giornalisti e uomini politici. Riguardo i giornalisti, gli accertamenti disposti da De Magistris miravano a fare luce sulle fughe di notizie riguardanti le indagini Poseidone e Why Not. ''Particolare attenzione, invece - scrive ancora il quotidiano -, risulta rivolta, a leggere i tracciati prelevati, a telefonate partite dalla sede ANSA di Catanzaro o da cronisti che in essa operano e lavorano. In molti casi le telefonate riguardano proprio colloqui tra giornalisti ed esponenti politici o tra giornalisti e magistrati. In altri, a finire nel mirino, sono le utenze fisse dei vertici delle forze armate. Gettonatissimo, in proposito, appare essere il centralino del Comando generale dei carabinieri e quello della Guardia di finanza''. (ANSA)

L'unico modo per scoprire i giudici,i giornalisti e i
politici corrotti è quello di controllarli di nascosto, attraverso le intercettazioni e le relative indagini.
Chi sono loro, per non adottare questi sistemi che per i mafiosi sono considerati efficenti e veritieri?
Smettiamola di considerare tutti i giudici e i compagni di merenda intoccabili e onesti lavoratori.
ADESSO BASTA!

Alieno ha detto...

Ce la prendiamo con Mastella non perchè è un politico meridionale,ma perchè E' il tipico politico meridionale tutto maneggi, clientele,opportunismi e frequentazioni a dir poco disdicevoli.Ne abbiamo le palle piene ti tipi come lui e soprattutto di quei pezzenti che lo votano vendendosi il culo per un pezzo di pane.Dobbiamo chiedere i danni a Ceppaloni e ai suoi abitanti.
Ps.sono un meridionale che si vergogna di essere rappresentato da questi cialtroni.

Anonimo ha detto...

SPO, ERPIOTTA ha ragione, devi censurarci tutti, la Ceci, Mirko, Caterpillar e per primo da non dimenticare, quel pericoloso terrorista di mio figlio! Coraggio, fai come il nostro clEMENTE, minaccia, censura, perché non ti autochiudi questo blog razzista e non ne apri un altro che incentivi il comportamento nobile del nostro glorioso e onesto ministro meridionale!
ERPIOTTA, mo te la dico io una cosa, i miei genitori sono meridionali, io sono nato e cresciuto al nord con la cultura e il rispetto per il lavoro che tanti meridionali hanno "esportato" al nord e all'estero e per cui tanti italiani vengono "ancora" rispettati nel mondo. Quella chiavica di Mastella rappresenta la fetiscenza degli strati piú criminali del meridione, della cultura dello scambio dei favori, ma soprattutto quella di un fancazzista che mai nella sua vita ha saputo cosa significhi lavorare. Quindi, i vaffanculo che tu ti pigli in questo Blog sono tutti meritati, non perché sei controtendenza (ognuno puó pensare ció che vuole considerandone peró le conseguenze, quindi anch i VAFFA), ma perché rinneghi l'evidente disonestá del clEMENTE offendendo tu per primo chi onestamente si guadagna da vivere.
VAFFANCULO anche da parte di mio figlio.

Federico

Anonimo ha detto...

La denuncia di un opeario di Colosimi: ho pagato sulla mia pelle le ingiustizie sul lavoro.

La Corte dei Conti indaga per i portaborse e per i dipendenti regionali che sperperano denaro pubblico a danno della collettività, ma come se non bastasse ci sono anche altre segnalazioni, fatte anche attraverso articoli apparsi sul nostro giornale, di situazioni di lavoro poco chiare, concorsi mai fatti e posti di lavoro assegnati solo per riferimento all’esponente politico. Il vecchio vizio calabrese ritorna prepotentemente di moda, a quanto pare, anche nell’Afor: ai danni di un lavoratore che ha subito vessazioni e umiliazioni ed è stato costretto a rivolgersi alla magistratura per cercare una giustizia che purtroppo tarda ad arrivare. Si tratta di Giacinto Leo che nei giorni scorsi dalle colonne del nostro giornale aveva raccontato la sua lunga vicenda all’interno dell’azienda ormai commissariata e destinata dalle leggi regionali a cambiare ruolo. L’Afor, che contava circa cinquemila lavoratori, di cui seicento dipendenti della provincia di Catanzaro, 2.800 della provincia di Reggio Calabria e altri 1.600 della provincia di Cosenza. Dall’ultimo emendamento sul bilancio che prevede la riduzione delle Asl, soppressione di Afor e Arssa, Stazione unica appaltante, acquisizione delle quote Fincalabra sono cominciate le ultime riforme in Calabria. Invece l’operaio Giacinto Leo continua il suo percorso alla ricerca di giustizia, una strada in salita almeno a giudicare dalla strada intrapresa: «attraverso il vostro giornale ho denunciato gli abusi e lo sperpero di denaro che l’Afor elargisce a persone che non ne hanno titolo. Eppure nonostante la denuncia fatta nessuno ha voluto darmi una risposta, gli abusi all’Afor sono evidenti, hanno prodotto clientele politiche, promozioni facili, ingenti soldi pubblici sono stati dati a coloro i quali non ne hanno alcun diritto. Come possono le nuove generazioni credere che esiste la giustizia, se io sulla mia pelle ho pagato per la cattiva gestione clientelare all’interno dell’Afor, tanti sono gli interrogativi che voglio porre all’attenzione dell’opinione pubblica: come mai le promozioni sono state destinate a persone che non avevano neanche i minimi requisiti sia livello di titoli di studio che a livello professionale? Allora mi chiedo come mai il Presidente della Giunta regionale, l’assessore alla forestazione, il Commissario regionale dell’Afor, ed il Direttore provinciale dell’Afor hanno voluto intraprendere nessuna iniziativa? Possono questi politici e dirigenti far finta di niente, infischiandosene delle legittime richieste di un operaio che rivendica un suo diritto». Il lavoratore vede poche possibilità di scoprire cosa veramente si muove dietro la cosiddetta macchina burocratica: «Io mi chiedo a chi mi devo rivolgere per avere giustizia, per evitare che certe clientele vengano fatte solo a chi ha agganci politici, ottenendo tutto a danno di chi non ha alcun “santo in paradiso”. I fatti riguardanti altri operai mossi senza concorso, chiamati senza alcun titolo a svolgere le mansioni di Capo cantiere e capo squadra, e nonostante io abbia denunciato pubblicamente questi abusi, ed abbia investito anche le autorità giudiziarie di questa mia situazione, continuo a non ricevere nessuna comunicazione». Eppure nonostante la recente legge regionale e il commissariamento dell’azienda tutto procede ancora come se niente fosse successo: «Devo a mio malgrado dire che all’interno dell’Afor, chi viene segnalato da qualche politico turno riesce ad ottenere delle risposte, tutto questo non ha un nesso, non ha alcuna giustificazione se chi è preposto non risponde neanche in base alla legge alle mie legittime richieste di sapere come mai non abbia, pur avendo svolto tale mansione di operaio di fiducia prima, poi invece di capo squadra dopo, una legittimazione, un riconoscimento giuridico che mi spetta e che oltre a danneggiarmi a livello economico, mi crea anche malesseri ». L’elenco di Giacinto Leo è lungo: «Promozioni di capo cantiere in cantieri dove non c’è stato alcun bando per far svolgere tale qualifica, ed invece io che aspettavo dietro un bando pubblico l’assunzione nel cantiere di Colosimi non ho saputo che fine ha fatto la mia domanda di partecipazione, mentre altri senza nessun bando nel cantiere di Parenti invece rivestono mansioni superiori alla mia». Infine una richiesta: «Spero entro breve tempo di essere ricevuto dall’assessore Pirillo e dal commissario dell’Afor per avere delle delucidazioni sulla mia paradossale situazione ».
G.S.

Denunciamo il marciume di questa Italia.Il lavoro è un diritto di tutti.

Anonimo ha detto...

La Provincia Cosentina: Rapporto choc sul tribunale
Pubblichiamo in pdf gli articoli del quotidiano "La Provincia Cosentina" sul Tribunale di Cosenza.

Essi riportano estratti di un rapporto degli ispettori del Ministero della Giustizia, fatto nel 2005, teso a metter in luce i rapporti che esistono tra avvocatura, magistratura e quindi l'allegra gestione della giustizia a Cosenza.
Inoltre il quotidiano segue la questione delle ultime vicende che vedono coinvolti il capo della Digos di Cosenza Alfredo Cantafora, il locale partito dei DS e il parlamentare Giacomo Mancini.

05.07.07 - "Rapporto-choc sul Tribunale"
06.07.07 - "Malagiustizia, parentopoli e veleni" & "Caso Cosenza, Mancini contro l'asse DS-Digos"
07.07.07 - "I DS e le 'regie occulte'"
10.07.07 - "Ho rifiutato quel lingotto d'oro" & "Il Tribunale è in regola"

E' questo il clima in cui è maturato - e continua a svolgersi - il processo al "Sud Ribelle".

Provare, anzi vedere per credere.

Anonimo ha detto...

Un po' di chiasso sposta l'attenzione.
La storia Rai-Mediaset non sarà per caso un tentativo di spostare l'opinione pubblica dall'accordo sul welfare, su cui il governo appare tutt'altro che unito?NON CAMBIANO MAI!!!!!!!


Marco

Anonimo ha detto...

Non conoscevo la storia di Graziella Campagna. Dopo aver letto il modo in cui è stata ammazzata non ho parole.Dovrebbero esserle dedicate giornate nazionali di lutto e invece...i colpevoli non han ricevuto alcuna condanna in merito all'omicidio.
Vergognoso.

Mirko

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti,
do pienamente ragione a Federico e ovviamente al piccolo Alessio, vero ispiratore di tutti i post di suo padre e nostra speranza per un futuro migliore.

In quanto al povero Erpiotta suggerisco a tutti di lasciarlo perdere. E' ovvio che si tratta di:
- uno sfigato (me lo immagino: calzino bianco, brufoli ovunque, capello bisunto con riportino, alito fognato, mai frequentato una donna nemmeno per sbaglio);
- un nullafacente, se no non avrebbe tutto questo tempo libero da dedicare a scrivere caxxate che non stanno né in cielo né in terra;
- non è pagato da clEMENTE come teorizza qualcuno, ma si spaccia per un suo finto fan perché ha bisogno di occupare il suo tempo facendosi insultare, e quindi
- masochista: il suo livello di autostima è talmente ridicolo che ha bisogno di sentirsi QUALCUNO anche facendosi maltrattare... bene o male l'importante che qualcuno parli di lui (o con lui).

Alla fine abbiamo a che fare con un disoccupato cronico, gratuitamente polemico e piuttosto bisognoso di una lunga serie di sedute dall'analista. Solo da compatire.

Ma credete davvero che pensi quello che scrive????
Vogliamo continuare a perderci del tempo????

Saluti e buona settimana a tutti.
Simo

Anonimo ha detto...

Ciao Simo,

buona settimana anche a te a tutti i comuni mortali di questo blog costretti a lavorare onestamente per poter mangiare.

Federico

Anonimo ha detto...

ma con tutte le brave persone che ogni giono muoiono non potrebbe scapparci il miracolo che la mastella dinasty vada tutta all'inferno?

IL PELLEGRINO ERRANTE ha detto...

Bhe ovvio che una fiction sulla mafia può turabare chiunque ma solo mastella può turabare alla giustizia. Masty fatti i cazzi tuoi e vedi di lavorare al posto che guardarti le fction.
Se ci fosse un termine per definire Masty è quello più viscido che la mia mente possa pensare, neanche la bava di porco è cosi schifosa!
Un consiglio masty augurati che un giorno tu possa andare in pace senza subire l'odio che le persone provano per te.
Un ammiratore della legalità

Anonimo ha detto...

clEMENTE ne ha detta un'altra di cagata.. " bisognerebbe sospendere la fiction su totò riina perchè manca quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana" .. e dove l'ha detto? A Gela.. una delle roccaforti mafiose.. marò ma io mi domando e dico che aspetta Prodi a licenziarlo? Che dai banchi del parlamento mastella si metta ad urlare VIVA LA MAFIA? -__-

Anonimo ha detto...

Beh, scandaloso quello che ha detto...Anche su "il capo dei capi", che io trovo una ricostruzione fatta benissimo, ha avuto da ridire??Ma è un coglione!!
E' ovvio che una fiction sulla mafia " manca quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana" .."....Caxxo, è un programma sulla mafia!!!Cosa ci vuoi vedere?? Il Big Gim e la Famiglia Cuore?? Ma veramente , io vorrei sapere come facciamo ad avere un ministro della Giustizia simile...Uno che si occupa di fiction....Puttana l'evaccia straccia, c'è un Sud che va a rotoli a causa del clientelismo politico e delle infiltrazioni mafiose, e lui si preoccupa di TELEVISIONE!!! AAAAHHHHHHAAAAARRRRGGGGGGGHHHHHHH.

Mastella mi fai pena COME ESSERE UMANO.

Mirko

Anonimo ha detto...

Mastellone, la prossima volta che danno Kill Bill in TV che fai, blocchi anche quello perché manca il senso dell'educazione? MA ALL'ANEME-EKITESTRAMUORT-'NDERR Vuoi andartene affare in culo una volta per tutte e chiUdere quel cesso di bocca?!?!, non ne azzecchi una, ogni volta che parli é solo per dire minchiate... se fossi mio padre mi farei cambiare il cognome, VERGOGNA

spadafora live ha detto...

OT

.......CONTINUA.......La fiction si poteva però porre come esempio della brutalità della fenomenologia “mafia”, poteva far capire ai molti cosa significa vivere in un ambiente permeato da bestie che tolgono la vita per nulla, poteva rappresentare l’ennesimo esempio di come, in Sicilia, si e’ sottoposti ad un regime dittatoriale, che nulla ha a che fare con la civiltà.
Poteva ma, per il momento, per decisione di un ministro che permette, la visione dell’ascesa di riina, non può essere visionata, forse la verità turberebbe i giudici, o forse la stessa verità turberebbe gli assassini che in una sera del Dicembre 1985 spezzarono una giovane vita, che non sapeva neppure perché si meritava un colpo in fronte, di pistola..........CONTINUA...........

http://spadafora-live.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

i coglioni siamo noi, lo sapete vero?

Anonimo ha detto...

Cari ammastellati, come ho già avuto modo di dire il altri cloni difficilmente ci libereremo di Mastella & C., con la sua politica nepotista e clientelare in 31 anni di parlamento si è creato una rete di favori e conoscenze che solo la salute ce lo può levare dai coglioni...

Unknown ha detto...

Prendo nuovamente atto che con tutti i problemi VERI che ha la giustizia TUTTI i giorni in TUTTA la nazione (un processo dura in media 5 anni!!!) Mastella parla di Fiction invece di fare il suo lavoro come Ministro!!!

PS. Effettivamente però la fiction sulla Mafia è diseducativa: alla fine i criminali vengono sempre presi... questo ingenera nello spettatore l'idea -altamente diseducativa- che la Mafia si possa combattere... E' un fatto gravissimo e diseducativo: come si può anche solo pensare che lo Stato ed i cittadini possano combattere le ingiustizie? Tornate tutti a guardarVi Affari Tuoi...che alle Cose nostre ci pensiamo da soli! :P

PS Sto scherzando, of course...

Anonimo ha detto...

Evvivaaa la 500.000 firma per il referendum sono valideeeeeeee

Ops..ehm..dimenticavo Veltroni e co. e l'inciucio in corso sulla nuova legge elettorale ad hoc... azz

C'ho pure messo due ore per firmare l'ultimo giorno.. sigh

Marta.

P.s. voglio baciare in bocca Beppe Grillo dopo l'ultimo post sul Presidente della Repubblica, qui lo dico e qui lo nego.

Anonimo ha detto...

Purtroppo, c'e' da dire che in Italia non si risolvera' mai niente, che la "rivoluzione" non scoppiera' mai. Mastella lo sa e ride di noi. Dice: "guarda quei finocchi come si sfogano, e' l'unica cosa che possono fare quei perdenti, oltre pagare le tasse per mantenermi, hi hi hi..." Ha ragione. E sapete perche'? Perche' finche' l'italiano "medio" avra' comunque la sua casetta, la sua macchinina e il suo stipendiuccio da fame assicurato non avra' mai voglia di reagire come han fatto Grillo o pochi altri. E Mastella, con quegli altri come come lui, hanno tutto l'interesse a preservare questo stato di cose, tanto "quei coglioni di italiani hanno paura di perdere anche quel poco che hanno."

Anonimo ha detto...

Richiesta di sospensione del cosiddetto ministro Clemente Mastella in quanto l'aver fatto da testimone di nozze ad un mafioso è diseducativo.

Anonimo ha detto...

hai ragione anonimo, qui nessuno mai si scandalizza di niente. In america per un pompino si mette in discussione un bravo presidente, qui invece si puo' rubare, abusare del proprio potere per fare palesemente i propri interessi, promettere e fare tutto il contrario di quello che si professa in campagna elettorale, far uscire delinquenti di galera, comprare case dello stato a prezzi irrisori e tutte le porcate possibile e immaginabili e non succede proprio nulla. questi possono andare in giro per la strada senza problemi perche nessuno alza un dito. siamo un popolo di merda e senza senso civico, ci meritiamo politici di merda.

Anonimo ha detto...

erpiotta, tu non hai capito una minchia.
Se ritieni che questo blog sia xenofobo e razzista come dici tu, non lo frequentare piu'.
Un conto e' avere idee diverse, ma tu propio non fai altro che leccare, mi sembri Fede!
Non l'hai capito che il popolo e' incazzato,non ti ci mettere anche tu, ti prego...

Unknown ha detto...

di oggi su "La Sicilia":http://www.lasicilia.it/articoli.nsf/(ArticoliLaSiciliait)/C53F98C404991FF6C125739F0041DE00?OpenDocument

Anonimo ha detto...

Erpiotta sarai mica di Ceppaloni e un raccomandato da Mastella?

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=yURuM9Dppzw
Lo risolviamo cosi' il problema giustizia in Italia?
SUGGERIMENTI AL MINISTRO

Anonimo ha detto...

clEMENTEEEEEEE LA SENTI QUESTA VOCE: VAFFANCULOOOOOO!!!!!!!

Anonimo ha detto...

per me questo blog non serve a niente, siete solo una massa di falliti che abbaia alla luna,
Mastella invece è un politico con le palle, che fa quello che gli pare nonostante voi e tutti!
W la gente con le palle!

Anonimo ha detto...

ribadisco: Mastella ha fatto bene a censurare la fiction.
In Italia ormai i processi si fanno in tv (e senza contraddittorio) invece che nelle aule di tribunale (dove, fra l'altro, ci stanno i vari demagistris).

Anonimo ha detto...

qualcuno ha del valium?

Anonimo ha detto...

qualcuno ha un tampax?

Anonimo ha detto...

qualcuno ha una supposta?

Anonimo ha detto...

ah ahahah, ieri spo é stato bocciato all'esame che stava preparando da mesi. a casa sua gli faranno il culo come un paiolo ! GODO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti
dopo una settimana di ferie ritorno all'ovile inglese. Vedo che c'e' molta animosita' sul blog, ma d'altronde ognuno ha le proprie idee (anche se gli antimastella sono in numero maggiore). Ho la vaga impressione di portare sfiga, ogni volta che torno in Italia piove!! Poi ritorno i nInghilterra e piove ancora!! O porto sfiga o sono rainman!! Ma se portassi sfiga mi piacerebbe diventare amico di MAstellonix.

ciao Simo, ti sei divertita a Londra?

caterpillar

P.S. mi sono completamente disinteressato di MAstellonix quando ero in Italia per non rovinarmi le vacanze

Anonimo ha detto...

Questa vicenda turba la mia serenita' di giudizio nei confronti di Mastella: sara' che vuole aiutare un mafioso?

Mastella riconferma sempre se' stesso in ogni suo atto...

Anonimo ha detto...

Piano piano stiamo ricostruendo il luogo del delitto.

Al Campanile ci sono:

a) 4 turni di 6 ore

b) 4 Impiegati leccaculo
a) avvocazzo del diavolo
b) erpiotta
c) ilpescepuzzadallatesta
d) prodiromano

Gli impiegati possono usare lo stesso account x sviare le indagini
Intanto l'avvocazzo del diavolo é stato licenziato perché, poveraccio, aveva finito gli argomenti e neanche lui sapeva piú come difendere l'indifendibile. Adesso lavora dal benzinaio di Ceppaloni (il clEMENTE ha avuto un gesto di riconoscenza e l'ha raccomandato un'ultima volta) e si fa una sega tutte le volte che il Pellegrino va a far benzina col Cayenne.

Prodiromano é in realtá una donna ed é attualmente in maternitá, scrive piú saltuariamente e pensa di dare le dimissioni, perché non ce la fa a guardare negli occhi il suo bimbo e dirgli: "lavoro x Mastella"

Erpiotta é il capitano della squadra di calcio di Ceppaloni, ma si vede che giá sta dando segni di cedimento.

Ilpescepuzzadallatesta é appena stato assunto e lo si vede dallo slancio aggressivo con cui si é presentato. Non ti preoccupare, ti sistemiamo anche a te.

Affanculo a tutto il vostro staff.

Cordial saluti

Anonimo ha detto...

SONO INDIGNATO PER L'ENNESIMA STRON...ATA FATTA DAL NOSTRO MINISTRO DI CASTA ED INGIUSTIZIA, AMICO DI MAFIOSI E LUI STESSO CAMORRISTA E PEGGIOR POLITICO CHE LA STORIA REPUBBLICANA RICORDI.

MASTELLA VATTENE, PER IL TUO BENE...

Anonimo ha detto...

"per il suo bene??" ma hai visto in tv quante macchine dei carabinieri ha nel giardino della villa? ogni volta che si spedisce una pallottola da solo, si aggiunge una gazzella in casa sua!!! chi volesse torcergli un capello deve prima ammazzare 50 carabinieri!!!

Anonimo ha detto...

A tutti i bloggers

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa. (dalla Divina Commedia, Inferno, Canto III, 51)
il sommo poeta ci ha dato una regola da seguire, quindi lasciamo erpiotta e prodiromano nella merda di cui fanno parte e non commentiamoli più, infondo scrivono caXXate e "a lavare la testa al mulo si perde acqua e sapone".

avvocatodellecauseperse

Raffaella ha detto...

Spo volevo solo dirti che sono stata bocciata all esame di latino tre volte di fila...
Laureata con 110 lavoravogia il primo anno d' universita', dopo la laurea ho fatto subito carriera...
Contano le palle...non superare gli esami


P.S. e' solo il mio stipendio che non aumenta...

Anonimo ha detto...

Cecilia

non contano le palle a volte, conta il "culo", essere al posto giusto al momento giusto. Se poi uno e' raccomdandato puo' lavorare a "Il Campanile". Le palle servono solo in alcuni casi. Se lavori con dei capi totalmente imbecilli non fai carriera con le palle, devi aspettare che i tuoi capi che si prendono i meriti e te lo mettono sempre nel di dietro crepino di morte improvvisa. Ho lavorato in tutte le parti del mondo, e ho visto cose.......

ma tu evidentemente sei stata brava, io invece lavoro in un posto di merda e sono pagato di merda.
Scusate ma il primo giorno di lavoro nella mia compagnia dopo una breve vacanza e' sempre traumatico.

caterpillar

Anonimo ha detto...

Confermo ció che dice Cat, anche se all'estero c'é sicuramente piú meritocrazia che in Italia (sempre che non lavori in un ristorante italiano all'estero).

Ciao,

Federico

Anonimo ha detto...

x anonimo delle 11.05

SPO (medicina 2° anno) non ha ancora esami ! e visto che gooooodi tanto, è probabile che il culo come il paiolo te lo stiano facendo i negroni di cui sopra; o forse SPO ha fatto ancora centro con la tua Barbi ?

Raffaella ha detto...

Ciao cater...ha perfettamente ragione...ci vuole anche un po' di culo...devo dire pero' che spesso vedo nei giovani molta presunzione e poca voglia di darsi da fare...e vedo che spesso i treni passano e manca la voglia di spiccare il salto...

Anonimo che ti e' successo? Scommetto che la tua fidanzata dopo aver visto SPO ti ha dato un calcio nel culo....

Anonimo ha detto...

x Cecilia,
al solito,sei molto sensibile e corri in soccorso di SPO;
Da parente "STRETTO" di SPO, ti assicuro che ha superato tutti gli esami del primo anno ed attualmente la sua media è di quasi 27.
Alla faccia da culo dell'anonimo delle 11.05.

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti,

innanzitutto complimenti a SPO per la media del 27, però darling non lasciarci troppo tempo senza post nuovi di zecca sul blog, se no dopo un po' non sappiamo più di cosa parlare e ci mettiamo a sparare sui tonni in scatola (i fans o presunti tali di Mastellix) che le sparano sempre più grosse. Dai scriveteci qualcosa di carino, clEMENTE ci fornisce sempre divertenti spunti di discussione.

Ciao Cat, hai passato delle belle vacanze nella nostra grigia Milano? Il mio weekendino a Londra è stato meraviglioso.
Ciao Cecilia, come sta Malocchio?
Ciao Federico, dai un bacino al piccolo Alessio.
Ciao Erpiotta, ilpesce etc., prodiromano (che poi è sempre la stessa persona con i suoi eteronimi), ma che ci fai in un blog come questo invece di essere alla porta di casa Mastella a Ceppaloni a grattare come un cane randagio il tuo posticino come usceri del Comune, maggiordomo del Mastella jr cornuto, portasacchetti dello shopping della Sandra, spugnetta per francobolli della segreteria dell'UDEUR???
Ma perché continui a perdere il tuo prezioso tempo con dei falliti come noi?

Buon pomeriggio,
Simo

Anonimo ha detto...

comunque a me non frega una mazza del fatto che spo sia un fallito che non ha passato nemmeno un esame all'università e campa alle spalle dei genitori (che sia un bamboccione?) ...
penso solo che l'attacco a Mastella per la censura della fiction sia pretestuoso: non si fanno i processi in TV, per questo c'è stata la GIUSTA censura di una fiction scorretta.

Anonimo ha detto...

ripeto ... non avete un tampax?

Anonimo ha detto...

ciao Simo

la mia vacanza e' stata molto positiva nonostante il brutto tempo. Sono andato a Padova con la mia fidanzatuccia e ho visitato delle enoteche niente male. Poi un sacco di cene con amici a Milano, devo aver messo su un paio di chili.
Ora son qui a frustrarmi in una compagnia di merda con intorno un sacco di gente di merda che pensa solo a risparmiare, ma andate a cagare o rincoglioniti inglesi. Mastella trasferisciti in England e insegna a questi poveracci come spendere i danari che guadagni illegalmente

ciao caterpillar

P.S. oggi e' proprio un giorno di merda!!

Raffaella ha detto...

Ma povero Cater!!!! Mi spiace...

Simo Malocchio si sta ambientando...sto cercando di insegnargli a soffiare quando vede il demente in tele...

Anonimo ha detto...

Ciao Cat,
dai non dire giornata di merda, pensa che il mio sogno nella vita sarebbe di trasferirmi all'estero e tornare in Italia solo in vacanza!!!
Non so se ho voglia di crescere i miei figli in un Paese il cui governo tutela solo gli interessi di quei quattro stronzi che ne fanno parte fregandosene di tutti gli altri (tranne sotto elezioni, quando ti arrivano plichi di volantini elettorali in cui ti dicono quanto ti amano e quanto sei importante...!).
Non so se ho voglia di pagare le tasse per mantenere un'orda di nullafacenti mafiosi e raccomandati che non garantiscono i diritti fondamentali a me (quisquilie tipo lavoro, tutela della famiglia, scuola e sanità pubblica di qualità accettabile, sicurezza, etc. etc.) figuriamoci alle prossime generazioni.
Non so se ho voglia di farmi dire che mi riducono le tasse da una parte (2 euro lordi l'anno in meno!) mentre continuano a mettermi le mani nel portafoglio facendo aumentare tutto, dalla benzina al riscaldamento, alla luce, ai generi di prima necessità etc etc.
Non so se ho voglia di crescere la mia futura prole in un posto in cui il più furbo (e non il più meritevole) occupa le posizioni migliori, in cui è bravo chi evade le tasse e fesso chi le paga.

Va be, almeno noi abbiamo le enoteche e i buoni ristoranti, consoliamoci con quelle... Comunque trovo i vini friulani migliori di quelli veneti, tu che ne dici?

Ciao
Simo

p.s. no, clementina, non ce l'ho un tampax. E anche se l'avessi, mi dici come faccio a fartelo avere?

Anonimo ha detto...

x simo
il tampax me lo puoi far arrivare urgentemente alla procura di milano (se non mi trasferiscono prima)

Anonimo ha detto...

Per clementina:
adesso faccio partire un pony.

Ciao
Simo

Anonimo ha detto...

Dopo essersi parato il kulo(e con LUI gli amici della Compagnia delle Opere oltre che a Prodi) dalle inchieste Poseidone e Why not il ceppalonico è tornato al suo reality preferito: "il ministyro di giustizia italiano" .. d'altro canto lo sappiamo bene che frequentazioni(non solo televisive)abbia avuto(e ancora ha)questa sagoma di RUTTO umano! Marco B.

Anonimo ha detto...

simona ha detto..
clEMENTE ne ha detta un'altra di cagata.. " bisognerebbe sospendere la fiction su totò riina perchè manca quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana" .. e dove l'ha detto? A Gela.. una delle roccaforti mafiose.. marò ma io mi domando e dico che aspetta Prodi a licenziarlo? Che dai banchi del parlamento mastella si metta ad urlare VIVA LA MAFIA? -__-


si,perchè noi a gela siamo tutti mafiosi e gli abbiamo pure battuto le mani.. c'era anche il mio fratellino mafiosi di otto anni che gli ha promesso un carico di eroina.. mentre uccideva due poliziotti e un magistrato..
mastella ha detto una cacata a Gela, dove la gente combatte e muore contro la mafia, non a Gela, città di mafiosi.
Ma che cosa posso spiegare a te che non sai neanche cosa è la mafia..
pensa a quello che dici

Raffaella ha detto...

Ragazzi rutto umano mi e' piaciuto....

Raffaella ha detto...

NON CI POSSO CREDERE....

Costa 159 euro l'orologio
messo in vendita on line sul sito di aste E-bay, di cui e'
testimonial Marco Ahmetovic, il rom che ha investito e ucciso
quattro ragazzi guidando ubriaco.
Un debutto on line che ha scatenato l'indignazione generale,
ma presto dovrebbe essere seguito da un profumo e una linea di
jeans, oltre che dal memoriale del nomade sull'incidente in cui
il 22 aprile scorso morirono Eleonora Allevi, Danilo Traini,
Davide Corradetti e Alex Luciani. La ''Linearom'' e' promossa
dall'agente pubblicitario Alessio Sundas. L'asta e' cominciata
due giorni fa e scadra' il 6 dicembre.
Sundas ha parlato dell'operazione commerciale legata ad
Ahmetovic nel corso del programma ''Lo zoo di 105'' in onda su
Radio 105. Ai conduttori che lo criticavano pesantemente, ha
risposto che ''e' colpa dei giornalisti se Ahmetovic e'
diventato una star''. ''La mia - ha ribadito - e' una scommessa.
Quella di fare di un assassino, di cui comunque non sono stato
il complice, una star. Non me ne vergogno, e' il mio lavoro''.


CODESTO SUNDAS E' STATO SPESSO CITATO A MI MANDA RAI TRE A SEGUITO DI DENUNCE VARIE PER TRUFFA...
CATER FORSE NON E' COSI MALE DA TE IN iNGHILTERRA...REDE NON VEDO L ORA CHE CRESCA TUO FIGLIO E CI GUIDI VERSO UN MONDO MIGLIORE...

Anonimo ha detto...

PLIZ... VISIT...AUAR...UEBSAIT...BAT...PLIZ...VISIT...CEPPALONI...

Anonimo ha detto...

embè?
Mica ve lo ha ordinato il medico di comprarvi l'orologio di marco amhetovic?
E se qualcuno lo compra non deve mica dar di conto a voi ... o volete negare anche la libertà d'impresa?
W la libertà!
E poi qulcuno ha criticato il tunisino che va in giro a raccontare che gli hanno scannato moglie e figlio?

Raffaella ha detto...

iO L HO CRITICATO...CREDO CHE ANCHE SE LA LEGGE NON VIETA CERTE SCHIFEZZE PENSO CHE ESISTA UNA COSA CHIAMATA ETICA, E UNA CHIAMATA DIGNITA', SUPERIORI A TUTTE LE LEGGI...COSE DI CUI TU SEI MOLTO CARENTE.

Anonimo ha detto...

mia carissima Simo:
ci sono pro e contro in tutte le nazioni ovviamente. L'inghilterra proprio non mi piace, il loro stile di vita e' ridicolo, al massimo si bevono 10 pinte guardando una partita di calcio. Comunque c'e' meno burocrazia e piu' servizi, ma le donne italiane sono piu' belle (anche delle russe). L spese dei politici inglesi e dei loro partiti sono online cosiccome altre faccende ma non mi ricordo il sito. Simo appena mi ritrasferisco in USA ti porto con me

Il veneto (insieme con l'area di Trento) e' piu' famoso per spumanti e prosecchi. Il friuli per vini piu' fermi.

Cecilia: hai ragione, qui si specula sul dolore delle famiglie delle vittime di Ahmetovic. Questa e' l'Italia purtroppo. Sundas come Corona??

non ho capito perche' tutti si incazzano con "tricolore", la storia della maestra inglese e' vera. Perche' tutti i signori del blog non vanno a farsi un bel giro in un bel paese musulmano per capire sulla loro pelle che il razzismo esiste anche la? ma lo sapete chi sono le vittime questa volta? Io ero negli Emirati Arabi Uniti, una delle nazioni piu' progredite culturalmente, ed ero discriminato in quanto NON Musulmano.

ciao caterpillar

Anonimo ha detto...

Mastella attacca la fiction su Riina: "Andrebbe sospesa"

GELA (CALTANISSETTA) - La fiction "Il Capo dei capi", in onda su Canale 5, "andrebbe sospesa". Ha detto a Gela il ministro della Giustizia, Clemente Mastella. "Manca - ha aggiunto - quell'aspetto educativo che rimanda ai valori di una società sana".

Anonimo ha detto...

Scusate se mi intrometto ma è da molto che seguo il vostro blog e volevo precisare che quest ultimo caso della maestra inglese non è un episodio di "razzismo" ,ma sarebbe meglio definirlo un caso di "etnocentrismo".
Questo lo tengo a precisare come difensore della lingua italiana.
Ora non vorrei che voi mi vedete come se io sia l'emblema del male.
Cerco solo di aiutarvi.

Dante Mastella

Anonimo ha detto...

Erpiotta mò te faccio diventà fammoso io.Passa da me quanno vuoi, te schiaccio con la macchina e po faccio la linea: " Er Piotta-il jeans che non lascia la botta".
Me metto in società con na linea de paraurti e creiamo na linea sinergica di prodotti.
ER PIOTTA, dimme, vuoi diventà fammoso??Altrochè la De Filippi, quà te famo sfondà!!

Ma che stai a dddiii???Ma te rendi conto che a forza de farce ce stai a divennà??
Ebbasta!!Mò stai a stancà cò sta storia de dì sempre el contrario de tutti...Prova a ddì quaccosa de tuo:se no me pari Prodi quando c'aveva er complesso dello psiconano.
ARRIPIIJJJAAAATEEEEEE!!!!!

Anonimo ha detto...

vi saluto ragazzi. Dopo una orribile giornata me ne vado a casa.

buona continuazione e mi sento vittima di etnocentrismo

caterpillar

Anonimo ha detto...

per l'anonimo delle 18.01
i tuoi argomenti sono tipici delle persone illiberali come tu sei!

Anonimo ha detto...

ATTENZIONE ATTENZIONE, una notizia appena uscita:
pare che Mastella abbia fatto revocare la scorta a De Magistris.

Anonimo ha detto...

BELLA QUESTA!!!! MA....E' SICURA??

Anonimo ha detto...

«La vita rubata» slitta al 24 febbraio

Il consigliere di amministrazione Rai Sandro Curzi aveva parlato in una nota ufficiale di turbamento dei giudici poco credibile, invitando Cappon a tornare sui suoi passii, mentre il Guardasigilli, Clemente Mastella, aveva spiegato di aver fatto solo da «postino» in questa vicenda, «girando al direttore generale della Rai una richiesta che mi era pervenuta dal presidente della Corte d'Appello di Messina».

Ma quanto é MMMerda questo essere? IO SONO SCONVOLTO!! Poverino, ha fatto solo il postino...
BASTARDO!! un postino guadagna 1.000 Euro al mese e non se lo caga nessuno se dice di spostare una fiction. Tu purtroppo sei il ministro della giustizia, é questo il dramma,
mastella di merda!!
che il vento ti disperda!!

Anonimo ha detto...

se mastella ha tolto la scorta a demagistis una ragione ci sarà.
non è che è stato demagistris a fare l'eroe e a dire che non la vuole come la tipa pm di milano?

Anonimo ha detto...

si, certo che c'e' la ragione. le scorte ai magistrati costano troppo.

Anonimo ha detto...

quello che mastella non avrebbe mai voluto che succedesse:
A Corleone,tana di molti mafiosi,l'attore che impersona il poliziotto SCHIRO' nei" capi dei capi", è stato accolto da molte migliaia di giovani che tra un autografo e l'altro hanno scritto e gridato contro la mafia !!
Le fiction di mafia turbano lui ed i suoi amici mafiosi,non certo i giudici e le persone oneste.

Anonimo ha detto...

sí Prodino del cazzo, la ragione c'é e si chiama schiscia nel culo! non basta toglierli le inchieste, non basta chiedere il trasferimento, no! lo lasciamo sistemare dai compari cosí dorme meglio il clEMENTE!
prima di tutto non ci credo!
secondo, se dovesse succedergli qualche cosa, é meglio che il tuo idolo vada a nascondersi ad Hammameht perché lo andiamo prendere anche a Montecitorio, COGLIONE

Anonimo ha detto...

ha detto che lui non fara' mai la fine di Craxi, lui non andra' mai ad Hammamet...

Anonimo ha detto...

Se gli metti la poltrona giusta ci va anche lí, credimi!

Anonimo ha detto...

Quello che immediatamente balza agli occhi a coloro che non conoscono a fondo il “fenomeno Calabria” è la rassegnazione diffusa in regione dovuta alla sensazione che nulla potrà mai cambiare. Chi invece, come il sottoscritto, è più addentro, non fosse altro in virtù di un incolpevole ius soli, non può che a malincuore confermare che questa prima impressione è del tutto fondata.


La regione pare destinata a rimanere inesorabilmente, con buona pace dei governi che si succedono, agli ultimi posti per occupazione, infrastrutture, questione morale, criminalità, sviluppo.

Da un punto di vista prettamente sociologico si può anzi affermare con certezza che la Calabria rappresenta un privilegiato osservatorio dei mali nazionali.

Una sorta di quintessenza del peggio italico.

Il consociativismo tra affari, politica e criminalità, ha determinato un degrado che alla luce di ciò che sta avvenendo, appare irreversibile.

Il sottopotere massonico riesce ancora a decidere su nomine istituzionali e sulla distribuzione di incarichi professionali; il tutto di fronte ad una pavida ed asservita stampa locale.

In nessuna delle componenti sociali, alle quali da ultimo si uniforma persino il mondo ecclesiastico , si intravedono figure di riferimento in grado di arginare la disfatta.

Sembra che tutti concorrano alla creazione di un ambizioso progetto: quello di elevare la Calabria dalla palude dei mali nazionali per farla assurgere a male assoluto.

Gli esempi più tragicamente eclatanti vengono però sempre offerti dagli esponenti della politica, i quali ormai trascendono i limiti della prassi clientelare nazionale, riuscendo persino ad istituzionalizzare il malaffare.
La madre di tutti i nepotismi è sicuramente “il concorsone”.

Questo mirabile prototipo di alchimia politico-affaristica ha permesso, mediante una legge regionale, l'assunzione di funzionari di tutti i partiti alla Regione Calabria determinando, per i fortunati neodirigenti, lauti emolumenti pagati dal popolo terrone.

Del resto non ci si poteva aspettare niente di meglio da parte di una classe politica col più alto tasso di inquisiti d'Italia, superiore perfino alla percentuale presente nei quartieri di Scampia di Napoli o del triangolo maledetto San Luca, Platì e Ciminà, situato nella mafiosa Locride.

Questo manipolo di cabarettisti da strapazzo, meno comico ma più pericoloso del "Cetto La Qualunque" di Antonio Albanese, non si limita a promettere “cchiù pilu pi tutti” ma impone la sua arrogante ignoranza addirittura agli organi giudiziari ricevendo opportune coperture dalle sedi centrali dei partiti di appartenenza.

Tempo fa parlavo con alcuni vecchi compagni della mia meglio gioventù con i quali usavo incontrarmi davanti al Palazzo degli Uffici di Cosenza per teorizzare un mondo migliore e rischiare qualche sberla destroide mai ricambiata per evidente insufficienza delle forze in campo. Uno di loro ha desolatamente ammesso di desiderare di essere amministrato da politici osservanti lo standard nazionale che prevede una prassi secondo la quale: a fronte di una mazzetta corrisponde un'opera di utilizzo pubblico. In Calabria questo assioma vige parzialmente in quanto limitato solo alla mazzetta.
Personalmente credo che la rinascita della Calabria non possa passare per il sacrificio di eroi isolati peraltro immediatamente delegittimati, ammazzati o, nei casi più fortunati, dimenticati.
Uno Stato civile deve affrontare questo cancro nazionale in maniera pragmatica.
La Calabria dovrà essere necessariamente commissariata.

Non si può neanche più permettere che la protesta vinca sulla proposta. Lo Stato italiano dovrà gestire l'esistente, assicurandosi che nessun contributo statale venga erogato finchè l'intera classe politica regionale non sarà messa a “riposo”. A livello europeo è auspicabile l'immediata costituzione di una commissione d'inchiesta che indaghi sulla destinazione dei fondi UE e su coloro che ne hanno beneficiato, coordinando le future erogazioni.

Non ci restino male quindi i miei conterranei dall'offesa facile. E' tempo di mobilitazione vera. Non ci si può più perdere dietro convenzionalismi strumentali del tipo”qui c'è anche gente onesta che lavora”oppure “questa è solo antipolitica”. Ammettere umilmente il fallimento di intere generazioni di classi dirigenti e finte nonchè disastrose politiche di sviluppo, non può che far bene all'intera collettività e rappresentare per una volta un vero e proprio inizio di futuro.

*Presidente di SOS DIRITTI

Anonimo ha detto...

Roma, 27 nov. - (Adnkronos) - A quanto apprende l'ADNKRONOS, il procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, avrebbe promosso l'azione disciplinare nei confronti del gip di Milano Clementina Forleo, in riferimento all'ordinanza con cui aveva chiesto di poter utilizzare intercettazioni telefoniche tra alcuni parlamentari e gli indagati nell'inchiesta Bnl-Unipol. Alla Forleo il pg contesterebbe "abnormita' nel provvedimento''.


E adesso?

Anonimo ha detto...

Roma, 27 nov. - (Adnkronos/Ign) - Il procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli ha promosso un'azione disciplinare nei confronti del gip di Milano, Clementina Forleo per i contenuti dell’ordinanza con cui il magistrato chiese alla Camera di utilizzare le telefonate tra sei parlamentari e alcuni indagati nell’inchiesta sulle scalate bancarie. Al gip verrebbero contestate abnormità , come i giudizi, ritenuti diffamatori sui politici che pure non erano indagati.

In quell’ordinanza relativa al tentativo di scalata alla Banca nazionale del lavoro da parte dell’allora presidente di Unipol, Giovanni Consorte Forleo aveva tra l’altro definito “consapevoli complici di un disegno criminoso” l’attuale ministro degli Esteri, Massimo D'Alema e il senatore, Nicola La Torre, ipotizzando per loro il possibile concorso nel reato di aggiotaggio. E li aveva descritti, insieme al leader dei Ds Fassino, come “pronti e disponibili a fornire i loro apporti istituzionali, in totale spregio dello Stato di diritto”. Parole che avevano provocato una durissima reazione , soprattutto da parte di D’Alema che aveva parlato di “asserzioni assolutamente stupefacenti e illegittime” e aveva denunciato “l’anomalia” dell’ordinanza.


Ma non avete ancora capito che chi tocca gli intoccabili rimane bruciato?
Maledetti politici ma chi siete voi per poter fare e dire quello che volete?
Sono di sinistra ma questa sinistra mi fa schifo!

Antonio

Anonimo ha detto...

E la replica del magistrato non si fa attendere: "E la cronaca di un evento annunciato", dice. "Lo scorso 8 settembre il dott. Imposimato mi aveva convocato in un ristorante di Roma e mi aveva preannunciato pressioni su Delli Priscoli. O Imposimato aveva ragione o è un mago".
E Clementina Forleo oggi ha anche inviato una nota al Consiglio Superiore della Magistratura che da lunedì prossimo è chiamato a decidere sul suo eventuiale trasferimento d'ufficio.

Anonimo ha detto...

Titoli cubitali: "Era D'Alema a chiamare la procura milanese", "Nessun fascicolo per Mastella al Tribunale dei Ministri". E ancora: "Forleo dimissionata", "Proposto il trasferimento per De Magistris". Se non ci fossero i se ed i ma, che a volte servono a fare un po' di chiarezza, le notizie provenienti dal mondo giudiziario sarebbero oggi in grado di fornire una cronaca a dir poco eclatante degli eventi legati al Gip milanese ed al Pm catanzarese.

"HA CHIAMATO D'ALEMA" - Partiamo dall'inizio. Il quotidiano La Repubblica aggiunge particolari interessanti in merito alle dichiarazioni del gip Clementina Forleo rilasciate al Csm durante la famosa audizione della settimana scorsa. Secondo il quotidiano, la Forleo avrebbe riferito qualcosa di più riguardo la conversazione avuta con il pg Blandini. "Il procuratore generale di Milano Blandini mi disse: "Guarda, ti devo dire una cosa, ha chiamato D'Alema". Il ministro avrebbe telefonato in procura? "Ha detto di stare attenti a depositare le trascrizioni perché ci potrebbero essere conversazioni di carattere privato". A quel punto la Forleo, allarmata, avrebbe chiesto al pg: "Scusa, Mario, chi ha chiamato D'Alema?". La risposta di Blandini: "No, non ha chiamato me". Di quella relazione, come è ovvio, arrivano soltanto voci, indiscrezioni: tutto da prendere con estrema cautela. Sulle telefonate tra il pg ed il ministro degli Esteri, già la settimana scorsa gli stessi pg e ministro degli Esteri avevano smentito a gran voce: nessuna telefonata, nessun contatto. D'Alema non ha mai alzato il telefono, ed ha annunciato raffiche di querele. Mentre Blandini l'ex presidente dei Ds l'ha "visto solo in tv", ed ha smentito qualsiasi contatto con i vertici della quercia all'epoca delle scalate Unipol. Commentando come un "momento di difficoltà psicologica" la fase che il gip di Milano sta attraversando. Da quelle che restano voci di stampa nessuna conferma potrà arrivare, anche se è indubbio che la posizione del procuratore generale nella relazione della Forleo ha attirato l'attenzione del Csm. E' arrivata oggi la conferma, infatti, che il pg Blandini sarà sentito dai Consiglieri di Palazzo Marescialli martedì prossimo (insieme al procuratore Manlio Minale e al presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro).

SCADUTO IL TERMINE - Quando (e se) sarà fatta luce sul caso, Clementina Forleo potrebbe aver già lasciato i suoi uffici milanesi. Il magistrato ha infatti raggiunto il limite temporale di 10 anni fissato dall'ordinamento giudiziario per le funzioni di giudice per le indagini preliminari e dovrà dunque lasciare l'incarico. Quando? Ancora non si sa: mentre la prima commissione del Csm lavora sul caso delle suddette presunte telefonate, la terza commissione di Palazzo Marescialli si occupa di redigere la circolare che chiarisca l'impatto della normativa sull'organizzazione degli uffici. Fino ad ora, per evitare carenze nell'organico, era stato stabilito che la rotazione dei giudici dovesse prevedere non più di un'uscita l'anno. Ma dato che la riforma ha posto limiti temporali per tutti gli incarichi, potrebbero esserci delle sorprese. Ricordando che altri 4 giudici milanesi sono nella stessa condizione del gip.

Raffaella ha detto...

Se hnno revocato davvero la scorta a DE Magistris credo sia arrivato il momento di aprire un conto alla banca etica e pagargliela noi la scorta...sarebbe bello e sarebbe eclatante...

Anonimo ha detto...

'giorno Ceci,

quella della scorta é sicuramente una boiata, neanche il clEMENTE é cosí clEMENTE, se dovesse succedere qualcosa a DeMagistris dovrebbe nascondersi per il resto della sua vita.
By the way, se davvero fosse stato cosí clEMENTE, non sono d'accordo a finanziare una scorta che difenda De Magistris, a questo punto pago qualche cosa in piú e sono disposto a finanziare un commando della legione straniera che sappia anche offendere e non solo difendere, CAZZO!!

Federico

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti,

cara Cecilia: se si aprisse un conto alla banca etica per De Magistris la sottoscritta sarebbe la prima a contribuire per assegnargli una scorta "privata", visto che il nostro amato governo non vede l'ora che gli succeda qualcosa. Ci sono tutti dentro, ma proprio TUTTI.

Caro Federico, clEMENTE non è solo clEMENTE, ma è anche il peggiore di tutti e quello che avrebbe più da perderci se le inchieste andassero avanti (camorrista di merda!) e se succedesse qualcosa a De Magistris stapperebbe lo champagne (pagato con i nostri soldi ovviamente), altro che andare a nascondersi per tutta la vita.
Vero che Alessio la pensa come me?

Che schifo!
Simo

Raffaella ha detto...

STO MORENDO DAL RIDERE...SIAMO UN PAESE DI PAZZI...LEGGETEVI QUESTA..
INVECE CHE FARE CONTROLLI PENSIAMO AI PELUCHES..


FREE CROCODILE...

A fermare gli aerei non ci sono solo
il maltempo, gli scioperi, i guasti e i terroristi. Adesso ci
si mettono anche i peluche. Ma non uno qualsiasi: quello che e'
riuscito nell'impresa di ritardare per due ore il decollo di un
volo Ryanair tra Ciampino e Orio al Serio era una mostruosita'
verde talmente enorme da occupare tre sedili, e che chissa'
come era riuscita a passare dal check in come semplice bagaglio
a mano. Il volo, bisogna dirlo, era nato male. Prima l'imbarco
spostato per un ritardo tecnico. Poi un bisticcio con un
passeggero che aveva piazzato una valigia davanti all'uscita di
sicurezza e non voleva spostarla. Infine a sbarrare la strada
del decollo e' sceso in campo l'enorme coccodrillo.
L'assistente di volo che si e' trovata a dover gestire la
bestiaccia ha cercato di convincere la padrona del mostro che
non si poteva decollare con un pupazzo grande come un
monolocale parcheggiato fra i sedili e aveva posto la questione
in termini drastici: o via la bestiaccia o non si decolla. Lo
stesso comandante lo ha chiarito attraverso l'interfono:
"signori, non si puo' decollare per colpa del coccodrillo". I
passeggeri si sono subito divisi in due partiti: uno propendeva
per tenere il coccodrillo piazzandolo nelle file vuote in coda;
gli altri, piu' drastici, votavano per l'immediata
soppressione. La padrona del pupazzone ha difeso la creatura
con tutte le sue forze, usando toni pesanti e strattonando la
hostess. Tanto che e' dovuta intervenire la polizia di
frontiera. Come se non bastasse un passeggero si e' messo a
riprendere il parapiglia con il telefonino e gli agenti lo
hanno identificato. Per calmare tutti c'e' voluta un'autorita'
superiore, una suora, che si e' alzata, ha parlato con
l'equipaggio, con gli agenti e alla fine anche con la padrona
del coccodrillo che alla fine si e' alzata, si e' caricata in
spalla l'animale ed e' scesa. E l'aereo ha potuto finalmente
decollare. (AGI)

Anonimo ha detto...

PREGO OGNI GIORNO CHE CI SIA UN DIO GIUSTO E VENDICATIVO CHE FACCIA SOFFRIRE QUESTE MERDE PER QUANTO HANNO GODUTO IN VITA SULLE SPALLE DEGLI ALTRI......

Anonimo ha detto...

x anonimo 10.44

ho smesso di credere in Dio parecchio tempo fa, le canaglie non hanno mai problemi. Ti sei mai chiesto xche' i mafiosi, i politici e i figli di buona donna (forse sono tutti e 3 la stessa cosa)in genere non si ammalano mai di qualche male incurabile?

caterpillar

Anonimo ha detto...

x caterpillar
sono pienamente d'accordo dio non esiste e se c'è si sono comprati anche quello, con il potere che hanno non mi stupirebbe affatto


che palle
non c'è giustizia a questo mondo

Anonimo ha detto...

A che serve una scorta?
Solo a sfrecciare sulla corsia di emergenza saltando il traffico, o a darsi arie da persona importante.
Chi volete voglia perdere tempo con de magistris? Se gli hanno tolto la scorta almeno abbiamo risparmiato un pò di soldi.

Anonimo ha detto...

qualcuno ha del valium?

Anonimo ha detto...

qualcuno ha un altro tampax?

Anonimo ha detto...

qualcuno ha un clistere?

Anonimo ha detto...

qualcuno ha una supposta di voltaren?

Anonimo ha detto...

Ciao Clementina, come va?
perché non ci racconti un po' piú da vicino ció che ti turba... a parte la mancanza cronica di tampax e voltaren?

saluti da Federico

Anonimo ha detto...

Caro pesce, te ne intendi bene di cosa si fá quando si ha una scorta vero? Ma che hai fatto il carabiniere ausiliario a Ceppaloni??

Sí 'na Chiavica

Anonimo ha detto...

il mio problema è che non mi vogliono far giocare con l'indagine su unipol ... allora mi scombussolo tutta e mi sporco ...

Unknown ha detto...

sedicieurodiammenda.blogspot.com

quello che più mi lascia depresso è che , alla fine , nonostante tutto questi continuano a fare ciò che gli pare..Berlusconi scioglie e forma partiti a piacimento,Mastella censura quello che non gli piace,Prodi fa sempre finta di non sentire, e via discorrendo..che brutto pensare di non poter far niente..

Anonimo ha detto...

x Clementina.

Se non ti fanno giocare dove vuoi tu, al posto di sporcarti tutta vieni qui e gioca con noi che magari ci divertiamo insieme e facciamo giocare anche altre persone.

Federico

Anonimo ha detto...

Contrordine: Fi non si scioglie più
Berlusconi riunisce i suoi e lancia «il partito network», aperto ad associazioni e movimenti

Ma questo buffone non lo ferma nessuno?
Apre e chiude i partiti a suo piacimento... Italiani, svegliatevi, non ve ne accorgete neanche di quanto vi prenda per il culo sto burattino impomatato? sinceramente, secondo me per votare Berlusconi bisogna essere o direttamente interessati (vedi parenti, dipendenti ecc.) oppure bisogna essere verament clEMENTI!!

Raffaella ha detto...

Leggetevi questa...il demente.. se si tratta di DE MAGISTRIS fa il caxo che vuole ma su ste cose...sti cazzi..scusate ma questa vicenda mi ha agghiacciato il cuore...

La scelta delle misure cautelari compete
esclusivamente al giudice, e su di essa non sono possibili
interferenze del ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e
questo a prescindere dai sentimenti personali del Guardasigilli,
che prova tristezza e sconcerto di fronte a chi sfrutta le
proprie colpe e la morte altrui per acquistare notorieta' e
denaro.
Lo precisa una nota dell'ufficio stampa del ministero della
Giustizia che spiega: "Nel caso di Marco Ahemtovic, il ministro
ha chiesto ai propri uffici di avviare accertamenti specifici
sulle modalita' del regime detentivo cui e' attualmente
sottoposto l'Ahmetovic, e sulla compatibilita' di tale regime con
lo svolgimento delle attivita' lucrative riportate dalla stampa".

Anonimo ha detto...

PLIZ...VISIT...AUAR...UEBSAIT...BAT ...PLIZ...VISIT...CEPPALONI

Anonimo ha detto...

http://www.senzasoste.it/ultime/guerre-mastellari-la-banda-mastella-nelloperazione-chernobyl.html

Anonimo ha detto...

Ma il mastellino, oltre a rinviare la fiction su una vittima di mafia (vergognossima questa cosa... vergognati clEMENTE!) non può darsi da fare per VIETARE che società immorali scelgano come testimonial persone che hanno commesso reati? Qui siamo all'assurdo...
Dovrebbe tra le varie schifossisime leggi in vigore in questo paese, essercene che pone il veto assoluto (con previsione di una multa salatissima in mancanza del rispetto della stessa) di avere come testimonial, e dargli pure soldi, ASSASSINI UBRIACHI che noi manteniamo in un residence al mare...
Cioè a questo punto verrebbe quasi da pensare che noi che lavoriamo onestamente tutta la settimana siamo proprio degli stupidi... Basterebbe mettersi alla guida ubriachi, compiere una strage di innocenti, ed ecco che questo si rivelerebbe un trampolino di lancio... Ma dove sta il buon senso e la morale? Ma questi giudici che applicano la legge a loro piacimento e la interpretano quando gli fa comodo, come fanno a dormire con la coscienza così putrefatta? Come possono dire "Giustizia è stata fatta", come possono permettere che questo MOSTRO possa guadagnare usando il suo volto ed il suo nome per pubblicizzare un paio di jeans???
clEMENTE... invece di rinviare le fiction in tv, fai il tuo lavoro... và...
è uno schifo che più schifo non si può!

Anonimo ha detto...

Ops... pensavo venisse fuori il nome, invece è uscito "anonimo".
Sono Gloria (commento anonimo delle 13.59) ... mi piace firmare ciò che scrivo.

Anonimo ha detto...

altro giorno di merda, e non stavo nemmeno pensando a MAstella!!!

Oggi pensando un po' mi son sentito veramente un COGLIONE:

Perche' non voto
MA se votassi sti stronzi (sia a destra che a sinitra) mi sentirei piu' coglione

Perche' non sono ministro dell'ambiente ma abbiamo Pecoraro Scanio che e' un avvocato e non sa una mazza di ambiente

Perche' D'alema paga 40 euro al mese per un megaappartamento (300mq) in centro a Roma e io pago 500 sterline per una casetta del caxxo (e lui ha pure lo yacht, alla faccia della solidarieta' sociale con noi poveretti)

Perche' Berlusca crea un nuovo partito al giorno, e io ne ho gia' piene le palle di quelli che gia' abbiamo

Perche' la Brambilla e i suoi circoli esistono solo nella mente malata degli ideatori dei "I Puffi"

Perche' il ministro Ferrero mi sta sulle palle e parla di integrazione quando lui gira con la scorta

Perche' (last but not the least, of course) MAstella e' un ignorante cronico e siede su una comoda poltrona al ministero di Grazia e Giustizia e non sa nemmeno cosa ci sta a fare li (forse De Mita e' piu' demente se ha raccomandato un tale sacco di patate).

Perche' donna Sandra e' una scema ma siede in consiglio alla regione Campania (e magari organizzera' la raccolta differenziata a breve). Perche' Alessia Camilleri (ex di MAstella junior) se la spassa con il Della Valle Junior (se mi avessi incontrato prima pensa come ti saresti divertita)
Perche' Mastella ha un figlio col cayenne (e con le corna) e la benzina la paga il "Campanile".


Nel mio vangelo apocrifo c'e' scritto: I COGLIONI GOVERNERANNO IL MONDO, MA NON HO SPECIFICATO QUALE MONDO purtroppo!!!

ciao caterpillar

Anonimo ha detto...

Cia Cat,

a te le vacanze fanno male, sará stata l'aria italiana!

Io sto giá pensando a una contromossa perché mi sono veramente rotto i cosidetti a stare qua a starnazzare guardando quei porci che fanno i loro comodi come e piú di prima.
Sto contattando alcuni amici miei programmatori per avviare un bel sito attivista. Appena c'é qualche cosa di concreto vi faccio sapere.

Stay tuned

Federico

Anonimo ha detto...

CalabriaOra: "Gdf indaga su commissioni Consiglio Regionale"
mercoledì 28 novembre 2007
Ogni commissione in seno al Consiglio regionale della Calabria è costata 400 mila euro da maggio 2005, data di inizio della nuova legislatura. Moltiplicato per 11, il numero delle commissioni, fanno 4 milioni e 400 mila euro. Su questa cifra, secondo il quotidiano CalabriaOra, sta indagando la Corte dei Conti regionale che ha dato incarico alla Guardia di Finanza di controllare le spese effettuate da queste commissioni in rapporto all'attività svolta ed i beneficiari di queste risorse. CalabriaOra pubblica anche gli organigrammi delle commissioni che, per legge regionale, hanno a propria disposizione una struttura speciale di sette dipendenti-collaboratori, composta da persone di fiducia del presidente di commissione. Il costo di questo personale, circa 19mila euro al mese complessivamente, ha causato la spesa, accertata finora, di 400mila euro a commissione. Eppure, nota il quotidiano calabrese, ci sono commissioni -come quella di vigilanza presieduta da Domenico Tallini (Udeur) -che non si sono riunite nemmeno una volta in due anni e mezzo. Non esistono, però, soltanto i costi delle commissioni. CalabriaOra mette in rilievo come il Presidente del Consiglio regionale abbia a disposizione 18 persone da lui nominate o nominabili tra segreteria ed ufficio di gabinetto. Inoltre, otto collaboratori spettano ai due vice presidenti ed altri sette ai due consiglieri questori. Anche i 14 presidenti di gruppo consiliare (su 42 consiglieri) a loro volta hanno a disposizione sette collaboratori ciascuno, mentre i consiglieri semplici possono avvalersi di una mini-struttura con tre collaboratori. Alle strutture dei membri del consiglio regionale calabrese si aggiungono, poi, quelle dei dieci assessori. Negli organigrammi di CalabriaOra si nota come tutti i componenti dell'ufficio di presidenza, tutti i presidenti di gruppo e di commissione hanno diritto all'autista e relativa auto blu (una Audi 6). Nel complesso, gli aventi diritto sono l'80 percento dei consiglieri regionali. (Apcom)

UDEUR un partito una garanzia!

Anonimo ha detto...

Inchiesta Why-Not, la svolta di Iannelli
28/11/07 - Catanzaro


Il nuovo procuratore generale revoca l’incarico a Favi. Acquisiti gli atti alla Regione
L’inchiesta Why Not sarà sottratta all’avvocato generale Dolcino Favi. E’ questa la prima notizia di retroscena scaturita dalla conferenza stampa di ieri del nuovo procuratore generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, Enzo Iannelli. L’indagine revocata a Luigi De Magistris, nella quale compaiono come indagati il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, ed il guardasigilli, Clemente Mastella, sarà assegnata ad un nuovo sostituto ordinario. Intrattenendosi alla fine con Filippo Veltri, il caporedattore centrale della sede calabrese della prima agenzia giornalistica italiana, Iannelli ha ribadito che “sarà fatto tutto quello che si deve fare per garantire la piena libertà ai giornalisti e per perseguire chi è andato fuori dal seminato, parleremo con i fatti”. In serata, i carabinieri hanno acquisito ulteriori atti relativi all’inchiesta, nella sede della Regione Calabria, con particolare riferimento alle deliberazioni riguardanti la società interinale lametina.

Raffaella ha detto...

E' stata una giornata terribile..vado a casa...dio esiste..ed e' cattivo...a domani...

Anonimo ha detto...

E' stata una giornata bellissima.Dio esiste.

p.s: sono in acido

Mirko

p.s: mi sto preoccupando per clEMENTE, perchè per una volta sembra aver fatto una cosa sensata.Aprire un inchiesta su SUNDAS e la LINEAROM.
clEMENTE torna in te e fai quello a cui ci hai abituato:proponi un finanziamento statale per SUNDAS...
Dai clEMENTE, fallo...eddaaaiii...Che mi ti si metti a fare le cose giuste proprio ora che mi ero abituato alle tue cazzate???
TORNA IN TE.

Anonimo ha detto...

Sono sereno. Va tutto bene. Stiamo avendo successo. Il governo va avanti.

spadafora live ha detto...

.......CONTINUA.......Il compenso e’ stato pattuito in € 30.000 interamente versati.
Personalmente trovo di pessimo gusto la questione, al di fuori del fatto che questo giovane Rom, e’ responsabile della morte di 4 (QUATTRO), adolescenti, al di fuori che lo stesso Rom e’ ai domiciliari (per cui non sta scontando la pena neppure in carcere), al di fuori che il Rom lucra sulla pubblicità avuta dalla sua vicenda, non riesco a capire come un onesto (SIC), agente pubblicitario, possa sfruttare la visibilità che viene da un’assassino.
Quale immagine si passa dei testimonial pubblicitari?
Gli assassini indossano i jeans linearom, sarà questo lo spot?...............CONTINUA...........


http://spadafora-live.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

x spadafora

secondo me se indossi i jeans "linearom" puoi ammazzare chi vuoi tanto in galera non ci vai. E poi se consideriamo magistrati, leggi e dulcis in fundo il nostro amato "ministro di grazia e giustizia" tutti i criminali si godono la vita in Italia. Le leggi ci sono, basta farle rispettare e qui cala il sipario.

Pub, Guinness e football stasera, cosi' mi sento meno COGLIONE

P.S. strano che Ahmetovic non l'abbia ancora tesserato alcuna squadra di calcio, buonanotte al secchio

caterpillar

Anonimo ha detto...

Scusate ma che volete?
Mastella ha aperto un'inchiesta sui modi nei quali viene custodito il rom ... più di questo che doveva fare?
E' la dimostrazione che siete in malafede, chi vi paga ... Diliberto?

Anonimo ha detto...

I politici rumeni e albanesi prendono per il c**o i nostri.Ci mandano i criminali,svuotano le loro carceri,hanno meno problemi.Ma tanto ai nostri politici che gliene fotte?
I problemi sono di noi comuni cittadini.POLITICI DI MERDA!!!
COME AVETE RIDOTTO L'ITALIA

Anonimo ha detto...

..mi è venuto il ciclo..
nessuno ha un tampax anche per me?

Anonimo ha detto...

La petizione on line per la Forleo e' qui

http://www.petitiononline.com/mod_perl/signed.cgi?Forleo&1

Anonimo ha detto...

"Un nuovo giorno è qui,
Anche per noi
Un mondo più vero
Si sveglierà…
Io sarò qui con te
E tu saprai
Che il nostro domani
Sarà come vuoi…
Se questa vita siamo noi
Lascia le cose che non vuoi
E’ così poco il tempo per amare
E un posto al sole ancora ci sarà."

Con questa canzoncina Romano Prodi e i suoi soci schifosi democristiani (che fanno finta di governare con lui) ci imbambolano la sera su RAI 3 alle 20,30 per distoglierci dai gravi problemi del paese che non risolvono.
"Va tutto bene, sono fiducioso" mentre fuori da casa nostra gli zingari fanno di tutto di noi e delle nostre città.

Anonimo ha detto...

grazie, Signore, grazziieeeeee,

m'è tornato il ciiiicloooooo

Anonimo ha detto...

GIUSTIZIA PER ABELE

Sabato 1 dicembre 2007 saremo a San Benedetto del Tronto (AP) per esprimere il nostro sdegno e la nostra amarezza per aver appreso che il rom, reo di aver ucciso quattro ragazzi ad Appignano, sarà testimonial, per il lancio sul mercato di alcune griffe.

Un'indecenza morale e sociale, uno sciacallaggio, un atto di inciviltà e di abbruttimento che non possiamo e non dobbiamo permettere.

La manifestazione avrà inizio in Via dei Mille presso il Residence Siside con conseguente corteo verso l'Hotel Taormina.

Siete tutti invitati a partecipare.

Ci auguriamo che analoghe manifestazioni si svolgano in tutta la nazione, per dimostrare che in Italia esiste ancora qualcuno che sa cosa è la Giustizia.

Alberto ha detto...

firmate la petizione contro la linea romjeans...è scandaloso...riprendiamoci l'italia...

http://www.petitiononline.com/07101977/petition.html

Anonimo ha detto...

vi piacerebbe che il ministro
dell'indulto e dell'ingiustizia modificasse il suo cognome in modo da rendere più comprensibile l'azione politica che da decenni va compiendo? SUGGERIREI : CLEMENTE RASTRELLA! GRADIREI SULLA SCELTA VOSTRI PARERI!

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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