venerdì 4 aprile 2008

Figli di Mastella


Dopo il tormentone musicale di Giogio Carosone (cumm'è bella 'a mugliera 'e Mastella) ecco un'altra simpatica canzone sul ceppalonico che scalerà, ne siamo certi, le hit parade del momento. Alan Sorrenti negli anni Settanta intonava "Figli delle Stelle " per rappresentare quella generazione. Noi di dementemastella, trent'anni dopo non ci sentiamo più figli delle stelle ma purtroppo "Figli di Mastella" e della malapolitica. Questa canzone diventerà l'inno ufficiale del blog. Manca soltanto qualcuno che dia voce alle nostre parole. Chissà che non la sentiremo cantare da Checco Zalone un giorno...

Figli di Mastella

Come Mastella noi
tanti altri ne troviamo
Da Mastella poi
palesemente inchiappet..
ci sentivamo.
Non c'è modo di fermare
questa rapina senza fine
che ci sta portando via
e il governo cambierà
la sostanza rimarrà
io ti faccio tiè, quando tu fotti a me.
Noi siamo figli di Mastella,
figli della casta che ci fotte in fondo,
noi siamo figli di Mastella,

non ci arrenderemo mai per niente al mondo.
noi siamo figli di Mastella,
senza auto blu o indennità eroi di un mondo
noi quest’oggi figli di Mastella,
lavoriamo non per perdere del tempo.
Come Mastella noi
senza arte né parte scivoliamo
come Antonio Stella noi,
un'oscura casta percepiamo
io non cerco di cambiarti
potrò solo maledirti
tu per la tua strada vai
addio Italia ciao,
io non ti mancherò?
dovunque tu sarai,
dovunque io sarò.
Noi siamo figli di Mastella...