sabato 3 novembre 2007

Don clEMENTE


Ecco cosa si nasconde dietro il Campanile, il quotidiano dei popolari dell'Udeur. Dall'inchiesta dell'Espresso:

Per chi suona il Campanile

di Marco Lillo

Consulenze, voli, contratti, benzina e case. E persino torroncini e panettoni. Pagati dal giornale Udeur e usati da Mastella & C. Grazie anche ai fondi pubblici.

Una grande nebulosa nella quale spariscono i milioni del finanziamento pubblico e i confini tra gli interessi della famiglia Mastella e quelli del partito. Questo è il quadro che emerge dall'inchiesta de 'L'espresso' sulla gestione del giornale dell'Udeur, 'Il Campanile'.

Per oltre un mese abbiamo spulciato i conti del quotidiano. Prima che se ne interessasse il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, prima che gli fosse scippata l'inchiesta su Mastella, abbiamo intervistato i fornitori e gli amministratori, verificando che una parte delle spese del giornale finiscono nei dintorni di Ceppaloni, borgo natio del ministro. All'ombra del 'Campanile' Clemente Mastella, i suoi familiari e le loro società hanno ottenuto soldi e vantaggi grazie a un giornale finanziato con i soldi dei contribuenti. In questa nebulosa sono finiti 40 mila euro pagati a Clemente Mastella per la sua 'collaborazione giornalistica' nel 2004; i 14 mila euro usati per acquistare i celebri torroncini di Benevento che spesso finivano in regalo a politici e giornalisti, magari con il messaggino di auguri di Sandra e Clemente. Più i biglietti aerei per i familiari del segretario e poi ancora i 12 mila euro incassati dallo studio del figlio, Pellegrino Mastella, e i 36 mila euro risucchiati in tre anni dalla sua società di assicurazioni.

La ricostruzione delle spese del quotidiano spiega meglio di un trattato il funzionamento di Mastellopoli, un luogo dove, parafrasando Von Clausewitz, la politica sembra la prosecuzione della famiglia con altri mezzi. Il giornale del partito costa ogni anno 2 milioni e mezzo di euro anche se, nonostante gli sforzi dell'ottimo direttore Paolo Festuccia, non supera le 5 mila copie. Di queste solo 1.500 passano dall'edicola per finire quasi sempre al macero. L'edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal Parlamento, spiega: "Da molti anni ricevo cinque copie ogni mattina. Non ne ho mai venduta una". Questa gigantesca 'ammuina' serve a giustificare il finanziamento pubblico: un milione e 331 mila euro. La presidenza del Consiglio rimborsa le spese 'inerenti alla testata' purché non superino un tetto pari a a circa la metà dei costi. Un sistema che premia chi spende di più e permette di sistemare molti amici e parenti. Così 'Il Campanile', con una redazione di sei giornalisti, ha visto aumentare il suo costo del lavoro in due anni da 345 mila a 834 mila euro. Nel dicembre del 2005 i debiti verso i fornitori ammontavano a 770 mila euro. 'L'espresso' ha visionato i bilanci interni e la lista dei fornitori stilati dal vecchio amministratore Tancredi Cimmino nel marzo del 2006. Ne viene fuori un quadro inquietante.

Prima è d'obbligo una premessa. Queste spese sono state approvate quando ad amministrare 'Il Campanile' c'era Tancredi Cimmino. Dopo una lite furibonda con Mastella, che non lo ha voluto candidare alle politiche, all'ex senatore è subentrato l'avvocato Davide Perrotta. Cimmino era anche segretario amministrativo dell'Udeur. Ad aprile del 2006 gli è subentrato il braccio destro di Mastella, Mauro Fabris, e a giugno il commercialista Pier Paolo Sganga. Sia Perrotta che Sganga ci tengono a precisare: "Tutti gli atti compiuti fino all'aprile 2006 ricadono sotto la responsabilità della precedente gestione. Oggi le carte sono a posto". Al di là delle responsabilità formali resta un dato politico: i beneficiari di molti pagamenti discutibili sono membri della famiglia Mastella.

40 mila euro simbolici
Il primo a dare l'esempio è il leader. Il giornale ha accordato un bel contratto di collaborazione giornalistica a Clemente Mastella: 40 mila euro più i contributi nel 2004. Quell'anno il leader dell'Udeur aveva perso il seggio da europarlamentare e le sue entrate si erano ridotte. 'Il Campanile' pensò bene di aiutarlo con un contratto extra. Una scelta che l'amministrazione attuale difende a spada tratta: "Il segretario è un giornalista professionista che contribuisce quotidianamente all'indirizzo politico della nostra testata pubblicando numerosi articoli. Il corrispettivo di 40 mila euro, regolarmente fatturato, ha costituito quasi un atto simbolico rispetto alla sua dedizione al lavoro".

Per motivi di spazio abbiamo riproposto solo la prima parte dell'articolo. Per chi volesse leggerlo per intero può consultare direttamente il sito dell'Espresso.

107 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusate ma sono buoni tutti a scrivere un post con il copia ed incolla.

Che merda di blog!

Unknown ha detto...

tu sicuramente fai di meglio

Anonimo ha detto...

Che uomo infaticabile il nostro ministro!

Però non capisco come sia riuscito a dare così tanto per il suo quotidiano personale, addirittura più di quello dovuto, scrivendo chissà quanti articoli(forse migliaia? il dato non è certo in quanto mancano testimoni che abbiano letto quegli articoli. Molto probabilmente conoscendo Mastella ne avrà scritto 1 o 2) mentre non faccia altrettanto per il suo blog. Ad oggi si contano un post ogni due settimane circa, il che lascia intendere e temere, a volte, che l'abbia chiuso senza avvisare i suoi lettori, tranne poi pubblicare all'improvviso un post, uno dei suoi, lamentevoli.
La differenza sarà che per gestire il blog non riceve nessun finanziamento cosicchè non perda tempo a scriverci e nemeno a trovare un sostituto che gli scriva i post?
Conoscendo i nostri politici e Mastella in particolare non mi stupirei se un giorno dovesse essere approvato un articolo della legge finanziaria che preveda dei contributi ai politici che curano un loro blog, con la giustificazione che il blog serve al politico per mettersi in contatto con l'elettore per renderlo edotto del suo operato e delle sue prospettive. Naturalmente un tale articolo verrà introdotto notte tempo da un anonimo e se nessuno se ne accorgerà per tempo verrà approvato.
Guai poi a protestare a posteriori dell'approvazione di un tale articolo perchè si sarebbe accusati al solito di qualunquismo e populismo e di vedere sempre male nei confronti di tutto ciò che fa la classe politica.

Forse, una volta approvato un tale articolo il cLEMENTE mASTELLA ricevendo dei finanziamenti per il suo blog si degnerà di scrivere qualche post in più, fornendoci quindi un po più materiale su cui confrontarsi.
Naturalmente non sperate di veder pubblicato un vostro commento, al comma c del suddetto articolo sarà espressamente scritto: "Il senatore cLEMENTE mASTELLA sarà libero di censurare a suo insindacabile giudizio tutti i commenti da lui ritenuti inopportuni, offensivi, sgradevoli e non fazioni."

Levi-Prodi sono in agguato...


chi vivrà vedrà...

Anonimo ha detto...

Ora vedremo quanto sia anima candida il Mastella.

Anonimo ha detto...

MA E' MAI POSSIBILE CHE NOI POPOLO ITALIANO, VENENDO A CONOSCENZA DI QUESTE
COSE NON PRENDIAMO DEI PROVVEDIMENTI CONTRO QUESTI?
QUESTI DELINQUENTI VANNO PRESI A PEDATE E CACCIATI VIA; MA PRIMA DEVONO RIMBORSARE TUTTI i SOLDI CHE SI SON RUBATI.
MASTELLA SPERO CHE CON QUESTI SOLDI VE NE COMPRATE TUTTA IN MEDICINA PRIMA DI CREPARE.

Anonimo ha detto...

ma vi rendete conto?? ci rendiamo conto?? e quante famiglie prendono 250 euro al mese e sono sull'orlo del suicidio...ammazziamoli tutti!!!

Anonimo ha detto...

Mastella ,è senza vergogna

www.ottavioframartino.blogspot.com

pacoespresso ha detto...

il guaio è che, al momento di votare, nessuno si ricorda di queste cose. non dimentichiamoci che noi li votiamo, questi farabutti!!!

Anonimo ha detto...

Occhio ragazzi !
Da Telereggio, tre ore fa
"Why not: Il Pg Favi chiede altro pm che lo affianchi in inchiesta
Sabato 03 Novembre

Il Procuratore Generale della Repubblica di Catanzaro, Dolcino Favi, ha deciso di farsi affiancare da un altro magistrato nel prosieguo dell'inchiesta Why Not, in cui risultano iscritti nel registro degli indagati, fra gli altri, il presidente del Consiglio Romano Prodi ed il Ministro della Giustizia Clemente Mastella. A tale scopo, il PG catanzarese ha chiesto alla Procura la disponibilità di un Pm che possa aiutarlo a continuare l'inchiesta. Richiesta che è attualmente al vaglio della Procura. L'inchiesta Why Not è stata avocata il 19 ottobre dallo stesso Favi al sostituto procuratore Luigi De Magistris. (Apcom)"

Capito la manovra?
Ma non si fermano mai......

Anonimo ha detto...

x salvatore

io per le prossime elezioni saprò chi votare, cioè nessuno(bianca o nulla vedrò).
Ormai sono diventato un ebreo della politica, sono in attesa di un messia politico, meglio, di una classe politica che dia un segno concreto di cambiamento, verificabile, misurabile.
Solo allora tornerò ad esprimere il mio voto.
Spero non dover aspettare invano, ma sono pessimista tenuto conto soprattutto della mia breve esistena.


ciao...

Anonimo ha detto...

QUESTA NON LA SA MANCO MARCO TRAVAGLIO!

MASTELLA è CORNUTO:PER NON FAR SAPERE DELLA cornificazione DEL FIGLIO Pellegrino,CHIUDE INTERNET!

CEPPALONI,Settembre 2007:in paese corre voce che la nuora di Clemente,tale Alessia Camilleri ha tradito il figlio primogenito di Mastella-Pellegrino-allorchè la famigliola trascorse alcuni giorni di vacanza agostana sulla barchetta di DellaValle Renato,noto venditore di scarpe di pezza.Mentre il mastellino Pellegrino era ancora a Roma a lavorare presso il Min.Att.Prod.(dove paparino lo mise a fottersi uno stipendio ingiustificato),l'allegra brigata familiare ceppalonica formata dal ciccione Clemente,dalla sua signora Sandra Lonardo e dalla moglie del figlio-Alessia Camilleri[in mastella,per anni 1+mesi 2],raggiunse il compare DellaValle Diego su barcone ormeggiato a Capri per poi recarsi alle Eolie.Dopo alcuni giorni,il mastellino Pellegrino raggiunse anch'egli la truppa dei gitanti ma ebbe un'amara sorpresa:trovò sua moglie Camilleri Alessia che giaceva nuda in una cabina sottocoperta dove si intratteneva con il figlio di Della Valle.Sbigottito dalla sorpresa,il mastellino si congestionò tanto da non partecipare nemmeno al GrandPrix a Monza insieme al babbo Clemente(che doveva aggiustare la causa McLaren.vs.Ferrari presso la procura di Modena e che perciò andò ivi per accordarsi col cacaturo Briatore che fungeva da mediatore e rimediatore per conto McLaren).Il cornuto mastellino ha avviato le pratiche di divorzio da 2 mesi.Prima i 2 sposi Mastella Pellegrino e Camilleri Alessia vivevano in una delle tante case(a gratis)del ceppalonico a Roma:adesso Alessia se n'è andata via di casa e si è trasferita in una località del norditalia per vivere col figliolo dello scarparo DellaValle.Per evitare spargimenti di notizie,il grassone Clemente ricorse prima ad una legge bavaglio contro la stampa italiana tutta e poi decise di chiudere anche internet, complici mortadella-Prodi & paracu-Levi dell'Opus DEI.

Misscicuta ha detto...

Il fatto che clEMENTE e la sua famiglia abbiano mangiato alla grande grazie ai finanziamenti pubblici non mi meraviglia affatto.
Io vorrei un De Magistris anche dalle mie parti, o per lo meno qualche giudice che abbia il coraggio di approfondire la questione dei finanziamenti pubblici ed europei.
Funzionano grosso modo così: l'azienda X firma una richiesta di finanziamento e grazie a determinati agganci politici e conoscenze di un certo livello, sa già che la domanda verrà accettata.
Esistono poi fornitori compiacenti, che possono essere italiani od anche stranieri (va molto di moda affidarsi a fornitori stranieri... forse perchè è più difficile approfondire il tutto!) che ad arte gonfiano le fatture a carico dell'azienda italiana.
Cosa succede poi? beh... l'azienda paga davvero, ma in realtà poi più di qualche euro rimane in tasca al fornitore, a chi ha presentato la domanda, a chi ha fatto da aggancio... ecco... Allora io mi chiedo perchè la Comunità Europea non faccia un'indagine, visto che in Italia tutto viene messo a tacere o viene manipolato dall'informazione.
Io sono stanca di tutto questo, perchè poi vengono penalizzati tutto coloro che hanno un PROGETTO VERO e DOCUMENTATO, ma non hanno agganci e quindi sanno che la domanda possono anche fare a meno di presentarla... ma si può vivere e lavorare in un Paese così?
Quindi il caro clEMENTE è uno dei tanti, non è certo il solo!

p.s. ho aperto pure io un blog in cui ho aggiunto il link di questo sito che giornalmente vengo a leggere.
Ciao!

Anonimo ha detto...

Genchi “avverte” Mastella

«Mastella farebbe bene a calmarsi, se non vuol rischiare di farsi male». Lo ha detto il consulente del pm De Magistris nell’inchiesta “Why not” in un’intervista al Sole 24 Ore. Poi, in una lettera, smentisce l’affermazione.

La smentita è sempre una messa verità.

Felix

Anonimo ha detto...

“Non si isola una persona che ha bisogno di un ambiente compatto, di sostenitori, allievi e seguaci. Borsellino viene isolato chirurgicamente”.

Sono parole di Dolcino Favi, P.G. nel terzo troncone del processo per la strage di Via D’Amelio, giunto all’appello, pronunciate in aula nel gennaio 2001.

Il P.G. chiama in causa Pietro Giammanco, costretto a lasciare l’incarico in seguito alla sollevazione dei sostituti del suo ufficio, per l’isolamento da lui creato attorno a Paolo Borsellino.

Curiose coincidenze della storia.

Dolcino Favi è lo stesso P.G. che ha firmato, da facente funzione, l’avocazione dell’inchiesta “Why not” condotta, fino a quel momento, da Luigi De Magistris.

Un altro magistrato isolato e lasciato solo.

E costretto a rivolgersi all’opinione pubblica per denunciare il clima pesante e torbido nel quale si trova a lavorare.

Così come fece Paolo Borsellino, nell’aria ormai irrespirabile del 1988, l’anno della bocciatura di Giovanni Falcone da parte del C.S.M., rilasciando interviste a la Repubblica e a L’Unità.

Non sono stati uccisi al culmine del loro potere, Giovanni e Paolo, ma al culmine del loro isolamento e della loro solitudine.

Maria Clementina Forleo ha espresso solidarietà al collega De Magistris, così come Antonio Ingroia, negli studi televisivi di Annozero. L’unica trasmissione che abbia dato voce ai magistrati, mentre su tutte le reti gli uomini della politica, grazie al loro ruolo, hanno potuto parlare a ruota libera.

Il diritto alla libertà di parola e di espressione è garantito a tutti i cittadini italiani dall’articolo 21 della Costituzione, ma sembra che per i magistrati, meno uguali degli altri, questo diritto non valga o valga in termini così ristrettii da ridursi a zero. Lo ha detto, in termini più sfumati, ma non meno chiari, l’onorevole Violante, dagli schermi televisivi di “In mezz’ora” a Lucia Annunziata, ieri.

Aggiungendo anche “Non mi pare che Mastella abbia beneficiato granchè dei mezzi di comunicazione”.

Sembra una battuta, ma non lo è: è l’opinione di un parlamentare ed ex magistrato.

I quotidiani, oggi, riportano le dichiarazioni di Violante, ma non questa battuta.

Violante ha detto anche che De Magistris e Forleo hanno sbagliato ad andare in tv.

Ha detto proprio così: “hanno sbagliato”.

Non si tratta quindi di un dissenso, di un’opinione contraria, di una critica. Si tratta di un giudizio: quella partecipazione è stata un errore. Non si doveva fare.

Mi viene in mente il Robespierre del bellissimo “La morte di Danton” di Büchner, che rivolgendosi al fido Saint-Just dice, a proposito di Camille Desmoulins: “Bisogna far capire a Camille che si sbaglia”.

Desmoulins criticava la politica del terrore dal suo giornale e il suo dissenso, giudicato un errore dai detentori della pubblica verità, fu silenziato dalla ghigliottina.

Anche Mancino, vice presidente del C.S.M., ha parlato di “giustizia show”.

Che i giudici debbano parlare solo con le sentenze lo si sente dire tutte le volte che la magistratura scoperchia pentole di malaffare e di collusioni con il mondo della politica.

L’impressione del cittadino comune è che non si vogliano far sapere certe cose, sulle quali è più gradito un omertoso silenzio.

Così, anziché sul marcio degli accordi trasversali in Calabria, o sulle pressioni e intimidazioni denunciate da Forleo, che a mio modesto avviso avrebbero dovuto allertare immediatamente il C.S.M., si sposta l’attenzione sulla cosiddetta sovraesposizione mediatica dei magistrati, quasi fossero starlette in cerca di scritture.

E si disorienta o si “orienta” l’opinione pubblica.

L’unica, in casi come questi, ad aiutare la verità.

Se la res pubblica è cosa di tutti e non “Cosa Nostra”.

Nei giorni cupi dell’estete del 1992 Paolo Borsellino è a cena a Terrasini, una serata organizzata dai carabinieri.

Alla fine della cena il cuoco e proprietario del locale vuole stringere la mano del giudice e scoppia a piangere.

Ad Antonio Ingroia, più tardi, in auto, Paolo dice: “Sai Antonio, stavo per mettermi a piangere anch’io. Ha voluto dirmi che i palermitani onesti, i padri di famiglia, sono al nostro fianco”.

Borsellino chiamerà quella cena “la cena degli onesti” (cfr Lo Bianco- Rizza, "L’Agenda rossa di Paolo Borsellino”, ed. chiarelettere, pag. 79).

Bisognerebbe far capire a Violante e Mancino che si sbagliano. I magistrati onesti non si rivolgono all’opinione pubblica per cercare consenso, parlano per superare la barriera dell’isolamento e della delegittimazione. E la gente onesta ha capito.


Prima o poi tutti arrivano al palo!

Anonimo ha detto...

vorrei chiedere se sperperare i soldi del giornale "il Campanile" organo del Mastella di cui si è servito per Benzina, €. 40.000 + spese contributive per il 2005 versate dal Cmpanile, benzine per le macchine di famiglia, compresa quella del figlio che consuma 4 litri a chilometro, torroncini, panettoni e varie, pagando per la sede del giornale che ha acquistato il figlio 6.500 euro che è l'esatto della rata che viene pagato al figlio, ecc. ecc. se queste cose fatte da un Senatore della Repubblicano sono reati o sono un motivo per aver più peso nella politica italiano

Anonimo ha detto...

Bisogna essere sportivi, e riconoscere che Clementone ce l'ha messa abilmente in berta a tutti.


http://marinfaliero.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

è fesso!!
l'unica cosa che doveva fare, era vendere le foto di lui, la moglie e gli americani. solo così avrebbe guadagnato un sacco di soldi esentasse. le stò ancora cercano ma non si trovano. se poi avesse fiutato l'affare, avrebbe messo tutto in un cd, compreso la traduzione fatta dalla moglie dello scempio di inglese rutelliano. ah... gesù manda pane a chi non ha denti.

Anonimo ha detto...

che mastella muoia soffocato tra i suoi torroncini ... !!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Papa: «Convivenza con gli immigrati
sia fondata su diritti e doveri»
Il richiamo di Benedetto XVI: le autorità devono assicurare «la sicurezza e l'accoglienza»

MA PERCHÉ NON LI OSPITA LUI NEL SUO VATICANO DEL CAZZO???
QUANTI ROM CI SONO IN VATICANO?
E QUANTI CE NE SONO A CEPPALONI???

DAL PRIMO DEI POLITICI FINO AL PAPA E AI SUOI VESCOVI, OLTRE QUESTA VITA CE N'É UN'ALTRA, E LÍ PAGHERETE, BASTARDI!!!

Raffaella ha detto...

Ciao ragaz...sono al lavoro..
C' e' un pensiero che mi tiene sveglia..chi...ma chi potremo andare a votare se dovesse cadere questo governo..
Chi ma chi!!!!! io lo psiconano non lo rivoglio!!!
Chi ce in questo paese...!|!||
Qualcuno ci aiuti!!

Anonimo ha detto...

x anonimo 14,21
Bravo, pienamente d'accordo!!!

Anonimo ha detto...

io ci credo nelle dimissioni di demente! prima o poi crollerà.. sta decadendo.. e complimenti per il blog e per il lavoro che fai.. non mollare! viva l'informazione vera!

Anonimo ha detto...

http://www.corriere.it/esteri/07_novembre_04/pakistan_arresti.shtml

Condi rice: "Gli usa rivedranno gli aiuti economici a Roma"

Italia, via a un'ondata di arresti
Il premier Romano Prodi: «Lo Stato di emergenza durerà finché necessario, le elezioni potrebbero essere rinviate»

La polizia italiana ha avviato una serie di retate per arrestare 1700 attivisti, esponenti dell'opposizione, magistrati e avvocati, dopo la proclamazione dello stato di emergenza ieri in Italia da parte del Ministro della Giustizia Clemente Mastella. A meno di 24 ore dal colpo di mano del generale sono già 500 le persone arrestate nel Paese. Lo ha annunciato il primo ministro italiano, Romano Prodi. «Ci sono stata tra i 400 e 500 arresti preventivi», ha dichiarato Prodi nel corso di una conferenza stampa. Lo stato di emergenza rimarrà in vigore «fino a che sarà necessario» ha dichiarato oggi il premier, confermando che le elezioni politiche previste da Berlusconi per il prossimo gennaio, potrebbero essere rimandate anche di un anno, sebbene non sia stata ancora presa alcuna decisione in proposito. «Le autorità italiane non hanno ancora preso alcuna decisione sul mantenimento della data delle elezioni o su un eventuale rinvio» ha dichiarato il premier.

Intanto il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha affermato che Washington rivedrà gli aiuti economici all’ Italia, in seguito alla decisione del presidente Clemente Mastella di imporre lo stato di emergenza nazionale.

Ma siamo proprio cosí lontani da questa situazione??

Anonimo ha detto...

visitate il mio blog,ho fatto un video dedicato al clemente

Anonimo ha detto...

x cecilia

stendiamo un programma serio,
indichiamo 10 punti fermi da realizzare ed incominciamo ad organizzarci.

io comincerei dal nome:
"La nostra ARCA"
oppure
"il nostro ARCO"
...ricordi ceci ?

Presidente SPO e segretario N.P. (o viceversa).
Lo statuto:

Tutti gli "ARCERI" aderenti devono giurare e sottoscrivere di:

1° Combattere con ogni mezzo clEMENTE mastella ed i suoi scagnozzi (avvocazzodel peperoncino ), alleati e tutti coloro che approvano e praticano il suo metodo parassitario.

2° Accettare nell'ARCA solo chi dimostra di essere intervenuto almeno due volte, su questo Santo blog, contro mastellino, pane,vino e torroncino.

3° Promuovere liste di soli frequentatori di questo blog con 50% femminucce e 50% maschi.

4° Tutti i candidati , penalmente puliti (non nel senso di vergini .. anzi...ma con fedina penale che odora di bucato, parafrasando l'avvocazzo) sono obbligati a sospendersi dal Movimento se ricevono avviso di garanzia e dimettersi se condannati al primo grado.
5° .....................
6° .....................

ceci,max,caterpillar,mirko,mothersucher,franco,luca.gianfranco.femminino ....e tutto l'esercito di anonimi,
( DATEVI un NOME CAZZO !! ) continuate voi .
Potrebbe essere un gioco, dite la vostra,vediamo dove si arriva.

Anonimo ha detto...

40 mila euro l'anno per essere giornalista in un giornale dalla tiratura "provinciale" ?
Mastella insegna che ho sbagliato mestiere ( sono ingegnere)!

C'è sempre da imparare, grazie Clem-Clem!
Domenico Sicignano

Anonimo ha detto...

quoto .. portiamoli in vaticano e che si arrangino loro .. visto che parlano tanto ... anche ai farmacisti il vaticano deve rompere le scatole..

Anonimo ha detto...

Il Procuratore Generale della Repubblica di Catanzaro, Dolcino Favi, ha deciso di farsi affiancare da un altro magistrato nel prosieguo dell'inchiesta Why Not, in cui risultano iscritti nel registro degli indagati, fra gli altri, il presidente del Consiglio Romano Prodi ed il Ministro della Giustizia Clemente Mastella. A tale scopo, il PG catanzarese ha chiesto alla Procura la disponibilità di un Pm che possa aiutarlo a continuare l'inchiesta. Richiesta che è attualmente al vaglio della Procura. L'inchiesta Why Not è stata avocata il 19 ottobre dallo stesso Favi al sostituto procuratore Luigi De Magistris. (Apcom)


Questa è la dimostrazione dello spreco nelle nostre istituzioni.
Perchè pagare altra gente e toglierla da altri casi,quando, ormai in dirittura d'arrivo, poteva concluderla De Magistris?
La verità è solo una: Coprire tutti questi loschi affari dei politici di destra e di sinistra.

MAI COME IN QUESTO CASO I NOSTRI POLITICI DI OPPOSIZIONE E DI MAGGIORANZA SONO STATI UNITI.

Felix

Anonimo ha detto...

In questi giorni gli ultimi tasselli del puzzle vengono inseriti per completare il mosaico: il capitano dei carabinieri, che ha indagato per conto di De Magistris nell’ambito della cosiddetta inchiesta “Toghe lucane”, è stato promosso e trasferito; in un documento dell’ANM lucana si esprime l’auspicio che tra magistratura e avvocatura si ristabilisca al più presto “un clima di collaborazione e rispetto reciproco”. La sensazione che emerge prepotente è quella di una avvenuta normalizzazione, che potrebbe avere il suo coronamento con la terza ed ultima avocazione. Giustizia è fatta, in nome non del popolo italiano, ma delle bande, delle caste, delle cosche e delle ndrine che governano questo nostro bel paese. I Borboni hanno ristabilito l’ordine, quell’ordine che in questo nostro sud significa conferma di una illegalità diffusa e sistemica. Abbiamo ben compreso in queste settimane che in questa Italia esiste una casta di intoccabili, un potere, che con arroganza si ritiene al di sopra delle leggi e delle regole.

Si indaghi pure, ma nessuno si azzardi più ad inquisire gli intoccabili

Anonimo ha detto...

Giù le mano dallo ministro nostro. Lo volete a capire onnò che o'Ministro è nu brave lavoratore e d'animo etico e ineccepibbile. Lui c'ha la morale apposto, mica come chi lo infamia che c'ha la schedina penale spurche come nu straccie di ciesso.
Noio Ceppaloni simmu urgugliosamende devote allo Ministro Sindaco Giornalista, lavoratore infaticabbile e onesto cumme o'Papa.

W Ceppaloni
W o'Ministro

Anonimo ha detto...

Alla luce di quanto avvenuto in queste ore, c’è da domandarsi se non sia il caso di chiedere il trasferimento di Mastella per eccesso di compatibilità ambientale nei rapporti con i vertici dell’ANM, tutti, e sottolineo tutti, abbondantemente rappresentati in seno al Ministero di Grazia e In-Giustizia.

Questa perniciosa occupazione l’abbiamo descritta in un testo intitolato “Pax mastelliana”, firmato da Marco Cappato e Maurizio Turco, oltre che dal sottoscritto.

No, non è una provocazione chiedere il trasferimento di Mastella ad altre competenze ministeriali: in quel ministero c’è un eccesso di compatibilità ambientale, e probabilmente sarebbe un sollievo per lo stesso ministro essere destinato ad altra sede ministeriale.

Certo, non siamo così ingenui da credere che l’opera di killeraggio compiuta nei confronti di De Magistris abbia quale unico mandante il signor ministro.

Ma quali che siano mandati ed esecutori, di certo appartenenti a quella che Marco Cappato definisce “mafia partitocratica vincente”, oggi non possiamo non provare un profondo senso di sconforto di fronte all’arroganza di un regime che invoca impunità e pretende di essere al di sopra della legge, nutrendo il suo linguaggio con parole che descrivono un garantismo peloso, che sembra essere solo la foglia di fico atta a coprire la pretesa di un ceto oligarchico partitocratico di non essere sottoposto ad alcun tipo di indagine.

C’è da augurarsi che il signor ministro non abbia un qualche lontano parente coinvolto nell’inchiesta “Toghe lucane”, altrimenti il fatidico detto “non c’è due senza tre” farebbe presto a materializzarsi.

Se parlassimo di una partita, potremmo dire:”due a zero e palla al centro”; ma, volendo utilizzare la metafora calcistica, dovremmo anche aggiungere che la partita è stata truccata e che il cartellino rosso, sventolato per la seconda volta a De Magistris, era abbondantemente previsto.

Illuminante in queste ore il commento di Giulio Andreotti, che afferma parlando di Mastella: “sta facendo bene e tra l’altro ha recuperato il rapporto fra magistratura e governo, che era piuttosto teso”.

Già!!! E il ministro ha anche riconfermato il Dr. Arcibaldo Miller a capo dell’ispettorato che ha gestito le ispezioni ministeriali a Catanzaro, prima con Castelli e dopo con Mastella.

Molto bi-partizan!

Premesso che vado sempre più convincendomi che l’antipolitica e l’antidemocrazia vera vivono e si alimentano nel Palazzo, producendo lo sfascio che abbiamo sotto gli occhi, mi chiedo se, a questo punto, non sia il caso di chiuderle le Procure della Repubblica, ad iniziare da certe procure meridionali. Ma si, chiudiamole, e creiamo una superprocura per perseguire lavavetri e vu cumpra!

Ma poi di quale Repubblica parliamo, visto che assomigliamo sempre più ad una repubblica delle banane?!

Io non discuto la legittimità della richiesta di trasferimento d’urgenza avanzata dal Ministro e dagli ispettori, e di fatto sostenuta dall’omertoso silenzio dell’ANM. No, dico semplicemente che quella richiesta non ha fondamento, o meglio ha un unico fondamento: sottrarre le inchieste ad un inquirente scomodo che indaga sulle caste giudiziarie.

Davvero un’operazione geniale, degna di questo Paese che da decenni produce corruzione, nega legalità, stato di diritto, conoscenza e democrazia.

Garantisti? Noi si, e non abbiamo di certo bisogno di sbandierarlo. Il nostro garantismo è testimoniato da una lunga e ininterrotta militanza nel campo del rispetto dei diritti, dello Stato di diritto, in un Paese che fa anche della sua Carta Costituzionale carta straccia.

E mi piace, qui, ricordare che più volte Marco Pannella ha definito la Corte Costituzionale “suprema cupola della mafiosità partitocratica”.

Speriamo almeno di non dover leggere un editoriale dell’ “agente Betulla”: la puzza di marcio è già arrivata in cielo.


Leggo e condivido.

Anonimo ha detto...

Il Giurista di Ceppaloni e la moglie di Vespainvia

8:49pm Trascrizione integrale della conversazione telefonica in uscita dall’ utenza telefonica numero ….. in uso a BARBIERI Vincenzo ed in entrata sull’utenza telefonica numero …….in uso a CHIARIELLO Luigi, avvenuta in data 23.05.2006 alle ore 09.13 progressivo nr. 1327 – RIT 74/2006.

LEGENDA
BARBIERI Vincenzo: B.
CHIARIELLO Luigi: C.

INIZIO TRASCRIZIONE

Omissis

B.: Gino, io avevo chiesto… sto aspettando una risposta, perché la prima risposta che mi è stata data… era un omonimo donna, che però praticamente la… la collega aveva fatto una notifica per ragioni, però, di parto, cose di questo tipo e non era, ovviamente, questa struttura. Allora stava facendo un’ indagine più a tappeto, perché a lei non gli diceva niente un po’ il tuo nome. Allora… adesso, oggi, domani la richiamo per avere…

C.: No, siccome una cosa l’ho letta dalle carte, che è del 2004, quindi lei…

B.: Sì, sì.

C.: …faceva una indagine su un fatto del 2004…

B.: Sì.

C.: Poi vediamo. Credo che il mio assistente avrebbe individuato anche chi è questa persona che potrebbe averlo fatto.

B.: Ho capito. Va be’, io… stai tranquillo che adesso mi… mi riaffaccio da lei perché (incomprensibile)…

C.: Io là sarei, credo, nel caso interessato in quanto primario del reparto, insomma, non…

B.: Sì.

C.: Perché… insomma… adesso vediamo, insomma.

B.: Va bene. Stai tranqui… tanto ci risentiamo.

C.: D’accordo.

B.: Va bene. Grazie, Gino.

C.: Ciao, ciao. Che fai là come… la tua…

B.: Eh… Gino, ora stiamo aspettando…

C.: Mastella? Lo chiamano il giurista di Ceppaloni.

B.: Il giurista infatti. Adesso vediamo… insomma, per il momento purtroppo non ha confermato Rino Nebbioso…

C.: Ah, Rino non è confermato.

B.: No, no, no, ha chiamato…

C.: E chi c’è adesso come Capo di Gabinetto?

B.: Ettore Ferrara, che è un… un collega di Napoli, che… sta in Cassazione e che… insomma, è una persona per bene e…

C.: E Ricci che fa?

B.: Eh… sai, adesso…

C.: Sta nella Procura?

B.: Eh, vediamo, perché pure lui, poverino, si aspettava che… la riconferma, perché dice che gliel’aveva promesso, invece poi… evidentemente questo è un organigramma che è stato calato addirittura dall’Associazione Magistrati, che vede diverse pedine, come dire, modificarsi per ingresso, ovviamente, di persone della sinistra e quindi… l’unica che è rimasta è Augusta Iannini, che naturalmente… quale moglie di Vespa…

C.: E chi la tocca?

B.: E chi la tocca, voglio dire. E poi, niente, ora vediamo che succede nei giorni a seguire, insomma. Pure per me è un periodo un po’… non… troppo sereno.

C.: E’ chiaro.

B.: Veramente uno deve… deve vedere quello che succede. Comunque io poi alla fine…

C.: Va be’.

B.: Poi me ne ritornerò in ruolo ove… non…

C.: E beh…

B.: Alla fine insomma non è che me…

C.: E sotto certi punti di vista è anche più bello.

B.: Sì, alla fine poi uno è pure più libero, è più indipendente insomma. Va bene.

C.: Va bene.

B.: Senti, allora aspetto una tua telefonata, Gino, grazie.
C.: D’accordo. Ciao.
B.: Ciao, grazie. Ciao, ciao.

MA QUALE CIAO E QUALE GRAZIE......
VERGOGNATEVI TUTTI!

Anonimo ha detto...

“Caso De Magistris”: Qualche considerazione sulla puntata di Porta a Porta andata in onda lunedì 22 ottobre.

Ancora una volta sua eminenza reverendissima Bruno Vespa non ha voluto tradire il suo ruolo di maggiordomo del potere.
L’uomo che più di ogni altro, in questo Paese, avvilisce la funzione del giornalista, ha ancora una volta dato buona prova di sé, prestandosi al ruolo di sparring partner dell’ineffabile Ministro Mastella.
“L’usciere” di via Arenula, grazie alla sapiente opera del “sarto” di viale Mazzini, è riuscito a spacciarsi per una sorta di perseguitato e martire di non si sa quale causa.

In un Paese normale, uno come Vespa, soprattutto dopo le sue performance “telefoniche” con Sottile, non potrebbe vendere nemmeno i detersivi su una TV a diffusione condominiale, ed invece la Rai, che al pari di Mediaset della credibilità se ne fotte, ancora gli consente di gestire uno spazio di sedicente informazione a spese del contribuente.
Per il dr. Bruno Vespa nessuna avocazione all’orizzonte.
Trovo davvero incredibile che nessuno abbia voluto sottolineare una questione non irrilevante: il dr. Vespa, il Vespa che lunedì sera(22 ottobre) ha intervistato Mastella, ha offerto per la seconda volta in pochi giorni il megafono/manganello rai al datore di lavoro della sua consorte, la dr.ssa Augusta Iannini.
E forse in omaggio alla personalissima concezione che il dr. Vespa ha della “par condicio”, ha invitato negli studi di Porta a Porta anche Roberto Castelli, cioè l’ex datore di lavoro della dr.ssa Augusta Iannini.
E’ troppo affermare che ci troviamo di fronte ad un palese conflitto di interessi?
Naturalmente, il dr. Vespa in Iannini, ancora una volta, ha ritenuto di non dover ascoltare la voce di chi, propone l’abolizione degli incarichi extragiudiziari per i magistrati.
“Domani è un altro giorno”, e noi continueremo a bere olio di ricino e ad interrogarci sulla funzione del servizio pubblico e sui ladri di legalità, di verità, di giustizia e democrazia che appestano questo Paese.

Vespa il vicesindaco di Ceppaloni.

Anonimo ha detto...

Che Bruno Vespa in Iannini sia la maitresse della terza camera, è cosa arcinota, ma ciò che non comprendo è il fatto che nessuno abbia voluto cogliere, in relazione alla puntata sul “Caso De Magistris”, il macroscopico conflitto di interessi del Sor Bruno.

E’ infatti noto che da anni la moglie del vespone occupa un ruolo importante in seno al Ministero di Grazia e Giustizia.

E adesso Godetevi questa conversazione telefonica tra la segretaria di Vespa e Salvo Sottile(AN).

Il sarto cuce una nuova trsamissione.

7 Marzo 2005

ANTONELLA: Allora Salvo, puoi pralare un secondo? Sono Antonella.

SOTTILE: Dimmi

A: Allora no, diceva Bruno, lui pensava, al collegamento per venti minuti, lui sa che voi Rutelli non lo volete, per adesso, il collegamento di venti minuti, dopo che lui è stato prima da solo, Fini no?

S: Sì, sì

A: E vabbè, eh o Rutelli o Fassino dice, perchè lui non vede altri… sennò poi bisogna andare ai capigruppo, tipo Angius.

S: Eh, fai un capogruppo scusa, che te ne frega, scusa, che problema…Fassino staaa….martedì a, sul Tre là, perchè devi dargli un’altra?

A: Ah, ah, ok e Rutelli non mi pare il caso…Allora proviamo Angius? (ma si provate Angius…tanto uno vale l’altro ndr)

S: Prova Angius

A: Se tu hai un’altra idea; a noi c’è venuto in mente questa…Allora, o Angius o Castagnetti proviamo.

S: sì, sì

A: Eh? Vabbè, aspetta, poi invece come giornalisti pensavamo a Lucio Caracciolo da una parte e Galli della Loggia o Panebianco dall’altra.

S: E quale sarebbe l’amico?

A:(ride) Sarebbe Galli della Loggia o Panebianco

S. Ah, ho capito

A: No?

S. NO, vabbè, se lo decidete voi va bene…

A. No…

S: No, perchè vorrei capire chi è che sta da una parte e chi sta dall’altra(ride)

A:(ride) Quindi no, tu dici no?

S: Sì, sì, Galli della Loggia o Panebianco

A: galli della Loggia o Panebianco, e Caracciolo?

S: Boh, me sembrano più, sì sì…

A: Io proverei caracciolo e galli della Loggia. Se Galli della Loggia dice no, vado su Panebianco. Poi provo Angius e sennò castagnetti; e po, come donne pensavamo una Rula da una parte e una Clarissa dall’altra(e certo un paio di donne ci vogliono ndr)

S: Una che?

A: Una Rula, Jebral, quella bellissima di La7.

S: Ma dai, non rompere il ca…ma che se la deve scopare o se l’è scopata già?

A: (ride)

S: No, perchè non capisco perchè deve….no! Questa no!

A: No, vabbè, questa no

S: Questa è una scassacazzi, non capisco perchè devi….Vorrei capire questo come se la triomba

A: Intanto

S: Se l’è già trombata o se la deve trombare ancora…

A: (Ride)

S: Perchè mo’ ci me…mo’ glielo dico io.

A: Eh eh vabbè, allora intanto io vado sui capigruppo e sui giornalisti, poi per le donne ci risentiamo, vabbene?

S: Ma i giornalisti. Galli della Loggia mi sembra molto fumoso, come dire.

A: Preferisci Panebianco?

S: E’ uno più…soli…

A: Più concreto

S: Più concreto, invita Panebianco.

A: Allora Caracciolo- Panebianco provo. Vabbene?

S: Ciao, ok, ciao.

A: vabbè, ciao.

Anonimo ha detto...

In questa puntata il Maggiordomo conversa nuovamente con Salvo Sottile(AN).

Oggetto della conversazione? naturalmente una nuova ricca ed effervescente puntata di “Porta a Porta”.

Il Buon vespone non lascia nulla al caso…e cuce l’ennesima puntata nel bordello Rai.

9 marzo 2005

VESPA: salvatore, buongiorno, Bruno Vespa

SOTTILE: Ciao, Bruno, dimmi.

V: Dunque, ti volevo dire questo…lui….il fratello di Busch padre….che è in missione a adesso, è andato ieri da Gheddafi e oggi arriva a Roma, ospite della famiglia Tulliano, che credo, si occupi di cose per An, l’avvocato Tulliano…uhm…un giovane insomma. E’ una famiglia che credo graviti nel vostro mondo…

S: Boh. Di dov’è questo Tulliano?

V: Non te lo so dire, francamente. Loro stanno….credo che stiano a Roma, però, sai, uhm…viene ospite qua.

S: vabbè

V: Allora a questo qua piacerebbe partecipare stasera a Porta a Porta, e…

S: Il fratello di Bush padre.

V: Sì

S: E a che…scusa, a che titolo lo fai partecipare? Come Fratello?

V: Uhm, questo però si occupa, ieri ha visto Gheddafi, cioè non è un pensionato che viene qua a giocare a golf. E’ uno, credo che faccia un min…un minimo di attività, di consigliere; è insieme con stella, Frank Stella.

S: Uhm

V: Questa colonia di italoamericani che si dà molto da fare con i repubblicani

S: Uhm.

V: Non so, se se se v….ritenete utile che faccia una comparsata e….me lo fai sapere, io così la giro a loro.

S: Sì, ti richiamo io…sì. Glielo dico (a Fini ndr) e ti richiamo.

PUNTUALMENTE UN’ORA DOPO I DUE SI RISENTONO E SOTTILE RIFERISCE GLI ORDINI DI LUI A BRUNO IANNINI

V: Pronto?

S: Bruno lascia perdere

V: Vabbene(che ragazzo ubbidiente ndr)

S:Vabbene?

V: Ciao, grazie(ringrazia pure…ma quanto è educato!!! ndr)

S: Ci vediamo alle sei e mezza

V: Ciao grazie

S: Oh Bruno, Bruno scusa

V: Ehi

S: fai, fai una cosa puntuale, in maniera tale che poi ci si possa vedere la partita

V: ma sta tranquillo!

S: Lo dico pure per te! (ridono)

V: Ciao

Anonimo ha detto...

14 mila euro per l'acquisto di torroncini di Benevento spediti dai coniugi Mastella agli amici.


no dico lo avete letto o no??????????????????
Questo coi contributi pubblici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Da Il Quotidiano della Basilicata, 26 ottobre(pag. 1 e 15)

“L’ammontare complessivo dei fondi strutturali concessi alla regione Basilicata per il periodo di programmazione 2000-2006 è stato di 848.035.000 €. Al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) sono stati allocati 433.885.000 €, ossia il 51,16% del totale, mentre al Fondo sociale europeo (FSE) e al Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia - Orientamento (FEAOG) sono stati destinati rispettivamente 220.900.000 € (26,05%) e 193.250.000 € (22,79%). La quota attribuita alla regione Basilicata corrisponde quindi al 2,5% del totale dei fondi comunitari concessi all’Italia per il periodo di programmazione 2000-2006.” Questo la risposta della Commissione europea a un’interrogazione del deputato Radicale Marco Cappato sulle possibili frodi che riguardano l’utilizzo dei fondi strutturali destinati alla Basilicata.

La precisazione del deputato rigurada il crescente numero di irregolarità segnalate – sostiene la Commissione – è fondata: nel solo anno 2006, infatti, in Basilicata sono state riscontrate 80 irregolarità (l’11% del numero totale di irregolarità commesse sul territorio italiano), e ben 79 di queste sono state classificate dalle autorità italiane come presumibilmente fraudolente, per un importo stimato a circa 3,7 milioni di euro (l’1,6% del totale a livello nazionale, percentuale minore rispetto al numero di irregolarità riscontrate). La maggior parte dei casi segnalati riguarda frodi ai danni del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia - Orientamento. Nonostante le statistiche mostrino un sostanziale aumento dei casi di sospetta attività fraudolenta ai danni di questo Fondo in particolare, la Commissione è tuttavia confortata dal fatto che le autorità preposte al controllo abbiano rilevato e segnalato tutti questi casi di presunta irregolarità. Per di più, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha segnalato alla Commissione di avere un solo caso di follow-up legato alla regione Basilicata e nessuna procedura investigativa in corso. Le autorità italiane non hanno infatti richiesto l’assistenza dell’OLAF per condurre le investigazioni sui Fondi strutturali nella regione Basilicata. Inoltre, la stessa regione Basilicata - attraverso il punto centrale di coordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri - ha segnalato all’OLAF 93 irregolarità relative al periodo di programmazione 2000-2006.

Anonimo ha detto...

DECRETO DI PERQUISIZIONE "WHY NOT"

L’attività investigativa ha consentito di individuare la sussistenza di condotte criminose finalizzate alla consumazione di truffe e corruzioni con riferimento, in particolare, all’erogazione di fondi pubblici.
I reati vengono consumati, soprattutto, attraverso la costituzione di “schermi” societari che consentono di spostare il denaro con maggiore facilità e creare condizioni per la realizzazione del prezzo del reato attraverso assunzione di persone che rappresentano, in taluni casi, anche la controprestazione del delitto di cui all’art. 319 c.p..
Dall’analisi delle compagini societarie e dei flussi economico-finanziari emerge uno scenario devastante circa la gestione di denaro pubblico e della pervicace volontà di depredare le risorse pubbliche pur di raggiungere lucrosi interessi criminali.
Le indagini preliminari hanno anche evidenziato comuni colleganze affaristiche – riscontrate anche da altra attività investigativa e dall’esame di materiale sequestrato all’esito di precedenti perquisizioni - tra società e persone riconducibili, anche indirettamente, ad amministratori pubblici facenti parti di “opposti schieramenti”, in tal modo delineandosi un controllo – si potrebbe dire “blindato” – di fette rilevanti della spesa pubblica, in settori determinanti per lo sviluppo.
E’ emersa la costituzione di vere e proprie lobby affaristiche, costituite con modalità tali da rimanere occulte e non consentendo di individuare i partecipanti alle stesse (tenuto anche conto dell’appartenenza a ramificazioni significative delle Istituzioni di taluni sodali), svolgendo attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di Istituzioni, amministrazioni pubbliche e di servizi pubblici esenziali di interesse nazionale.
Considerato che dall’esame delle visure camerali emerge un coacervo di società collegate tutte riconducibili a soggetti comunque coinvolti nell’attività investigativa, tanto da far ritenere che si tratti di imprese finalizzate alla consumazione dei delitti di truffa e corruzione ed utilizzate, anche, quali “contenitori” per la raccolta ed il successivo reimpiego di somme di denaro.
Conseguentemente vi è fondato motivo di ritenere che artificiosamente siano state costituite una serie di società, create ad hoc, per fare profitto illecito ed ottenere commesse nell’ambito degli appalti e delle gare e per perpetrare ingenti truffe ai danni della comunità europea nell’ambito dei finanziamenti pubblici di volta in volta confluiti presso le casse della Regione Calabria da parte dell’unione europea.
Utilizzando spesso le società per piazzare – quale controprestazione sinallagmatica – persone che hanno prestato loro “opere” in favore dei vari sodali.
Valutato, in particolare, che dall’esame analitico delle compagini societarie – anche attraverso la verifica delle visure di tipo storico – è emerso che diversi nominativi di persone coinvolte, soprattutto taluni indagati, compaiono in diversi assetti di società, spesso con ruoli apicali, talvolta uscendo da alcune per rientrare in altre di medesimo oggetto sociale. Tenuto conto, altresì, che le società interessate – che sembrano costituire un collaudato sistema di “scatole cinesi” – hanno quasi sempre come oggetto sociale il settore ambientale (rifiuti o acque), quello immobiliare (verosimilmente per investire i soldi illecitamente acquisiti), quello finanziario, quello informatico, quello dei servizi e del terziario e che risultano rapporti e transazioni – per il reimpiego, verosimilmente, delle somme illecitamente acquisite - con società fiduciarie.
Evidenziato che sono emerse dazioni di denaro (attraverso bonifici) tra talune dello società coinvolte e nominativi di persone interessate all’attività investigativa in corso.

15 giugno 2007

COSA VOGLIAMO DI PIU' DA QUESTO PAESE?

Anonimo ha detto...

La ballata di Mastella.



Chi è colui che è così gagliardo ed impostore da nominare la Clemenza alla Grazia e Giustizia
e da colei che tutto regola e punisce,riuscire ancora a ricevere un labile sguardo?


Il Mastella schifoso! Il Mastella lascivo!

Il Mastella! Il Mastella! Il Mastella che si lancia in un corsivo.

Il Mastella mastella, il Mastella lividissimo e calmissimo,

il Mastella che minaccia una sorte amara, il Mastella che la butta in caciara!

Il Mastella che dona, il Mastella che arraffa,

il Mastella che condona e perdona e abbona

tutti i mali della Roma Ladrona.

Il Mastella che passa, il Mastella che resta,

il Mastella che stà di qua, il Mastella che stà di là,

il Mastella che rimane sia di quà che di là.

Il Mastella! Il Mastella! Il Mastella in persona!

Il Mastella che arriva con il suo carrozzone,

le auto le chiese gli aerei le piscine le feste,

il Mastella re senza scettro e corona,

che indulta e promuove, che insulta e rimuove!

Il Mastella! Il Mastella! Il Mastella furioso,

il Mastella maligno, il Mastella pietoso,

il Mastella sicuro, il Mastella carogna,

il Mastella che sembra esente dalla scalogna.

Verrà il Mastella che via ti porterà

l’inchiesta sulle iniquità, nostra sanità

e tutto il tuo dicastero, tutto, insieme alla sua bontà…

Verrà il Mastella e conserverà il suo legame,

così sottile e così forte, così lurido e così infame…

Verrà il CSM, sarà la tua coscienza,

è stato tuo compagno per tutta l’esistenza…

Ti prenderà per mano, tu uno tra tanti,

e sarai il primo a ballare la danza del Mastella!

Il Mastella bizzarro, il Mastella purtroppo normale,

la Giustizia che stenta, la giustizia che vive di morte naturale.

Il Mastella civetta, il Mastella che intercetta!

Il Mastella trionfante! Il Mastella glorioso!

Il Mastella che non si pente d’esser borioso!

Verrà il Mastella, testimone dello sposo,

e di Campanella il ragazzo d’onore e di comunella sarà il patrono…

Verranno al Mastella inquisiti arrestati pregiudicati,

che porgeranno la mano e da lì fuggiranno lontano…

Il Mastella! Il Mastella! Il Mastella che lenisce per legge ogni male!

Il demente Mastella, il Mastella clemente,

il Mastella che non si scompone per niente!

Il Mastella schifoso! Il Mastella lascivo!

Il Mastella che merita l’oblio, il Mastella tardivo,

il Mastella che per interesse è sempre tempestivo.

Il Mastella trionfante! Il Mastella glorioso!

Il Mastella! Il Mastella! Il Mastella gioioso!

L’Italia serva e sconfitta, l’Italia schiattata e suicidata.

L’Italia sgualdrina! L’Italia scherzata! L’Italia stronza e strozzata.

Il Mastella! Il Mastella! Il Mastella che vince!

Il Mastella che briga e che fà, che disfa e rifà, che si alza e se ne và,

il Mastella senza alcuna dignità…



MASTELLA UN NOME UNA GARANZIA!!!!!

Anonimo ha detto...

Tutti gli uomini di Saladinoa

da Decreto di Perquisizione Why Not

Non pare dubbio che ambienti - ai “confini” con i servizi di sicurezza - stiano gestendo informazioni e fatti con una certa “disinvoltura”.
Non sono state inserite nel decreto di perquisizione le conversazioni in cui compaiono parlamentari.
Dal materiale sequestrato durante la perquisizione a SALADINO (in particolare biglietti da visita e “schedature” aventi ad oggetto persone da assumere con l’indicazione dei “referenti”) è emerso che egli controlla, in modo rigido, le assunzioni dei lavoratori in tutto il reticolo di società comunque, a vario titolo, riconducibili alla CDO, e di certo in tutte quelle a lui riferibili. Ciò che emerge in modo chiaro ed inconfutabile è che le assunzioni dei lavoratori – la gran parte delle volte controprestazione illecita - debbono passare attraverso le indicazioni dei politici, ne abbiamo di quasi tutti gli schieramenti (da ADAMO a LOIERO, da BOVA a SARRA, da DIMA a PIRILLO, e così via), di personaggi che ricoprono ruoli di rilevanza istituzionale: dalla magistratura alle forze dell’ordine in particolare, per non dimenticare prefetture e sindacato.
Vi è un’ulteriore conferma che le cd. “scatole cinesi” servono, oltre che per accaparrare denaro pubblico e far lucrare agli imprenditori e politici che operano in violazione dela legge, anche asseverare – attraverso il posto di lavoro o l’inserimento nelle compagini societarie – pezzi rilevanti delle istituzioni e del “mondo” delle professioni, in tal modo rendendo sempre più impervio il percorso di affermazione della legalità e dello Stato di diritto.
Considerato, pertanto, che le perquisizioni risultano necessarie anche perché si devono ulteriormente riscontrare i collegamenti tra società, ditte, imprenditori, professionisti, funzionari e dipendenti della pubblica amministrazione, amministratori pubblici e personaggi che ricoprono o hanno ricoperto incarichi istituzionali, che risultano coinvolti nelle indagini preliminari (come emerge dal compendio intercettivo sinora acquisito, dagli accertamenti bancari, dalla documentazione in atti, nonché da dichiarazioni di persone informate sui fatti il cui contenuto è di assoluta valenza indiziaria) ed acquisire documentazione che potrebbe essere occultata tenuto conto del vincolo occulto che lega una parte dei soggetti coinvolti.
Considerato che vi è fondato motivo di ritenere che nei luoghi di seguito indicati si trovino cose e documenti utili ai fini dell’accertamento dei reati oggetto di indagine, ed in particolare: palmari, telefoni cellulari, computers, materiale informatico, rubriche, documentazione varia, conti correnti, documentazione bancaria, atti e documenti riservati o anche di tipo “informale” attinenti rapporti con gli indagati e le persone a vario titolo coinvolte, schedature e/o elenchi di persone.
Tenuto conto che l’acquisizione del materiale così come indicato è indispensabile al fine dell’individuazione di ulteriori elementi di prova, anche al fine di consentire l’esatta ricostruzione delle dinamiche investigative, ed in particolare delle relazioni intercorrenti tra i soggetti coinvolti.

VERGOGNATEVI TUTTI!

Anonimo ha detto...

A proposito della Procura della Repubblica di Salerno(competente a giudicare i magistrati di Catanzaro)invia a un amico
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Argomento: Csm NEWS

SOMMARIO

1.LA CONCLUSIONE, CON ARCHIVIAZIONE, DELLA PROCEDURA RELATIVA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DEL TRIBUNALE DI SALERNO.

2.TRASFERIMENTI ED ALCHIMIE COLPOSE NELL’ATTRIBUZIONE DEI PUNTEGGI AGGIUNTIVI

3.FUORI RUOLO

4.APPLICAZIONI EXTRADISTRETTUALI: APPELLO CATANZARO, COME PRIMA, ANZI, PEGGIO DI PRIMA

5.INCARICHI SEMIDIRETTIVI

6.TABELLE DEGLI UFFICI GIUDIZIARI

7.REFERENTI PER L’INFORMATICA

8.MODIFICHE DEL RECLUTAMENTO DI G.O.T. E V.P.O.

DALLE COMMISSIONI

Ernesto AGHINA Paolo ARBASINO Giuseppe FICI

1.LA CONCLUSIONE, CON ARCHIVIAZIONE, DELLA PROCEDURA RELATIVA AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DEL TRIBUNALE DI SALERNO.

Si è conclusa con l’approvazione della proposta di archiviazione formulata dal relatore Di Federico, la procedura riguardante la valutazione di condotte poste in essere dal Procuratore della Repubblica di Salerno dott. Apicella, oggetto di prolungato esame in prima commissione.

[b]A favore hanno votato i laici del polo, il laico dell’Ulivo Schietroma ed i consiglieri di Unicost e di MI; contrari i consiglieri del Movimento e di MD; si sono astenuti il Vice Pres. Rognoni, il Primo Presidente Marvulli, il P.G. Favara ed il cons. Berlinguer.In precedenza si era votato sulla proposta di ritorno della pratica in commissione per il completamento della procedura con l’audizione “garantita” del dott. Apicella e la proposta era stata respinta con il voto contrario dei consiglieri di Unicost, di MI, dei laici del Polo e dei laici dell’Ulivo Schietroma e Berlinguer. A favore del ritorno in commissione hanno votato il Primo Presidente Marvulli, il P.G. Favara ed i consiglieri del Movimento e di MD, astenuto il vice presidente Rognoni.

L’esito di questa procedura consegue ad un indirizzo dei componenti di Unicost, condiviso dai componenti laici del Polo (Spangher e Di Federico),diretto alla minimizzazione della gravità dei fatti con una lettura dei fatti che è stata definita da Arbasino nel suo intervento di “innocentismo a prescindere”.

Nonostante ciò abbiamo insistito sino in fondo per un approfondimento della questione, unitamente ai colleghi di MD, ritenendo grave la carenza, dimostrata a nostro avviso nel caso in esame, di una magistratura che deve avere la capacità di essere severa con se stessa con la stessa forza con la quale rivendica la sua indipendenza e sottolinea non a torto, come è accaduto nelle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario, le altrui responsabilità.

Riteniamo doveroso dare ai colleghi, sia pure con la necessaria sintesi, una compiuta informazione della vicenda nei suoi elementi fattuali, affinchè essi stessi possano formarsi autonomo convincimento: gli elementi di fatto sono sostanzialmente pacifici in quanto emergenti da risultanze documentali e da plurime dichiarazioni assunte sia in sede di indagini preliminari dal PM che in sede di procedimento disciplinare che in sede di procedura ex art. 2.

Allorché, verso la fine del 2000, il dott. Apicella era Procuratore aggiunto addetto alla DDA, erano emersi elementi indicativi di coinvolgimento del fratello in attività truffaldine e di ciò era stato informato il Procuratore Cornetta poi deceduto.

All’assunzione della reggenza da parte del dott. Apicella (che si era nel frattempo candidato ad assumere l’incarico di Procuratore) il PM titolare del procedimento (dott. Cavaliero) lo aveva informato genericamente delle indagini che nel frattempo erano proseguite (anche con intercettazioni telefoniche ed ambientali) dalle quali erano emersi contatti tra il fratello del Procuratore ed esponenti di rilievo della camorra operante nel nocerino.

In particolare erano state registrate conversazioni dalle quali era emerso che il fratello faceva riferimento a notizie ricevute su indagini riguardanti, in particolare, il suo interlocutore definito, dai sostituti ascoltati nel corso della procedura, come uno dei più pericolosi camorristi ed indagato per omicidio.

Era altresì emerso che il fratello del Procuratore era coinvolto in truffe miliardarie ai danni dell’AIMA ed in relazione ad esse il sostituto Cavaliero, al quale il dott. Apicella aveva affiancato, per quest’indagine, il sostituto D’Alessio, aveva rappresentato la necessità di procedere ad iscrizione della notizia di reato.

Il Procuratore richiedeva loro, prima di esprimersi sull’apposizione del visto, “una relazione sugli elementi indizianti che consentono l’iscrizione per gli indagati e per i reati ipotizzati” specificando che le relazioni dovevano essere due: una per la posizione del fratello ed altri due coindagati “che sarà depositata in busta chiusa presso la segreteria del direttore XY (ndr) che apporrà la sua sigla sulla stessa, mentre per le altre posizioni sarà consegnata al dr.ZM (ndr) per l’inoltro a me”.

I due sostituti rispondevano inviando in busta chiusa un’unica relazione su tutti gli indagati accompagnata da una nota con la quale rilevavano che:

— “è la prima volta che il sig. Procuratore della Repubblica per una proposta afferente alla sola doverosa necessità di esperire indagini nei confronti di persona oggetto di accertamenti preliminarmente acquisiti in tema di criminalità organizzata, ritiene di dover effettuare una verifica degli elementi indizianti al solo fine dell’iscrizione delle persone da sottoporre ad indagini”;

— che “il visto del sig. Procuratore sulle proposte di iscrizione è sempre stato inteso sino ad oggi quale mera presa di conoscenza…”;

— che “siamo consapevoli della difficoltà in cui viene a trovarsi la S.V. nella verifica degli atti in questione……al punto che noi stessi rimaniamo dubbiosi circa l’opportunità che Lei possa occuparsi della procedura del visto sulla iscrizione per ragioni di palmare evidenza”;

— che “avevamo ritenuto, nel rispetto della vigente circolare, di notiziarLa della proposta di iscrizione, certi - anche sulla base di quanto assicurato espressamente dalla S.V. agli scriventi e ribadito recentemente in occasione dell’affidamento in codelega del fascicolo al dott. D’Alessio - che alcuna interferenza la S.V. avrebbe operato sulle scelte dei sostituti delegati fatte del resto in massima serenità di valutazione. Reputavamo di conseguenza che Lei avrebbe affidato il visto sulla proposta di iscrizione e gli eventuali ulteriori esami del procedimento in questione (la codelega al dott. D’Alessio era finalizzata anche ad una verifica degli elementi accusatori) ad un procuratore aggiunto - come noi stessi, ricorderà, Le avevamo consigliato di fare - proprio per evitare che Lei si venisse a trovare nella incresciosa situazione di vistare l’iscrizione a mod. 21 concernente Suo fratello”; si deduceva che la richiesta della doppia busta “appare oscura agli scriventi ed assolutamente non condivisibile e pertanto Le inviamo in busta chiusa l’allegata sintetica relazione riguardante gli elementi indizianti a carico di tutti gli indagati non essendovi motivo per differenziare le posizioni”;

— che “abbiamo necessità di immediato riscontro alla presente al fine di evitare che le indagini risultino pregiudicate irrimediabilmente da ulteriori ritardi, La invitiamo a determinarsi al più presto”.

Dopo una decina di giorni, il 5.2.2001, il Procuratore comunicava ai due sostituti che essendo previsto dal programma organizzativo dell’ufficio il visto preventivo e non autorizzativo sulle iscrizioni, poteva darsi corso alle iscrizioni proposte, atteso che la richiesta di relazione era diretta ad acquisire elementi conoscibili sulle vicende oggetto di indagini e non funzionale alle iscrizioni; richiedendo altresì l’applicazione altro magistrato della D.N.A.

Il 16.2.2001 il Procuratore (dopo oltre nove mesi) formulava al PG di Salerno la richiesta di astensione segnalando, nella stessa, “l’opportunità di non essere sostituito per detto procedimento penale dal Procuratore aggiunto dr. Luciano Santoro, in quanto suoi comportamenti sulla vicenda (tra l’altro dichiarazioni nell’assemblea della Associazione Nazionale Magistrati del 30.11.2000) mi fanno avvertire una sua non adeguata serenità”.

Va precisato, relativamente a questi fatti, che il Procuratore in una sua memoria difensiva inviata alla sezione disciplinare (presso la quale non vi era procedimento relativamente alla vicenda della iscrizione sopra descritta) ha affermato (come aveva già fatto un consigliere di Unicost componente della commissione dopo la prima relazione sui fatti operata dall’allora relatore Arbasino) che la busta a lui inviata dai due sostituti non era stata in realtà mai aperta e che il sistema della doppia busta era stato adottato proprio per garantire la segretezza delle notizie relative al fratello non essendo sua intenzione procedere alla sua apertura (ma allora, vi è da chiedersi, come avrebbe inteso procedere relativamente alla iscrizione del fratello?).

Un secondo episodio sul quale, a differenza del primo, vi è stato procedimento penale conclusosi con archiviazione e giudizio disciplinare conclusosi con assoluzione per esclusione degli addebiti, ( sempre riferibile al procedimento relativo al fratello) è avvenuto verso la fine del 2000 allorché era in atto la procedura per la nomina del nuovo Procuratore della Repubblica di Salerno dopo il decesso del dott. Cornetta.

Il dott. Apicella convocava l’ufficiale dei CC responsabile della DIA di Salerno, manifestando la sua preoccupazione che la vicenda coinvolgente il fratello ed emergente dalle indagini della DIA potesse gravemente danneggiare la sua carriera, invitandolo a regolarsi con lealtà ed equilibrio, precisando che nello stesso modo egli si era comportato con riferimento a due procedimenti interessanti il colonnello stesso (“mi mostrò pertanto due fascicoli processuali che effettivamente erano sulla sua scrivania, insieme ad altri incartamenti” - come dichiarato dall’ufficiale al PM di Napoli).

Altri episodi, del quale non vi è stata menzione alcuna nella delibera di archiviazione approvata dal plenum nonostante ciò sia stato da noi segnalato nel corso della discussione, riguardavano un rapporto economico intercorso tra il Procuratore ed il fratello ed accertato dalla DIA nella ricostruzione dei flussi di denaro interessanti il fratello dopo la percezione di oltre due miliardi provenienti dalle truffe AIMA.

E’ risultato, in sostanza che il dott. Apicella aveva erogato un prestito al fratello di 50 milioni di lire fruendo di uno scoperto di conto corrente e che il fratello aveva riscosso l’assegno per versarne il corrispondente importo sul conto di una società coinvolta nelle truffe.

La restituzione, come accertato dalla PG, è avvenuta con assegno di pari importo tratto su conto alimentato coi proventi delle truffe. Il procedimento penale si era concluso con archiviazione, riferita, in alternativa, a concorso in delitto di riciclaggio ovvero truffa aggravata, per carenza di prove sull’elemento soggettivo.

E’ anche emerso nel corso della attività svolta dalla prima commissione che il dott. Apicella non aveva mai dichiarato la potenziale incompatibilità coi due figli esercenti la professione legale nell’ambito del distretto, e che il Procuratore aveva di recente rinfacciato all’aggiunto Russo (autore della trasmissione di una segnalazione al CSM), nel corso di una riunione dell’ufficio, di aver reso dichiarazioni su questi fatti al PM di Napoli.

Il dibattito di plenum ha registrato gli interventi dei consiglieri Riello, Primicerio, Mammone e Buccico a favore della archiviazione, e dei consiglieri Salvi, Arbasino, Aghina, Marini, Menditto a favore del ritorno della pratica in commissione.

Sotto il profilo procedimentale è stato sostenuto che la libera audizione disposta dalla commissione a maggioranza del dott. Apicella integrava una grave violazione della procedura prevista dalla circolare, secondo la quale il magistrato va informato succintamente e per iscritto dei fatti e può essere ascoltato con un’assistenza di difensore.

Unica possibilità quindi di utilizzare le dichiarazioni rese in commissione “a favore” (come operato nel corpo della proposta di archiviazione) e non certo a carico, determinando così un inusuale trattamento di privilegio del dott. Apicella.

Nel corso della discussione Arbasino ha espressamente indicato i vizi della proposta di archiviazione, evidenziando la necessità di acquisire approfondimenti, mediante un’audizione garantita del dott. Apicella, enumerando una lunga serie di interrogativi rimasti senza risposta.

Gli interventi a favore della archiviazione hanno insistito essenzialmente sull’esito dei procedimenti penali e su quello del disciplinare (ancorché non pregiudiziali e non sovrapponibili in punto di fatto), nonché sulla mancanza di attualità di uno “strepitus” tale da rendere concreta la lesione del prestigio della funzione.

In realtà sul concetto di “strepitus” andrebbe svolta una serena riflessione in quanto nei termini in cui il requisito è stato prospettato dai sostenitori della impostazione archiviatoria (mancanza di eco all’esterno della vicenda) verrebbe premiata la capacità del magistrato interessato di controllare la diffusione della notizia, trascurandosi l’aspetto relativo all’incidenza sulla credibilità del magistrato all’interno dell’ufficio (ove la notizia era risaputa non solo dai sostituti interessati alle indagini), rimettendosi quindi al verificarsi di fattori esterni la sussistenza della incompatibilità.

Troppo peculiare l’articolazione della procedura per non imporre il ritorno della pratica in commissione per un adempimento istruttorio omesso, condiviso “soltanto” da 10 componenti del Consiglio, che ha quindi portato alla successiva archiviazione della pratica, ma a non fugare le nostre motivate perplessità sulla vicenda.

P.S.

Dimenticavo il dr. Iannelli(nuovo PG di Catanzaro) è iscritto alla corrente Unicost.

A pensar male….

Anonimo ha detto...

Messaggio appena inviato al Signor Napolitano Giorgio, anche presunto controllore del CSM.
Mandate anche voi domande di spiegzioni, qua ci vogliono fare il culatello!!

Egregio Signor Presidente,

noi Italiani all'estero e non, esigiamo spiegazioni per quanto pubblicato di recente dal Signor Grillo nel suo Blog:

" Gioacchino Genchi, l’esperto nominato da Luigi De Magistris è stato rimosso dal suo incarico dalla Procura di Catanzaro insieme al capitano dei Carabinieri Pasquale Zacheo che aveva seguito l’inchiesta Why Not dal suo inizio. Nella relazione di Genchi, riportata dal Secolo XIX, compaiono i nomi dei protagonisti dell’indagine. Oltre ai risaputi Romano Prodi, Clemente Mastella, Lorenzo Cesa, ci sono Francesco Rutelli, Giuseppe Pisanu, Gianni Alemanno, l'immancabile giornalista Renato Farina e il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini.
Genchi riporta i colloqui telefonici dei vari personaggi. Mastella è sempre in pole position. Parla confidenzialmente con gli indagati Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria, e con Luigi Bisignani, ex iscritto alla P2 e condannato a 3 anni e 4 mesi per la maxi tangente Enimont. Al secondo posto a pari merito ci sono Prodi e Rutelli, "Er Cicoria" come riporta Genchi: "Numerosi sono pure i contatti telefonici tra Antonio Saladino e Francesco Rutelli, del quale il Saladino aveva anche annotato i riferimenti delle utenze di diversi cellulari, dell’abitazione e degli uffici di partito".
Genchi ha scritto nel suo sito:"Hanno conteggiato tutti i costi sostenuti dalla Procura Generale di Catanzaro, e hanno detto che quelle erano le liquidazioni di De Magistris per le mie parcelle. Nientemeno. Perché sia chiaro, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, il giudice De Magistris non mi ha ancora liquidato un solo centesimo di euro per il mio lavoro. Nemmeno il rimborso del traghetto da Messina a Villa San Giovanni. Sapevo, inoltre, che accettare i suoi incarichi non mi avrebbe arrecato alcun vantaggio. Avrei potuto continuare ad occuparmi di rapine, mafia ed omicidi. Mi chiedo se sia anche per questo che qualcuno voglia fermarmi. Non ho paura delle minacce e ho la coscienza a posto. Ho sempre messo nel conto i rischi del mio lavoro. Invero, non avevo mai considerato quello di essere sequestrato, a scopo di estorsione. Con i milioni di euro che Mastella mi attribuisce di avere ricevuto da De Magistris, andare in Calabria diventa pericoloso anche per questo! A parte l’ironia, questo è il mio lavoro e ne sono fiero".

Che succede? Dobbiamo rivolgerci alla Comunitá Europea per far luce sulle nefandezze della nostra politica?
Grazie dell'interessamento.

Cordiali Saluti,

Anonimo ha detto...

Mastella,
ma va a lavorare ... DA PRECARIO in una discarica ... LADRO !

Politici andate affanculo, vi ci manderemo molto presto, delinquenti ...

viva l' Italia Libera dai mafiosi-politici e non ...

hasta siempre !!! ciao CHE !

Anonimo ha detto...

CUCKOLD MASTELLA (Mastella Cornuto)
The first son of italian minister of justice CLEMENTE MASTELLA, named Pellegrino Mastella, was betrayed by his wife Alessia Camilleri while she was spending her holidays in August 2007 on the boat of Mastella's friend Diego Della Valle, famous as patch-shoes seller. Alessia Camilleri, wife of Pellegrino Mastella, was fucked by the son of Diego Della Valle on his own boat when Pellegrino Mastella was still in the Ministry of Production in Rome where he works as useless and very salary-earner clerk.
Alessia Camilleri had moved off some days before with her parents-in-law, Clemente Mastella and his mature mistress Sandra Lonardo. All three sailed from Capri and went to Eolian Islands on the barge of the patch-shoes maker Diego Della Valle.
Some days later, Pellegrino Mastella also reached his tribe at Lipari. When he arrived there, he found his wife Alessia Camilleri totally naked on the boat with Della Valle's son and he understood that they had copulated without his knowledge while he was in Rome.
After this surprise, Pellegrino Mastella decided to divorce at once while his father, mafia's boss Don Clemente, tried to not let be known this horny story in the italian reportings.
So Don Clemente Mastella from Ceppaloni decided to block italian media about the knowledge of his cuckold son Pellegrino Mastella.
Clemente Mastella, as cuckold-himself, is now trying to block all web sites of the most clever italian people because they could let known through all the world this great cuckold misadventure of his son Pellegrino which - at now - is still nearly unknown in Italy.
At the moment Alessia Camilleri has leaved the house where she was living with the son of "fat" Clemente Mastella in Rome and she went to live with patch-shoes maker Della Valle's son in another northern italian city.
Now we all know why mafious hack Clemente Mastella is attempting to introduce a new bad law in Italy to limit peoples' freedom of expression.

Anonimo ha detto...

con quella trippa se li sarà mangiati tutti lui i torroncini

Anonimo ha detto...

di tutto quello che il programma di governo aveva promesso pochissimo è stato fatto.
La riforma della giustizia non se la ricorda + nessuno neanche i politici che l'avevano promessa e per prenderci ulteriormente per il c... ci rifilano Mastella come ministro della giustizia, creano il PD (guidato da pensionati arteriosclerotici)che dice di volere una politica giovane.
E ancora creano il ministero per l'attuazione del programma che, come ho detto prima, non ha fatto fino ad oggi un c... dal mattino alla sera.
Che paese in cui viviamo.

Andrea

Anonimo ha detto...

Sono cosi' scoglionato oggi che non ho nemmeno voglia di insultare i politici. Saro' diventato buonista.

ciao
caterpillar

P.S. Giuan (brianzolismo per "Giovanni" suppongo): se mi metto in lista nel tuo partito me lo fai fare il ministro dell'ambiente?

Anonimo ha detto...

La relazione Genchi si trova a quest'indirizzo

http://www.genovaweb.org/materiali/rel_g_cz.pdf

Lettura fondamentale da non perdere

Anonimo ha detto...

mi tocca lavorare fino a tardi senza essere pagato oggi, che bellezza. Ho un capo cosi' coglione che non sa nemmeno convertire i file di excel in pdf!! Quasi quasi mi faccio assumere a "il campanile" e faccio il caporedattore. Ma caxxo, devo andare al pub a vedere il Manchester City stasera!!!

E' colpa di MAstella!! Forse stavolta no, ma no nfa niente

caterpillar

warszawa ha detto...

io spezzerei una lancia a favore di clemente! sa che la vita e' breve su questa terra e probabilmente non essendo cattolico e' morbosamente attaccato ai beni materiali... se li sta godendo in questa sua breve vita terrena perche sa che non ci saranno piu altre occasioni!!! Senatore hai la mia solidarieta'!!! e chiudo un occhio e faccio finta di non vedere la tua bassezza moarale! prenditi anche i miei pochi soldini se vuoi!! ho un porcellino con la forma del tuo padrone silvio! ;-)

Anonimo ha detto...

Catanzaro, sarà un pool ad occuparsi di "Why not"
lunedì 05 novembre 2007

Saranno piu' di uno i magistrati che affiancheranno il procuratore generale facente funzioni di Catanzaro, Dolcino Favi, nella conduzione dell'inchiesta Why Not sulla presunta attivita' di un comitato d'affari che avrebbe utilizzato illecitamente finanziamenti pubblici. Il pg Favi ha assunto la titolarita' dell'inchiesta dopo averla avocata il 19 ottobre scorso per la presunta incompatibilita' del pm Luigi De Magistris dopo l'iscrizione nel registro degli indagati del Ministro della Giustizia, Clemente Mastella. L'incompatibilita' sarebbe motivata dal fatto, secondo il pg, che Mastella, prima della sua iscrizione nel registro degli indagati, aveva chiesto al Csm il trasferimento cautelare d'ufficio del pm De Magistris per presunte irregolarita' nella conduzione delle sue inchieste. La Commissione disciplinare del Csm si pronuncera' sulla richiesta di Mastella il 17 dicembre prossimo. Il procuratore generale facente funzioni ha scritto nei giorni scorsi ai procuratori della Repubblica del Distretto chiedendo la disponibilita' di magistrati da applicare nell'inchiesta Why Not. La Procura di Catanzaro ha gia' indicato un magistrato dell'ufficio da affiancare al procuratore generale facente funzioni. Ed analoga indicazione e' venuta da altre Procure. Sulla base delle risposte ricevute il pg Favi disporra' l'applicazione nell'inchiesta di due o tre magistrati, ad ognuno dei quali sara' affidato uno specifico filone dell'indagine, che nel frattempo, secondo quanto ha riferito la Procura generale, sta procedendo in modo spedito con la collaborazione dei carabinieri del Nucleo operativo di Catanzaro. (ANSA).
Ultimo aggiornamento ( lunedì 05 novembre 2007 )

Immagino quanto marciume c'è in queste carte per chiamare un poooooooollllllll!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Come tutti sanno ormai, Dolcino Favi è il procuratore generale che ha tolto l’inchiesta Why Not al pm di Catanzaro Luigi De Magistris. Bene, ecco quanto si legge nel resoconto stenografico della seduta del 17 gennaio 1989 della Camera dei Deputati alla pagina 26075 (Governo De Mita):

MELLINI, VESCE, RUTELLI E CALDERISI.

— Al Ministro di grazia e giustizia.

— Per sapere –

premesso che:

la prima commissione del Consigli o superiore della magistratura si è di recente occupata del caso del magistrato Dolcino Favi, sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa; in particolare le accuse mosse al Favi sono di « essere dedito a sistematiche violazioni di norme, in particolare di quelle poste a presidio dei diritti fondamentali dell’individuo » come sostenuto dal consigliere del CSM Renato Papa dinanzi al plenum del CSM durante la seduta di mercoledì scorso; gli addebiti mossi al dottor Favi riguardano i seguenti episodi :
i rapporti con la suocera del pentito Pandolfo, di cui il dottor Favi si servì per far pervenire messaggi alla malavita;
Favi ha spiccato mandati di cattura nei confronti di alcuni magistrati catanesi sulla base di intercettazioni telefoniche irregolari, di cui sono state tenute in conto solo quelle con « esito positivo » mentre quelle che potevano servire come prove a discarico non sono state annotate;
Favi ha falsificato una delega del procuratore della Repubblica di Messina per il compimento di un atto istruttorio, facendosi da sé un fonogramma;.
il mandato di cattura nei confronti di Abbu Abbash, inefficace e per cui il Favi era privo di competenza;
il caso dell’arresto del proprietario di un cavallo che, imbizzarritosi, aveva ferito alcune persone, fra cui un magistrato, il pretore di Lentini. In questo caso il Favi non solo si impossessò del caso levandolo al pretore competente, non solo arrestò il proprietario del cavallo, non solo inventò una serie di reati inesistenti a suo carico, ma chiamato a risponderne davanti al CSM, inventò giustificazioni inesistenti producendo alcuni documenti falsi.
sembra che non sia stato ancora disposto il trasferimento d’ufficio del dottor Favi poiché su queste vicende non vi sarebbe stato clamore tale da giustificare il trasferimento; considerato che ad avviso degli interroganti la presentazione della presente interrogazione può integrare da sola quel clamore che è richiesto da alcuni consiglieri del CSM per promuovere quei provvedimenti disciplinari che appaiono indispensabili in un caso di questa gravità –: quali siano le azioni disciplinari attivate dal ministro nei confronti del suddetto magistrato; se sia informato circa l ‘inizio dell ‘azione penale per il reato di falso in atto giudiziario nei confronti del predetto dottor Favi e se non ritenga, in caso negativo, di provvedere direttamente ad interessare l ‘autorità giudiziaria su quanto emerso nel corso dei lavori del CSM ove questo non abbia provveduto al riguardo.

Mi chiedo: come mai Napolitano, Prodi, Bertinotti, Marini…non si pronunciano? C’è bisogno di chiarezza.

Anonimo ha detto...

Toghe lucane,Mastella chiede azione
Il ministro vuole provvedimenti da Csm

Il ministro della Giustizia Mastella, ha chiesto al Csm di adottare provvedimenti disciplinari a carico del procuratore della Repubblica di Potenza, Giuseppe Galante, del sostituto procuratore Felicia Genovese, e del presidente del tribunale di Matera, Iside Granese, coinvolti nell' istruttoria avviata per chiarire i rapporti negli uffici giudiziari del capoluogo lucano. L'udienza del caso è stata fissata al 30 aprile.

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO!

Anonimo ha detto...

Se non fosse grave, verrebbe da ridere. Tanto è ridicola la presunta e incomprensibile 'accusa' al magistrato che indaghe su logge e affari in Calabria. Lui indaga e, lo capirebbe anche un "bambino", che pur di fermarlo lo hanno messo sotto accusa. Ma, suvvia, chi del governo vuole aiutare un magistrato che indaga su persone dello stesso governo. Tra cui i rapporti telefonici tra il ministro della Giustizia Mastella e gli indagati. Chiaro che Mastella sta facendo di tutto per non far sapere cosa ha detto nelle intercettazioni. E come lo fa? Come dico io: senza far capire niente a nessuno. Leggete qui: "Non solo ha omesso di interessarsi del procedimento penale denominato Toghe Lucane - dicono gli ispettori -, che nonostante fosse codelegato a lui al sostituto De Magistris, era di fatto gestito esclusivamente da quest'ultimo; ma il procuratore di Catanzaro Mariano Lombardi non ha provveduto nemmeno a segnalare la condotta "gravemente scorretta e di evidente rilevanza disciplinare" del suo sostituto. Per questo il capo della procura di Catanzaro merita, secondo gli ispettori del ministro Mastella, l'azione disciplinare e in via d'urgenza il trasferimento d'ufficio ad altra sede e funzione".
Ecco questo c'è scritto nell'agenzia. Che vuol dire? "Gli ispettori sostengono che il pm abbia gestito il suo ufficio "in modo macroscopicamente inadeguato". Per "grave e inescusabile negligenza e inammissibile superficialità ", De Magistris - accusano gli ispettori - ha omesso "di far rispettare le disposizioni" sull' organizzazione, sul controllo dell'attività del suo ufficio e sulla sua sicurezza a indagini ancora aperte sulle "toghe lucane". Con il risultato che ci sono state "gravi e sistematiche violazioni del segreto dei relativi atti". Non solo sono stati pubblicati dal "Corriere della Sera" il contenuto e interi stralci dei verbali degli interrogatori resi a De Magistris dai colleghi di Potenza Vincenzo Montemurro, Rocco Pavese e Alberto Iannuzzi, che erano stati sentiti come persone informate sui fatti, fanno osservare gli ispettori. Ma é andato "smarrito l'intero sottofascicolo delle intercettazioni" compiute nell'ambito del procedimento ed è stato "sottratto" il computer portatile di "uno dei più stretti collaboratori" del pm , un maresciallo della guardia di finanza di Catanzaro, "contenente tutti gli atti" dell'indagine".
Voi ci capite qualcosa? Io credo che tutto questo sia gravissimo. Non si capisce neppure l'accusa. Si capisce invece che Luigi De Magistris voleva andare a scorpire il velo delle verità.

Donatella Papi

Anonimo ha detto...

Toghe Lucane, Belisario: se Catanzaro indaga su Matera, Matera non può indagare su Catanzaro


L’On. Felice Belisario, Coordinatore Nazionale dell’Italia dei Valori ha rivolto al Ministro della Giustizia, Sen. Clemente Mastella, un’interrogazione sugli sviluppi dell’inchiesta “toghe lucane”.
Secondo il parlamentare “va verificato con assoluta urgenza se, come appreso da fonti giornalistiche, la Procura della Repubblica di Matera, il cui capo dott. Giuseppe Chieco è indagato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, abbia, direttamente o indirettamente, avviato indagini proprio sulla Procura di Catanzaro e ciò anche attraverso acquisizioni di documenti presso il comando dei Carabinieri di Policoro”.
“È di tutta evidenza - ha continuato Belisario - che, se le notizie fossero confermate, ci troveremmo dinanzi ad un conflitto gravissimo e pericoloso perché l’intrecciarsi di indagini rende meno trasparente l’attività giudiziaria”.
“Purtroppo non è una pièce teatrale di Pirandello ma è quanto sta accadendo da qualche mese dopo l’apertura dell’indagine De Magistris con un susseguirsi di episodi che rischiano di demolire in modo irreparabile l’immagine della Giustizia, almeno nel distretto della Basilicata”.
“Appare oltretutto sorprendente - ha concluso Belisario - che il C.S.M. non ha ancora messo fine a questo stato di cose adottando gli opportuni provvedimenti ed è auspicabile che il Ministro della Giustizia ponga in essere tutte le azioni amministrative di sua competenza perché la macchina giudiziaria non risenta più di beghe interne e venga restituita alla fiducia dei cittadini”.

ahi! ahi! Mastella dei miei stivali!

Anonimo ha detto...

Mastella anticipa de Magistris e lo colpisce.

«Quali interessi e di chi, stava intaccando il Procuratore De Magistris,
che con le sue inchieste era giunto fino al Presidente del Consiglio Prodi e allo stesso Ministro Mastella?»
di On. Angela Napoli

‘Ndrangheta, malaffare e corruzione opprimono la Calabria! Negli ultimi anni, ed in particolare da qualche mese, i cittadini onesti calabresi hanno iniziato a prendere fiato potendo contare su una palese attività di contrasto per debellare questi cancri. Ma la ‘ndrangheta da una parte e Mastella dall’altra hanno deciso di colpire quei Magistrati che, con coraggio e determinazione, intendono applicare la giustizia.E’ di ieri la notizia della scoperta di rinnovati progetti della ‘ndrangheta per assassinare alcuni Magistrati della DDA reggina, ai quali va la mia incondizionata solidarietà. E’ sempre di ieri la richiesta del Ministro della giustizia di trasferimento di due Magistrati di Catanzaro, notificata alla sezione disciplinare del Csm.Le notizie, gravissime nel loro contenuto, ed ancora più folgoranti perché date nella stessa giornata, non possono che destare viva preoccupazione in quel gran numero di cittadini calabresi che stava per riacquistare fiducia nella Giustizia.Per troppo tempo sono stati sottovalutati gli interessi che le cosche reggine della ‘ndrangheta hanno nel porto di Gioia Tauro e sui lavori di ammodernamento della Salerno – Reggio Calabria. Oggi che, ribadisco finalmente, la DDA di Reggio colpisce questi interessi, ecco esplodere l’attività stragista della ‘ndrangheta; sette operazioni in due mesi per fermare le ‘ndrine non possono che risvegliare la crudeltà di coloro che si vedono “annientati”. Nella stessa giornata di ieri Mastella chiede il trasferimento in via cautelare del Procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi, e del sostituto Procuratore, Luigi De Magistris. Tale misura viene inspiegabilmente chiesta con provvedimento d’urgenza, e, quindi, con una eventuale adozione prima dell’esito del procedimento disciplinare già avviato. Luigi De Magistris con le sue inchieste sta tentando di svelare e perseguire il sistema di malaffare e corruzione che in Calabria tengono uniti ‘ndrangheta, politica, imprenditoria e massoneria deviata. Il Ministro della giustizia, se pur eletto in Calabria, non è nuovo nella sua attività di penalizzazione di questa Regione: ha avocato alla sua equipe ministeriale il Giudice Giuseppe Creazzo, titolare delle indagini sull’omicidio Fortugno; ha spostato la Scuola di Magistratura da Catanzaro a Benevento; non ha dato risultanze sull’ispezione al Tribunale di Vibo Valentia, dove pur è stata arrestata Patrizia Pasquin, Presidente della Sezione Civile di quel Tribunale, sospettata di essere vicina al clan della ‘ndrangheta dei Mancuso di Limbadi; non ha inteso inviare alcuna visita ispettiva nella Procura di Cosenza, dove sono accaduti fatti giudiziari e comportamenti spiacevoli, che a tutt’oggi meriterebbero chiarezza. Il tutto nel mentre lo stesso Ministro sembra disattendere alla richiesta quotidiana di sopperire alle carenze di organico, di strutture e di mezzi nel sistema giudiziario calabrese.Quali interessi e di chi, stava intaccando il Procuratore De Magistris, che con le sue inchieste era giunto fino al Presidente del Consiglio Prodi e allo stesso Ministro Mastella ?Questa Calabria, non mi stancherò mai di dirlo, è assetata di giustizia e verità e non può più accettare di vedere abbattuti coloro che cercano di dissetarla! La Calabria onesta deve unirsi attorno a tutti quei Magistrati ed a quelle Forze inquirenti che intendono spegnere il fuoco sotto la pentola degli interessi della ‘ndrangheta e dei poteri forti.

Anonimo ha detto...

Toghe Lucane, ce n’è per tutti.

E’ la volta del sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris. Dopo il gip potentino Rocco Pavese (investito la scorsa settimana, dopo che suoi stralci di interrogatorio davanti allo stesso pm calabrese erano stati pubblicati dal Corsera, dalle reazioni di avvocati, ex magistrati e procuratori generali) è lui l'ultimo protagonista dell'uno contro tutti inauguratosi, in Basilicata, con l'esplosione della cosiddetta "toghe lucane". Nel ruolo di accusatori, stavolta, l'ex presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese, e il sostituto procuratore generale Gaetano Bonomi che ha denunciato De Magistris al Csm, al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Corte di cassazione. Queste le ragioni della denuncia di Bonomi: "avendo appreso attraverso dagli organi di informazione - dice - di essere indagato da De Magistris con l'accusa di abuso d'ufficio per un presunto 'comitato d'affari' mi vedo costretto a denunciare lo stesso magistrato per tutti i reati ravvisabili e connessi all'avvenuta pubblicazione delle notizie". Il sostituto procuratore generale chiosa la sua "denuncia" invitando De Magistris ad "astenersi dal curare indagini" che lo riguardino in veste di indagato o come parte lesa. Fin qui la querelle Bonomi - De Magistris. Ma sull'operato del pm catanzarese ha da ridire anche Iside Granese che, in merito all'indagine su "Toghe lucane" che la vede coinvolta, sostiene: "non sono stata convocata, eppure si tratta di una inchiesta cominciata nel 2003 per cui la fretta non dovrebbe mancare". L'ultima settimana di "Toghe lucane" racconta anche di perquisizioni alla Banca Popolare del materano, nella città dei Sassi. A svolgerle la Guardia di Finanza incaricata, dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, di "acquisire documentazioni, utili all'inchiesta, sui rapporti tra imprenditori, politici e magistrati lucani". Le Fiamme Gialle hanno anche effettuato perquisizioni nelle abitazioni di alcuni dirigenti dell'istituto di credito.
Caso Elisa Claps, infine (un ex magistrato della Procura antimafia di Potenza finito nella rete di "Toghe lucane", Felicia Generose, era stato accusato dal gip Rocco Pavese di avere "sviato" le indagini su Danilo Restivo): dopo il sindaco Santarsiero anche Anna Maria Palermo, senatrice di Rifondazione Comunista, ha presentato, martedì scorso, una interrogazione al ministro della Giustizia Mastella per chiedere se il fascicolo di indagine presso la procura antimafia di Salerno sia ancora aperto e, in caso contrario, "se non ritenga mettere in atto tutto il possibile affinché le indagini vengano riaperte".

Anonimo ha detto...

Caro BABBO NATALE, il popolo bue italiano, con i pochi soldi rimasti nelle tasche già trafugate da Frodi, Fisco e Padoa Schiatta, ti chiede a pagamento, di recapitare un regalo a tutti i nostri "cari" politici: un torroncino di clEMENTE da ficcare nel culo dei nostri "amati" amministratori unici del nostro debito pubblico.

Forse i torroncini renderanno la loro poltrona in Parlamento più scomoda...da indurre qualcuno della casta a lasciarla anzitempo, così facendo tutto il popolo bue italiano ti sarà grato nei secoli dei secoli, AMEN!

Raffaella ha detto...

ok giuan...procedo..


Tutti gli "ARCERI" aderenti devono giurare e sottoscrivere di:

1° Combattere con ogni mezzo clEMENTE mastella ed i suoi scagnozzi (avvocazzodel peperoncino ), alleati e tutti coloro che approvano e praticano il suo metodo parassitario.

2° Accettare nell'ARCA solo chi dimostra di essere intervenuto almeno due volte, su questo Santo blog, contro mastellino, pane,vino e torroncino.

3° Promuovere liste di soli frequentatori di questo blog con 50% femminucce e 50% maschi.

4° Tutti i candidati , penalmente puliti (non nel senso di vergini .. anzi...ma con fedina penale che odora di bucato, parafrasando l'avvocazzo) sono obbligati a sospendersi dal Movimento se ricevono avviso di garanzia e dimettersi se condannati al primo grado.
5° Tutti i candidati in caso di elezione devono rinunciare a benefici che li distinguono dai normali lavoratori (auto blu, benefit vari, trasporti gratuiti, tessere e tesserine...leggi speciali, vedi i pacs che i deputati hanno..)i benefit necessari allo svolgimento dell' incarico (telefonini...e poco altro)saranno attentamente superviosionati.
6° .....................

Anonimo ha detto...

Don Mastella
Donna Sandra
Pellegrino
Suo fratello
ANDATEVENE TUTTI E QUATTRO A FARE IN CULO.

Anonimo ha detto...

Brutto porco...

Anonimo ha detto...

Cari amici del blog, volevo comunicarmi che domenica a seguito di un terribile incidente d'auto Spo ci ha lasciati. Chiedo a tutti di scrivere due righe di condoglianze. Il blog rimarrà inattivo per lutto.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo quanto detto da Anonimo delle 10.42


Ma in quanti "casini" giudiziari e' implicato Mastella?? Chi riesce a contarli? Ci vuole l'abaco

ciao

Anonimo ha detto...

x amico di spo

senti, con queste cazzate non si scherza!! Per cortesia informa se é veritá cíó che hai scritto oppure se uno scherzo del cazzo!

Anonimo ha detto...

segnalo

http://www.genovaweb.org/

da non perdere!

Anonimo ha detto...

x caterpillar

OK ! vada per il ministro dell'ambiente! immagino per competenza; se permetti però con quel nome ti vedrei bene anche ai lavori pubblici.
A mastella un bel piccone e via in Libia a fare l'autostrada nel deserto che tanto pretendono dall'Italia.
Giuan è anche un "Lucanismo" di Giovanni.

Raffaella ha detto...

Amico di Spo hai un pessimo senso dell' umorismo.....

Giuan..io vorrei diventare la sottosegretaria di caterpiller con delega agli animali....(quelli a 4 zampe..)

Raffaella ha detto...

ragazzi pero' non e' mai successo che il blog non venisse aggiornato ogni giorno...ed e' da sabato che non viene aggiornato...per favore diteci qualcosa mi sto cominciando a spaventare...

SPO ha detto...

X il gran coglione anonimo delle 12.05
spero che l'incidente che non è capitato a me possa.................non capitare a te.
E' un augurio che mi sento autorizzato a fartelo a nome di tutti. pirla !

Raffaella ha detto...

Uff....madonnache spavento....vi giuro che per un attimo ho pensato ad una vendetta di mastela...

SPO ha detto...

ragazzi è solo lo scherzo stupido di un mio ex amico, offeso perchè oggi ha scoperto che la sua ragazza ha trascorso la notte con me.
le CORNA crescendo fanno male !!!! vero ex amico.....

Anonimo ha detto...

X Giuan:

sono un geologo e forse di ambiente potrei capirne di piu' di chi si spaccia per "verde" solo per la poltrona (vedi anche casi internazionali tipo Al Gore che ha vinto il Nobel). Non sapevo che Giuan fosse anche un Lucanismo.

X Cecilia:

Se a te fa piacere ti daro' anche la delega per le oasi protette etc. Il problema sara' la monnezza della Campania, la camorra fa affari d'oro con la spazzatura.

X SPO:
certi che ci sono in giro dei pirla mica da ridere sul web. Evidentemente non hanno di meglio da fare. Buon per te che sei sano e salvo. Avremmo potuto pensare a un complotto del Ceppalonico!!!

ciao vado a pranzo ora

caterpillar

Raffaella ha detto...

ok cater..ho gia qualche idea su dove fare un centro per la raccolta differenziata...ho localizzato un sito interessante in una certa villa di ceppaloni...il materiale organico stara' benissimo nella piscina a forma di cozza..

SPO!!!!! Ma sei un dongiovanni coi fiocchi!!!!

Anonimo ha detto...

Anche io compartecipo alla resurrezion di Spo (io piú che al complotto pensavo alla SFIGA che il buon clEMENTE elargisce piú che generosamente)

Rimedio x l'avvocato

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, anch'io mi sono spaventata quando ho letto dell'incidente... SPO, congratulazioni per esserti spupazzato la donna di un vero coglione. Sicuramente questa fanciulla ti ringrazierà in eterno per averla liberata dalla presenza di un vero idiota.

Ma non sarà che questo vero idiota risponda allo pseudonimo di "Avvocato del Diavolo"???
Saluti a tutti e buona giornata.

Simo

Anonimo ha detto...

http://it.youtube.com/watch?v=vYrK86OjuSo

Anonimo ha detto...

E' stato deciso che a SPO verra' assegnato il ministero......della famiglia (degli altri!!!) o della solidarieta' sociale (anche le corna sono solidarieta', per modo di dire). Ma non e' che SPO si e' trastullato con la nuora del ceppalonico? AHi ahi Ahi ahi

X Simo:
beh che dire una donna che sta con un "coglione" o e' cogliona anche lei o il coglione e' pieno di soldi/potere, non si scappa (e qui ritorniamo al discorso sul figlio del Ceppalonico). Facci sapere che dicastero ti interessa sulla base delle tue conoscenze professionali.

Anonimo ha detto...

giornalista? clEMENTE? saprebbe davvero scrivere?

Anonimo ha detto...

Per Caterpillar e tutti:
la mia fedina penale è immacolata, tranne che per varie multe per divieto di sosta (a Milano la pulizia della strada non risparmia nessuno!!!).
Se ritenete che nonostante qualche peccatuccio compiuto con la mia Fiat 600 dovuto più che altro alla mia storditaggine, mi proporrei per il Dipartimento dello Spettacolo: anni e anni di teatro (professionale!) uniti ad un'insana passione per l'opera lirica mi rendono molto sensibile a questo tema.
Buon pomeriggio a tutti!

per SPO:
Don Giovanni, mostro, fellon, nido d'inganni! :-)

Anonimo ha detto...

Ragazzi il mio gatto bianco immacolato (tutto pulito fedina penale compresa...)
Insiste per avere il posto di ministro dei rapporti con il parlamento..chiede in cambio fornitura giornaliera di pappa e cassetta con sabbia dentro palazzo chigi...

Raffaella ha detto...

Ragazzi il mio gatto bianco immacolato (tutto pulito fedina penale compresa...)
Insiste per avere il posto di ministro dei rapporti con il parlamento..chiede in cambio fornitura giornaliera di pappa e cassetta con sabbia dentro palazzo chigi...

Anonimo ha detto...

ma cos'e' il ministro per i rapporti con il parlamento? Ma di che rapporti si parla? Evitiamo commenti che e' meglio

caterpillar

Anonimo ha detto...

x Giuan

non scrivo più, e, forse, neppure più leggerò.

Onestamente, sono profondamente sfiduciato.

E' "il sistema", che non và !!

Provo a spiegarmi: oggi, Giuàn (Giovanni ?), Cecilia, mothersucker (Antonio), caterpillar, etc., possono pure scegliere di "candidarsi", ma, a parte che per candidarsi bisogna avere soldi, ebbene si, soldi, e non pochi, ma bisogna anche scegliere in que lista presentarsi, o, meglio, pregare per venire accolti da un qualche partito, e lì già si pone il primo problema: chi ci prende? i secondo problema, poi, è:rientreremmo in un partito esistente, e quindi saremmo assoggettati alle loro immorali norme che tutti ben conosciamo, schiavi, insomma. Diversamente, la idea sarebbe di fondare una lista nuova, ma stà di fatto che per cose del genere servono, ancora, SOLDI !!

Ma questo non è tutto: il potenziale "seguito", poi, sarà che noi saremmo i rappresentanti di quelli che oggi, come noi, protestano e si ribellano, ma, quando anche noi giungessimo ad avere tanto potere, finiremmo per ragionare ed agire come gli atuali politici: chi, sarebbe così "fesso" da rinunciare a privilegi, soldoni, affari, etc., etc. ?!?

E, sarebbe un percorso OBBLIGATO, nel senso che, quando entri a far parte di un sistema del genere -così come in ogni sistema-, o ti integri e ensi ed agisci come gli altri, o vieni fatto fuori, non è che ci sono alternative! Mastella, è REALMENTE un semplice capro espiatorio: il Parlamento italiano in sostanza è INTERAMENTE composto da persone che in misura minore o maggiore SONO ESATTAMENTE COME LUI !!! Questa è la amara realtà !!!

Non chiedetemi se ho idee: forse, non ne ho! Non riesco ad averne, non vedo LUCE, non sò che cazzo fare, che dire, scrivere, scegliere.

Non sò se leggere del gatto di Cecilia proposto alla presidenza del Consiglio sia divertente o inutile, non sò, se offendere quel pirla dell'avvocazzo abbia senso.

Ciò che può aver senso sarebbe qualcosa in grado di CAMBIARE la Storia, e l'Italia HA un maledetto bisogno di vedere una NUOVA pagina di Storia, di storia che sia POSTIVA, per tutti, per l'ITALIA e tutti i cittadini in essa compresi, teste di cazzo e gente sana, tutti in pari misura: tutti abbiamo gli stessi diritti, e tutti dovremmo rispettare gli individuali doveri, in primis quello di agire secondo coscienza e morale.

Non sono per le rivoluzioni, e men che meno per le dittature: certo, la Francia potrebbe ricordarci un passaggio -abbastanza remoto- che ha -forse- reso possibile uno sviluppo in positivo, ma onestamente non credo che sia ne sangue che bisogni immergere gli aneliti di giustizia e libertà: si diventa criminali e basta, al pari e peggio di chi ci malgoverna oggi.

Niente rivoluzioni, quindi, ma allora come cazzo facciamo a cambiare il sistema?

Vi prego, aiutatemi a CAPIRE!!

Di sicuro non possiamo lasciare che i SOLITI ceffi continuino a giocare sulla nostra pelle!!

Ma come cavolo si fa ad O T T E N E R E che il potere sia RESTITUITO a popolo sovrano?!?

Raffaella ha detto...

Caro mother...conosco quel senso di sconforto che provi...pensa che mi sono addirittura informata con quanto bisogna contribuire per essere candidata in una lista con questa legge elettorale...si va dai 60.000 euro in su...niente male...la politica e' roba da ricchi certo...eppure..quanta gente cazzuta ha ricoperto cariche prestigiose in questo paese e non era certo danarosa..pensa al nostro Sandro Pertini...
e ce ne sono addirittura altri..so che in certi momenti gli scherzi possono addirittura dare fastidio ma ridere dei nostri guai e' una delle grandi ricchezze che abbiamo noi italiani...e poi..non puo piovere per sempre..i sistemi collassano..e si ricomincia da capo...
Arriveranno le elezioni..abbiamo una possibilita'...possiamo scegliere noi se utilizzarla o sprecarla...

Anonimo ha detto...

Ma ancora non si dimette... secondo voi si possono chiedere i danni morali a soggetti che ci rappresentano ledendo la nostra immagini di civili ed onesti cittadini?!

p.s. ho scritto cosa penso del ddl levi sul mio blog... se vi interessa... cioè che è stato semplicemente un giochino per distrarre i blogger dal formare opinione pubblica e priorità attraverso la rete

SPO ha detto...

x tutti gli amici:

se il pirla-coglione,ex amico si dovesse ancora far vivo, annunciando il mio trapasso a miglior vita, è perchè ho "conosciuto" a fondo, ...molto a fondo sua sorella.
La madre, da giovane, è stata addetta ai sevizi speciali, ma non era giornalista e neanche militare.

Anonimo ha detto...

Cecilia, si, arriverà la possibilità, con le elezioni, ma QUALE possibilità, me lo dici? Io ho regalato il mio voto, poi non ho votato per anni, poi ho ripreso a regalare il mio voto, ma nulla mai è cambiato (in meglio). Oggi, che faccio? Non voto? e se non voto che peso ha il mio non voto? Oppure VOTO, ma, se voto a chi dò il mio voto? Facciam risalire il centrodestra? non è quello il problema, ma semma il fatto che c'è un sistema MARCIO, fatto in maniera tale che il governo centrale di un colore si scontra sempre coi governi locali di colore opposto, e così non si riesce MAI ad andare avanti, a fare REALE PROGRESSO in questo cazzo di Paese !!!

Berlusca vi sembra possa rappresentare il nuovo, il progresso ? Oppure Veltroni ?

A chi cazzo lo regaliamo 'stò voto?

L'unica scelta colma di senso potrebbe esser quella di decidere di disertare in massa i seggi elettorali: elezioni "NULLE", nulla di fatto, da ripetere, eppure, per quanto simbolicamente significativo, neppure un gesto del genere avrebbe significato "funzionale", pratico, in quanto comunque il Paese ha bisogno di gente che lo governi, e onestamente, lasciarlo senza un governo, a parte che sarebe credo tecnicamente non possibile né attuabile, ma significherebbe (utopicamente) lasciarlo PIENAMENTE nelle mani di: CHIESA, ISRAELE, STATI UNITI, ed oggi anche CINA, e, perché no, magari anche ai vertici dell'Esercito potrebbe venire qualche "prurito".

Cecilia, bisogna MANIFESTARE, ma in maniera e forma che risultino VISIBILMENTE, PALPABILMENTE MAI ascrivibili od asservibili a QUALSIASI schieramento politico: manifestare per manifestare, e NON per reggere il gioco dell'uno o dell'altro schieramento. Manifestare per gridare che ci siam rotti icoglioni di tutto questo stantio marciume!!!

Mi son scassato le palle di vedere il mio Paese depredato dai ladroni, cazzo !!

Anonimo ha detto...

x SPO

l'avvocazzo ci fà incazzare tutti, ma più che per le minchiate che dice, per me almeno il motivo della (MIA) incazzatura risiede nel fatto che egli sia il PRECISO, PERFETTO rappresentante del marciume che oggi ci governa, ecco, quello è ciò che mi manda in bestia.

E son persone arroganti, tracotanti e pensano pure di aver ragione loro!!

..e noi poi, -AGGRAVANTE- siam pure cojoni da farli eleggere, questo è il più bello!!

Anonimo ha detto...

X mothersucker

purtroppo al peggio non c''e mai fine. Sinceramente elezioni nulle non significhirebbero nulla per i nostri politici, si ripresenterebbero comunque tutti insieme e compatti. Ricordati comunque delle politiche clientelari, finche' ci saranno, un idiota come mastella sara' sempre eletto e portera' vantaggi a chi lo ha votato e incazzature per le persone presumibilmente intelligenti.

disgustato me ne vado a casa

caterpillar

Anonimo ha detto...

"Why Not", Pg applica due Pm inchiesta
Martedì 06 Novembre


Il procuratore generale facente funzioni di Catanzaro, Dolcino Favi, ha disposto l'applicazione di due sostituti delle Procure della Repubblica di Catanzaro e di Crotone, Francesco De Tommasi e Pier Paolo Bruni, nell'inchiesta Why Not sugli illeciti nell'utilizzo di finanziamenti pubblici che in precedenza era condotta dal pm Luigi De Magistris. La scelta è stata fatta da Favi sulla base delle indicazioni fornite dai Procuratori della Repubblica del Distretto di Catanzaro ai quali il pg si era rivolto chiedendo la disponibilità di magistrati da applicare all'inchiesta. A De Tommasi e Bruni il pg Favi, che continuerà a coordinare personalmente l'inchiesta senza farsi affiancare da alcun sostituto della Procura generale, affiderà due diversi filoni dell'indagine. Il lavoro che dovrà essere svolto è, in primo luogo, quello di esaminare il fascicolo processuale, composto da 31 faldoni ed in cui ci sono una quindicina di indagati, per approfondire i fatti ipotizzati come reato dal pm De Magistris e disporre eventuali nuove attività d'indagine. De Magistris, nell'ambito dell'inchiesta, ha iscritto nel registro degli indagati il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ed il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Il pg ha deciso di avocare l'inchiesta in considerazione della presunta incompatibilità di De Magistris che ha iscritto Mastella nel registro degli indagati dopo che il Ministro della Giustizia aveva chiesto al Csm il trasferimento del Pm in relazione a presunte irregolarità nella conduzione delle sue indagini. (ANSA)

Anonimo ha detto...

Strettoweb sotto attacco hacker: la precisazione di Infoitalia

martedì 06 novembre 2007

Il sito "strettoweb" è stato attaccato dagli hacker. In merito alla vicenda, da parte dell'Amministratore Unico di Infoitalia servizi srl, riceviamo e pubblichiamo

Questa mattina, il noto portale Strettoweb, ha subito un attacco hacker da ignoti, che ne hanno sconvolto contenuti e struttura con immagini raccapriccianti.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’Ing. Saverio Spinelli, amministratore di Infoitalia Servizi Srl, azienda che ha realizzato e gestisce Strettoweb da quasi sette anni.
“Il portale strettoweb.it, gestito dalla mia Società, questa mattina è stato oggetto di un attacco da parte di ignoti. Gli hacker hanno cancellato la home page, normalmente costituita da articoli di meteorologia e dalle immagini live del lungomare di Reggio Calabria e l’hanno sostituita con testi scritti in lingua turca ed inglese corredati di sconvolgenti e drammatiche foto. I contenuti inseriti danno spazio alla supposizione che l’azione possa essere stata concepita in ambienti terroristici esteri. Questa mattina stessa, non appena scoperto il sabotaggio, i ns. tecnici hanno provveduto immediatamente a ripristinare il sito con i normali contenuti, eliminando tutto quanto fraudolentemente inserito. Desidero precisare l’assoluta estraneità da parte della mia Società e da parte dell’Associazione Meteoweb, che del sito ne cura la gestione editoriale, di quanto inopinatamente accaduto, e mi scuso con quanti questa mattina possano essere stati turbati dalle raccapriccianti immagini che erano state inserite, a ns. insaputa, sul portale Strettoweb.


Reggio Calabria 6/11//2007

Ing. Saverio Spinelli
Amministratore Unico di
Infoitalia servizi srl

Anonimo ha detto...

Mafia: Mastella dispone 41 bis per il boss lo Piccolo.

Il boss Salvatore Lo Piccolo sarà sottoposto al ‘carcere duro’, ossia al regime del 41 bis.
“Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella — si legge in una nota -, ha infatti immediatamente firmato il decreto con il quale dispone nei confronti dell’esponente di cosa nostra le misure detentive speciali previste dall’ordinamento penitenziario.

Mi chiedo e vi chiedo: chi firmerà il decreto nei suoi confronti per tutte le malefatte che ha commesso da quando è entrato in politica?

Anonimo ha detto...

x Caterpillar

Vedi, è INUTILE farsi ILLUSIONI: oggi, il clientelismo riguarda "LORO",perché è "LORO" che abbiamo a rappresentare il popolo in Parlamento. "Bene".. ..diciamo, adesso, che "un domani" al posto loro ci sarò una classe politica assolutamente "nuova", OKAY???!!! Bene, caterpillar, dimi tu, adesso, da persona sicuramente intelligente, matura e disillusa, dimmi, PENSI CHE i "NUOVI" non verranno "toccati" da interessi clientelari?!?

Magai soprattutto quando (vedi l'avvocazzo della minchia) i politici di oggi si stanno già "fabbricando" i DEGNISSIMI eredi, che proprio NOI ci ritroveremo ad eleggere al Parlamento, pur se ci stanno francamente sulle palle ???????????????????????? ..specie se, come grazie alla corrente legge elettorale, a NOI, POPOLO, non vien neppure data la possibilità di decidere chi nominare e chi inviare magari, invece e sapientemente.. ..a cagare !!!!!!!!!!

A questo, mi devi rispondere, Caterpilla, perché, chìome diceva Cecilia, è VERISSIMO, le nuove elezioni ci saranno: se non si entra in dittatura, di norma e grazie a Dio, di elezioni ce ne sono, in questo cazzo di Paese, ma, dimmi tu, e rispondimi, o chi per te, CHI CAVOLO ANDIAMO A VOTARE ??????????!!!!!!!!!??????????
Lo psiconano ci stà sulle balle? La mortadella invece c'è andata nel bucio????

E chi abbiamo, di "nuovo", di "sano", di "pulito", di "innovativo", in un cazzo di paese dove la classe politica dirigente è strettamente legata ai gruppi di potere economico (e purtroppo anche altri...), gruppi che magari ai vertici di Aziende ci mettono, tutt'oggi, ceffi che dovrebbero stare al gabbio a vita???

E politici inquisiti e corrotti che meglio farebbero a nascondersi ed invece ce li ritroviamo puntualmente, lì, con la loro protervia e tracotanza, ad allietarci dal tubo catodico con le loro menefreghiste faccie di cazzo.. ..Mastella compreso?!?

Sai che gli facciamo, a Mastella ed a quelli come lui, coi nostri blogs ed i nostri sfoghi?!? Una SEGA, e me la si conceda: è la sacrosanta verità!!!!!!

Quelli non se ne fregano un cazzo, stan lì, saldi come l'ebano, e pensano che tanto, noi, popolo, un BAFFO gli possiamo fare,

QUESTA è la verità, lo capisci?!?

Allora, mi chiedo, ha senso, stare ancora a sfogarci ed insultare dall'anonimato di blogs, o converrebbe, semmai, iniziare a pensare costruttivamente ad iniziative serie, per Dio!!!!????????????????????

Checcazzo mi serve, sfogarmi e ridere e giocare sul se mettere un gatto un cane od un topo al ministero X od Y !!!

Macchè siamo, stronzi completi?!?

Mentre noi stiam qui a raccontare menate forse perché di meglio NON RIUSCIAMO a tirar fuori, e verbalmente, e in termini propositivi, "QUELLI LI' " continuano a ROVUNARCI, mio caro caterpillar !!!!

Avvocazzo, nel frattempo, lo sai cosa stà facendo?!?

Si, magari è un po' imbronciato, perché lo si censura (e magari lo sarò anche io, prestissimo, ché immagino che dopo i miei sfoghi odierni, o mi censureranno o farò comunque bene ad AUTO-censurarmi), ma, poi, sai, sapete che fà?!?
Avvocazzo stà GONGOLANDO, pensando a quanto siam coglioni, tutti noi!! ..che mentre noi stiam qui a raccontare più o meno grandi corbellerie, a denunciare, si, cose lette o meno, nuove o riciclate, lui intanto già si è quasi assicurata la sua poltroncina alla prossima occasione elettorale utile: non credi che i nostri prodi parlamentari sbaverebbero per avere un SERVO/SOSIA così in gamba?!?

Svegliatevi, ragazzi, svegliatevi !!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Insabbiamo tutto.

Quando iniziò l'inchiesta "why not" mi ricordo che commentavo con un mio amico: "o ne paga le conseguenze solo Saladino, oppure insabbiano tutto". Ad oggi è prevalsa, in maniera drammatica, la seconda ipotesi. Viene voglia di rimpiangere Berlusconi, almeno lui per salvarsi dai processi si faceva delle leggi (e a volte a noi ci salvava la corte costituzionale). mastella no, lui si è evoluto. E' salito un gradino sopra nella scala dell'evoluzione del politico inquisito. Non c'è + bisogno di norme ad hoc. L'idea vincente è: cambiamo il giudice, anzi lo distruggiamo. Poichè la campagna attuata nei confronti di De Magistris mira proprio a questo. Ma cos'ha potuto fare di così malvagio questo giovane giudice? Ha iniziato ad indagare in settori in cui politica-soldi-mafia colludono alla grande. Si partì con l'inchiesta Poseidone riguardante la gestione dei fondi x la depurazione in Calabria. Da noi sempre commissariata, in questo modo il commissario si trova a gestire una valanga di soldi senza molti controlli. Per vedere i risultati del suo operato basta fare un giro delle nostra coste, una stupenda policromia di colori. Dal beige di Paola al verde di Lamezia e via dicendo. L'inchiesta gli venne revocata dal procuratore capo Lombardi. E come mai? De Magistris stava indagando su Giancarlo Pittelli, senatore e presidente regionale di forza italia. C'è un legame che corre tra Lombardi e Pittelli infatti il figliastro del procuratore lavora nello studio legale di Pittelli. Quando si dice la coincidenza. Comunque l'inchiesta viene tolta. Ma resta sempre la "why not", che riserva tante sorprese. Partita dalla denuncia di una donna, riguarda anch'essa la gestione di soldi. In particolare finanzamenti regionali ad agenzie interinali. Fulcro è Antonio Saladino ex responsabile regionale dell compagnia delle opere. A lui viene sequestrata un'agenda piena di numeri e contatti ed elenchi nei quali compaiono i nomi di persone da assumere e i relativi politici che li sponsorizzano (o raccomandano, fate voi). Si arriva ad ipotizzare l'esistenza di una loggia massonica coperta, denominata "loggia di san marino". Gli indagati sono 19, ad esempio il generale Paolo Poletti, attuale capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, l'assessore al turismo e Vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo (Ds), l'assessore regionale all'agricoltura e forestazione, Mario Pirillo (ex Margherita adesso esponente del Partito Democratico Meridionale), un consigliere regionale dei Ds, Antonio Acri, l'ex responsabile per il Sud Italia della Compagnia delle Opere, Tonino Saladino (più volte intercettato al telefono con il Guardasigilli Mastella), l'ex assessore regionale alla sanità di centrodestra, Gianfranco Luzzo ed un quarantenne di Vibo Valentia, Salvatore Domenico Galati, già collaboratore dello staff del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Giancarlo Pittelli. Da quì il copione è quello già visto. Si demolisce e scredita l'operato di un magistrato (dal 94 in parlamento siedono degli artisti in questo campo), iniziano le fughe di notizie e piano piano arrivano le minacce. Una recita già vista. E poi si smantellano le indagini. Vengono tolte e frammentate in rivoli che andranno a perdersi. Così sta accandendo. Il trasferimento di una parte a roma, a Catanzaro che non si capisce chi debba fare cosa.
Sottilineamo due aspetti. il primo è il nostro caro ministro Mastella, vanta il record di minacce di dimissioni, e il secondo riguada il procuratore facente funzioni Dolcino Favi (quello che ha deciso di avocare l'inchiesta di nascosto). In primo luogo un ministro della giustizia che sa di essere indagato e chiede il trasferimento del giudice puzza. Lo stesso ministro che rompe i coglioni e vuol far cadere il governo e inciuciare alla luce del sole con la destra non solo puzza ma è vomitevole. Il presidente del consiglio che rinnova la fiducia a Mastella, invece di pretendere le dimissioni, fa tanta rabbia piena di tristezza. Altro aspetto riguarda il procuratore Dolcino Favi (il nome è già un programma). Alla chetichella caccia l'inchiesta a De Magistris e inizia a smantellarla. Ma purtroppo il nostro caro Dolcino non è un persona tanto limpida. Infatti fu oggetto di un'interpellanza parlamentare dei radicali (firmata anche da Rutelli prima che cambiasse 15 casacche e diventasse il portaborse di Ruini) che denunciava: in particolare le accuse mosse al Favi sono di «essere dedito a sistematiche violazioni di norme, in particolare di quelle poste a presidio dei diritti fondamentali dell’individuo» come sostenuto dal consigliere del CSM Renato Papa dinanzi al plenum del CSM durante la seduta di mercoledì scorso; gli addebiti mossi al dottor Favi riguardano i seguenti episodi: 1) i rapporti con la suocera del pentito Pandolfo, di cui il dottor Favi si servì per far pervenire messaggi alla malavita; 2) Favi ha spiccato mandati di cattura nei confronti di alcuni magistrati catanesi sulla base di intercettazioni telefoniche irregolari, di cui sono state tenute in conto solo quelle con « esito positivo». Mentre quelle che potevano servire come prove a discarico non sono state annotate; 3) Favi ha falsificato una delega del procuratore della Repubblica di Messina per il compimento di un atto istruttorio, facendosi da sé un fonogramma.

E allora continuiamo tutti a bersagliare il mastellone in difesa di De Magistris.
Ripuliamo la Calabria da questo marciume.

Anonimo ha detto...

c'è una frase che dovremmo scolpire sui muri dei nostri organi di governo, e recita così: "non sono i popoli che devono avere paura dei propri governi, sono i governi che devono avere paura dei popoli"!!!

PAROLE SANTE!

Anonimo ha detto...

26/10/2007
il Quotidiano
Catanzaro
L'inchiesta nata in Basilicata resta a Luigi De Magistris.

Il procuratore rigetta l'istanza Toghe lucane non è avocata
Dolcino Favi dà torto alla Genovese

CATANZARO - Resta al pm di Catanzaro Luigi De Magistris l'inchiesta Toghe lucane sul presunto comitato d'affari che avrebbe agito in Basilicata e di cui avrebbero fatto parte magistrati, esponenti politici ed imprenditori.
Il procuratore generale facente funzioni, Dolcino Favi, ha infatti rigettato l'istanza di avocazione che era stata presentata dal sostituto-procuratore di Potenza, Felicia Genovese, indagata nell'inchiesta insieme al marito, Michele Cannizzaro, ex direttore generale dell'ospedale San Carlo di Potenza.

E quindi?

Anonimo ha detto...

Ricorso di De Magistris, il pg non conosceva atti.

CATANZARO - Il procuratore generale facente funzioni di Catanzaro, Dolcino Favi, quando ha disposto l'avocazione dell'inchiesta Why not non poteva conoscere gli atti e quindi non avrebbe dovuto togliere l'inchiesta al pm Luigi De Magistris, titolare in esclusiva dell'indagine. E' questo, in sintesi, quanto afferma lo stesso magistrato nelle sette pagine del ricorso presentato alla Cassazione contro il provvedimento di Favi. Stralci del documento sono pubblicati oggi da "Il Domani della Calabria" e dal "Quotidiano della Calabria". De Magistris basa il suo ricorso su tre punti fondamentali: l'inesistenza della sua incompatibilità, l'avere informato dell'iscrizione di Mastella nel registro degli indagati il procuratore aggiunto, e l'impossibilità di poter verificare la competenza del Tribunale dei ministri dal momento che l'inchiesta gli è stata tolta. Su quest'ultimo punto, il magistrato manifesta le proprie perplessità perché a suo avviso era ancora da accertare se la condotta ipotizzata nei confronti di Mastella fosse proseguita anche dopo la sua nomina a ministro. Una verifica, evidenzia il magistrato, che non ha potuto fare perché l'inchiesta gli è stata tolta. Secondo il pm, inoltre, Mastella, quando ha chiesto il trasferimento cautelare, sapeva che negli atti figurava il suo nome, quindi non può essere incompatibile il magistrato che poi, proseguendo le indagini, iscrive il ministro nel registro degli indagati come atto dovuto. Una dato confermato, secondo il pm, dal fatto che Mastella avrebbe tentato di ottenere una comunicazione della Procura "circa l'irrilevanza penale" del contenuto di intercettazioni telefoniche, "dichiarazione che, ovviamente, l'Ufficio di Procura non ha mani rilasciato". Il magistrato afferma anche di "non comprendere quale possa essere il contenuto della relazione del Procuratore trasmessa il 19 ottobre 2007", lo stesso giorno dell'avocazione e che sarebbe indicato da Favi come uno degli atti posti alla base del suo provvedimento, visto che non poteva conoscere il contenuto delle indagini. De Magistris afferma di avere agito correttamente, iscrivendo Mastella nel registro degli indagati quando sono emersi indizi di reato a suo carico e di avere trasmesso poi "il provvedimento di iscrizione al Procuratore aggiunto per il successivo visto. Altro non competeva".

ABBASSO MASTELLA E I SUOI SPORCHI GIOCHETTI POLITICI!

Anonimo ha detto...

I potentati son tanti, e tutti sporchi, e tutti temibilmente intrecciati, per cui, per me, SIAMO SENZA SPERANZE !!!!!!

Anonimo ha detto...

WHY NOT/ CHI E' ENZO IANNELLI, IL NUOVO PG DI CATANZARO

Calabrese di Tropea (VV), figlio di un magistrato - E' di origini calabresi, precisamente di Tropea (Vibo Valentia), Vincenzo Iannelli, il magistrato chiamato a coprire il vertice della Procura Generale di Catanzaro che in questi giorni si trova sotto i riflettori dopo l'avocazione dell'inchiesta 'Why Not' disposta dall'attuale facente funzioni Dolcino Favi.
Iannelli è figlio di magistrato. Il padre, Domenico, fu procuratore capo durante gli anni Quaranta, prima a Reggio Calabria ed a Palmi, poi a Torino. Da oltre 10 anni alla guida della Procura di Pisa - ufficio che ha ottenuto "ottimi risultati" di efficienza, riducendo l'arretrato e contenendo le spese per le intercettazioni, - il neo pg di Catanzaro ha trascorso parte della sua carriera in magistratura in Toscana. E proprio in Procura a Pisa si è occupato di delicati procedimenti, come quello relativo alle cellule di offensiva rivoluzionaria (Cor), il gruppo cui sono stati ricondotti numerosi attentati. Come sostituto pg in Cassazione, recentemente Iannelli si è occupato di una delle inchieste aperte sulle operazioni finanziarie di Giampiero Fiorani e del gruppo della Banca Popolare di Lodi. Ma sue sono anche le requisitorie in Cassazione nel terzo troncone del processo a Enzo Tortora e nel processo a carico di Marcinkus.
Nella delibera approvata oggi dal Csm si sottolinea, poi, "l'approfondita conoscenza" di Iannelli della realtà calabrese, proprio grazie ai procedimenti sulla criminalità organizzata di cui si è occupato negli anni in cui ha svolto le sue funzioni presso la Suprema Corte. Come quello sulla Duomo Connection. Ma il nuovo pg si è occupato anche del maxiprocesso alla Sacra Corona Unita.
L'ufficio della Procura generale di Catanzaro è temporaneamente ricoperto dal dall'avvocato generale facente funzioni Dolcino Favi, perché rimasto vacante da quando, quasi un anno fa, l'allora pg Domenico Pudia è andato in pensione.

SARA' L'UOMO GIUSTO?

Anonimo ha detto...

Ma, CHI PUO' ESSERE "uomo giusto", in un Paese dove non ci si può fidare, spesso, purtroppo, neppure delle Forze dell'Ordine (vedi fatti di Genova) e neanche di quella magistratura serva della politica e della massoneria ?!?
Se io vado alla Rinascente e rubo un rossetto, me mi rinchiudono in galera; se accumulo cartelle per 8001 euro, mi vendono la casa all'asta (e se la comprano Magistrati e Notai).

Geronzi, ce lo ritroviamo a capo di Mediobanca.
Mastella, ce lo ritroviamo Ministro della Giustizia.
..ma l'elenco potrebbe continuare...
Se un maggiorenne mette gli occhi su di una minorenne, rischia di venir denunciato ed anche arrestato per pedofilia..
..di magistrati pedofili pare, si vocifera, che ce ne siano eccome, ma vi risulta che ne sia mai stato denunciato e men che meno arrestato qualcuno?!?

Se mi trovano X grammi di "erba", io vado in galera.
In Parlamento, probabilmente il 30% ed oltre dei parlamentari fà uso di droghe...

CAPITE che è quasi INUTILE parlare, ché tanto stiamo vivendo un MOSTRUOSO paradosso?!!

Anonimo ha detto...

De Magistris e Forleo hanno "osato denunciare" abbandono ed iniquità nei loro confronti, perpetrati anche da parte della stessa magistratura di cui anche essi fan parte.

Oggi loro sono "inquisiti", e sostanzialmente il CSM, ampiamente assoggettato alla politica come E' (a capo ci abbiamo Napolitano, e prvate a ricordare cosa ha proprio l'avant'ieri affermato il "vicecapo"..), stà di sicuro congetturando il modo per destinare, gentilmente, pacatamente, sia Forleo che De Magistris.. .."ad altri uffizii" !!!

Questa, è l'Italia, per cui non serve farsi illusioni.

Anonimo ha detto...

Strano, De Magistris si sta occupando dell'affare Prodi-cassa di risparmio di San Marino, vuoi vedere che magari c'è qualche nesso? Per molte di queste decisioni politicamente addomesticate e tecnicamente aberranti, come Santo Spirito, Sme, ecc., Prodi l’ha fatta franca. Per una però, è finito in Tribunale. Nel ’96, già capo del Governo, la Procura di Roma lo rinviò a giudizio per la vendita della Cirio-Bertolli-De Rica. Un affare sballato della seconda presidenza Iri. La pm, Giuseppina Geremia, lo accusa di abuso di ufficio per avere «intenzionalmente avvantaggiato» l’acquirente, la Fsvi dell’imprenditore Lamiranda, «pur sapendo che non aveva i mezzi». La storia si tinge subito di giallo. La Geremia riceve minacce e telefonate anonime. Un’aura mafiosa plana sull’indagine al premier: chi tocca i fili muore. Ma la pm va avanti. Cautelativamente, il Parlamento, dominato dalla sinistra, fa una legge ad personam sull’abuso d'ufficio alleggerendo a ogni buon conto la posizione di Romano. Il gip Landi assolve Prodi applicando la nuova norma e con una gimcana che impedirà alla Geremia, intenzionatissima a farlo, di impugnare il proscioglimento. La sentenza doveva essere depositata il 23 gennaio ’98. Lo è invece il 9 febbraio, due giorni dopo il trasferimento della Geremia a Cagliari. Partita lei, nessuno impugna e la cosa muore lì. Ancora una volta, Romano è miracolato. L’antica riserva della Repubblica, ora politico professionale, può proseguire impunita la strada intrapresa.

Dice il saggio: MAI TOCCARE I POTERI FORTI!

Anonimo ha detto...

Schegge di chat investono il blog...

Il vero cambiamento, a mio modesto avviso, non sta nel sostituire i politici(sperando che siano più capaci ed onesti) o cambiare la leggi(sperando che siano più giuste e applicate) ma nella mentalità di tutti noi.
Purtroppo questo genere di cambiamento non è paragonabile per impegno e tempi di messa in opera a quello di sostituzione dei politici o del cambio delle leggi ad esempio. Se mai un giorno ci sarà, richiederà molto, ma molto tempo.
Se tutti noi avessimo una mentalità diversa, più aperta, altruista, positiva non ci sarebbe bisogno di tutte le leggi che oggi ci opprimono, e i nostri politici, primo tra tutti Clemente( con la C e il resto minuscolo)Mastella, sarebbero il nostro orgoglio.

Ma questa è un'utopia, almeno in questi tempi.
Io sono pessimista di facciata ma ottimista di fondo e come dice il proverbio la speranza è l'ultima a morire. Purtroppo io allora non ci sarò allora, ma qualcun altro certamente sì.


sperem...

Anonimo ha detto...

x "i politici non conoscono vergogna"

Speranza? Parli di speranza?

Ti invito, amorevolmente, quanto di sicuro anche i TUOI cari dicevano/dicono (e prima ancora di essi i LORO cari):

chi di speranza vive,
DISPERATO muore...

Ovvio, è un "paradigma" che vede ampliissima applicazione e pertinenza a per fortuna non ASSOLUTA, ma veramente, nella vita, son difficili quanto rare le circostanze in cui le cose possano andare favorevolmente ed ossia assecondando le nostre sane e speranzose aspettative.

Quanto asserivo ieri sera era anche che, appunto, neppure cambiando del tutto la classe politica si risolverebberi i problemi, ché tanto i così definibili "nuovi soggetti politici" diverrebbero semplicemente i NUOVI INGRANAGGI di un sistema oramai ampiamente consolidato che BEN si estende OLTRE le semplici aule parlamentari!!

Senza considerare che, se vai a dare "una occhiata" a talune (e di sicuro tutt'altro che poche) realtà "locali", si assiste, già da alcuni anni, al fatto che la malavita organizzata ha preso a candidare i proprii giovani (ragazzi che ad esagerare raggiungono la trentina d'anni d'età, e che per la maggioranza sono finanche BEN più giovani), PER IL MOMENTO, "solo" nelle liste -di "DESTRA" come anche di "SINISTRA" !!!- alle elezioni comunali, provinciali e regionai. Ovviamente si tratta di parenti STRETTISSIMI, anche di PRIMO grado, ma magari con la fedina ancora pulita, e tutto questo accade nella ASSOLUTA INDIFFERENZA delle "Istituzioni": sarà un caso?!? Per ME, è ALLUCINANTE, ma capisco bene, invece, che per gli attuali partiti, aggiudicarsi OGNI POSSIBILE VOTO, malavitoso e/o grazie a malavitosi (e loro parenti) sia qualcosa magari di utile se non addirittura indispensabile.

Ma chi, come me, voi, ancora si sforza di mantenersi onesto e non prendere spranghe di ACCIAO e sfondare il cranio per prima ai politici, dimmi un po', QUALI CAZZO DI SPERANZE PUO' nutrire?!?!!!!!

Il "sentimento" attuale, da decine e decine di anni, oramai, è che se sei disonesto e truffatore sei UN GRANDE, e non a caso, vieni costantemente e puntualmente "premiato" !!

Ai vertici di praticamente quasi TUTTE le principali aziende, pubbliche e private, ci son figure che hanno fedine penali, procedimenti in corso, inquisiti, indagati, con condanne sulle spalle, etc, etc., eppure stan sempre lì, passano da azienda ad azienda, e magari da azienda ad altra azienda ancor più prestigiosa o "succulenta", e "LO STATO" se ne sbatte!!!

E aziende chiudono, o mandano gente per strada, o vengon vendute agli stranieri, nella apparente "indifferenza" (ma NON E' di INDIFFERENZA che si tratta, ma di BEN ALTRO...!!!) della classe politica TUTTA !!!

Di QUALE speranza vogliamo parlare?!?

Mastella, quando si guarda la sua faccia di cazzo allo specchio, sai cosa pensa?!?

Te lo dico io:
Pensa di essere un GRAN DRITTONE !!!!

E ti dico anche altro.
Sai cosa si pone a pensare istantaneamente DOPO questa prima riflessione?
Pensa A NOI ALTRI TUTTI !!
Si, e sai in che termini?!?

Pensa a quanto -nella sua ottica- noi, invece, rispetto a lui, SIAm DEI GRANDI COGLIONI !!!

E Mastella è SOLTANTO UNO DELLE MIGLIAIA DI SOGGETTI CHE INFESTANO QUESTO PAESE.....

Anonimo ha detto...

Non riusciremo mai a mandare via i nostri cari politici.
Possiamo sbatterli fuori dalla porta, ma poi loro rientrano dalla finestra, vedi per esempio Gianni De Michelis e Bettino Craxi (purtroppo deceduto in esilio) al suo posto abbiamo Bobo e Stafania Craxi.

Anonimo ha detto...

Non conosco i "pensieri e le opere di Bobo" né di Stefania, quindi non saprei "giudicarli".

Circa De Michelis, beh, era di sicuro un piroettante (nelle discoteche) politico al soldo di Bettino, ma forse, comunque, dotato di acume e spessore politico, e forse non sufficientemente laido al pari di un De Mita. Risultato? De Mita, invece, imperversa ancora, in penombra, anzi, nell'aombra, e nessuno se ne accorge....

Anonimo ha detto...

Ehi, che fine ha fatto il link all' articolo dell' espresso? Non funziona!